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DEBITO E MUTUI ARMs: MAREE NERE, MAREE ROSSE!

Scritto il alle 07:32 da icebergfinanza

Grazie al nostro splendido Raffaele, grande vedette sempre all’erta in cima all’albero maestro di Icebergfinanza, abbiamo la possibilità di paragonare oggi l’incredibile vicenda relativa all’esplosione della piattaforma petrolifera della BP nel Golfo del Messico con quanto sta accadendo oggi nella finanza, ovvero l’esplosione della piattaforma finanziaria mondiale, che ha trivellato oltre ogni immaginazione gli abissi del debito, provocandone una fuoriuscita che sotto la pressione del cosidetto "deleveraging" il rientro generalizzato dal debito, sta provocando la completa e naturale paralisi dell’economia reale.

Dalla notte dei tempi, da quando tentò di raggiungere il cielo attraverso la mitica Torre di Babele, l’uomo ha sempre ambito a filtrare con l’impossibile, con il senso del limite, quasi alla ricerca di una divinità che non li compete. Ogni disastro umano e ambientale, ha le caratteristiche di una esaltazione collettiva che spesso culmina con un disastro, la naturale ricomposizione di un eccesso, qualunque esso sia.

Robert Kuttner sul Huffingtonpost si chiede cosa vi sia in comune tra la catastrofe del Golfo del Messico e il collasso di Wall Street.

" In entrambi i casi, i potenti, l’industria politicamente protetta ha inventato qualcosa che non poteva essere facilmente riparato, una volta distrutta. Ci sembra di entrare in un’epoca in cui tecnologie complesse, di carattere finanziario o fisico, a volte letteralmente, non hanno soluzioni quando vanno in tilt in modi imprevisti. . Abbiamo pensato che questo potrebbe accadere con l’energia nucleare (e potrebbe ancora), ma per la perforazione in acque profonde è ora la minaccia più grande. "

Ecco quindi che lo spetro di un possibile revival di Chernobyl aleggia sul nostro futuro e la crescita infinita si nutre di trivellazioni ed energie nucleari, in fondo certi disastri accaddono una volta ogni tot anni, si sente dire, oggi la tecnologia non li permette, a noi non capiterà, mai, in fondo anche il Titanic, quando fu progettato era inaffondabile, indistruttibile.

Ma torniamo alla finanza, una finanza che cerca di nascondere disperatamente le sue continue fughe radioattive, continuando a socializzarne le perdite, senza che nessuno se ne prenda la responsabilità di chiudere, nazionalizzandole o lasciando fallire, quelle centrali nucleari finanziarie che sono sostanzialmente insolventi.

Corruzione, assenza totale di prevenzione, collusione ed altro spesso sono alla base del fallimento della sicurezza che a ….."noi non potrà mai accadere".

E’ affascinane come Obama nello spazio di un istante abbia dichiarato la sospensione delle trivellazioni in mare aperto, mentre per la finanza ci sono voluti oltre tre anni per arrivare ad una decisione. Certo ci sono le leggi e i regolamenti nell’industria petrolifera ma come spesso accade non sono servite a nulla e nella finanza quelle leggi e quei regolamenti sono stati invece spazzati via, dall’esaltazione della deregulation.

Si è parlato molto recentemente dela riforma finanziaria approvata ma sarà interessante osservare come le lobbies riusciranno a modificarla prima del voto finale, ma questo come sostiene Kuttner è anche un momento decisivo nella lotta per un futuro di energia pulita, questo aggiungo io è anche un momento decisivo per una nuova economia, per un’economia alternativa, per la finanza etica, un momento epocale che non tornerà prima di altri secoli.

Io non ho idea se nel mondo oggi i profeti della nuova economia, della nuova finanza, sono consapevoli di questa occasione storica. Io non ho la competenza e la necessaria esperienza per fare qualcosa per rivoluzionare questo mondo, quel poco che posso fare lo faccio tenendo il timone di questo semplice veliero, partendo innanzitutto dalla consapevolezza, condividendo e soggettivamente raccontando quello che sta accadendo oggi nell’economia e nella finanza.

Ma il concetto di responsabilità e di sostenibilità a partire dal cambiamento che ognuno di noi può fare nel suo piccolo oceano è indispensabile, per riportare l’uomo al suo ruolo naturale, ovvero quello di grande interprete di un disegno spesso più grande della sua stessa immaginazione, un disegno nel quale non è possibile uscire dai limiti del foglio stesso, limiti che spesso l’uomo dimentica, nell’esaltazione collettiva.

Tornando all’economia, la metafora del disastro del Golfo del Messico, ben si addatta per ricordare la marea di inchiostro rosso,  che sta sommergendo il sistema finanziario, la marea del debito, il naturale reflusso di anni vissuti oltre le proprie disponibilità da parte di molti e non certo di tutti, un disegno che è andato oltre i bordi del foglio stesso.

Una marea rossa nata sostanzialmente dall’esaltazione immobiliare, dall’esaltazione finanziaria, un mondo di carta, un mondo virtuale, che sta nuovamente per ricadere nella triste realtà di un piccolo tubo che sembra impossibile chiudere se non nel tempo, se non dopo mille fallimenti.

In questo blog, mentre l’entusiasmo della fine di questa crisi imperava, abbiamo spesso messo in guardia dalla marea rossa in arrivo, ed in particolar modo di quella che sta per sommergere le fascie abienti della popolazione americana, attraverso la scadenza e la reimpostazione dei mutui ARMs, mutui a tasso variabile con opzioni spesso le più demenziali possibili di rimborso, opzioni decisamente insostenibili.

Come suggerisce Bill di  CalculatedRisk i pignoramenti in California stanno recapitando la realtà alle caselle postali di personaggi facoltosi. Secondo il San Francisco Chronicle, impressionante è la crescita delle inadempienze sui mutui, il primo passo prima del pignoramento finale. 

In gioco vi sono i famigerati mutui ARMs, che hanno appena incominciato a causare i primi problemi, mutui sembra molto "popolari" nelle fascie medio alte della popolazione americana. 

Precedenti analisi  ad opera dello stesso Chronicle hanno scoperto che i mutui opzione ARMs sono stati molto utilizzati nella Bay Area,  e che rappresentano circa il 20 per cento delle abitazioni acquistate o rifinanziate nel periodo 2004-2008. . Sono stati usati per l’acquisto di abitazioni per un valore medio di circa  823 mila dollari. Certo si parla solo della California e una rondine non fa primavera, ma non credo di sbagliarmi sostenendo che la situazione è generalizzata.

Certo come abbiamo più volte detto, molti di questi mutui sono stati rifinanziati a tassi ridotti, visto che erano collegati ai titoli di stato americani e al libor, ma  come sottolinea Bill e come abbiamo visto più volte su Icebergfinanza, questi mutui avevano carattere di temporaneità, con formule di rimborso che non coprivano talvolta neanche la quota interesse, ovvero ad ammortamento negativo, mutui che alla scadenza oltre a ritrovarti con lo stesso debito o magari maggiore, non potrai rifinanziare in quanto fuori dalle tue possibilità reddituali presenti e future, vista l’alta percentuale di disoccupazione reale e occulta americana.

Carolyn Said suggerisce che le vendite allo scoperto, sono una regola nelle fascie medio-alte, ovvero quando la banca si accorda con il mutuatario per una vendita ad un prezzo molto basso anche in presenza di un valore inferiore al mutuo residuo, pur di evitare future spese di pignoramento. Il tutto non potrà che continuare ad esercitare una sensibile pressione al ribasso sui prezzi delle case futuri.

La mia opinione è che mediamente assisteremo ad una ulteriore discesa dei prezzi di circa un 10/15 % prima di trovare una possibile ma non certa stabilizzazione finale.

Colgo l’occasione per ricordare a tutti che domani prende il via a Trento il Festival dell’Economia 2010, un’occasione per riflettere al di là dell’aspetto mediatico. Ne abbiamo parlato insieme in FESTIVAL ECONOMIA TRENTO 2010: INFORMAZIONI, SCELTE E SVILUPPO!  un momento diverso per esplorare a seconda dell’interesse un mondo che ha bisogno di nuove idee, idee creative che guardino sopratutto all’uomo e non al profitto. Se qualche caro Compagno di Viaggio,  di viaggio fosse nei paraggi nelle giornate di venerdi e sabato, si metta in contatto via mail che magari riusciamo ad organizzare un momento insieme per una pizza. ( icebergfinanza@yahoo.it)

Colgo nel frattempo l’occasione di ringraziare tutti i Compagni di viaggio per la stima e l’affetto dimostratomi in occasione della prenotazione del mio libro in uscita a settembre, scusandomi per l’impossibilità di rispondere a tutti.

Per chiunque volesse lasciare una prenotazione senza alcun impegno, per aiutarci ad avere un’idea di massima di quante copie mandare in stampa alla prima uscita l’appuntamento è cliccando qui sotto sul banner della Madre di tutte le crisi,  , dove troverete un assaggio di quello che verrà …..

 

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Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!   

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!   

Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in ……… 

  
13 commenti Commenta
Scritto il 2 Giugno 2010 at 07:05

Carissimi Compagni di Viaggio, io sono già in viaggio per Trento, nel primissimo pomeriggio sarò lì; Fabio un nostro caro "vechio" compagno di viaggio mi raggiungerà nel pomeriggio/sera di oggi.pOggi lo dedicheremo a una visita architettonico-culturale  della città, poichè l'anno scorso non l'ho potuta aprezzare fino in fondo.Da domani saremo presenti a tutti gli incontri, io rimarrò fino a domenica, mi raggiungerà anche Anne Bonny la mia amata nipote che naviga con noi.Chi, come me e Fabio, si fosse preso alcuni giorni di "pausa",, potremmo incontrarci prima e seguire insieme gli incontri..Potete contattarmi attraverso splinder o chiedere al Capitano!Per l'occasione, per lasciare una traccia, oltre alle brochure rimaste del precedente incontro ho realizzato, per gli amici che saranno presenti, un volatntino, pensando di farvi cosa gradita.Un caro salutoa prestoValentina:-)

utente anonimo
Scritto il 2 Giugno 2010 at 07:12

risolvere il problema del debito pubblico e del s i g n o r a g g i o non sarà cosa semplice  ( la madre  di tutti i problemi )gli economisti  potrebbero cominciare a pensare a contropartite di creditopubblico ???

utente anonimo
Scritto il 2 Giugno 2010 at 09:57

ho invece che essere solo una metafora sia ben più che reale la correlazione tra le crescenti difficoltà nel reperire energia e la fine dell'economia della crescita infinita. Come non mettere in correlazione infatti la fine dell'illusione (americana) di poter reperire petrolio facilmente vuoi con una guerretta in Irak (e a seguire in Iran) vuoi trivellando per 1500 metri in fondo al mare? Ora entrambi i piani per rendere infinito il (petrolio) finito per posporre la caduta del sistema piramidale su cui si è basata l'odierna economia sono falliti, e non sembra che ci siano piani D E F G come sembra invece ostinarsi a voler trovare la BP. Ci hanno detto che c'è ancora la metà del petrolio disponibile, non ci hanno spiegato bene che per andarselo a prendere bisogna sterminare qualche milione di persone o contaminare tutto il Creato..Arsan

Scritto il 2 Giugno 2010 at 12:13

Il petrolio non è finito, ci sono ancora moltissime zone inesplorate, ma il problema sono i COSTI, quando una risorsa costa troppo è come se fosse finita. Nei costi ci vanno messi gli impianti di estrazione di raffinazione, che in mezzo mondo le compagnie petrolifere hanno lasciato invecchiare e sono diventati obsoleti e pericolosi.La storia della marea nera (che probabilmente seppellirà la BP) è la dimostrazione di una impasse irresolubile. Per QUESTA ragione il petrolio comincia ad essere in declino (infatti ENI sta puntando sul gas).Tutto questo alla lunga cambierà la geopolitica mondiale.

utente anonimo
Scritto il 2 Giugno 2010 at 13:54

#2…Un altro signoraggista?Einstein aveva ragione, la stupidita umana è infinita.CRISALIDE.

utente anonimo
Scritto il 2 Giugno 2010 at 19:31

da stasera riponete i vostri sogni catastrofici si ritorna bull.bull bll bullgrande wallytoro seduto

utente anonimo
Scritto il 2 Giugno 2010 at 19:38

Se noi andiamo a comprare un chilo di pane, lo pagheremo ad esempio 2 €. Il panettiere però produrrà questo pane mischiando nell’impasto mezzo chilo di farina e mezzo litro d’acqua. La farina avrà un costo si e no di 60 centesimi al chilo, mentre l’acqua possiamo approssimarla ad un costo nullo, quindi praticamente quel chilo di pane avrà avuto un costo di produzione di 30 centesimi al chilo. In realtà bisognerebbe conteggiare anche la spesa per l’elettricità, l’ammortamento dell’affitto etc che però non influenzano il ragionamento seguente.

Il panettiere producendo un chilo di pane ha creato una ricchezza di 1.70 € (2 € incassati a fronte di 30 centesimi investiti). A sua volta il frantoio ha creato la farina da vendere a 60 centesimi al chilo comprando il grano a 30 centesimi al chilo (approssimiamo a un chilo di grano per produrre un chilo di farina) e creando quindi una ricchezza di 15 centesimi per la farina impiegata nella produzione del chilo di pane alla fine della catena (portando la ricchezza complessivamente creata a 1.85 euro).

A sua volta il contadino ha prodotto questo mezzo chilo di grano seminando altro grano (per la precisione la raccolta di grano equivale a 16 volte circa il grano seminato n.d.a.),  quindi i 15 centesimi di grano derivano a loro volta da una creazione di ricchezza pari a circa 14 centesimi (1 centesimo è il costo dei sementi). La ricchezza prodotta è quindi arrivata a 1.99 euro, ma se consideriamo che le sementi a loro volta derivano da altri sementi e anch’essi derivano da altri sementi, potete facilmente intuire che la ricchezza prodotta alla fine è di 2 € (tutti i soldi pagati a valle del processo). Così avviene per tutto ciò che è commerciabile.non ti piace il signor aggio ? e allora parlaci della riserva frazionale e della velocità di circolazione della moneta della sua  scarsificazione o del suo contrario , ,dellla moneta elettronica magari,   divento meno ignorante e grazie

utente anonimo
Scritto il 2 Giugno 2010 at 20:08

La mia teoria preferita : il simec : la velocità della circolazione crea un valore che chiameremo  indotto. Quando si arriva a una velocità critica, la nuova moneta  è come una dinamo che produce ricchezza e io non dovrò convertire più. Sostituiremo la moneta della proprietà a quella del debito".vedi Guardiagrele gli ha fatto pure un monumento all'ingresso del paese tu Cris fallo alla BCE o alla FED o a Draghi

Scritto il 2 Giugno 2010 at 20:37

Per Anonimo #7 e #8 non prendertela per le critiche fatte da CRISALIDE sul signoraggio e naturalmente sul SIMEC ed il Sig. GIACINTO AURITI (su BELLIA fino a questo momento non ha ancora commentato!!!), è da molto tempo che fà queste critiche……..non farci caso……vedrai che un giorno sarà il più grande sostenitore del SIMEC o di una moneta simile….sarà un buon alleato hehehehehe.Comunque le sue "teorie" non sono "strampalate" ed hanno dei fondamenti da prendere in considerazione (oro e la Scuola Austriaca), anche se probabilmente il "Sistema Monetario/Finanziario" non è d'accordo con loro !!!!Un salutoSD

utente anonimo
Scritto il 2 Giugno 2010 at 20:39

una domanda per Mazzalai, ma quand'e' che dovrebbe arrivare l'armageddon finanziario? no perche' son anni che le spari grosse ma sono  tutti li, ne e' fallito uno solo.bah per me non hai capito niente.w wallysp500 + 2%toro seduto 

Scritto il 2 Giugno 2010 at 21:50

Il cimitero delle menti ……la finanza odierna, un groviglio umano di demenziale esaltazione, un groviglio di esseri umani che giocano con carte perennemente truccate …figurarsi se non poteva mancare pure toro seduto per insegnarci i segreti del giardino del diavolo, insegnarci ad amare Wally…..se solo sapesse….buona notte Toro seduto e mi raccomando non prendertela se un giorno non molto lontano il tuo castello di carte ti crollerà adosso Andrea

utente anonimo
Scritto il 2 Giugno 2010 at 22:16

consensus:un  rimbalzino per andare a prendere tanti short, poi giù con l'ultima gamba ribassista di 15-20 punti , cioè 16.500 mib, 2250 estoxx  e 900 S&P.

utente anonimo
Scritto il 3 Giugno 2010 at 09:28

mazzalai, mi raccomando esponiti pure, cosi' il rialzo diventa una garanzia.sei forte, un giorno non lontano ………………….un mese? un anno?un secolo?un era?se vuoi metterci la faccia fallo in maniera decorosa.toro seduto

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