LA RECESSIONE INVISIBILE!
Mentre in America il "Business Cycle Dating Committee del National Bureau of Economic Research in un incontro avvenuto l’ 8 aprile presso la sede di Cambridge nel Massachusetts ci dice che è prematuro chiamare la fine della recessione, in Italia coloro che non hanno intravisto neanche con l’immaginazione questa immensa crisi come ad esempio il signor Fugnoli, pontificano ed ironizzano sulla scomparsa della "double dip recession" e parlano di Larry Summers come architetto di questa ripresa…
Bloomberg ci racconta che il NBER ente nazionale preposto alla rilevazione ufficiale dell’inizio e della fine delle fasi di espanzione e contrazione dell’economia americana, ha sottolineato come sia troppo presto per dichiarare la fine ufficiale di questa recessione. Ringraziando Dio almeno c’è qualcuno che non vive di breve termine e guarda lontano.
Un membro della commissione ha dissentito pubblicamente dalla decisione, uno su otto, dichiaranto che è ovvio che la recessione è finita!
Come i lettori di Icebergfinanza ben sanno dal lontano 2007 il NBER definisce la recessione come …
" The committee defines a recession as a “significant” decrease in economic activity over a sustained period of time. The decline would be visible in gross domestic product, payrolls, industrial production, sales and incomes. "
…." La recessione è un calo significativo dell’attività economica diffusa in tutta l’economia, della durata di più di due mesi, normalmente visibile nei dati del PIL, in termini reali, reddito, occupazione, produzione industriale, vendite al dettaglio "
Basterebbe la voce reddito e occupazione per spostare le virgole di questa recessione ma andiamo avanti.
Martin Feldstein, attuale presidente del NBER, sottolinea da circa un anno come noi di iCebergfinanza che il rischio di una doppia recessione resta, il che crea discussione all’interno della commissione anche se un membro Jeffrey Frankel sottolinea come non vi sia alcuna scissione profonda all’interno dello stesso. " La differenza è solo nella probabilità in termini di assistere ad un’altra possibile crisi " ha sottolineato Frankel.
Se vi sono un nuovo calo della domanda e questo dovesse assumere carattere di gravità, ciò farebbe parte della stessa recessione o di una nuova recessione è stata la domanda di Bloomberg. La risposta non si è fatta attendere, se dovesse contare come parte della Grande Recessione, allora avremmo fatto un errore a chiamarne la fine, questo è l’argomento principale.
Al di la delle sfumature Queste sono le recenti dichiarazioni del NBER!
" …Sebbene la maggior parte degli indicatori si sono rivolti verso l’alto, la commissione ha deciso che la determinazione della data di fondo sulla base dei dati attuali sarebbe prematura. Molti indicatori sono di natura abbastanza preliminare in questo momento e saranno rivisti nei prossimi mesi. . Il comitato agisce solo sulla base di indicatori reali e non si basa su previsioni a fare la sua determinazione delle date di alti e bassi dell’attività economica. …"
Ne abbiamo già parlato in LA RECESSIONE FANTASMA ma è ormai chiaro che sino a quando le dinamiche dell’economia americana non avranno completato il loro corso naturale di recupero è prematuro dichiarare la fine della madre di tutte le crisi anche se l’aspirazione è naturale, ma con la fantasia non si va da alcuna parte.
Il nostro Bill di CALCULATEDRISK ci fornisce una splendida ed esemplare fotografia della situazione che vi consiglio di visistare della quale vi allego solo il grafico relativo ai redditi, dinamica presa in considerazione dal NBER sulla quale non possono esistere discussioni e secondo la quale siamo ancora ampiamente in recessione!
Questa è la realtà, anche se non bisogna nascondere i progressi ma la recente dinamica del mercato immobiliare letteralmente collassato dopo la "pausa" nella strategia degli incentivi fiscali governativi ci racconta come questa ripresa statistica deve ancora imparare a reggersi sulle propri forze, ciò che Icebergfinanza vi racconta da ormai un anno, al di la della fantasia di breve termine.
Nella notte è in viaggio l’ultima analisi dedicata dal titolo " Oltre le illusioni di breve termine" un piccolo viaggio attraverso l’analisi fondamentale, per scorgere i bagliori di follia fondamentale di questo rialzo azionario, analisi che è a disposizone di coloro che hanno sostenuto il nostro viaggio o lo vorranno sostenere, da richiedere non caso non fosse arrivata a destinazione.
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Belli gli utili di Alcoa come dice il nostro grande Raffaele denotano difficoltà di trasferire l aumento dei prezzi al consumatore produttore e domanda atta alla semplice ricostituzione delle scorte ma si sa ci penserà Intel ha smentire queste facile vero ……. Andrea
GRANDE TEAM A NOSTRA DISPOSIZIONE:ANDREA MAZZALAI,STEFANO BASSI,FELICE CAPRETTA,INTERMARKET,E PAOLO BARRAI CHE COINVOLGE TUTTI[..] MARTEDÌ, 13 APRILE 2010 GUEST POST! IL CAVALLO DI TROIA! Qualcuno ha sostenuto che se la Grecia non fosse stata salvata il fantasma di una nuova "Lehman Europea" si sarebbe abbattuto sul vecchio e leggendario continente, d [..]
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Prezzi import in America ex Oil – 0,2% Mamma l ‘ inflazione! Andrea
Ciao Andrea, concordo pienamente con te su fugnoli è solo uno pieno di se,prima era catastrofista ora e iper ottimista, una volta ho provato ha mandargli una email per chiedergli spiegazioni su qusto suo comportamento contraddittorio, naturalmente non ha risposto.Ciao Roberto
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Caro Andrea, lascia perdere Fugnoli, è come sparare sulla croce rossa :-)Chi vede con orgoglio il rialzo degli indici azionari che fa da contraltare allo sfacelo dell'economia reale o ha gli occhi foderati oppure ha un interesse diretto a celebrarlo (vero signor Fugnoli?…).Il cancro si è ormai spostato dalle singole società agli stati, o meglio, partendo dall'overdose della finanza, l'effetto contagio si è esteso dapprima alle aziende e, poi, agli Stati. Un cancro che cresce e si autoalimenta in un vortice inarrestabile, come dici tu figlio della demenza del profitto nel breve termine come dogma e dell'ingordigia e avidità umana. Ormai ogni cosa è divenuta rischio sistemico e da qui non credo si possa più tornare indietro. La decisione è stata presa nel primo trimestre 2009: avanti tutta, fino a quando il gioco non sarà più sostenibile.Avanti tutta sino alla fine.Questa è una guerra, la guerra delle lobbies contro il rischio del oro annientamento, e la combatteranno fino alla resa dei conti. E, come in ogni guerra che si rispetti, i morti e i feriti saranno tanti, tantissimi.E i morti e i feriti saremo noi e i nostri figli, noi studenti, lavoratori, professionisti, piccoli e medi imprenditori occidentali.E i morti e i feriti siamo noi.Per chi ancora non l'avesse capito.Rida pure signor Fugnoli.Rida pure.A lei piace vincere facile (ponzi, ponzi, ponzi po…), ma le dico una cosa: forse non se accorge, ma sta perdendo anche lei…DF