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TERRA DI NESSUNO….
Terra di nessuno o No Man’s Land è un pò la sintesi della finanza creativa, figlia della speculazione, nata da un rigurgito di avidità e tracotanza che ha la presunzione di dirigere l’Universo intero, una finanza come spesso evidenziato, in grado di sequestrare la democrazia, in grado di sequestrare l’economia reale.
Sembra che nulla cambia, tutto sia per sempre uguale nella finanza, ma come scrisse Tolkien nel Signore degli Anelli……
….eppure tale è il corso degli eventi che muovono le ruote del mondo, che sono spesso le piccole mani ad agire per necessità, mentre gli occhi dei grandi sono rivolti altrove…….
Come scrive Oscar Giannino sul suo CHICAGO_BLOG la netta sensazione della cosidetta " mano invisibile " che sostiene ed accompagna i mercati, assomiglia sempre più ad una realtà inconfutabile……
….. a proposito di manipolazione dei mercati, consiglio a chi tra voi ha dei fondamentali tecnici di mercato di leggere questo STU PE FA CEN TE studio realizzato Precision Capital Management sul roboante gioco rialzista svolto da marzo ad oggi dalla Fed di New York, che in 42 sessioni di di mercato da allora a fine luglio ha realizzato permanent open market operations fino a 7 bn$ a volta, comprando da primary dealers che levereggiando anche fino a 500 volte realizzano salite boom degli indice Nyse quando la seduta volge al termine. Alla faccia della finanza etica. Tra banche, regolatori e politici, negli Usa di Obama è business as usual…
Che si parli di oro piuttosto che di mercati azionari, di materie prime piuttosto che di derivati, la "mano invisibile" si nutre dell’ingenuità di tutti coloro che ancora oggi vedono nel mercato azionario, la medicina per guarire l’economia reale come simpaticamente ribadito da uno dei maggiori responsabili in buona compagnia di questa crisi, Greenspan.
Detto da colui che ha sempre assecondato ogni capriccio dei mercati è tutto un programma, un programma che non più di alcuni mesi fa ha ribadito, l’economia reale dipende dai mercati azionari.
Forse qualcuno di Voi conosce una certa ….Penny Mac, no non si tratta di una persona fisica ma della nuova creatura di Stanford Kurland, Stan per gli amici, il Countrywide finance executive, uno degli uomini di punta della famigerata Countrywide, si quel gioiello finanziario che erogava mutui in meno di mezzora, mutui rigorosamente " Ninja" no job, no income, no assets ovvero nessun lavoro, nessuno reddito, niente patrimonio, oltre naturalmente ad altri di varia natura più o meno sostenibile.
Ebbene chi non muore si rivede, specialmente in finanza, dopo avere quotato in borsa la sua PennyMac Mortgage Investment Trust è riuscito a drenare liquidità dal mercato per circa 300 milioni di dollari, il nuovo sogno americano, il " Subprime Revival", peccato che fossero meno della metà di quello che il nuovo gioiello finanziario si apettasse, anche se mettendo insieme altre società da lui gestite, arriviamo a circa un miliardo di dollari.
Come scrive Marketwatch il nuovo gioco si chiama " Distressed mortgages " ad essere buoni una sorta di ristrutturazione di mutui subprime disastrati come quelli che ha emesso la "sua" Countrywide, quando si dice …chi meglio del padre e della madre conosce il proprio figlio….un padre che ha lasciato la sua famiglia nell’ottobre del 2006 in epoca non sospetta si direbbe.
Kurland ha inoltre affermato che non era a conoscenza dei problemi di salute della "figlia" a differenza della "madre" il Ceo di Countrywide Mozillo, ecco perchè spesso le "famiglie" vengono lasciate sole con i loro problemi, problemi che si ripercuotono attraverso la società.
In fondo non tutti sono cosi responsabili come il numero uno di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, che ha sussurato ai suoi dipendenti di " limitare le spese e se proprio dovete spendere tanto, fatelo in silenzio…..".
Probabilmente non certo sottovoce deve essere stata la …… sfuriata infarcita di oscenità: così viene raccontato il turbolento incontro-scontro che il ministro del Tesoro Tim Geithner ha avuto venerdì scorso con le autorità di supervisione dei mercati dei capitali – dalla Fed alla Sec – da lui accusate di sabotare la riforma dei controlli sulla finanza presentata da Barack Obama a metà giugno.
Certo pieni poteri alla Federal Reserve, ecco la grande riforma, come dice Geithner…..
«Quando scoppia un incendio, non convochi un comitato per spegnere le fiamme».
…..peccato che in questi ultimi mesi di piromani, se ne vedano ancora tanti in giro, senza dimenticare che mentre Lehman Brothers bruciava, Geithner e company, hanno indetto una seduta permanente di due giorni piuttosto che cercare di spegnere l’incendio come fu fatto per Bear Stearns e non mi si venga a dire che i regolamenti della Federal Reserve non permettevano di intervenire come ad esempio anche per AIG e Merrill Lynch, perchè questa crisi ha dimostrato che è possibile infrangere qualsiasi regola, pur di evitare il rischio sistemico.
Comunque sia le lady di ferro, Mary Shapiro e Sheila Bair, hanno dimostrato un sangue freddo di classe, specialmente se come ha dichiarato la Bair verrà eliminata la "iniquità" del " HighFrequencyTrading " dichiarazione comfermata dal senatore Schumer.
Nessuna illusione, attendiamo osservando l’orizzonte!
Tornando per un attimo alle recenti considerazioni sul PIL, diamo un’occhiata a cosa scrive Guido Gentili sul Sole24Ore di ieri….
Non ci sarà mai più il Pil di una volta…….
Tramonta il Prodotto interno lordo come indicatore di crescita e sviluppo di un paese? Non è questione di domani, ma che il "declino" del Pil sia cominciato è un fatto. Come dimostrano due scelte destinate ad avere effetti in questa direzione. Per settembre si attendono le conclusioni della Commissione Stiglitz voluta da presidente francese Sarkozy per riformulare gli indici del benessere. Commissione autorevole, che comprende i nomi del premio Nobel Amartya Sen e dell’italiano Enrico Giovannini, dal 2000 capo dell’ufficio statistico dell’Ocse e chiamato ora dal governo italiano a presiedere l’Istat. E Giovannini è uno degli studiosi che più puntano sulla misurazione del benessere soggettivo delle persone.
Per la verità, la ricerca di indici meno "freddi" di quello del Pil (che misura il valore complessivo dei beni e dei servizi prodotti da un determinato paese in un dato periodo di tempo, generalmente un anno) non è nuova e può prestarsi anche a letture ideologiche. Non sono pochi, ad esempio, i sostenitori della "decrescita", in nome dell’ambientalismo e della "sostenibilità" dello sviluppo. Si tratta in questo caso di un’operazione che non riguarda la riforma degli indici per qualificare meglio il significato della ricchezza di un paese. Piuttosto, con la critica al Pil si celebra un processo politico, dove il "colpevole" è alla fine sempre lo stesso, il sistema capitalista e le leggi di mercato, che tutto (e tutti) mercificano e mortificano.
A sua volta, non ha senso fare del Pil una trincea invalicabile. Perché, in effetti, una cifra non rappresenta da sola l’indice di progresso di un paese. Robert Kennedy, che certo non era un "anticapitalista", tre mesi prima di essere assassinato pronunciò nel 1968 uno storico discorso sull’inadeguatezza del Pil come indice di benessere. Il Pil, disse, «non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia nei loro momneti di svago. Non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, la nostra conoscenza, la nostra compassione, la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta».
Passati quarant’anni, nel pieno di un controverso processo di globalizzazione e di una crisi che ha evocato il crollo del 1929, eccoci di nuovo a ragionare (compresi il codice di global standard sui cui hanno insistito la presidenza italiana al G-8 dell’Aquila e l’enciclica pro-crescita demografica Caritas in veritate di Papa Benedetto XVI) sulle ricchezze dei popoli. Con l’indicatore Pil sotto pressione.
Superare questo indice non è facile e presuppone un accordo internazionale. Basta pensare ai parametri europei di Maastricht e ai rapporti (deficit e debito) che fanno riferimento al Pil. Però il dibattito è aperto, sedi europee comprese, e va prendendo sempre più corpo. In campo ci sono già diversi nuovo indici (l’Isu, indice di sviluppo umano, l’Isew, che misura il benessere economico sostenibile, il Gpi, indice di progresso genuino, l’Ef, che misura l’impronta ecologica) e l’Italia ha interesse a battere questa strada. Si pensi al suo straordinario patrimonio artistico e culturale o alla sua fitta rete di rapporti associativi, professionali, familiari e no-profit che un numero secco non riesce a rappresentare.
Suppongo che molte delle cose scritte qui sopra vi siano già familiari, sia ben chiaro è ormai da circa due anni che parliamo del PIL non solo analizzandolo, ma anche cercando di intravvederne gli aspetti essenzialmente "aridi" che impediscono di rispecchiare la realtà oggettiva di una crescita economica, ma i semi sono stati gettati da tempo, molto tempo prima, da uomini e donne, idee e progetti, al cui confronto, questo veliero, sembra una piccola foglia portata dal vento.
Eppure, ci sono voluti un numero infinito di anni, ma prima o poi anche questo indice verrà riformulato e modificato. Tutto ciò per sottolineare agli amanti del detto…. nulla cambia, tutto è per sempre uguale…. che la storia ha bisogno di tempo e che ogni seme prima o poi da il suo frutto.
Mentre il Pending Home Salex Index segnala il risveglio del "sogno americano"; la National Association of Realtors ci comunica che il sogno nasce dai piani inferiori dove i prezzi sono stati disintegrati e dove la corsa contro il tempo per usufruire del credito di imposta di 8000 dollari entro la fine di novembre tiene conto di un lasso di tempo di due mesi necessario tra la firma del preliminare e la conclusione del contratto.
8000 dollari di incentivo resi operativi dai primi di marzo, periodo di tempo al quale vanno aggiunti i due mesi mediamente necessari per concludere un contratto, il che ci porta al mese di maggio, il quale incorpora nell’ ultimo S&P Case Shiller tutti gli effetti di questo incentivo stagionalmente distorsivo.
Chissà cosa accadrà una volta terminato l’incentivo del credito di imposta, incentivi alla rottamazione compresi!
Ricordate quando in uno degli ultimi post CalculatedRisk osservava che in fondo l’ultimo S&P/CASE/SHILLER Index Prices mancava di quel pizzico di destagionalizzazione che avrebbe invertito buona parte dell’illusione che si era diffusa nell’ultima settimana…..ebbene alcuni analisti di Barclays su Bloomberg ci raccontano che il primo aumento mese su mese dall’ormai lontano 2006 e quel effimero 2 % di discesa annualizzata e destagionalizzata, in realtà potrebbe equivalere, ad una lettura più accurata ad un calo annalizzato dal 10 al 15 %.
In sintesi i dati riflettono una inversione dei benefici stagionali, accompagnata dall’ondata di pignoramenti attenuati solo dalla moratoria concessa per alcuni mesi da alcune grandi realtà finanziarie, tutti fattori che una volta disciolti porteranno a rinnovata debolezza in autunno.
Si prevede un ulteriore calo nell’ordine di altri undici punti percentuali sino a toccare la percentuale complessiva del 40 %, il prossimo anno. La mia audacia analitica non si era mai spinta sino a tale soglia, fermandosi intorno ai 35 punti percentuali.
Inoltre Deutsche Bank prevede che la percentuale di famiglie con il patrimonio negativo salirà al 48 % ovvero sino a 25 milioni di abitazioni attraverso il calo dei prezzi, sino al primo trimestre 2011CalculatedRisk
Una volta raggiunto il bottom, scordatevi qualsiasi recupero degno del passato, passeranno anni, prima che il mercato immobiliare americano possa ridare fiato all’economia.
Era il 27 maggio 2009, non più tardi di due mesi fa quando un "certo" Marc Faber, in una dichiarazione apparsa su Bloomberg, via Bloomberg Television ad Hong Kong, dichiarò che negli Stati Uniti i prezzi potevano sino ad andare ad avvicininarsi alla dinamica inflativa dello Zimbabwe, ovvero salire di una percentuale del 231 milioni per cento, tasso di crescita dell’inflazione ufficiale a luglio dello scorso anno di quel paese.
“I am 100 percent sure that the US will go into hyperinflation,” Faber said. “The problem with government debt growing so much is that when the time will come and the Fed should increase interest rates, they will be very reluctant to do so and so inflation will start to accelerate.” ( Bloomberg )
La sicurezza di assistere ad una nuova iperinflazione al 100 % è una delle tante favole di questo tempo, a breve e medio termine non vi sarà alcune iperinflazione, e se e quando l’inflazione riprenderà la sua dinamica di ripresa, lo farà nella maniera meno attesa dalla maggior parte degli analisti. Oggi la dinamica è essenzialmente deflativa, anche se si continua a chiamarla disinflazione o inflazione negativa e anche Faber lo ha riconosciuto, in una intervista su Borsa e Finanza…
" Negli ultimi due report ho rilevato che i mercati finanziari, sia quelli azionari che delle commodity ( materie prime ), sono attraversati da ricorrenti aspettative inflazionistiche seguite da ondate deflative. Nel report di Giugno ho scritto che sull’onda di attese deflative " mi aspetto un rimbalzo del dollaro e dei T-Bond di vecchia data, in parallelo con una correzione del mercato azionario nelle prossime settimane……."
La correzione c’è stata, poi la mano invisibile ha cancellato l’ondata deflativa anche se i bond continuano a riflettere la realtà!
" Non voglio tediare il mio pubblico con la solita alternativa deflazione/inflazione, prosegue Faber, ma se i sostenitori della deflazione hanno ragione ( cosa che potrebbe essere vera nel breve ) allora saliranno……etc etc
IL Giappone, dirà qualcuno, non fa testo, ma consiglio ha tutti di studiarsi le dinamiche dell’economia giapponese e se proprio volete anche quelle dei mercati azionari di questa immensa, "Lost Decade" altra terra di nessuno, dove la deflazione non significa necessariamente solo un calo dei prezzi, ma una dinamica complessiva che avvolge i salari e stimola il risparmio……
Si dice che molto è cambiato ma in fondo la mania di indebitarsi in valute deboli per investire in valute più redditizie non tramonta mai …..
TOKYO, Aug 3 (Reuters) – Japanese wage earners’ total cash earnings tumbled 7.1 percent in the year to June, the biggest annual drop on record, which could hurt consumer spending and add to deflationary pressure on the economy
…un crollo del 7,1 % annuo delle entrate e la deflazione per compagna di viaggio, come sottolinea David Rosenberg a proposito di America….
We remain in the deflation camp for the sole reason that the data compel us to. Wages and salaries contracted at a 5.0% annual rate in the second quarter and have deflated 4.3% on a year-over-year basis. This is the flip side of having the majority of companies beating their earnings estimates by aggressive cost-cutting — a wage contraction of historical proportions that bites into aggregate demand and requires recurring doses of fiscal stimulus and other gimmicks (like "Cash for Clunkers") to establish a floor under the economy.
…. i dati, solo dei semplici ed oggettivi dati ci costringono a restare nel campo della deflazione, terra di nessuno per eccellenza accademica. Un crollo degli stipendi del 5 % nel secondo trimestre e del 4,3 % deflazionato anno su anno, figlio di una feroce riduzione dei costi da parte delle imprese che battono in maniera effimera tutte le attese di utili, una contrazione dei salari che come ben sanno i lettori di Icebergfinanza è una delle componenti essenziali per amplificare la dinamica della debt deflation!
Poi che si arrivi a determinare un crollo dell’ 8 % del PIL invece dell’ 1 % senza la spesa governativa è semplicemente relativo, in quanto oggi tutti sanno che senza l’intervento governativo questa sarebbe una nuova Grande Depressione.
Per l’area euro il lieve aumento dei prezzi alla produzione di giugno porta la riduzione tendenziale al 6,6 % la più alta dalla nascita dell’ Unione Europea, i prezzi al consumo invece……..
I prezzi al consumo nella zona euro hanno fatto un salto verso il basso a luglio. Secondo le stime di Eurostat, l’inflazione nel mese è stata del -0,6% su base annuale, rispetto alle previsioni del -0,4% da parte degli economisti interrogati da Reuters. Se il dato verrà confermato, si tratterà del secondo mese consecutivo di inflazione negativa, dopo il -0,1% di giugno. Si tratta dei primi mesi di inflazione negativa dalla creazione della moneta unica nel 1999.( Reuters )
……e ancora
“Inflazione azzerata, ma c’è poco da stare allegri. Se è un bene che il potere di acquisto delle famiglie sia sostanzialmente difeso non dimentichiamo che se l’inflazione è zero la causa deriva da un’economia che sta sotto zero. Questo ci fa dire che la sfida vera ora è sulla ripresa e contro la deflazione che, se si manifestasse, aggraverebbe la disoccupazione, renderebbe più difficile la tenuta delle imprese (specie quelle indebitate a causa della crisi) e cancellerebbe ogni voglia di investire.
C’è bisogno di una strategia forte per combattere il rischio di deflazione che punti sui consumi rafforzando il sostegno alle famiglie ed alle pmi. ( Confesercenti )
Per tutti coloro che sostengono che non si tratti di deflazione ma di semplice disinflazione ecco le considerazioni dell Isae……
ROMA (MF-DJ)–Per i prossimi mesi, i prezzi dovrebbero essere "stabili o in riduzione". Lo stima l’Isae commentando i dati Istat sui prezzi al consumo a luglio. "La possibilita’ che nei prossimi mesi la dinamica dei prezzi diventi negativa per l’indice Istat per l’intera collettivita’ dipende pero’ in misura rilevante anche dagli sviluppi sui mercati petroliferi, poiche’ il confronto statistico che ha concorso a determinare l’attuale profilo dell’inflazione dall’autunno risultera’ meno favorevole".
"L’attuale profilo tendenziale dei prezzi risente, infatti, ancora di un effetto statistico estremamente favorevole, legato ai forti rincari dei costi energetici registrati fino all’estate dello scorso anno, elemento che dovrebbe venir meno a partire dall’autunno. L’inflazione dovrebbe, pertanto, toccare il punto di minimo in estate e riacquistare successivamente un profilo crescente, riportandosi alla fine del 2009 su ritmi di crescita piu’ vicini a quelli di inizio anno".
Noi le nostre analisi le abbiamo fatte, non è possibile uniformare le dinamiche ma la "debt deflation", la deflazione da debiti è una realtà oggi in molte economie mondiali. La dinamica è spiegata in maniera accurata in molti post di Icebergfinanza.
«Cinquant’anni fa il calo era virtuoso Ora riflette i timori di chi consuma» Corriere della Sera
(….)«Ci fu un altro momento, negli ultimi decenni del diciannovesimo secolo, quando le spinte alla concorrenza interna e i forti aumenti di produttività ebbero come effetto tassi di inflazione negativi», rammenta Toniolo, professore all’Università romana di Tor Vergata, studioso della storia economica italiana. Che sottolinea la profonda differenza di quella «deflazione positiva » da quella attuale. «Quando invece come oggi la deflazione è prodotta dalla crisi, con un calo della domanda, la situazione è terribile. La deflazione negativa, quella che stiamo cioè sperimentando in questi mesi, è molto più temibile dell’alta inflazione». (….)
(…) Guardi quello che sta accadendo sul mercato obbligazionario. Sembra quasi incredibile», conclude, «che la Fiat abbia emesso oggi dei titoli che danno un rendimento altissimo. Come stanno facendo anche alcune istituzioni finanziarie internazionali, per esempio la Barclays…(…)
…..certo sempre che qualcuno non riferisca al professore che Fiat è classificata Junk Bond e che quindi il suo ultimo tasso è una delle conseguenze immediate di una dinamica come pure quella che riguarda gli istituti finanziari che ha visto i due settori, quello finanziario ed automobiliastico ad un passo dalla dissolvenza……
Alcune luci sono arrivate dal rapporto ISM manifatturiero anche se come si sostiene nel report è difficile convincere molte aziende che l’economia è sulla via della ripresa anche se i dati suggeriscono che la crescita si vedrà nel terzo trimestre sempre che il trend in atto continui. Piuttosto non guasta dare un’occhiata ai livelli degli inventari segnalati dal PMI Chicago, livelli che segnalano una incertezza permanente.
Questa dinamica è molto chiara nell’ultimo report dell ISM non manifacturing.
Prices | % % Higher |
% Same |
% Lower |
Index |
---|---|---|---|---|
Jul 2009 | 13 | 59 | 28 | 41.3 |
Jun 2009 | 26 | 60 | 14 | 53.7 |
May 2009 | 17 | 68 | 15 | 46.9 |
Apr 2009 | 9 | 70 | 21 | 40.0 |
Inoltre non bisogna dimenticare che l’economia americana ed in maniera particolare l’occupazione è formata per circa 80 % dai servizi, occupazione che è scesa al più basso livello dal settembre dello scorso anno, con le esportazioni crollate di circa sette punti annullando il recupero di giugno.
Se siamo oggettivi, tutti coloro che intravvedevano un rimbalzo mirabolante nel terzo trimestre, debbono rinviare di almeno un mese la loro speranza, l’ indice ISM non manifacturing è stato chiaro.
La maggioranza degli intervistati riflette un senso di incertezza e di prudenza riguardo al futuro, inventari e magazzini in attesa della ripresa.
Tralasciando il report emesso dalla ADP che segnala la perdita di circa 371.000 posti di lavoro nel solo settore privato, che in passato ha spesso dimostrato di non essere assolutamente attendibile rispetto ai dati ufficiali emessi dall’ufficio del lavoro americano, anche essi per certi versi discutibili, la Challenger, Gray & Christmas ha comunicato che per la prima volta in sei mesi, le imprese americane hanno programmato maggiori licenziamenti con un un aumento del 31 % rispetto al mese di giugno, un dato quello di luglio che complessivamente porta l’aumento anno su anno al 72 %.
Ora probabilmente molti di Voi non ricorderanno, ma oltre un anno fa, mentre in epoca non sospetta, esploravamo l’universo del mercato del lavoro americano, in SCACCO_ALL’OCCUPAZIONE, scrissi…..
……. TrimTabs says the job market was even worse than it appeared in the first half of the year. TrimTabs says the US economy probably lost 488,000 jobs in July. And it gets worse: based on unemployment insurance survey results, TrimTabs also expects the US Bureau of Labor Statistics to revise its job loss estimates sharply higher for the first half of the year…..
TrimTabs dice che il mercato del lavoro è stato anche peggio di quello che è apparso nel corso del primo semestre dell ‘anno, inoltre si attende una revisione negativa nettamente superiore ai dati precedentemente comunicati.
L’effetto del modellino statistico/stagionale CES/NET BIRTH/DEATH lo conosciamo, conosciamo anche l’entità delle revisioni che non possono che essere negative in piena recessione, l’ultima revisione del BED è appena stata comunicata in maggio ed è relativa al terzo trimestre 2008, ma dubito che oggi il governo americano possa permettere che il mercato conosca la vera entità del crollo del mercato del lavoro americano, anche se tutto è possibile.
"While Wall Street is convinced the recession is over, the economy continues to shed jobs at an alarming rate," said Charles Biderman, CEO of TrimTabs.TrimTabs says its "employment estimates are based on analysis of daily income tax deposits to the US Treasury from all salaried US employees."
Conclude quindi Biderman che alla domanda rivolta alla BEA di come conciliare l’enorme declino in tempo reale dei depositi fiscali con la loro relazione di un modesto calo dei salari e degli stipendi, nessuno è stato in grado di rispondere, confermando che ignorando i dati in tempo reale, cosi facendo la BEA fornisce una visione imprecisa della salute dell’economia americana! ( economywatchblog.dallasnews.com )
Al di la di come la pensa qualche libero navigatore solitario che ogni tanto mette piede sul nostro veliero e urla al catastrofismo e al complottismo in generale, senza avere il buon gusto di informarsi al di là delle notizie di facciata, ritengo naturale che si cerchi di circoscrivere qualsiasi possibile realtà negativa, per non creare un pessimismo cosmico che sconfini nel panico, anche se noi diversamente amiamo guardare in faccia la realtà!
L’effetto inverso consumi e disoccupazione viene inoltre confermato dagli ultimi dati relativi ai consumi personali di giugno, che registrano una variazione negativa nella dinamica reale del PCE, consumi che dipendono sempre più da distorsioni stagionali e unatantum come gli incentivi alla rottamazione o pressione energetiche come i prezzi del petrolio che non mancheranno di riflettersi nei prossimi mesi.
Inoltre le dinamiche dei salari e del tasso di risparmio in rapporto al reddito disponibile, sono soggette anch’esse a distorsioni temporanee o strutturali , come gli stimoli fiscali e il livello di inflazione presente.
Non si tratta solo di salari e stipendi, ma tutte le forme di reddito sono sotto pressione, nessuna esclusa e la spesa governativa può espandersi all’infinito ma la realtà sta tutta nelle entrate fiscali che suggeriscono un ritorno a più miti consigli.
Certo, la ripresa è dietro l’angolo, magari sta giocando a nascondino, ma senza domanda aggregata è come contare e nascondersi insieme e la realtà ci dice che di domanda aggregata, consumi per gli amici, non vi è traccia….
(Teleborsa) – Roma, 4 ago – Calano a sorpresa le vendite al dettaglio di giugno in Australia. Secondo quanto comunicato oggi dall’Australian Bureau of Statistic (ABS), nel mese in questione le vendite sono scese dell’1,4% a 417,3 mln di dollari dollari rispetto alla crescita dello 0,5% indicata dagli analisti…..
( Milano Finanza ) Germania, vendite al dettaglio a giugno deludenti 03/08/2009 9.30. Secondo le statistiche preliminari a cura dell’ufficio federale di statistica, in termini reali le vendite al dettaglio tedesche hanno registrato a giugno una flessione di 1,8% su maggio e di 1,6% rispetto allo stesso mese del 2008. Il risultato si confronta con le attese raccolte da Reuters di un recupero di 0,4% in termini mensili, corrispondente a un incremento annuo di 0,9%. A maggio le vendite dei dettaglianti tedeschi hanno mostrato una variazione negativa di 1,3% su mese e 3,7% su anno.
MILANO (MF-DJ)–Le vendite al dettaglio nei Paesi Euro-16 a giugno hanno registrato, secondo i dati preliminari, un calo congiunturale dello 0,2% e tendenziale del 2,4% (+0,3% m/m il consenso). Lo ha reso noto Eurostat, aggiungendo che le vendite al dettaglio nei Paesi Ue 27, sempre a giugno, hanno mostrato una variazione congiunturale di +0,1% e tendenziale d -1,7% a/a.
Detto questo i consumi personali in giugno hanno visto il riflesso incondizionato degli incentivi fiscali dell’amministrazione Obama, uno 0,4 % rispetto al 0,1 % di maggio, ma alcuni dei principali attori del mercato segnalano già che luglio rispecchia maggio e che nonostante gli inventari non vi è traccia di una ripresa dei consumi.
Concludo questa ennesima carrellata in attesa del dato di domani, che credo riserverà alcune sorprese, se i dati rifletteranno la realtà senza distorsioni statistiche o esoteriche interpretazioni del mercato, un’attesa che va oltre un’economia approdata nella "terra di nessuno", luogo nel quale tutto è possibile in maniera particolare nel mondo virtuale della finanza, che grazie agli eventi, ha definitivamente sequestrato l’economia in attesa che la Verità ritorni ad essere sempre più figlia del tempo….in fondo ……
alcuni….. esseri umani perdono la salute per fare soldi, e poi perdono i soldi per tentare di recuperare la salute. Pensano tanto ansiosamente al futuro dimenticando di vivere il presente. Così facendo, non riescono a vivere né il presente né il futuro; vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto. ( Delai Lama )
Icebergfinanza come un cantastorie che si esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!
Per sostenere ICEBERGFINANZA clicca qui sotto
La "filosofia" di Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!
ANDREA HAI TECNICAMENTE RAGIONE …..MA LA DEFLAZIONE NON CE LA POSSIAMO PERMETTERE!!
Caro Andrea i dati sulla deflazine ti danno di sicuro ragione, la tua lucidità in campo economico è davvero straordinaria.
Ma c’è un però che è la componente politica che influenza l’economia.
Se andiamo in deflazione a nessuno converrà più portare i soldi in banca, investire in titoli di stato. Con il calo dei consumi diminuirebbero le entrate pubbliche e addio stato sociale.
Si verrebbe a creare ulteriore crisi e disoccupazione!
Per questo motivo non ci sarà deflazione e se pure dovesse verificarsi durerà lo stretto necessario perchè chi capisce agisca!
La cosa che oggi deve essere chiara è che non si seguirà nessun dogma Liberista o Keinesiano, ma semplicemente si agirà.
La crisi sociale è dietro l’angolo e in molti paesi (Italia sopratutto) la voglia di fare piazza pulita del sistema dirigenziale-predatorio è troppo forte.
Ci sono persone frustrate che aspettano solo di potersi scatenare, fare un pò di giustizia sommaria e questo chi sta al potere lo capisce benissimo!
-IL Compasso-
Si…le luci dell’Universo…
Spesso sono luci spente e a volte fredde luci riflesse
E la nostra essenza è nulla senza condivisione…
Senza gli altri rimaniamo cadaveri ambulanti in sterili vite artificiosamente illuminate…
Ma non con iceberg….un calda, autentica luce riscalda il nostro impetuoso navigare..
Vorrei che ognuno fosse più attento
al pulsare del tempo
Vorrei che l’uomo sapesse
di essere un opera d’arte
Ineguagliata e, forse
Ineguagliabile.
(Silvano Agosti)
..sarebbe meglio imparare come vivere la vita… se non sappiamo come vivere, al primo tracollo finanziario ci sembrerà che la nostra vita sia finita.
Se invece impariamo come vivere, nonostante i problemi riusciremo ad andare avanti, riusciremo a trovare nuovi mezzi di sussistenza.
In questo modo la vita avrà per noi ancora un valore.
…
Perché ciascuno di noi può contribuire in qualche modo…perché
“Ciascuno di Noi ha qualcosa da offrire in questa vita, ciascuno di Noi.”
“Per troppo tempo abbiamo mantenuto una COMUNICAZIONE ERRATA CON IL NOSTRO AMBIENTE, IGNORANDONE IL LINGUAGGIO.”
Per troppo tempo…
e senza concreta, reale, condivisione siamo e rimarremo nulla!
Buona notte, manca poco a una nuova luce…è quasi l’alba…
Navighiamo..navighiamo… alla luce della lampara …
Valentina
p.s bellisso post, bellissimo commento…Illuminante!
Il Compasso, che la Deflazione possa portare il sistema ad avvitarsi su se stesso non è certo una cosa “carina”, ma in caso contrario si rimanderebbe solo un problema. Una moderata deflazione a mio parere è la soluzione migliore, il mondo della produzione e del consumo ha bisogno di un ridimensionamento. Inoltre, non conosco i dati ma ne sono certo, se gli Stati tagliassero le spese militari e la smettessero di fare guerre, credo che potranno resistere un bel pò…e ciò darebbe ancora di più un input maggiore per la nascita un nuovo mondo, quello della crescita sostenibile.
Andrea Eccellente
Un Saluto
Lucavol
Evidentemente ,nonostante gli aiuti dei governi, c’è qualcosa che non quadra e che non dicono apertamente. I dati sembra diano ragione all’ Ammiraglio Andrea e gli aiuti anticrisi un aspirina per curare una bronchite cronica,forse stanno navigando a vista.
03/08/2009 10:41
GIAPPONE
Crollano le buste paga in Giappone: -7,1% a giugno
La diminuzione dei redditi da lavoro dipendente si ripercuote sui prodotti al consumo e causa spinte deflattive. Ora c’è il timore che la ripresa economica, annunciata come imminente, sia ben oltre l’orizzonte.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – I redditi da lavoro dipendente sono diminuiti del 7,1% a giugno rispetto al giugno 2008, massima diminuzione da 20 anni. Esperti temono pesanti ricadute sul consumo interno, con aumento dei rischi di deflazione.
Il ministero del Lavoro ha detto che la caduta della busta paga è stata il triplo rispetto a maggio e il record negativo dal 1990. Il dato era quasi atteso, dopo che a giugno la disoccupazione è aumentata del 31,3% (+ 831mila) rispetto al giugno 2008, giungendo a 3,48 milioni di disoccupati (il 5,5% della forza lavoro). Conseguenza anche del progressivo massiccio taglio dei posti di lavoro in compagnie leader come Nissan, Sony e Sharp.
…. ??? ma qui al Tg parlano solo del jackpot miliardario e del semestre d’oro di Campari!
05/08/2009
CINA
E’ sempre grave la disoccupazione in Cina
Il governo ammette che si sono almeno 4 milioni di migranti disoccupati nei centri urbani. C’è preoccupazione perché nell’economia mondiale permane la crisi e la produzione cinese è tuttora orientata soprattutto all’esportazione.
I nuovi posti di lavoro creati, soprattutto grazie ai finanziamenti statali per 4mila miliardi di yuan (circa 400 miliardi di euro), non hanno assorbito la disoccupazione conseguente alla chiusura di decine di migliaia di fabbriche, soprattutto nel Guangdong, per il crollo delle esportazioni. Inoltre la crisi mondiale rimane grave, per cui appare probabile che le ditte cinesi, in gran parte orientate a produrre per l’export, debbano operare ulteriori tagli di posti lavoro.
PS: … è grave?
Perchè l’indice Nikkei ha chiuso oggi la seduta in rialzo dell’1,32% a quota 10.388 punti portandosi ai nuovi massimi da 10 mesi.??
Che mondo strano… mi deve essere sfuggito qualcosa.
AltaP
“Ci sono persone frustrate che aspettano solo di potersi scatenare, fare un pò di giustizia sommaria e questo chi sta al potere lo capisce benissimo! ”
Caro Compasso non sai quanto hai ragione …
Buon giorno a tutti. Qualcuno mi sa spiegare perche’ le obbligazioni a lunghissima scadenza da qualche settimana sono salite di prezzo? parlo di obbligazioni bei scadenza 2024, 2037? Grazie a chiunque voglia anche immaginare una risposta. Paolo.
Come dicevo ieri con i 10 trilioni di liquidità immessi dalle banche centrali (e che stranamente anche Andrea non ne parla mai) si compra tutto compreso il nikkei che sale e le obbligazioni corte, medie e lunghe…
Raggiunto il target del rimbalzo (1100 SP) a settembre-ottobre probabilmente la realtà tornerà a galla anche sui mercati.
Io a marzo ero convintissimo che non sarebbe andato oltre il 1000, ma rimane ancora un mesetto per il pump..and dump.
giustizia sommaria ? in Italia? con il 60 % di pensionati ? e la polizia nelle strade?
Almeno in Cina i truffatori vengono sistemati così! Qui gli fanno i complimenti !
e vogliono pure eliminare la rete
scusate ho sbagliato link
http://www.youtube.com/watch?v=NJ792e-agak&feature=fvw
Altap
Montecristo:
Bellissimo post di Andrea come sempre,penso che questo sia un bloog di persone speciali e Andrea sia lo speciale nello speciale.
Proporrei Andrea come futuro ministro dell’economia con Beppe Grillo.
la terra di nessuno……….
cosa c’è oltre l’indignazione e ancora indignazione……..la rabbia fa brutti scherzi meglio di no…..i predatori ed i lupi famelici vanno tenuti d’occhio……….osservati attentamente e Andrea lo fa in modo egregio
sta arrivando il tramonto del PIL…era ora…non più fatturato e fatturato, utili sempre più utili, consumi e più consumi….finalmente
ragioniamo in termini di sostenibilità, solidarietà, rispetto per l’uomo e l’ambiente, relazioni e patrimonio intellettuale
ogni tanto faccio un gioco, metto le parole nel proprio cassetto di pertinenza a seconda del senso o significato o del valore, i cassetti sono tre:
parole con valenza positiva, esprimono incoraggiamento e speranza
parole con valenza negativa, vengono usate per aggredire o per chiudere la comunicazione
parole neutre che esprimono un dato oggettivo, trasferiscono un’informazione
a seconda del peso percentuale di utilizzo delle tre tipologie puoi farti un’idea di chi ti sta di fronte e vai oltre le parole stesse e cogli il messaggio
caro compasso, le persone frustrate non devono esplodere, devono capire e comprendere e agire non per reazione ma per cambiare il loro territorio prima di tutto……
la guerra in atto fra chi vuole regolamentare e controllare i mercati e chi vuole la libera speculazione avrà uno svolgimento e uno sviluppo e Andrea non mancherà di aggiornarci in merito
agosto sarà bollente……
un abbraccio a tutti
gracav
x DORF,ho letto con interesse e stima il concetto che il sig.Auriti voleva applicare per una equita’ economica e popolare ma ai me’ anche lui e’ caduto nella rete dei poteri forti cercando appoggio nella chiesa.Non dimentichiamo che le religioni e grandi speculazioni economiche finanziarie a braccetto sono state la piu’ grande bugia che l’essere umano abbia mai potuto inventare causando vittime e tramutazioni culturali in ogni parte del mondo ,oggi qualcuno ci ricorda che i numeri non sono persone perche’ e’ piu’ un problema antropologico che tecnico ma e’ sempre stato cosi’ grazie alla civilta’ dei poteri forti.Oggi in questa giungla chiusi nel progresso e nostro individualismo veniamo addolciti dalle belle parole che grandi persone con la loro testimonianza ci hanno lasciato ma bisogna anche agire tenendo in considerazione un post di Angelo che diceva ,in ogni persona deve esserci il buon senso e il coraggio ad aprire il cuore al prossimo e di Valentina che ci faceva capire di non smettere mai di sognare un futuro migliore.DORF, ho esaminato il tutto ,qualcosa bisogna cambiare per essere piu’ credibili pur restando inalterato il valore .Ho delle idee in proposito che possono rivoluzionare ed essere accettate da altri in modo positivo senza lasciarci ingannare da chi ci comanda con la loro falsa responsabilita’.La volonta’ del popolo anche se torturata sia fisicamente che psicologicamente alla fine VINCE SEMPRE e anche il diavolo dovra’ arrendersi e capire che fa’ le pentole ma non i coperchi. Se abiti a Bergamo potremmo incontrarci oppure se preferisci darmi una email ti scrivo dandoti i miei dettagli.Ciao e buona giornata a tutti.Gino
heilà gino, ti sei calmato. su auriti non puoi aver letto tutto in un giorno. sulla chiesa. per me di certo fà pochi affari. su auriti non devi credere che era un bigotto e fessacchiotto. no no sapeva bene quello che diceva. era un buon cattolico certo, ci credeva parecchio. non sto qui a sindacare sulla sua fede. lo sapevi che nel 2002-3 auriti aveva parlato ben 5 volte col cardinale ratzinger? e ti dico, che il papa attuale sà tutto sulla truffa del signoraggio, delle banche , della riserva frazionaria. e anche della soluzione del riprendersi la sovranità monetaria. e sà tutto del reddito di cittadinanza. come mai non parla? paura che lo facciano fuori? hai idee? interessante! comunque io non ho mai visto persone in italia migliori come onestà di auriti. e ti dico anche, che aveva una forza una grinta, 10 volte superiore a berlusconi. gli fà un baffo quello. dammi tu una mail che ti scrivo in privato. bye DORF
X DORF,Io abito vicino a Bergamo e proprio oggi sono stato per lavoro a Grumello del monte.La mia email te l’avrei gia’ mandata ma ho sentito che e’ pericoloso farlo non direttamente in quanto tanti mitomani si insidiano per via internet.Dai salta giu’ dal fico e incontriamoci un pomeriggio tardi a meta’ strada all’uscita dell’autostrada e magari a Grumello, dicono che c’e’ un agriturismo che si mangia bene, ti offro una cena e parliamo un po’,cosi’ ci sara’ il modo di scambiarci le email e fare conoscenza. Sul 15,mi pare di avere capito che il vascello va’ anche a benzina e per non restare a secco ha bisogno di un contributo.Non e’ la malavoglia che mi ritarda ma il modo in cui si fa’, io non ho carte di credito ma euro sonanti,mi stava bene spedire un assegno circolare ma se non si puo’ optero’ per il bonifico che naturalmente non sara’ con il sopranome indicato nel post.Da iceberg finanza ho appreso cose interessanti che non conoscevo e mi sento in buona compagnia,non sono ponzio pilato e faro’ il mio dovere.Cordiali saluti a tutti.Gino
gino, grumelllo è lontano x me. potrebbe essere brescia. non ho capito la storia del 15. nulla. se vuoi fai cosi’. vai qua. http://signoraggio.forumfree.net/ ti registri. mi cerchi, dorf, e mi scirvi in privato. eppoi mi dici quello che pensi. che ti interessa. è tardi. notte. ciao a tutti. DORF
per Paolo #7
Buon giorno a tutti. Qualcuno mi sa spiegare perche’ le obbligazioni a lunghissima scadenza da qualche settimana sono salite di prezzo? parlo di obbligazioni bei scadenza 2024, 2037? Grazie a chiunque voglia anche immaginare una risposta. Paolo.
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Caro Paolo, secondo me le probabilità di un aumento dei tassi per il momento(1 anno,2 anni), a mio parere, sono zero assoluto, per cui per impieghi a breve (BOT, CCT) con rendimenti vicini allo zero,
-l’inflazione non c’è più. crollata come il valore del risparmio(azzerati gli interessi)- perchè non cavalcare per un po’(1 anno, 2 anni) le scadenze lunghe?
Ed ecco che, anche in questo settore delle obbligazioni, appena vi è un accenno di domanda che i prezzi schizzano.
Questa è la mia opinione, sempre opinabile.
Per cui vittime di questa crisi finanziaria, sono anche i risparmiatori(non investitori), che in futuro non è detto che non debbano pagare loro qualcosa alla banca , che “custodisce” i loro risparmi.
Un saluto al Nostro Caronte, che cerca con naturalezza di traghettarCi verso lidi di consapevolezza e di sostenibilità
Meravigliosi e sempre profondi i post della Valentina, che saluto sempre con affetto , cosi pure nonna ccp ed SD
Un saluto a tutti i meravigliosi marinai che frequentano questo Veliero
Carpe diem
X DORF ,ciao nottambulo,Brescia va’ benissimo.SUL 15 ,E’ IL RIFERIMENTO DI UNO CHE HA SCRITTO NEL POST.
Oilà Carpe diem,
un grande saluto e un abbraccio anche a Te…felice di sentirti…
di nottambuli è sempre pieno il Veliero vero…
a presto!
Compagni di viaggio buona giornata!:)
Valentina
p.s Capitano “scalpitiamo”…a quando una “rimpatriata”!?…
A PROPOSITO CHE I MERCATI SALIRANNO ANCORA.
Mi sorge un dubbio “spontaneo”, i principali istituti di credito italiani e stranieri stanno inondando il mercato delle obbligazioni con prodotti strutturati e subordinati, che sembrano una delizia per il risparmiatore, che con tassi d’interesse ormai ridotti all’osso, un bot a tre mesi ha rendimenti annui netti oramai vicini allo 0,50%,con proposte accattivanti, Come guadagnare oltre il 9% all’anno con un Bonus Certificates di Unicredit ,ma che contengono all’interno tossine mortali.
un mio consiglio spassionato, state lontano da prodotti del genere, ve ne potreste pentire amaramente.
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ecco la presentazione di uno di questi nuovi campioni del rendimento:
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Il rendimento ai prezzi attuali verrebbe garantito se Eni non perde più di un terzo del suo valore nei prossimi ventuno mesi
Come guadagnare oltre il 9% all’anno con un Bonus Certificates di Unicredit
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. L’antico detto sembra essere la strategia adottata dagli investitori alle prese con l’ultimo rialzo del mercato azionario. E così il risparmiatore italiano dopo la caduta a “rotta di collo” dei mercati azionari si è trovato di fronte all’esigenza di raggiungere tre obiettivi. Il primo: cogliere le opportunità del rialzo di questi ultimi mesi; due: proteggersi contro eventuali nuovi pesanti ritracciamenti, la paura e la diffidenza verso i listini azionari sono ancora tante; tre: smarcarsi dall’investimento a breve in titoli di stato, un bot a tre mesi ha rendimenti netti oramai vicini allo 0,50%. Rispondere a tutte queste esigenze è possibile e gli strumenti si chiamano Equity Protection o Bonus Certificates. I primi a dirlo sono chiaramente coloro che emettono questo tipo di
prodotti, a cominciare da Unicredit. Al di là della propaganda i numeri però questa volta gli danno ragione: “medie giornaliere di scambi sul Sedex pari a 37 milioni di euro negli ultimi mesi, con gli Equity Protection che hanno rappresentato il 54% degli scambi in certificati e i Bonus certificates il 12%”, ha spiegato Paolo Dal Negro del desk di Unicredit Markets&Investment Banking. Nella sostanza in termini di controvalore quasi un certificato su due è stato un Equity Protection, uno su otto è un Bonus. Per fare un esempio, solo quello che ha come sottostante Eni con una protezione che scatta a 16, negli ultimi mesi, ha raggiunto volumi pari a 300 milioni di euro.
Perdite sotto 10,35 euro. Ma cerchiamo di capire meglio come funzionano alcuni prodotti di questo genere? Lo strumento che prendiamo in considerazione è il Bonus Certificates su Eni emesso da Unicredit con scadenza maggio 2011. Attualmente questo bonus certificates ha un prezzo pari a 107,82. L’investitore riceverà a scadenza (maggio 2011) 125; deve essere rispettata però una condizione: Eni non deve scendere, entro la data di scadenza, sotto 10,35. In base ai prezzi del momento in cui si scrive è a 16,29, per colpire la barriera ci dovrebbe essere una correzione del 36% in 21 mesi. Eni non raggiunge quella soglia dai primi mesi del 2000. Nello stesso periodo il petrolio, che ha molta influenza sul prezzo di Eni, veniva scambiato intorno ai 15 dollari al barile, ora passa di mano a 70. L’ultimo minimo significativo battuto da Eni è a 11,82 il 9 marzo di quest’anno.
Cosa succede se viene colpita la barriera? In caso di ko della soglia di protezione il certificato replica l’andamento del sottostante e quindi il possessore subirà una perdita in termini percentuali analoga alla perdita di Eni.
Se le cose vanno bene e Eni non va sotto 10,35 si incassa più del 9% all’anno, una cifra molto lontana da molti investimenti sul reddito fisso.
Strumenti analoghi su 7 blue chips e due indici. Riepilogando, questo bonus certificates è uno strumento adatto a un investitore che ha aspettative rialziste o ribassiste sul titolo, ma non di crollo totale – oltre il 36% dai livelli attuali, per intenderci.
Di Bonus Certificates emessi da Unicredit ce ne sono molti. I sottostanti coperti sono 7 blu chips (oltre Eni, Telecom, Intesa, Fiat, Generali, Enel, Ubi) e due indici il nostro Ftse Mib e l’Eurostoxx50. Per approfondimento è possibile consultare il sito web investimenti.unicreditmib.it
L’emittente Unicredit e la borsa garantiscono anche liquidità all’investimento, quindi in caso di necessità si può vendere lo strumento sul mercato
un saluto ed una buona giornata a tutti
Carpe diem
07/08/2009 Merrill Lynch vede l’indice europeo Stoxx 600 a 300 punti entro la fine del 2010 in rialzo del 33%. La raccomandazione si basa sulla convinzione che il peggio della recessione sia ormai alle spalle, nonostante un iniziale ritardo dell’incremento della ripresa europea, trascinato da un miglioramento dell’economia globale e da un continuo flusso di liquidità.
La media a due anni della ripresa degli utili per azione, in seguito alle ultime quattro recessioni, è stata del 70%. Durante il ciclo corrente, gli analisti di BofA Merrill Lynch scontano solo un modesto recupero (30%) degli utili per azione per i prossimi due anni.
E’ da tenere in considerazione un aumento dei rischi perchè la ripresa iniziale potrebbe essere molto più potente delle previsioni, favorita dallo svuotamento delle scorte di magazzino. Data la stretta relazione tra l’indice globale Pmi e le scorte, è un’eventualità che può essere affrontata a causa di un’improvvisa ripresa della produzione industriale entro la fine dell’anno.
Anche il recupero del potere d’acquisto del comparto industriale promette bene per quanto riguarda i profitti delle società ed è un indicatore vantaggioso per una performance europea migliore nei confronti degli Stati Uniti. Tornando ai fattori di rischio, per gli analisti di BofA Merrill Lynch i pericoli reali si focalizzano sulle cinque C: Cina, consumatori Usa, Banche centrali, valute (currencies) e materie prime (commodities).
COME AVREI FATTO SENZA I CONSIGLI DEGLI ILLUMINATI…..
occhio ragazzi c’e il rischio di una ripresa più potente delle previsioni…………………mahhhhhhh
ROMiPETE LE RIGHE
Ormai mi sembra di assistere al rompete le righe ed in tanti si stanno chiedendo (e scrivendo) se qiuesta crisi stia finendo veramente, contrarariamente alle granitiche certezze pessimistiche di Andrea.
Montecristo:
Finalmente qualcuno si dissocia dal coro degli ottimisti.In una intervista di oggi Ciampi afferma che il peggio non è passato e che si è diffuso un certo ottimismo consolatorio.Come vediamo la produzione industrilae Italiana è scesa del 19,2% ,Pil -6%,deficit Usa alle stelle 1300 miliardi di dollari.Dove si arriverà di questo passo?
Le crisi possono finire anche senza finire, si possono congelare, sospendere, rimandare.
Dopo il dromedario è venuto il cammello, animali con tre gobbe non ne conosco, ma ne vedremo presto uno.
Potrebbe avere un senso se si lavorasse per guadagnare tempo e sistemare i fondamentali, invece si canterà il chi ha avuto ha avuto e la prossima uscita dall’equilibrio magari nel 2014 sarà peggiore e più drammatica di questa.
Grazie a tutti quelli che hanno risposto in merito alla mia domanda sulle obbligazioni lunghe. Paolo
247000 disoccupati invece di 320000: meglio del previsto.
Ma allora il sondaggio ADP che ne contava 371000 ?
Questo rimbalzo (molti lo pensano, alcuni lo dicono) è ormai diventato un rialzo ?
X DORF,sono entrato nel sito e spero di rintracciarti.Adesso capisco perche’ la vera parola non viene ascoltata e ti anticipo che bisogna cambiare radicalmente tutto, il sito e’ impostato in modo sbagliato e disordinato, sembra che qualche talpa abbia fatto un buon lavoro per fare perdere tempo creando confusione.No, no cosi’ non si va’ avanti,la volonta’ del popolo e’ troppo grande per essere minimizzata in questo modo.Bisogna centralizzare e fare in modo di essere ascoltati da tutti compreso quelli che dovranno risarcire il maltolto.Non mi prolungo…,ci sentiamo stasera se posso o domani.Ciao Gino
Piu’ questo rialzo drogato salirà e più la caduta sarà dolorosa. E’ chiaro che questo sistema criminale vuole uno S&P 500 a 1150/1200 dopodichè ci sarà il grande tuffo che ragiungerà la metà dei valori di cui sopra
UN BAMBINO!
Oggi a pranzo è capitato un bambino di 11 anni che alle notizia di conomiche del PIL sulla frase: “….la caduta sta rallentando quindi si prevede la ripresa” sghignazzava e se la rideva del modo contorto, in cui cercavano di nascondere la tragica realtà.
Devo dire che la cosa mi ha fatto riflettere, forse la gente sta cominciando a capire!
-IL Compasso-
“La verità vi seppellirà tutti”
x #27 e 29
Se il 3° trimestre andrà bene allora è un rialzo duraturo, se invece il 3° trimestre andrà male (pil, disoccupati, produzione industriale, utili ecc) allora è un rimbalzo destinato a rientrare bruscamente.
Purtroppo lo sapremo solo ad ottobre inoltrato, l’attesa è piuttosto lunga, ma non bisogna mai perdere la pazienza, specialmente quando è tardi per entrare e presto per uscire.
Gli aiuti dello stato ricevuti dalle banche sono usati per stimolare la borsa al rialzo e fare in modo che i risparmiatori recuperano il perduto di modo che possano consumare e fare ripartire l’economia.Bella tattica,cosa ne pensate cari compagni.XDORF,il sito del signoraggio e’ stato chiuso?le bestie si nascondono e all’improvviso ci mangiano.Sono proprio dei lupi mannari,per difendersi bisogna armarsi e sparargli nel sedere.Saluti Gino
ciao gino. sei andato sul sito che ti ho detto? se eri tu quello che dico, ti ho scritto. vai a leggere. la soluzine a tutti qesti mali l’aveva data sempre lui. il grande giacinto auriti.
NOI SIAMO PER LA PROPRIETÀ POPOLARE DELLA MONETA.
RIPRENDIAMOCI LA PROPRIETÀ DEI NOSTRI SOLDI.
– Oggi la moneta nasce di proprietà della banca che la emette prestandocela.
Noi vogliamo che nasca di proprietà dei cittadini e che sia accreditata
ad ognuno come ” REDDITO di CITTADINANZA “.
Giacinto Auriti
Per info http://www.simec.org
bye DORF
X21 CARPE DIEM,la banca guadagna sulla comissione o e’ in accordo con l’emittente,dove potrebbe esserci il tranello,alla fine guadagna sempre?Grazie per la tua analisi e un saluto a tutti.Serafino
X DORF,Sono entrato nel sito che mi hai segnalato ,mi sono iscritto ieri e mi e’ arrivata la convalida ma stasera sopra il sito c’e scritto che e’ chiuso.Ciao Gino
Devi essere connesso per inviare un commento.
Grandissimo post capitano, e grande anche il commmento ultimo di ieri.Lo riposto per ricordarlo a chi fosse sfuggito
“Toc…toc…è permesso!
Vedo che i bei tempi stanno tornando e che molto poco abbiamo imparato dopo oltre due anni di lunga navigazione.
Ognuno è libero di esprimersi come meglio crede, ma sempre nel rispetto della libertà dell’altro, e nel rispetto della persona, poi se vi sembra un posto per cherubini allora buona fortuna, di betole o porti per scannarsi ne trovate a centinaia su internet….
Ci sono modi e modi per esprimere le proprie idee e la passione non da diritto ad urlare le proprie visioni, anche se l’argomento è stimolante, in questa che è una crisi antropologica più che tecnica.
Quelli che amano lo Status Quo, sono navigatori non certo solitari che conoscono ben poco della Vita, un po come dice il Delai Lama, ….alcuni esseri umani perdono la salute per fare soldi, e poi perdono i soldi per tentare di recuperare la salute. Pensano tanto ansiosamente al futuro dimenticando di vivere il presente. Così facendo, non riescono a vivere né il presente né il futuro; vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.
Buona notte, spegnete la luce di internet, la fuori ci sono mille luci nell’Universo intero, dentro di noi invece vi è la fiamma più importante quella della nostra essenza.
Andrea ”
AP