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FLOOD OF FORECLOSURES…. ALLUVIONE IN ARRIVO!

Scritto il alle 22:10 da icebergfinanza

 

 

Alcuni di Voi ricorderanno senz’altro il recente riferimento alle vendite di nuove abitazioni nello Stato della California, stato simbolo della depressione immobiliare nel quale…..

(…)Foreclosed homes accounted for 56 percent of Southern California’s December sales, more than double the amount a year earlier, MDA DataQuick said. Such transactions made up almost 70 percent of sales in Riverside County, where the median price plummeted 41 percent to $209,000. Sales jumped 77 percent to 4,435, MDA DataQuick said.(…) Bloomberg.

…..in California e precisamente a Riverside County le vendite di abitazioni sono nella misura del 70 % dovute a foreclosures, mentre la media per la California del Sud sale al 55 %
David Crowe della National Association of Home Builders ci dice che i prezzi delle case quest’anno caleranno di quasi un 30 % anno su anno e che le vendite di abitazioni avranno una contrazione pari al 14 %….nuove abitazioni di cui giovedi avremo un riscontro più reale.

 

IMAGE

Thanks to themessthatgreenspanmade.blogspot.com

Oggi nell’entusiasmo generale per un dato oggettivamente positivo, qualcuno dimentica che la National Association of Realtors ci dice che ……

The national median existing-home price3 for all housing types was $175,400 in December, which is 15.3 percent below December 2007 when the median was $207,000. There remains a significant downward distortion in the current median from a large number of distress sales at discounted prices, currently 45 percent of transactions; the median is where half of the homes sold for more and half sold for less. For all of 2008, the median price was $198,600, down 9.3 percent from $219,000 in 2007.

In sostanza oggi le vendite di abitazioni esistenti sono distorte dal volume impressionante di abitazioni provenienti da procedure fallimentari riversate sul mercato.

Questo pezzo di CnnMoney ci avverte che ….. UN’ALLUVIONE_DI_FORECLOSURES è in arrivo…

chart_foreclosures2.03.jpg

thanks to CnnMoney

(…)RealtyTrac looked at listings in four states, California, Maryland, Florida and Wisconsin, and found that they contained only a third of the foreclosures it has in its database……osservando le inserzioni di vendita, Realty Trac nota come negli stati sopra richiamati molte di esse non riportano le foreclosures esistenti nei suoi data base.

Ho il sospetto che nei prossimi mesi le abitazioni provenienti dai fallimenti in vendita, supereranno abbondantemento il 50 % delle transazioni complessive….. 

Domani proveremo ad accendere un faro sull’eterno dibattito " Inflazione o Deflazione" ……..Is Big Inflation Coming ?

Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!

 

Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in ……….

 

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!

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21 commenti Commenta
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 06:42

Sopra le spine ….ci stà un rosa cara Tippy ….sono in molti quelli che mi suggeriscono di non perdere tanto tempo nei commenti…..ma che ci volete fare ….non riesco a perdere tempo quando il confronto è piacevole…sulla base del rispetto reciproco.

Sarò breve, è il tempo che mi obbliga, un tempo tiranno…….se solo avessi voluto avrei potuto volare alto, le occasioni in questi due anni non mi sono mancate, le proposte neppure…..ma stranamente, sono sempre lo stesso di quando sono partito, sempre profondamente ottimista, sempre testardamente idealista, sempre terribilmente realista.

Un giorno quando il mio e Vostro libro diventerà realtà, conoscerete chi sta dietro la “maschera” del Capitano e allora quel giorno forse comprenderete il perchè di questo mio viaggio, quale il mio lavoro…..quale la mia storia si la cultura del sospetto è facile da lasciare….chissà per quale oscuro motivo quest’uomo parla di “Mondi Alternativi” e non fa consulenze, non partecipa a seminari, non si eleva alla radice quadrata, al cubo …. non toglie la sua maschera!

Un caro amico, Marco mi ha invitato ad uno dei più importanti appuntamenti nazionali sul risparmio e sulla finanza ……ma ho gentilmente declinato l’offerta ….era un’occasione unica per salire sul più alto pennone e assaporare il vento dall’alto…..ma probabilmente amo altri orizzonti, molto più che gli oceani finanziari, pur avendone studiato per anni in silenzio le rotte e carte nautiche.

Ci vuole tempo per costruire qualcosa, molto più tempo di due anni passati a navigare, due anni rubati alla famiglia, sotratti alle notti ….nessuno vive di rendita, nessuno vive di blog….non sono cosi illluso da comprendere che in molti casi se le mie “visioni” non fossero state assolutamente ineccepibili, probabilmente questa sarebbe stato un veliero fantasma, eccetto coloro che condivido valori e stili di vita che vanno oltre la finanza e l’economia.

L’economia deve essere compresa semplificata condivisa con l’Umanità e non una religione per pochi eletti……..non servono gli integralismi nell’economia, serve il confronto, la disponibilità al dialogo, serve ammettere i propri errori, riconoscere il fallimento di alcune teorie ……mai nessun accademico parlerebbe con un uomo venuto dal nulla che di notte ha esplorato un po per passione, un po per convinzione, un po per utopia questo triste oceano……

…..in fondo ognuno segue il suo istinto e la mia responsabilità nei confronti di chi sale su questo veliero è più profonda di quanto molti possano comprendere!

Buona Giornata…..Andrea

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 09:02

Ti capisco e ti appoggio.
Un anno fa ho fatto un viaggio in India dove vive e lavora mia sorella.
Lì ho fumato la mia ultima sigaretta e ho iniziato a praticare lo yoga.
Oggi sono sono forse più povero ma ho una serenità e una felicità interiore indescrivibile.
Mi guardo intorno e vedo tanti volti tristi e arrabbiati.
Ci aspettano anni terribili e l’unica salvezza è cercare la felicità dentro di noi.
Gigio.

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 10:37

Capitano.Ti seguo da molto tempo e al di la della tua competenza ammiro di te lo spessore morale e la coerenza doti queste assai rare.Come te anche io sono un idealista che si sforza tutti i giorni di essere coerente con le propie idee.Per cambiare il mondo e le sue leggi anche quelle economiche bisogna cambiare l’uomo ed è propio questo il difficile.Ma da dove deve venire il cambiamento da quel paese il cui attuale presidente spende per la cerimonia di insediamento la cifra più alta di sempre in un momento storico come questo.Ma di esempi se ne potrebbero fare a migliaia lasciamo perdere.Io faccio questa riflessione.Ogni anno il nostro pianeta aumenta la sua popolazione ma le sue risorse sono limitate ed anzi secondo le più recenti teorie in esaurimento.Allora il messaggio che questa crisi ci vuole annunciare è “rallentiamo” non facciamo gli errori che sono stati fatti in passato anche recente drogando le economie.Capitano tu che guidi con sapienza questo vascello cosa pensi del futuro energetico del nostro pianeta ed in particolare come vedi la variabile petrolio nel prosequio di questa crisi.Con stima rispetto e ammirazione Claudio

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 11:06

Inapplicabilità di sentenze delle massime autorità giudiziarie!? Interferenze su inchieste giudiziarie scottanti!?, raccolta e distribuzione di fondi per la ricerca con metodi impropri , ridicoli battibecchi assolutamente improduttivi ; mancanza di analisi, strumenti e percorsi nella formazione dei giovani , metodi di formale erudizione per la valutazione del merito e poi fino a 72 anni alla ricerca e didattica (alè,alè,alè… oltre 500 pubblicazioni !!!), esperti di economia e finanza che sanno appena media e deviazione standard , rigorosamente già calcolate , lo stato assicura le banche che a loro volta assicurano lo stato .@ David Bowman OK siamo ottimisti : vorrei essere il cappellaio matto di Alice nel paese delle meraviglie (in realtà era intossicato da mercurio ma poteva fermare il tempo) o Brad Pitt nel film «Il curioso caso di Benjamin Button», in cui nasce con l’aspetto di un vecchio e poi ringiovanisce , vorrei nascere con la saggezza e perderla man mano o farmi ibernare come Amore per sempre (Forever Young) in cui Mel Gibson , pilota della II guerra si risveglia dopo un periodo di ibernazione e ritrovarmi ancora iscritto nelle liste ASL .

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 11:26

Lo so non c’entra niente con il post di Andrea, ma oggi su un forum qualcuno ha ricordato che oggi è la giornata della memoria:

« Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare

Primo Levi

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 13:26

Nel 2006 accompagnavo mio cognato che cercava di comprarsi una casa, nelle agenzie immobiliari.

Ad un agente anziano di lungo corso, gli chiesi: quando cominceranno a scendere i prezzi in modo consistente?

Mi disse quando la crisi economica farà pignorare centinaia di migliaia di appartamenti e questi finiranno all’asta.

In USA ci sono arrivati, in Spagna, Irlanda, Inghilterra, ci stanno arrivando, ma dopo toccherà anche a noi.

Saluti
Roberto Ecol

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 13:48

X Roberto Ecol

Bò … forse il tempo delle lacrime è molto più prossimo di quanto si pensa.
Anzi forse al momento l’unica cosa che impedisce la “partenza” del mercato è una strana “lungimiranza” che pare abbia colpito (o miracolato) in maniera inaspettata chi decide le sorti per tante famiglie e, di riflesso, per la sua attività e per sè.
E’ un pochino come una pentola a pressione, se l’acciaio tiene …. anche se purtroppo dipende dal volume di cosa bolle in pentola.
Forse la sensibilità, in fondo siamo la “culla” della “cristianità”, o forse più realisticamente la consapevolezza della dimensione che assumerebbe questa bolla spingono comunque per una “tenuta” a tutti costi, magari considerando che per noi il mercato immobiliare non è uno dei vari, per noi da qualche anno è l’unica reale forma di investimento e “fonte” di ricchezza.
Personalmente spero che continui così e che questa tempesta passi senza troppi dolori, per tutti.

Roberto F

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 13:50

Andrea,
complimenti per la pacatezza delle tue risposte.

Sì, la Giornata della Memoria.

Una giornata a tema per riflettere, di raccoglimento e di rispetto reciproco. Una chiamata al senso di responsabilità di ognuno di noi.

Buona giornata.
Marco Colacci
🙂

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 14:36

IL PACIFICO, IL MOMENTO DELLA SVALUTAZIONE e DELLA GUERRA COMMERCIALE

Dopo che abili corvi hanno distratto tutti, paventando il default prima in Spagna , poi in Gran Bretagna, passando poi per l’Italia, ora tutti ritornano a puntare lo sguardo sugli USA. Passata la Obama mania, molti si sono resi conto che le castagne stanno ancora lì sul fuoco.

Il problema degli americani e che per superare la crisi devono cominciare a produrre, ma per farlo in modo competitivo devono svalutare il dollaro.
Oramai gli Americani hanno capito che la favola di comprare merci in cambio di carta (il dollaro) non regge più.
Quindi si cerca di svalutare la moneta tentando di avvantaggiare le esportazioni.
La mossa ecologista di Obama ne è la prova. Il maggior problema degli USA sono le importazioni di petrolio, se in qualche modo questi riescono ad affrancarsi dal petrolio, vedrebbero da una parte calare il prezzo del petrolio e dall’altra il loro deficit commerciale.
MA E’ TUTTA UNA SCENATA, dubito che nel breve periodo gli USA si affranchino dal petrolio, si spera che la mossa pubblicitaria sia sufficiente a far abbassare la cresta all’OPEC, che un poco preoccupata lo è.
Con un modo di fare da bulli, gli USA, stanno chiedendo al mondo di sostenere la sua economia, accettando la svalutazione del dollaro.
Cina e Giappone sono già su piede di guerra (commerciale), ma l’Europa è per gli USA, il vero osso duro.

Gli americani hanno fatto di tutto per far naufragare l’Unione Europea, hanno finanziato tutte le associazioni antieuropeiste. Hanno esercitato sporchi ricatti verso gli ex paesi del Patto di Varsavia, oggi nella UE, per mettere i bastoni fra le ruote alla futura Carta Europea.
Si è cercato perfino di seminare zizzania fra la Russia e la UE. L’Ultima mossa è con l’Ucraina (che oramai dipende in tutto per tutto dal FMI, controllato interamente dagli USA), che in un’azione suicida, ha chiuso il gas all’Europa.

La guerra è cominciata con il tentativo da manuale di una svalutazione tecnica del dollaro, ma gli altri non ci stanno, ed ecco che Cina e Giappone (insieme all’Europa) sono corsi a equilibrare i rapporti monetari.
L’amministrazione Obama oggi è su tutte le furie, è ha letteralmente e apertamente inveito contro Cina e Giappone.
L’Europa per ora non è stata nominata, del resto scoppierebbe un vespaio, tutti sanno che la politica monetaria, è prerogativa sovrana di ogni paese.
L’Europa in passato ha sempre risposto colpo su colpo a ogni tentativo di costituire una gabbia di dazi doganali, in alcune occasioni le ha perfino suonate agli USA.
Le potentissime lobby delle multinazionali europee, se ne infischiano degli equilibri diplomatici ed è per loro un tentativo di lesa maestà, ogni attacco ai propri interessi economici.
Gli americani vorrebbero chiudere le porte in faccia agli asiatici e rimanere in buoni rapporti con l’Europa, ma quest’ultima non ci sta, non è ancora al livello “di ultima spiaggia”. Ma gli Usa sono un pessimo compagno di viaggio meglio andare da soli.
Non è affatto un segreto, che in ultima istanza, l’Europa preferirebbe chiudersi a riccio verso il resto del mondo, la UE è l’unico gruppo economico che potrebbe sostituire le mancate esportazioni con le mancate importazioni , senza troppi traumi. Anzi così limiterebbe l’influenza USA e nello stesso tempo sarebbe più libera di abbracciare buoni rapporti con la Russia e ritrattare i rapporti con il sud est Asiatico, da posizioni più vantaggiose, da quelle imposte dal WTO.
Un autorevole analista economico ieri ha detto che gli USA risorgeranno, ma molti sono convinti che è l’Europa il luogo dove la spinta culturale, morale ed etica è forte abbastanza, da spingere verso l’unità aggregativa.
Gli USA si trovano nel bel mezzo di un labirinto, il tempo del bastone e della carota sembra finito, i Cinesi piuttosto che perdere la faccia faranno scoppiare un guerra, il Giappone ha visto ridurre il 35% delle esportazioni e ha un bisogno disperato di esportare. Taiwan, la Corea, la Malesia, le Filippine sono alla canna del gas.
Per una strana ironia della storia sembra che sul Pacifico, la dove gli USA hanno ottenuto la loro egemonia durante la seconda guerra mondiale, si stia celebrando la loro sconfitta commerciale e forse politica.
-Il Compasso-

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 14:58

Dott. Mazzalai,

Le sue approfondite analisi sul mercato immobiliare sono un otimo esempio di analisi e ricerca macroeconomica. Premetto che hoi avuto la fortuna di leggere sia Lei che il dott. Barrai.

Mi permetto di inviare qualche spunto di riflessione che vorrei Lei leggesse.

Le politiche inflazionistiche americane ed europee hanno azzerato la propensione al risparmio delle famiglie in questi ultimi 20 anni, trasformando il vero capitalismo che fonda gli investimenti produttivi sul risparmio, con quello fondato sul debito che non ha sfruttato gli aumenti di produttività ed efficienza possibili grazie alle migliorie tecnologiche ed alla globalizzazione per ritornare ad investire col risparmio, ma SOLO per ridurre i costi ed i prezzi.
Oggi grazie all’aumento dell’inflazione, i costi di produzione sono molto vicini ai prezzi di vendita azzerando la possibilità di risparmio delle famiglie e non consentendo alle imprese di poter ridurre i prezzi, se non di piccole percentuali.

La tassazione indiretta chiamata inflazione (sull’M3…non solo sulla circolazione…quindi sul circulation credit oltre che sull’emissione) dal 15 agosto 1971 (data dell’abbandono del gold-standard sull’interbancario) ad oggi ha divorato la capacità di risparmio e trasformato l’economia mondiale fortemente coupled al dollaro in una economia di puro debito dove il collaterale al credito ed alla circolazione è la promessa di lavoro futura dei popoli del mondo di onorare con la tassazione sul loro lavoro futuro il pagamento delle cedole sui sovereign bond.

Se la bolla sui titoli di debito sovrano si gonfiasse fino all’incapacità per gli stati di rifinanziarsi lo scheletro di questo regime socialista sovranazionale sarebbe finalmente nudo.

Ovviamente nessuno lo capirebbe… e i “proles” sarebbero entusiasti di chiudere il cerchio e consentire anche alla BCE ed al sistema ESCB di comprare direttamente titoli di debito pubblico a fronte di emissione di credito e circolazione estendendo l’inflazionomia di decadi intere…

Il “mercato libero” non esiste più.

In questa economia pianificata a livello globale e centralizzato non c’è spazio per gli sconti ed i veri saldi e la competitività vera. Nessuno spazio per vera deflazione. Questa potrebbe sembrare una economia pianificata di cartello.

La deflazione è solo lo spettro del “Sistema” per giustificare politiche Keynesiane e per mantenere in vita uno stadio di semi-boom inflazionomico…
La lettura del Dott. Spallino pubblicata da Barrai offre un accurata analisi in popposito.
Le chiedo quando potrà un aggiornamento in proposito. Infine se ci offrisse qualche analisi focalizzata anche sul mercato immobiliare europeo, per non dire italiano sarebbe senz’altro a noi tutti gradita.

Grazie, Carlo

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 14:59

Sì, Compasso, c’è qualcosa di mooolto verosimile nella sequenza che hai disegnato.
Gli americani erano e sono cowboy con la pellaccia dura, i cinesi non mi sono mai sembrati combattivi ma piuttosto protezionisti (la muraglia dice niente?), i veri kamikaze sono i giapponesi (in milioni su 4 isole senza riso, quanto dureranno?), i russi ammirano da sempre solo chi ha tanti rubli (svalutati o no) e gli europei puntano all’unificazione di ciò che la storia ha sempre diviso.
Un bel pasticcio decisamente.

Io credo che il primo che avrà una buona idea sposterà l’asse del mondo e dell’economia.

Quello che mi domando è perchè la Cina si tenga nel cassetto quella montagna di titoli USA e non porti all’incasso i propri crediti. L’America è in svendita…

Marco Colacci
🙂

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 16:37

X Colacci

Per l’ultima parte del tuo post …. ovviamente non è possibile rispondere direttamente (almeno per me), ma amplierei il discorso.

Negli anni scorsi industrie di paesi Europei, degli USA e di altre zone ricche del pianeta hanno investito enormemente per costruire impianti e produrre tutto il possibile nella Cina post banda dei 4.

Hanno ceduto conoscenze tecniche e produttive, costruito e sostenuto talmente bene che hanno avviato un economia in grado non solo di competere con loro, ma di superare ampiamente l’insieme delle economie che tanti soldi ed energie hanno profuso.
Si sono solo dimenticati di esportare la democrazia ed i diritti, cose che avrebbero concesso ai lavoratori locali, ed alle loro famiglie, di usufruire in maniera consistente di tanta abbondanza prodotta e di creare un mercato interno vero.

Ora “incredibilmente” siamo entrati in una situazione di crisi, dove noi ci siamo impoveriti e non abbiamo più produzione e crescita (ma “guarda”) e la Cina non ha sbocchi per le sue merci (“impensabile”).

A questo punto occorrerebbe capire (quanta fantasia ….) chi ha la proprietà reale delle varie multinazionali “cinesi”, e visto che non credo a Babbo Natale, forse ….. la tua domanda potrebbe potrebbe rispondere indirettamente.

Certo è che comunque vada, pensare di spostare la ricchezza reale da vari paesi ricchi in uno stato di schiavi, “pensando” che nulla sarebbe cambiato è stato semplicemente …. delirante (e forse non del tutto ingenuo), e purtroppo ora a pagarne il costo saremo tutti noi, con in testa sempre i più deboli, veri agnelli da sacrificare pur di sostenere banche ed interessi privati con il denaro pubblico, oramai unico argine in grado di “tenere” momentaneamente alle stronzate economiche fatte e approvate da tutti gli “organi di controllo” (pagati sempre profumatamente).

Francia R

Scritto il 27 Gennaio 2009 at 16:43

le sempre ottime riflessioni del “il compasso” rendono ancora piu interessante questo blog.

e la flemma del capitano ke” guarda e passa”……e nn si sofferma a guardare critiche ed elogi,
ma tira dritto x la sua strada andando a spulciare ogni dato al fine di trarre delle comferme.

fa di questo veliero un’ occasione unica di conoscenza x tutti noi

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 17:26

La nostra debolezza ed il bisogno di credere che qualcosa di equilibrato ritorni a valorizzare l’uomo inteso come” valore” comprendendo in tale termine tutti i “valori etici dello stesso collegati alla vita reale” : l’ uomo come giovane studente e ricercatore , come operaio ed onesto lavoratore come cittadino , come umile discepolo di campi culturali che per forza di cose deve imparare dall’economia e finanza, alla capacità critica degli avvenimenti giorno per giorno , all’ecologia , alla produzione energetica , tutte condizioni che certamente accendono “ Una luce all’orizzonte” . Ma nonostante esprimiamo analisi , e sentiment corretti , non riusciamo a modificare l’andamento reale delle cose legate alla nostra vita e lo vediamo quando cerchiamo un lavoro ,quando vogliamo aiutare i nostri figli, quando vorremmo esprimere qualcosa di nostro e come spesso diciamo ed osserviamo le nostre “piccole scelte “ non cambiano nulla ; allora è vero quello che necessita è una vera e propria rivoluzione che anche se solo culturale possa cambiare profondamente il corso degli avvenimenti . Allora forse che sono le stesse politiche inflazionistiche americane ed europee che azzerando la propensione al risparmio delle famiglie negli ultimi 20 anni hanno trasformato il vero capitalismo che fonda gli investimenti produttivi sul risparmio, con quello fondato sul debito , capitalismo che non ha deliberatamente utilizzato produttività ed efficienza possibili grazie a migliori tecnologie , effettuando così una rivoluzione culturale (negativa) che dal settore economico si è riversata “su di noi ignari della stessa” , riducendo di fatto i margini di guadagno delle imprese e le possibilità di risparmio e costringendo la gente al debito! Ciò sta divorando la capacità di risparmio ma anche di analisi , per cui non riusciamo più a vederci chiaro e ciò ha trasformato l’economia mondiale in uno stress continuo, in cui il lavoro futuro deve per forza onorare un debito già scritto, legando il nostro destino al continuo ripetersi di eventi così grandi in cui possiamo solo essere trascinati diretti dai burattini del potere . Lo sforzo reale è riuscire ad incidere in qualche modo , ma credo proprio che da soli … è arduo!.

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 19:04

Ma di che inflazione si sta parlando?

-Durante la Grande Depressione degli anni ’30, tra il 1930 e il 1933, i prezzi scesero del 10% circa l’anno.

-L’indice CRB delle materie prime è a livello degli anni 70.

– In base alla Taylor rule, un’ equazione ideata nel 1993 dall’economista americano John Taylor, che tiene conto degli scostamenti dell’inflazione e dell’attività economica dai loro target o livelli d’equilibrio al fine di prescrivere le corrette risposte di politica monetaria,
la risposta corretta all’evoluzione prevista per l’inflazione e il PIL americani sarebbe un taglio dei Fed funds fino a un livello negativo del 6%!
A questo link c’è il grafico relativo con commento del neo-premio Nobel Paul Krugman

http://krugman.blogs.nytimes.com/2009/01/17/zero-lower-bound-blogging/

L’unico modo per creare inflazione in questo momento e recapitare direttamente i soldi ai cittadini e convincerli a spenderli

Mas

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 19:04

x Il compasso
senza nulla togliere alle ottime analisi di Andrea che vengo sempre a leggere con piacere, direi che hai fatto un bel ritratto della situazione attuale.
La domanda a questo punto è: fino a che punto la Cina sarà disposta a comprare la cartaccia degli americani? Ora essa utilizza il 40% delle materie prime mondiali e rappresenta il 4% del Pil mondiale, ovvio che ci sia qualcosa che non va. Il dumping della moneta e della forza lavoro da essa attuato in cambio di know how è probabilmente prossimo al capolinea. Nel momento in cui la famosa crescita del Pil cinese si arresterà forse assisteremo ad un radicale cambiamento di politica economica volto ad attuare la sostituzione del consumatore americano con quello cinese ed assumere un ruolo di superpotenza mondiale, o semplicemente a far sopravvivere un miliardo e mezzo di persone nell’era del dopo picco di petrolio.
Ovvio che gli anglosassoni non staranno lì a guardare mentre gli tolgono lo scettro, e ci sarà da aspettarsi di tutto, partendo dai dazi doganali per arrivare al default dei titoli di debito pubblico, senza scartare l’ipotesi di guerre o “quant’altro”.
Ho paura che entro qualche mese sarà tempesta..

Arsan

utente anonimo
Scritto il 27 Gennaio 2009 at 20:04

per Mas – Riporto da A. Mazzolai del 18/1/09
“Visto che per certi versi stiamo camminando sulla cresta di un ghiacciaio, un iceberg di dimensioni epocali, vediamo quali sono i pericoli di scivolare in un crepaccio di nome inflazione piuttosto . Nel suo blog Krugman ha postato il cosidetto TIPS spread ovvero lo spread tra i Treasury a 10 anni legati all’inflazione e quello dei tassi di interesse a 10 anni….. Ebbene il TIPS Spread è un indicatore della attese di inflazione e ciò che mostra non è affatto buono, aspettative di inflazione che viaggiano per loro conto che la Fed cerca di “ancorare intorno al 2 % . Ditemi per quale motivo la crisi giapponese non può essere presa a riferimento oggi, come stella polare, …….perchè le banche centrali non hanno aspettato anni ad intervenire, magari perchè qualcuno sussurra che oggi invece i problemi delle banche sono venuti fuori subito e che non hanno atteso anni per risolverli….. no la storia non è mai uguale e oggi non sappiamo se siamo o meno nelle sabbie mobili della deflazione di lungo termine.

utente anonimo
Scritto il 28 Gennaio 2009 at 03:39

Grazie di esistere Andrea
ogni parola mi illumina
non c’è articolo che non hai fatto riferimento all’etica,all’umano al vero,pur parlando di Finanza ecc
Hai coltivato una passione che ora condividi con tantissime persone!
Non basta ringraziarti.
é la passione che hai nel fare le cose che ti fà continuare,le anime che ti seguono.
Auguri per i due anni!Forza Andrea
Michele S.

utente anonimo
Scritto il 28 Gennaio 2009 at 07:06

da un paio di giorni vi ho lasciato per altri lidi; ritengo superflua la mia presenza, almeno per qualche tempo.
Trovo, innanzi tutto, che sia poco simpatico dare in testa al capitano. E poiche’ questo sta diventando uno sport diffuso tra i membri meno anziani di questo naviglio, non mi piace l’aria che tira. E’ ovvio che qualsiasi bravo capitano, in questi casi, opererebbe una serie di strambate per rimettere le cose a posto; in altre parole, dovrebbe esporsi di piu’ (come chiedono in tanti), mentre questo, ahime’, non avverra’ mai!
Un po’ di delusione ce l’ho, perche’ il capitano sembra non capisca la delicatezza e gravita’ del momento. E, soprattutto, ignora il fatto che non ci sara’ mai una “seconda” volta.

Caro Andrea, comunque vada, resti il mio grande capitano!

spugna

un saluto particolare a Mas, Minghin, … il compasso, Colacci, SD e tutti gli altri pendagli da forca. Ciao, Valentina.

utente anonimo
Scritto il 28 Gennaio 2009 at 11:34

Spugna #19, se vai via dall’Italia; vengo anch’io……..hehehehe.
Un saluto

SD

utente anonimo
Scritto il 28 Gennaio 2009 at 11:43

caro spugna.

anche se ho quasi i capelli bianchi,
sono uno dei meno anziani su questo naviglio, uno degli ultimi arrivati, e mi dispiace moltissimo
che scenda da questo veliero.

sto rileggendomi tutto il materiale prodotto dal Capitano ed anche tutti
i commenti della ciurma.

penso di averti individuato anche con il precedente nickname, ed ho sempre apprezzato la tua modestia e la tua competenza.

sarebbe , a mio parere un grave errore il tuo sbarco.

considerato che la tua stima verso Capitan Andrea è e resta immutata,
perchè proprio adesso che più ne avrebbe bisogno?

Penso anch’io che ci siano alcuni un po’ più vivaci di altri, ma basta essere inflessibili nel richiedere “rispetto ed educazione” e richiamarli a questo da parte di ognuno di noi, indignandoci come ha ben fatto Marco Colacci.

con l’augurio di leggerti ancora e presto

con stima
ti invio un caloroso ed affetuoso
abbraccio .

carpe diem49

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