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ODISSEA IMMOBILIARE e FINANZIARIA!

Scritto il alle 21:21 da icebergfinanza

  

Se mai ve ne fosse stato bisogno l’ultima edizione (del Beige Book errata corrige ) delle minute del FOMC,  conferma che all’interno della Federal Reserve le opinioni sulla congiuntura lasciano il tempo che trovano. Abbiamo appena lasciato venerdì Bernanke che rassicurava i mercati sullo status quo relativo ai tassi di interesse che ecco all’improvviso dalle minute del FOMC (del Beige Book errata corrige ) scopriamo che la prossima mossa di politica monetaria sarà verso l’alto anche se per quanto riguarda la tempistica tutto resta avvolto nel mistero di questa crisi.

“A number of participants worried about the possibility that core inflation might fail to moderate next year unless the stance of monetary policy was tightened sooner than currently anticipated by financial markets,”  comunque sia tutto dipenderà dagli sviluppi economici e finanziari ma ognuno di Voi sà già quello che accadrà! 

Interessante nel frattempo notare che la "consapevolezza del mercato" resta a livelli assolutamente euforici alla faccia di coloro che vi intravedono nel pessimismo più profondo l’imput contrarian risolutivo!

Spxepsgrowth

 

Assolutamente eccezionali nella loro dimensione fiabesca le aspettative per i prossimi trimestri!

Ma Voi tenete a mente queste parole e non dimenticatevele mai…………!

Per chi ama le cifre Mauldin ci propone l’ultima revisione sulle aspettative di David Rosenberg capo economista per il Nord America a Merrill_Lynch. riassunte in queste righe per quanto riguarda l’indice principe…. 

"To put this into perspective, the four-quarter trailing EPS figure in the 2001 recession hit a trough of around $38; in the 1991 recession, the trough was just over $18. That means that we are not talking about Armageddon [projecting $45 earnings], but rather offering up some analysis highlighting the risks to the outlook. We will bottom at levels much higher than the troughs in the past; that is the good news. The not-so-good news is that the level of the S&P 500 in the past that tended to coincide with $45 earnings was right around the 1,000 mark; and if we were to slap on a typical trough multiple of 10-12x on that earnings stream, then … well, you do the calculation."

….rischi per le prospettive, la notizia non buona è che in passato il livello dello S&P500 tendeva verso i 45 $ degli earnings che ci riporta al fatidico numero 1000. Per il resto mi fermo qui, solo il tempo ci dirà di quanto andremo sotto questo livello.

Se nel 2001 siamo scesi a 38 $ e nella recessione del 1991 intorno a 18 $ conclude Mauldin 45 $ non sembra affatto un " Armageddon"!

Cambiando argomento, per onor di cronaca bisogna osservare che negli ultimi due mesi la dinamica di crollo dei prezzi delle abitazioni rilevate dallo S&P Case/Shiller vede un leggera frenata in coincidenza con la stagione estiva primaverile, che si tratta di stagionalità o di una piccola svolta dovuta alle molte abitazioni in foreclosures o REOs riversetesi sui mercati a prezzi stracciati, comunque sia va rivelata.

15,9 % e 17 % rispettivamente per il 10 City e il 20 City Composites sono i declini relativi alle grandi metropolitane ……mentre non vi è alcuna svolta a livello nazionale nella dinamica dei prezzi è possibile che in alcune regioni stiamo vedendo una moderazione nel calo dei prezzi ha osservato David Blitzer chairman della società che rileva l’indice in questione.

Piccoli segnali di stabilizzazione che attendono conferma, mentre la tendenza principale prosegue inesorabile. PRopendo per un effetto stagionale combinato con un eccesso simultaneo di foreclosures & REOs immessi sul mercato sarebbe interessante sapere quanto è aumentata la percentuale di vendite forzate.

Comunque sia sognatevi una pronta ripresa dalla grande depressione immobiliare, benfelice di essere smentito dai fatti e non dalla fantasia!

Dal picco siamo sotto di un 20.3 % nel 10City e del 18,8 % nel 20City con Las Vegas, Miami e Phoenix abbondantemente oltre oltre il 20 %. Denver e Boston hanno visto invece un aumento rispettivamente del 1,5 % e del 1,2 % con il terzo mese in salita.

Su base regionale spicca inoltre l’aumento di case unifamiliari nel Nord Est con un più 38,9 %.

Calculated Risk ci avverte che i prezzi in termini reali e non nominali sono scesi di un buon 25 % con la possibilità di un ulteriore 15 / 25 % nei prossimi anni. Siamo solo al livello di prezzi dell’anno 2004!

Comunque sia è meglio non dimenticare la prossima ondata di mutui ARMs in fase di reimpostazione.

A scanso di equivoci, ribadisco che il mercato immobiliare non vedrà una vera ripresa e quindi una relativa stabilizzazione prima dell’anno 2012!

Per quanto riguarda invece le vendite di nuove abitazioni, dopo l’ennesima e sensibile revisione al ribasso siamo probabilmente in vista di un bottom sia per quanto riguarda gli inventari, sia per quanto riguarda le vendite anche se è meglio togliersi dalla testa che vi sarà una veloce ripresa.

L’eccesso di case esistenti, la persistente contrazione del credito destinata ad accentuarsi, il livello dei tassi, l’aumento della disoccupazione, l’estinzione della spinta propulsiva del fenomeno subprime e quindi di coloro che cercano casa per la prima volta unitamente alla profondità della recessione ci accompagneranno per molti anni ancora!

Nel frattempo secondo la FDIC via Bloomberg aumenta del 30 % il numero delle banche in difficoltà nel secondo trimestre da 90  si passa a 117 con profitti di solo 4,96 billion $ rispetto ai 36,8 del primo trimestre! Cheila Bair, chairman della FDIC definisce in tutta franchezza i risultati piuttosto tristi e non vede all’orizzonte un possibile ritorno ai fasti del passato nel medio termine.

78 miliardi di potenziali problemi in aumento dai 26,3 del primo trimestre è un’escalation di tutto rispetto anche perchè la CNBC sostiene che il fondo assicurazione della FDIC è sceso sotto il livello previsto dalla legge di 1,15 % sino a 1,01 %.

Se il buon giorno si vede dal mattino a questo punto non resta che sperare in un a recessione il più superficiale e lieve possibile, anche se i lettori di Icebergfinanza non credono più alle fiabe, ma navigano da oltre un anno nel mare della consapevolezza.

Inoltre come rilevato da Bespokeinvest Sheila Bair ha aggiunto che si attende un mercato del credito in continuo peggioramento, visione supportata dai cosidetti credit spreads dove secondo Merrill Lynch i tassi di interesse negli investment grade dei corporate bonds sono a livello superiore della crisi di Bear Stearns e quindi al più alto livello di sempre il 118 % in più di un anno fa e 312 punti base sopra il rendimento dei Treasuries.

Ricordo ancora quando oltre un anno fa scrissi nell’indifferenza generale un post al riguardo, quando ancora molti non conoscevano il fenomeno "subprime" con riferimento alla possibilità di un aumento delle diffusioni e degli spread in un ambiente recessivo e sostanzialmente potenzialmente insolvente.

Ma in fondo è tutto cosi irreale come tuttora ben pochi hanno la reale sensazione di quanto stà accadendo!

Corporate_bond_spreads082608

Nel frattempo S&P una delle tante agenzie di rating del senno di poi provede ad abbassare il rating delle due agenzie federali Freddie Mac & Fannie MAe avvicinando sempre di più il momento della nazionalizzazione delle due agenzie governative  sotto la pressione degli investitori esteri come ad esempio uno a caso, ovvero la Cina ………

A failure of US mortgage finance companies Fannie Mae and Freddie Mac could be a catastrophe for the global financial system, said Yu Yongding, a former adviser to China’s central bank. 

“If the US government allows Fannie and Freddie to fail and international investors are not compensated adequately, the consequences will be catastrophic,” Yu said in e-mailed answers to questions yesterday.  “If it is not the end of the world, it is the end of the current international financial system.”

Se non è la fine del mondo, è la fine dell ‘attuale sistema finanziario internazionale.”

 

Ma dai non esageriamo, non vorrete mica privarmi del titolo di catastrofista del secolo!

Su RGE Monitor scopriamo che …. One_year later still crunch time una bella analisi su ciò che è stato e ciò che verrà!

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Vi ricordate ieri nel post " Nel cuore della Crisi " ho sottolineato come Nouriel Roubini afferma che nel giro di qualche anno sparira qualsiasi broker relativo al mercato immobiliare e puntuale ecco una delle tante notizie…….. bloomberg Carteret Mortgage Corp., a closely held mortgage broker that originated more than $4 billion in loans in 2006, plans to close in several weeks, said Chief Executive Officer Eric Weinstein.Weinstein founded the company in 1995 and expanded to more than 4,500 employees by 2003 ………si trattava di 4500 impieghi che sommati alla debacle immobiliare porteranno ulteriori pressioni sul mercato del lavoro.

Infine per quanto riguarda la fiducia dei consumatori, dato al quale Icebergfinanza non da alcuna particolare importanza ne nel caso che essa sia positiva che negativa, visto il campione di 5000 anime su, 5000 anime meno, il recupero è dovuto all’arretramento del petrolio e di conseguenza della benzina, ma le attese per la situazione attuale si sono ridotte. Tuttavia le aspettative sulla disoccupazione sono in aumento, il che suggerisce un brutto dato in arrivo la prossima settimana, ( chi ha orecchie per intendere………) situazione confermata anche dall’indice della Fed di ChicagoCFNAI che evidenzia un netto calo dell’occupazione.

Per coloro che amano reiterare la favola del decoupling cinese lascio questa notizia apparsa su Forbes…..

China is considering a 370 bln yuan package of fiscal expenditures and tax cuts to stimulate the economy, the Economic Observer reported, citing a source close to the matter. …….stimoli fiscali per stimolare l’economia, un’economia che viaggiava ad oltre il 10 5 di media che abbisogna di uno stimolo, assolutamente eccezionale!!!!

Nel frattempo in attesa della stagione della "consapevolezza" ……buon divertimento!

Tigger_economics

 

 Se desideri sostenere questo viaggio, se credi nelle analisi e nelle visioni di Icebergfinanza, uno dei pochi ad aver compreso dall’inizio gli squilibri di questo tempo, lascia il tuo contributo qui sotto, libero come sempre, di esprimerti come meglio credi, basta veramente poco. In fondo un ulteriore stimolo a proseguire con  la stessa intensità questo viaggio.

A tutti color che hanno contribuito a questo viaggio verrà inviata nel fine settimana, una interessante analisi sull’oro!

10 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 27 Agosto 2008 at 07:55

Senti Andrea io credo che i mercati americani non andranno giù perchè tutti se lo aspettano e per fortuna, sennò vedresti morire di fame molta gente in Italia, molta gente che vive di nulla parlando parlando parlando……

utente anonimo
Scritto il 27 Agosto 2008 at 10:03

Ma possibile che non si trovi nessuno che fa delle anlisi, ali livelli stratosferici a cui le fa Andrea, sulle “economie emergenti” che dovrebbero sostituire l’America quale “locomotiva” mondiale?
Penso anch’io che non ci riusciranno, ma delle analisi ATTENDIBILI su Cina e India sarebbero interessanti per valutare quale potrà essere il loro peso nell’economia mondiale.

Stella

utente anonimo
Scritto il 27 Agosto 2008 at 13:55

Stella, l’economia e’ una scienza complessa! coloro che si definiscono economisti, analisti etc etc, oggi si vantano di un titolo, che fra pochi anni dovrà essere riconsiderato.
si sono studiati modelli per anni, mentre la globalizzazione ha impresso una velocita’ impressionante,oltre ad avere aggiunto una notevole quantita’ di variabili, tale per cui ogni sistema o medello sara’ oggetto di profonde revisioni, cosi come verranno riviste le teorie monetaste e molte altre cose.
l’impossibilita’ o meglio l’opprtunita’ di effettuare previsioni serie destinate al pubblico indistinto mi sembra non sia in discussione, non vi e’ alcuna convenienza, mentre gli uffici studi di banche e enti governativi impazziscono nel pronosticare le evoluzioni dell’attuale sistema, chiaro che neanche li esiste la dote della chiaroveggenza.
comunque quello che succede domani non lo sa nessuno, ma se devo puntare 1 euro lo faccio in quei posti dove non ci sono debiti e tante materie prime, ti rispondono cosi quelli dei centri studi, ma se qualcuno li colonizza questi?…

come vedi non c’e’ pace tra gli ulivi

saluti
Mariano

p.s. per Andrea adesso per me e’ proprio finita la festa, ci risentiamo appena tiro il freno a mano, ma anche tu datti una regolata con il lavoro e con gli orari, alle tre del mattino ancora sul blog….

utente anonimo
Scritto il 27 Agosto 2008 at 14:13

Andrea, complimenti per l’impegno e il realismo che metti nella tua ricerca.
Vorrei sapere però che ne pensi del decoupling tra EU e USA. Effettivamente, io vedo una sola grande differenza tra le due aree: il profilo demografico.
In EU la transazione demografica è finita,http://www.nationmaster.com/country/it-italy/Age-_distribution
invece in USA si è formata un’altra baby boom generation, la Y generation. Questa generazione ora ha meno di 23 anni è enorme ed è composta soprattutto da figli di immigrati e da immigrati.
http://www.nationmaster.com/country/us-united-states/Age-_distribution

Questi tra 5 – 10 anni si sposeranno e acquistaranno casa.
Che effetto può avere sul Credit Crunch?

Scritto il 27 Agosto 2008 at 16:51

Non vi è alcun dubbio che il fattore demografico contraddistingue la vecchia Europa dal resto del mondo anche se gli americani avranno a breve il problema relativo ai cosidetti baby boomers cioè quando questa generazione “esplosiva” del dopo guerra andrà in pensione prosciungando gli oceani dei fondi pensione sempre che esistano ancora dopo che negli ultimi tempi non sono pochi quelli che vi hanno fatto ricorso ” straordinario”!

Il tutto ovviamente dai mercati viene visto nella “dimensione” consumistica dove oltre una certa età il desiderio di consumo diminuisce progressivamente.

Ovviamente si tratta di coloro che sono al termine di un cammino che prevede il sogno americano ovvero un’abitazione per tutti!

Per quanto riguarda la generazione degli immigrati e le nuove generazioni, credo che il senso di instabilità economica determinata dalla flessibilità del lavoro in essere sul mercato, difficilmente riuscirà a fornire una spinta propulsiva futura per i mercati immobiliari mondiali a prescindere dall’andamento dei tassi e dei prezzi immobiliari.

Per quanto riguarda il tuo interrogativo Stella, Mariano dice bene il ritmo impressionante della globalizzazione delle merci ha prodotto delle variabili impazzite che dovranno essere studiate nel corso degli anni anche se il segreto si chiama sempre e ovunque sostenibilità della crescita!

La crisi in corso ha semplicemente revisionato tutte le teorie economiche e finanziarie e disorientato tutti i luoghi comuni, forse è anche questo il motivo del “successo” di Icebergfinanza essere uscito dalla corrente principale per cercare di analizzare da un’altra prospettiva.

La notizia degli incentivi fiscali proposti in Cina se confermata è assolutamente eccezionale pone una seria riflessione sulla velocità e dimensione della crescita di un paese e è semplicemente assurdo pensare che nella correlazione e globalizzazione esistente nella fasi di recessione o contrazione il contagio sia superficiale!

Ciao Mariano…… ricordati che il mattino ha l’oro in bocca detto questo vi è un limite ad ogni cosa, il riposo è sacro!

Andrea

Scritto il 27 Agosto 2008 at 16:52

Ho sostituito il banner relativo al contributo con un link “ICEBERGFINANZA” che dovrebbe oviare ad eventuali inconvenienti.

Eventualmente allego anche il link o indirizzo originale………

https://www.paypal.com/it/cgi-bin/webscr?cmd=_flow&SESSION=wsNLIumOC-VqhMYKA3YACgzA-1S1MOkOO0ww_iHs60W–weFsvGpelTUE8y&dispatch=5885d80a13c0db1f80512b0980fcab74f8f86a7539c796f168d210c4948de0f4

Semplicemente Grazie!

Andrea

utente anonimo
Scritto il 27 Agosto 2008 at 17:19

La Cina sta già rallentando, e molti ridelocalizzano in Vietnam, Thailandia, India.
La Cina poi non applica nessuna protezione verso i suoi contadini, che sono molto meno capaci di difendersi dei contadini indiani.
Temo che tra un po’ la Cina avrà problemi alimentari.
L’Europa silenziosamente continua ad aumentare la sua produzione alimentare.

Stella

utente anonimo
Scritto il 27 Agosto 2008 at 22:02

anni fa in una conferenza di analisti tecnici mi sono imbattuto in un relatore che ha parlato del “savers vs speders index” o qualcosa del genere. In pratica un semplice indice demografico che rappresenta graficamente il rapporto tra la fascia di popolazione attiva (spenders) in rapporto a quella in pensione (savers), il tutto diviso per paesi. Il bello di questo indice è che lo si può proiettare nel futuro, e prevede abbastanza accuratamente le fasi di espansione economica (alta percentuale di popolazione attiva che spende) e quelle di recessione (in cui la popolazione non attiva risparmiatrice diventa “troppa”). La crisi del Giappone degli anni ’90 ha coinciso con un periodo di popolazione vecchia, mentre la Cina di oggi si trova oggi con gran parte della popolazione giovane, lo stesso dicasi per i paesi arabi, mentre in Usa sta per iniziare il momento (nel 2010) in cui la generazione del baby boom americano (che è iniziato nel ’45) comincerà ad andare in pensione… sempre che ce l’abbia..

Roberto

utente anonimo
Scritto il 2 Ottobre 2008 at 15:20

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