IL MIRAGGIO CONTINUA!
Gli effetti della rifrazione sono una magia che spesso conduce al fenomeno del miraggio. Il miraggio viene spesso identificato con la visione di un’oasi o di un pozzo d’acqua in pieno deserto, un’illusione ottica destinata a sparire man mano che ci si avvicina al luogo del presunto beneficio.
Grandi meraviglie ed attese oggi sono riposte nell’ondata di rimborsi fiscali che dovranno ricoprire l’America nei prossimi mesi, più di 110 miliardi di dollari in arrivo.
Il lettore conosce la mia opinione, da tempi non sospetti esprimo il mio scetticismo nei riguardi di una misura esclusivamente unatantum che nella migliore delle ipotesi potrebbe produrre una " double dip recession ".
Il consumatore americano utilizzerà lo sconto fiscale per saldare le proprie bollette o fatture e dubito che la corporate americana utilizzi gli incentivi per effettuare investimenti in un ambiente recessivo. Oggi il segretario al tesoro Paulson, ha dichiarato che il pacchetto produrrà circa 500.000 posti di lavoro in più, un imponente miraggio che forse conta ancora sul CES/NET BIRTH/DEATH MODEL modello che crea virtualmente migliaia di posti di lavoro destinati a sparire immancabilmente alle successive revisioni.
Un interessante sondaggio via MISH’S ci racconta che quasi il 70 % degli americani utilizzerà il rimborso per necessità varie. Nel dettaglio un 45 % salderà i propri debiti, un 21 % spenderà in base alle esigenze primarie, energia e alimentari, un 18 % investirà la cifra risparmiando e solo un 16 % prevede ulteriori consumi.
Detto questo ….. “It’s important for Americans to remember that the only way to receive a rebate is to file a tax return this year.” …..per ricevere uno sconto fiscale bisogna ricordarsi di presentare una dichiarazione dei redditi!
Quindi se il 45 % salda i debiti e il 21 % avrebbe comunque speso, del rimanente 34 % si spera che il 18 % non metta in atto il proposito di risparmiare la cifra, diversamente l’effetto rimborsi svanirebbe completamente. 50 miliardi verranno inviati entro maggio e quindi gli effetti sulla spesa dei consumatori si dovranno avere entro il secondo trimestre, trimestre che si annuncia terrificante, un effetto diluzione su tre trimestri.
Aggiungetevi l’ipotesi che per accaparrarsi i consumatori i negozi ridurranno i prezzi con sconti stellari, tenete per buona l’ipotesi di un 34 % di spesa su 110 miliardi che corrisponde a 37 miliardi diviso tre trimestri e abbiamo circa 12 miliardi a trimestre sempre che nessuno risparmi, che probabilmente verrano ammortizzati dagli sconti dei commercianti.
Il tutto ovviamente non tenendo conto della dinamica immobiliare e dell’aumento della disoccupazione che produrrà nuovi ed inevitali default personali.
In sintesi un piccolo, grande miraggio, sino a prova contraria!
Il vecchio Warren Buffett, a capo di un impero diversificato, possiede aziende in ogni settore del paese e ci racconta che la recessione sarà più grave e profonda di quanto la maggior parte delle persone si aspetti.
"I think consumers are feeling gas and food prices," he added, "and not feeling they’ve got a lot of money for other things." ….non restano molti soldi per acquistare altro che non sia essenzialmente indispensabile.
La mia visione di un possibile importante minimo nella tarda primavera del 2009 incomincia a trovare importanti conferme indirette, ieri nelle parole del presidente dell’ Eurogruppo Juncker che prevede un 2008 stagnante che condizionerà anche buona parte del 2009, oggi in quelle di Joachin Almunia che sostiene che gli Stati Uniti dovrebbero far registrare una crescita zero tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 con una ripresa dalla seconda meta’ del 2009.
Interessante davvero è inoltre la scoperta che nelle precedenti recessioni, New York la culla della finanza mondiale, ha sempre sofferto più della media nazionale, sofferenza che in questi giorni si stà mostrando nella sua reale consistenza…. NYTIMES.com
Nel frattempo la crisi finanziaria ed immobiliare assume i contorni di una partita di baseball, con Morgan Stanley ad indicare che stà per iniziare il terzo inning del ciclo di credito, una sorta di " Terza Onda " di iceberganiana memoria, un terzo inning molto peggiore del crollo del 1990/91.
Prosegue inoltre la distribuzione da parte delle grandi firme finanziarie, al mercato, la socializzazione delle perdite, sotto forma di aumenti di capitale e fantasie obbligazionarie ed azionarie, qualche prodotto strutturato a sconto ed altro ancora. Ultima in ordine di apparizione è la vendita di 3 miliardi di dollari da parte di Citigroup per ristabilire un più accettabile TIER 1.
L’Europa è nel sesto inning e quello relativo ai prodotti strutturati con sottostante immobiliare è probabilmente nel quinto.
Difficile inoltre dire in quale inning si trova il mercato immobiliare, oggi abbiamo visto un nuovo crollo delle quotazioni rilevato dallo S&P Case/Shiller Home Prices Index, un inning senza fine, 2,6 % da gennaio dopo il 2,4 % ma le cifre non sono adeguate agli effetti stagionali quindi meglio fare riferimento alle percentuali annuali di tutto rispetto, meno 12,7 % a 20 aree metropolitane e 13,6 % a 10 aree. Un vero e proprio " HOUSING MARKET BUST "!
Con i dati relativi all’ Ofheo e alla sua sorprendente " verità " SURPRISING abbiamo inoltre una panoramica sulla Grande Depressione Immobiliare del 21° secolo, una panoramica che noi andremo a visitare a breve.
Ricordo solo a coloro che sono attratti dal miraggio di una luce in fondo al tunnel che per ogni euro perso sui mutui ipotecari corrisponde una perdita doppia sui prodotti derivati con sottostante immobiliare se non alla deriva esponenziale, Deutsche Bank insegna!
Mentre il mercato vive con il fiato sospeso la vigilia della solita decisione della solita FED, il sistema chiude i rubinetti aumentando i tassi sulle carte di credito, talvolta triplicandoli per rientrare in qualche modo dalla perdite immobiliari. Mastercard & Visa vedono lievitare i propri profitti sino a quando non evaporeranno i rimborsi delle carte di credito, sino a quando non esploderanno i default sul credito al consumo.
Questi sono invece i tassi sulle operazioni ipotecarie, un rubinetto che si chiude giorno dopo giorno, una realtà che vanifica il miraggio di una politica monetaria accomodante.
Freddie Mac Primary Mortgage Market Survey® | Current Week (ending April 24, 2008) | Prior Week (ending April 17, 2008) | ||
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6.03 % | 5.88 % | ||
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5.62 % | 5.40 % | ||
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5.68 % | 5.48 % | ||
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5.29 % | 5.10 % |
Uno strano scricchiolio inoltre proviene da sotto la lastra di ghiaccio del CREDIT DEFAULT SWAPS con Moody’s che segnala che le condizioni di credito delle societa’ europee si stanno deteriorando ad un livello ”allarmante”, questo come conseguenza del rialzo del prezzo del petrolio, dell’apprezzamento dell’euro e della recessione negli Stati Uniti.
32 outlook negativi contro 11 nel primo trimestre 1 su 3, un’accellerazione di tutto rispetto.
Brutti segnali arrivano inoltre dal HELP_WANTED_ADVERTISING_INDEX segnali che non promettono nulla di buono congiuntamente come abbiamo già visto ad altri indicatori del mercato del lavoro, occupazione che domani vedrà l’uscita dei dati relativi al settore privato pubblicati dalla ADP.
The Conference Board Help-Wanted Advertising Index declined two points in March. The Index now stands at 19, down from 29 a year ago.
The Conference Board is the global business research and membership organization.
In the last three months, help-wanted advertising declined in all nine U.S. regions. Steepest declines occurred in the East North Central (-20.3%), West North Central (-18.1%) and East South Central (-16.7%) regions.
Abbiamo già visto insieme in un precedente post come EMPIRE_STATE_MANIFACTURING_NEW_YORK! segnala …..Employment indexes hovered near zero e il PHILADELPHIA_FED_INDEX ci racconta che ……continued weakness in manufacturing is evident in responses about employment and hours worked this month. The percentage of firms reporting a decrease in employment (19 percent) was greater than the percentage reporting an increase (8 percent), and the current employment index fell from -4.7 to
-11.1, its third negative reading in four months. Weakness remained in hours worked: 18 percent indicated declines in average hours worked; 6 percent reported increases. The average workweek index declined from -10.0 in March to -12.3, its fourth consecutive negative reading.
Non resta che attendere in cima ad una duna, il miraggio di una svolta lontana nel tempo!
Puntuali e molto analitici i tuoi post.
Le incertezze e i potenziali pericoli sono numerosi.
Ma nonostante tutto gli indici di borsa non mi pare stiano scontando molto e visto che le valutazioni si basano sulle aspettative, non sembrerebbero tenerne completamente conto.
Dagli inizi di marzo vi è un certo
miglioramento delle quotazioni complessive.
Cosa ne pensi?
Altair
altair tu compri sul rimbalzo e vendi sul crollo?
Lascia perdere la borsa.. se chiedi ad altri cosa devi fare è meglio che nemmeno provi ad investire in borsa, te lo dico per il tuo bene, e se ti incazzi allora ho ancora piu ragione.
Ciao
Z.
E questi dati come li commentiamo?
ADP +10.000
PIL +0,6%.
Ma dov’e sta recessione?
…..se sei sicuro del fatto tuo compra pure, cosa aspetti? stanno aspettando proprio quelli come te! io tra qualche giorno mi metto corto: max 2 settimane e ne vedremo delle belle……
ULTRAVOX
Vololevo aprire una discussione per commentare questi dati, non la mia o la tua operatività. Adesso Dow +0.92%
Buon pomeriggio a tutti!
Il commento adeguato per commentare i dati è nel titolo del post di Andrea: “IL MIRAGGIO CONTINUA”. Mi pare eloquente e ben rappresentativo della situazione. D’altronde il mercato sta festeggiando dati MENO brutti di quelli attesi (d’altronde è sufficiente attendersi dati terrificanti per poi dire al mercato che quelli arrivati sono meno brutti di quelli attesi). L’unico dato davvero diverso in senso migliorativo rispetto a quelli attesi è quello sul lavoro (+10.000 invece che -60.000). Sulla affidabilità di tale criterio sono stati comunque espressi non pochi dubbi…
Se vi va commentate invece questi dati (fonte Bloomberg)
Citigroup Increases Stock Offering to $4.5 Billion (Update2)
By Bradley Keoun
April 30 (Bloomberg) — Citigroup Inc., seeking to bolster capital depleted by mounting losses, raised $4.5 billion in a stock sale, 50 percent more than it planned after “strong demand” from investors.
Citigroup, the biggest U.S. bank, sold 178.1 million shares at a price of $25.27 each, it said in a statement today. Shares of the New York-based company fell 2.9 percent in New York trading.
The sale represents about 3 percent of Citigroup’s shares outstanding as of March 31. The world’s biggest banks, grappling with more than $300 billion of losses on mortgages, bonds and loans, have sought new capital to stave off credit-rating downgrades that might jeopardize client relationships and access to financing. Companies usually try to avoid forced stock sales because they dilute the earnings power of current shareholders.
“They need the additional capital,” said Ben Wallace, an analyst at Grimes & Co. in Westborough, Massachusetts, which manages $800 million including Citigroup shares. “The dilution factor is a secondary concern these days.”
Praticamente a grande richiesta: fiumi di gente con mazzi di dollari in mano stanno letteralmente assediando la sede centrale e le filiali alla ricerca di extra rendimenti…..
Daniele
Sarò di poche parole in fondo è così semplice dimenticare il passato…..
Lo scorso mese la ADP usci con una previsione di più 8000 posti di lavoro che il BLS smenti con meno 80.000 oggi esce più 10.000 ….ai posteri l’ardua sentenza!
Caro Anonimo le ha mai raccontato nessuno che senza il palliativo delle scorte e degli inventari il PIL sarebbe negativo già in prima lettura, le piace il dato relativo alla spesa al consumo e quello degli investimenti, conosce il significato del deflattore, ha visto quale numero è uscito…..
Mi dispiace non riesco proprio a fare a meno di raccontare la realtà ognuno è libero di scegliere quale rotta seguire…….
Auguri di Cuore Andrea
Tutte le volte che le borse salgono ci rimani male, robe da matti direbbe la mia mamma !
certi commenti suonano quasi stucchevoli….il lavoro di Andrea si caratterizza, rispetto ad altri, per
1) l’ elenco puntiglioso delle fonti e dei rimandi bibliografici
2) la netta separazione tra dati di fatto e commento sugli stessi
3) il distacco tra analisi economica e operativitá finanziaria di breve…
Quindi non capisco perché si insista nel cercare in questo blog ció che di proposito l’ autore ha escluso, giá nella iniziale dichiarazione di intenti…
copio-e-incollo una freschissima (pochi minuti fa ) valutazione di Nouriel Roubini, che mi pare coincidere appieno con l’ analisi di Andrea;
The official headline for U.S. Q1 GDP growth says a positive 0.6% growth but the details are ugly and confirm that we are in a recession.
First of all, if you exclude the increase of inventory of unsold goods (that moved positive after a negative figure in Q4) the Final Sales of Domestic Product were a negative 0.2%. In other terms, inventories of unsold goods added an artificial 0.8% to Q1 growth boosting it from a negative 0.2% to a positive 0.6%. So actual aggregate demand (Final Sales of Domestic Product) – the actual measure of growth of true demand – fell in Q1. And this build-up of inventories in Q1 means that the fall in GDP in Q2 will be larger than otherwise as firms will have to reduce that large inventory of unsold goods via a further reduction in production and employment.
Second, residential investment is in total free fall, collapsing at an accelerating annual rate of 26.7%. But GDP figures underestimate the true fall in aggregate demand as they do not separate residential investment into true final sales of new homes and into the unsold inventory of new homes that are produced and not sold. Thus, all production of new homes is assumed to be sold in the national income accounts data. But we know that home sales are falling more than production of new homes, that cancellation rates (running at a rate of 20-30%) are not included in the new home sales figures and that the inventory of unsold new homes is actually rising. Thus, if the BEA had correctly measured final sales of domestic product, by having a separate line for the change in the inventories of new unsold homes (the equivalent of the change in business inventories), the figure for final sales of domestic product would have been even more negative than the already negative 0.2%, probably a negative 1.0%. So the national accounts make a methodological mistake in measuring final sales of domestic product by assuming that the change in inventories of unsold housing is always zero, something that is obviously wrong especially during a severe housing recession.
Third, now all components of fixed investment (residential investment, non-residential investment in structures and capex spending by the corporate sector (i.e. non residential investment in software and equipment) are now in negative growth territory. This is a major difference relative to 2007 when structures investment and capex spending were significantly positive. The investment recession is now clearly spreading from housing to non residential commercial real estate and to real capital spending by the corporate sector.
Fourth, since the quarterly GDP figure compare the average GDP in the first three months of 2008 to the average GDP in the last month of 2007 even a flat or slightly falling GDP in some months of Q1 is consistent with the average being positive relative to the previous quarter (that is the average of three growing months). And data on monthly GDP (say from Macro Advisers) show that GDP started to fall in February of 2008. This is the typical inertia in growth figures that comes from looking at quarterly, rather than monthly, figure. Thus, the Q2 GDP contraction will be larger than otherwise.
Fifth, both durables goods consumption and non durable goods consumption grew at a negative rate in Q1. What boosted an anemic 1% growth in Q1 consumption was a still positive growth in services consumption. Durable consumption spending is clearly collapsing (-6.1%) But the fact that spending on non durable goods is falling – something that has not happened in decades – is an ominous sign.
Sixth, the only good news on growth came from net exports. But with sharply rising oil prices in the last few months you are going to see a sharp rise in imports of oil and energy goods in Q2 that will further depress Q2 growth.
Finally, the NBER does not use the mechanical rule of two consecutive quarters of negative GDP growth in determining whether we had a recession or not. The NBER looks at a variety of economic indicators and puts more emphasis – among other variables – on employment and labor market conditions. We do know that employment in the private sector has now fallen for four months in a row and that overall non-farm employment (including the government employment) has fallen for three months in a row. So I do expect, leaving aside possible future downward revisions in the Q1 figures, that the NBER will eventually date the beginning of the 2008 recession to the first quarter of 2008.
http://www.rgemonitor.com/blog/roubini/252541/
ad maiora
Gabriel
anonimo #9 uhhhh come sale la borsa
ma non farmi ridere
Caro Andrea, devo ammettere che hai ragione…purtroppo, vista la crisi finanziaria che continua senza che ci sia luce in fondo al tunnel!
Commento 3 Z.
La mia era solamente una constatazione.
Se leggo questo post
è perchè lo ritengo interessante
e se scrivo qualcosa è per condivedere con un commento una
mia riflessione o un pensiero personale.
Cerco di farmi un’ idea sugli argomenti trattati
Altair
anc he per me il mercato si prepara per andare giu. Le medie mobili hanno crossato verso il basso, non è una cosa molto positiva :-9
M.
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Un eccellente lavoro, come sempre, che condensa in poche righe un’imonente mole di dati. Notizie allarmanti vengono peraltro anche dai dati sui consumi UK, e le previsioni sul mercato immobiliare Uk sono anch’esse molto pessimiste. Restare sulla duna ad aspettare mi pare a questo punto più che saggio, anche in presenza di rimblzi “drogati” dalla gran mole di liquidità, che potrebbero del resto tradursi in nuovi crolli al ridursi degli utili societari, salvo casi particolari come gli energetici.
Guido