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DALLA STORIA UNA LEZIONE DIMENTICATA!.

Scritto il alle 01:37 da icebergfinanza

Come i lettori di vecchia data del blog, ricorderanno certamente, spesso ho messo l’accento su alcune analogie riscontrabili nella crisi finanziaria attuale, con i sintomi e le cause della Grande Depressione del ’29.

 

Non di rado si vedono economisti, analisti e attori del mercato sorridere di fronte alle conseguenze di un ripetersi delle dinamiche storiche del passato, quasi a comunicare una certezza nella impossibilità che eventi accaduti in epoche diverse possano trovare riscontro sia nella dinamica, che nelle conseguenze nella nostra epoca.

 

Esiste però un sottile confine tra la realtà e la fantasia, tra il passato, il presente e il futuro che porta con se generazioni che non hanno la memoria storica necessaria a comprendere come spesso la Storia si ripresenti puntuale all’appuntamento di una nuova crisi finanziaria.

 

La memoria fossile della storia e in lontanza scorgo nell’immaginario ancora i sorrisi di coloro che non riconoscono nel passato un bagaglio di eperienze e di lezioni che portano  con se una risposta talmente semplice da non essere presa in considerazione.

 

Primo Levi diceva che chiunque dimentica il passato è condannato a riviverlo, Gibran invece ricordava che spesso ci indebitiamo con il futuro per pagare i debiti con il passato.

 

In fondo ambedue le citazioni si addattano alla situazione reale di questa crisi finanziaria che nasce da lontano, da molto lontano.

 

La visione di Mises e Hayek, gli economisti più eminenti della scuola austriaca, spiega l’eccezionale gravità della Grande Depressione sostenendo  che essa fosse il prodotto inevitabile e disastroso delle conseguenze sull’economia e sul sistema finanziario, provocate dagli eccessi finanziari e monetari verificatesi tra gli anni 1927 e il 1929.  Nel 1963 il pensiero di  Milton Friedman e Anna Shwartz rivoluzionò radicalmente questa opinione, attravreso un libro la  " Monetary History of the United States "  nel quale veniva affermato che il collasso economico non fosse imputabile ne all’inflazione e nemmeno agli eccessi di credito e monetari, ma esclusivamente alle politiche monetarie considerate troppo restrittive.

 

Ecco forse perchè oggi prevale la teoria delle manovre espansive come prevenzione alla recessione.

 

Abbiamo già visto insieme come l’immensa creazione di credito al di fuori del sistema bancario tradizionale contribuì a destabilizzare il sistema durante la grande depressione ma oggi puntuale si ripresenta la memoria della Storia.

 

Oggi le politiche di sostegno delle banche centrali congiunte, siano esse la " discount window " o le " temporary open market operations " o le " facility lending " hanno un unico comune denominatore, ovvero sono riservate esclusivamente alle banche commerciali.

 

Banche d’affari, hedge, private equity, istituti finanziari specializzati esclusivamente nella concessione di mutui e finanziarie in genere ovvero istituzioni che esulano dalla tradizione del sistema bancario restano escluse dai finanziamenti in questione.

 

Abbiamo visto come in passato il sistema tradizionale abbia sostenuto finanziariamente queste istituzioni specializzate o gli stessi hedge o private equity, ma oggi la mancanza di fiducia non permette nessun finanziamento senza assunzione di rischi esponenziali.

 

Aver " chiuso " la finestra di sconto ed aver aperto un’asta " segreta ", permette di accedere ad un tasso migliore e mantenere la privacy, se poi ci aggiungiamo che vi è una vasta gamma di assets e collaterali accettati, mi sorge il dubbio che questi siano anche i famigerati CDO a tripla A che l’indice ABX svaluta progressivamente.

 

thanks to MARKIT-GROUP

 

E’ forse per questo motivo che abbiamo avuto un considerevole rimbalzo per quanto riguarda i CDO tripla A?

 

Stessa cosa non si può certo dire per quanto riguarda le tranche CDO BBB…..

 

 

 

Ovviamente si presume che le istituzioni finanziarie " solvibili " abbiamo investito in tranche da ipotetica tripla A mentre i rifiuti tossici da tripla B siano disseminati per l’oceano finanziario o dentro le stive di qualche grosso hedge fund o private equity.

 

Una reazione momentanea o un’inversione di tendenza?

 

Credo che la risposta sia tuttora evidenziata dall blanda reazione del LIBOR ed dall’ EURIBOR fermo al 4,95 % sui massimi da anni, livelli che suggeriscono l’innefficacia nel rilanciare il mercato interbancario.

 

Vedremo nei prossimi giorni in prossimità delle aste quale sarà l’evoluzione.

 

Come ho spesso detto, la fiducia nella vita come nella finanza non si riacquista facilmente, spesso è difficile dimenticare ciò che è stato. Si sente nell’aria una strana sensazione, sensazioni di possibili default in arrivo!

 

Un’altro segnale evidente da non sottovalutare è quello rappresentato dal grafico qui sotto che potete trovare sul sito della Federal Reserve che evidenzia come gli spread della non financial commercial paper stiano decollando verso l’ignoto:

 

Graph of CP Discount Rate Spread: Thirty-day A2/P2 Less AA Nonfinancial on a Daily Basis, Date vs. Basis Points.

Altro segnale inequivocabile di rischio di default per questo tipo di carta commerciale.

 

In sintesi questo è un’estremo tentativo di riportare la fiducia nel sistema, ovviamente come abbiamo visto prima nel sistema tradizionale, dove a differenza che in America dove hanno accesso solo 2O istituzioni finanziarie ovvero le " PRIMARY_DEALERS " in Europa l’accesso è molto più ampio, un tentativo di ridurre le pressioni di fine anno e quelle rivolte alla politica monetaria espansiva che oggi ha ricevuto un duro colpo anche in America, dove l’inflazione sui prezzi alla produzione è esplosa ai massimi da 37 anni e domani vedrà il suo epilogo con i prezzi al consumo. 

 

11 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2007 at 22:53

Bravo, scrivi bene, scrivi tanto ed utilizzi anche effetti multimediali ad effetto!!! 🙂 Ma dopo tutto questo ben di Dio quando tiri la linea conclusiva sotto sei in gain, in perdita oppure hai fatto semplicemente filosofia??? Boh
Ciaooo 🙂 Eug

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2007 at 10:45

Ciao, ovviamente non posso rispondere per Andrea, ma io personalmente seguo questo blog solo per gli splendidi punti di vista che mi si aprono, non per fare trading..non ho piu’ l’eta…un saluto.
Massimo

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2007 at 11:55

Ciao Massimo,
perchè solo coloro che fanno trading sono in gain o in perdita? O vuoi dire che per essere in perdita o in gain occorre fare trading? O forse ho capito cosa volevi dire: non sapendo come giustificare il fatto di non riuscire a tirar fuori da tutto questo dotto disquisire nulla che ti può portare ad un gain o una perdita attribuisci quelle al fare trading e tieni per te gli splenditi punti di vista che ti si aprono da questi interventi, come dire: faccio filosofia, per l’appunto! Ad ognuno il suo! Il mio intervento comunque non aveva intenti troppo polemici, era solo per capire a cosa giova tutto questo dispendio di tempo, risorse, energie.
Ciao 🙂 Eug

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2007 at 15:13

Ciao Eug. Credo che esporre le proprie idee e convinzioni,giuste o sbagliate che siano non sia uno spreco di risorse o energie ne tanto meno di tempo ma semplicemente un confronto,ognuno poi lo chiama come vuole anche “filosofia”.Penso anche che non dobbiamo tirare la somma conclusiva sui nostri pensieri ,se siamo in “gain “oppure no.Si puo’ ragionare senza avere l’obbiettivo di un gain o di una perdita,senza dovere x forza dare un valore economico a tutto quello che facciamo.Poi se tutto cio’ e’ una perdita di tempo e energie si puo spegnere il computer e non solo quello. Un saluto ed un augurio atutti di serene feste

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2007 at 15:18

Ho dimenticato la firma nel commento n°4 sono Riccardo

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2007 at 16:31

Filosofia significa nel suo significato piu’ aderente, centrare il punto di ogni problema,andare diritto alla risoluzione(seppur scomoda)di ogni aspetto della vita, compresa quella finanziaria.
Se uno ragiona solo in termini di gain o loss(per esperienza personale)spesso perde di vista cio’ che avviene intorno.
Con il rischio concreto di andarsi a schiantare e con buona pace del proprio tornaconto personale.
In definitiva ritengo che se si desidera gestire la complessita’ dei mercati finanziari,gestire il RISCHIO implicito insito in ogni singola operazione questo blog costituisce un’ottimo punto di osservazione
Senza polemica, solo punti di vista opposti
Saluti a Riccardo e complimenti ad Andrea.
Auguri a tutti
Stefano

Scritto il 17 Dicembre 2007 at 20:52

Forse che chi semina ha idea di quale sarà il suo raccolto?

Caro Eug la tempesta è in grado di disperdere i fiori ma non è in grado di danneggiare i semi!

L’essenza stessa della Vita è il fiorire delle persone ma oggi sembriamo quasi attenti solo al perfezionamento delle cose, a dare un valore materiale alle cose.

Come dice Riccardo non vi è nessun spreco di energia nel crescere umanamente, professionalmente o culturalmente.

E’ vero questa lunga navigazione è stata un grande dispendio di energie, tempo e risorse ma non uno spreco, nulla è perduto, il messaggio come il seme vola portato dal vento e nessuno sà dove cresce.

Spesso mi sono chiesto il senso di tutto ciò, ma il seme è diventato frutto , il frutto della Cultura, della Professionalità, dell’Umanità, della Speranza nel cambiamento, innanzitutto dentro di me!

Se poi vogliamo scendere nei dettagli da quando ho aperto il blog ogni mia visione ha trovato una conferma!

Ti sembrerà strano ma personalmente non sono investito in nulla eppure questi mesi mi hanno regalato un frutto, un gain strepitoso.

Ciao Andrea e grazie a tutti!

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2007 at 09:59

E’ paradossale che sia io a sembrare il materialista di turno quando chi mi conosce sa che il mio principale difetto è l’essere fin troppo idealista … sarà per caso un senso di catarsi? o forse che anch’io ho capito che non vi vive di semi e fiori, di speranze e crescita professionale, di bei grafici e belle immagini? … il viaggio che in tutti questi anni mi ha condotto da concetti generali e teorici sempre più verso fatti concreti e ben circostanziati è il maggior insegnamento che personalmente ho potuto trarre tanto dai mercati finanziari quanto dalla vita … in fondo tutto normale: la giovinezza è l’età dei sogni e si ha tanto tempo davanti per realizzarli; la maturità è l’età del disincanto ed il tempo a disposizione vien sempre meno … che dirti di più icebergfinanza !?! Che tu possa vivere sempre di semi, fiori, speranze e crescita professionale … e che il tuo sia sempre un tempo di gioventù.
Buon Natale a te ed a tutti
ciao Eug

Scritto il 18 Dicembre 2007 at 21:13

Carissimo Eug…enio suppongo!

Il mio ragionamento era
generalizzato, la mia risposta un pensiero rivolto a me stesso per non perdere di vista le cose importanti della vita!

Sai forse tornare bambini, innocenti e spensierati, idealisti e spontanei non ci farebbe in fondo male, non farebbe male alle nostre esistenze.

Il cammino di ognuno di noi è “sacro”ed irripetibile ognuno cammina sul proprio sentiero, traccia le proprie rotte, l’importante è che esse portino alla serenità interiore, qualunque esse siano.

So cosa sono le illusioni, conosco da vicino le utopie e credo più ai fatti che alle parole.

Un abbraccio Eug e che la tua rotta, il tuo sentiero sia sempre dove ti porta il Cuore!

Andrea

Scritto il 18 Dicembre 2007 at 22:04

tutte belle e sante parole (non sono ironico) ma la borsa, se di borsa in questo blog si parla, è passione… una passione che trova il senso nelle giuste intuizioni che ti portano al GUADAGNO perchè questo è lo scopo radicale del “gioco”… girarsi indietro a fine anno e dire io sono sopravvissuto io ho fatto meglio del mercato, perché ormai l’ho capito e non ne sono vittima.
Se poi si vuole filosofeggiare su nobili argomenti distaccandosi dal concetto effimero del gain, beh con tutto rispetto per l’uomo ed ogni sua essenza, ma forse era meglio realizzare un blog che non riportasse nel suo nome la parola finanza, perché la si può scrivere bella quanto si vuole ma se in finanza non si realizzano gain meglio dedicarsi ad altro.

Scritto il 18 Dicembre 2007 at 22:29

Questo è il suo pensiero e lo rispetto, ma mi creda ci sono gain e gain, l’eccesso di alcuni significa spesso il decesso di altri e la finanza è spesso investire e non solo speculare.

Se poi abbiamo la consapevolezza in quale azienda investiamo e quale è la sua responsabilità sociale, tanto meglio, non trova.

Buon Natale a Lei!

Andrea

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