in caricamento ...
TITANIC, UNA LEGGENDA, UN DESTINO!
http://blufiles.storage.live.com
Il 10 aprile 1912 da Southampton in Inghilterra parti per il suo primo viaggio la regina dei mari, un gioiello costato più di 7 milioni di dollari il cui salone di prima classe fu progettato ispirandosii alla reggia di Versailles.
Il suo nome era Titanic, la sua leggenda finì in tragedia.
E’ un ripercorrere attualizzandola alla nostra dimensione con una visione soggettiva, la grande tragedia del Titanic, una sensazione di allarmi ripetuti sottovalutati.
Una nave ritenuta innaffondabile, un gioiello massima espressione del meglio della tecnologia di allora che colpi l’opinione pubblica, suddivisa per classi dove ovviamente alla prima classe era destinato il meglio che quella nave potesse offrire.
Una nave lanciata al massimo della velocità per arrivare 24 ore prima del previsto a New York e sbaragliare la concorrenza, una nave che a velocità normale avrebbe potuto evitare l’impatto con l’iceberg. Prima dell’impatto numerosi avvertimenti arrivarono dalle navi in transito toccate o circondate dal ghiaccio, da altri iceberg, una delle vedette avvertì per ben tre volte dell’avvistamento di un gigantesco iceberg ma inspiegabilmente nessuno, ne tantomeno il comandante presero sul serio questi innumerevoli allarmi.
Niente di più reale potrebbe essere applicato alle vicende dei mercati azionari, per lunghi anni ritenuti innaffondabili, che all’improvviso si schiantano contro l’iceberg " subprime " la cui parte nascosta corrisponde all’inimmaginabile credit crunch.
Innumerevoli allarmi lasciati cadere nel vuoto sino a quest’estate, sino allo schianto udito in maniera differente a seconda della posizione sulla nave. Un tonfo sordo, uno stridente rumore metallico,un boato simile ad un tuono, la sensazione di qualcosa di grave oppure il rumore di una catena che scivola lungo la fiancata della nave.
Ecco a seconda delle interpretazioni ciò che è stato, il contatto di quest’estate.
L’acqua gelida della mancanza di fiducia è incominciata a filtrare attraverso le caldaie dove la temperatura di questa corazzata invincibile era altissima, provocando qua è la alcune esplosioni, improvvisi blackout di varia natura. Nessun altoparlante sul Titanic, la gente veniva avvertita con calma e l’orchestra aveva l’ordine di continuare a suonare come nulla fosse accaduto. Le scialuppe non erano sufficenti a salvare neanche la metà dei passeggeri in quanto erano considerate antiestetiche. Nulla doveva turbare sino in fondo questa meraviglia della natura, nulla interrompere un viaggio indimenticabile, un’epoca in cui ogni legge fisica ed economica sembrava essere cambiata.
Un solo iceberg per quanto imponente colpì quella nave, ma oggi l’oceano finanziario è disseminato di iceberg delle punte sottovalutate, allarmi dimenticati, ma sotto il pelo dell’acqua alcune masse imponenti.
Gli allarmi e gli avvistamenti sono tuttora innumerevoli, banche centrali in azione costantemente giorno dopo giorno, libor ed euribor alla deriva, una deriva forse temporanea ma per qualche lungo mese ancora, forse tutto il prossimo anno, politiche monetarie spesso divergenti che innondano di liquidità i mercati, liquidità proveniente da iceberg che si stanno sciogliendo e che emanano un odore di putrefazione come quello dei resti di carcasse, fossili e quant’altro nascosti nei ghiacci da migliaia di anni.
Questa è una crisi di fiducia che ha scatenato illiquidità e una nuova ondata di insolvenze personali e la fine di un idillio quello dell bassa volatilità, quella sensazione di invincibilità, di solidità del sistema corporate americano e mondiale, in particolare finanziario.
DEFAULT, ricordate sempre questa parola!
L’esplosione della sala motori, i boati che provengono dai mercati dei derivati, dai crediti default swaps, dall’ ITRAXX, dal CMBX e dall’indice ABX vengono uditi a seconda della posizione sulla nave.
Dalle sale motori, gli uomini della Goldman Sachs, inviano segnali di disperazione, scrivono lettere d’amore ed incensano la BCE per il lavoro fatto nella fase delicata, ma avvertono, supplicano e soprattutto desiderano ardentemente, che la banca centrale apri le paratie della grande diga per innondare il mercato di liquidità, la stessa liquidità che il settore finanziario ha contribuito a prosciugare, la stessa liquidità che nel mercato overnight viene passata a piccole borraccie, agli amici degli amici, sulla fiducia che non esiste più.
L’appello del Titanic, venne captato da numerose navi, la Carpathia la più vicina distanza circa 4 ore di viaggio a tutto motore ma il Titanic sarebbe affondato di li a 2 ore. La nostra Carpathia può essere identificata nel palliativo finanziario riconducibile al SUPER SIV il leggendario MLEC di ispirazione statale, una nave dalle dimensioni imponenti, lenta a partire, una nave spazzatura, dove nascondere per l’ennesima volta l’illusione di un istante, la possibilità di non affondare subito, di non dover gettare a mare i "gioielli" e i "forzieri" della mitica stagione strutturata dalla fantasia delle agenzie di rating, una svendita in piena regola.
Altre navi stanno partendo, come ad esempio il " HOPE NOW ALLIANCE " una nave dal pensiero stupendo, finalmente un aiuto alla terza classe, un intervento orizzontale giunto terribilmente in ritardo, un ulteriore distinzione delle terza classe in sottocategorie, quelli che lo sapevano, quelli che lo immaginavano e quelli ignari del destino del mercato immobiliare, quelli che riusciranno a pagarsi ancora la rata, quelli che dovranno soffrire e quelli che non c’è la fanno già più. Uno status quo nelle risistemazioni, un’improvvisa bonaccia benvenuta ma dai risvolti imprevedibili, dall’applicazione misteriosa.
2000 miliardi di mercato, 2000 nodi di potenza arrestati all’improvviso, il mercato dei covered bond europeo completamente fermo.
No signori credo che la stima dei danni sia errata, 50/200/400/500 miliardi di dollari, forse non sono affatto sufficienti ad identificare gli iceberg che stanno arrivando, monoliners aziende che assicurano il rischio di controparte che vedremo in un prossimo post, commercial real estate, prodotti strutturati con sottostante carte di credito, crediti al consumo, leasing e ancora ritorna l’ombra imponenti di una nuova ondata di possibili default, con la conseguente destabilizzazione dei CLO & LBO un mercato imponente.
Come non bastasse vorrei ricordarvi il CDPOs_MARKET che forse ad alcuni di Voi sarà sfuggito!
CPDOs are securities that pay investors from income earned by selling credit-default swaps, a type of insurance contract used primarily to speculate on corporate creditworthiness.
Molti passeggeri istituzionali stanno annegando nella stiva, università o scuole americane, amministrazioni o comuni norvegesi e chissà ci altri ancora.
Personalmente sono dotato di una buona cretività, ma mai la mia più fervida immaginazione avrebbe potuto immaginare un contagio di simili dimensioni, una ramificazione e dipendenza così imponente.
CDO & CLO, CONDUIT & SIV, il tutto strutturato sul debito esponenziale ed alevato alla potenza massima, potenza invincibile, potenza……distruttiva!
Il TITANIC una nave imponente, invicibile dalla quale far scendere lentamente prima le donne e i bambini e forse di nascosto come accadde a Bruce Jasmay uno dei costruttori del Titanic che riusci a farsi strada tra gli ultimi disperati che salirono sulle ultime scialuppe abbandonando al loro destino le terze classi, anche qualche pezzo grosso.
Ed intanto l’orchestra dei mercati azionari continua a suonare, magari consapevole dei pericoli, del destino, ma continua a suonare, a suonare, sino a quando all’improvviso ………
biosegnerebbe che qualcuno inizi a fare i conti oltre ai danni dei default, anche alla riduzione delle masse messe a disposizione per il credito fondiario e al consumo derivante dalla situazione attuale.
inoltre bisogna conteggiare di quanto le banche dovrebbero ricapitalizzarsi per sopportare i pesi dell’economia che hanno generato, e si sa che per ricapitalizzarsi le banche devono fare massicci AUC, che stante il periodo …………………………………………………..
buon lavoro
Ivan