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I LABORATORI DELL'ALCHIMIA FINANZIARIA: Un mix di genialità e follia pura!
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In un recentissimo post ho affrontato i problema della "fiducia" nelle analisi, negli studi, nelle valutazioni espresse dalle grandi agenzie di rating internazionali, un problema essenzialmente di natura fiduciaria, un insieme di problematiche che vanno dal rischio di insider trading al puro aggiotaggio, dalla cosidetta moral hazard al conflitto di interesse puro. Le agenzie di rating sono spesso anche banche d’investimento private che effettuano per conto proprio e per conto terzi operazioni sul mercato, su titoli di cui stabiliscono anche la valutazione spesso in sede di offerta pubblica di acquisto (IPO)
L’omissione di comunicazioni al mercato d’informazioni in grado di abbassare un prezzo di un titolo sono spesso la regola.
Abbiamo visto come secondo la banca d’affari Credit Suisse Group nel dicembre del 2000 sono stati acquistati circa 340 milioni di dollari di CDO, una collezione di securities backed sostenute da bonds, ipoteche ed altri prestiti con un ritorno sino al 10 %, ovvero sino al 25% in più dii un qualsiasi altro corporated bond.
Tali CDO hanno avuto la benedizione delle tre maggiori società di rating, ovvero Standard & Poor’s, Moody’s Investors Service and Fitch Group Inc., badate bene benedizione al 100 % ovvero AAA o Aaa.
Nessuna possibilità di sapere come era composto il pacchetto in questione o quelli che erano i relativi rischi. Per la fine del 2006 le perdite ammontavano a circa 125 milioni di dollari ovvero più di un terzo. Le vendite totali di CDO sono salite dal 2004 a 503 miliardi di dollari ovvero un aumento di cinque volte secondo dati rilasciati da Morgan Stanley.
In alcuni casi gli investitori non sanno neanche che i valori dei propri CDOs sono caduti, in un tale mercato non è facile scoprire cosa vale realmente un CDO.
Ma nel mondo finanziario chi possiede tali strumenti, conta sui rating per avere un’idea del valore di ciò in cui investono e i disclaimer sono la regola e non certo l’eccezione. Abbiamo detto che secondo le tre aziende di rating sorvegliare il valore dei CDOs non è il loro compito, loro offrono solo dei pareri iniziali ma l’investitore non deve basare alcuna decisione di investimento sulle loro analisi.
Bene quindi torniamo al problema principale. A che servono rating su strumenti altamente complessi ed alle volte difficilmente rintracciabili e decifrabili?
Che tipo di valutazione può essere data a strumenti che sembrano talvolta usciti da un laboratorio di alchimia o magia delle saghe di Harry Potter o da un momento di estasi di uno scienziato pazzo qualsiasi?
Nella sua consueta rubrica sul New_York_Times l’economista Paul Krugman fa un’analisi spietata sul sistema di valutazione delle agenzie di rating internazionali.
Al_seguente_indirizzo troverete l’analisi completa che evidenzia come per un solo istante i rischi del fenomeno subprime siano stati mascherati dall’esaltazione collettiva, dalla bolla del mercato immobiliare.
“ Gli istituti finanziari che concedono prestiti, non sono stupidi. Le ipoteche Subprime erano cartolarizzate! In linea di principio le cartolarizzazioni avrebbero dovuto ridurre il rischio ma ora è chiaro che molti non stavano realizzando ciò a cui andavano incontro”. E’ inoltre evidente che molti investitori sono stati imbrogliati da queste opere di ingegneria finanziaria.”
“I CDO si suppone siano strumenti che trasferiscono la maggior parte dei rischi ad un piccolo gruppo di investitori specializzati che vengono compensati con alti tassi di interesse. Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch hanno valutato che gli strumenti sintetici generati dai CDO fossero equivalenti ai bonds di alta qualità e gli investitori hanno puntato su questi strumenti per i maggiori rendimenti a parità di valutazione”
“Ora stiamo verificando un’oceano di perdite con una gamma di 125/250 miliardi di potenziali perdite future. Le stesse agenzie che hanno dato una valutazione di investment grade alla Tailandia sino a cinque mesi dopo l’inizio della crisi asiatica, e le stessa cosa per la Enron sino ai giorni prima che andasse in fallimento porterebbero ha pensare un mercato sospettoso e una Federal Reserve, dei regolatori che tengono un occhio sui mercati surriscaldati. Ma non è così! In fondo la bolla del mercato immobiliare, come la bolla internet prima di essa stanno esigendo un numero sempre maggiore di vittime non colpevoli.”
Vi consiglio inoltre di andarvi a leggere il giudizio di Bill Gross della Cattedrale dei Bonds, quella PIMCO che amministra un oceano di liquidità, rispetto alle agenzie di valutazione che loro stessi dovrebbero seguire per conoscere il reale valore dei titoli che trattano.
Bene! Come avete già visto nel post dal titolo la "Maschera Subprime" puntuale arriva la notizia della possibilità, secondo il giornalista di Bloomberg Mark Pittman , che le agenzie internazionali di rating stanno marscherando le perdite nascoste nel settore delle obbligazioni garantite da mutui.
Secondo l’articolo infatti Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch starebbero nascondendo al mercato la possibilità di tagliare il merito di credito su circa 200 miliardi di dollari di CMOs, titoli che hanno visto ridotto a più della metà il prezzi di alcuni bond garantiti dai mutui "subprime".
Secondo Bloomberg quasi il 65 % dei bond su indici che monitorizzano l’andamento delle obbligazioni garantite "subprime" non soddisfano più alcun rating emesso all’origine della loro immissione sul mercato.
L’effetto valanga di una revisione porterebbe al cosidetto effetto panico tra gli investitori istituzionali e privati che hanno sottoscritto i bond in questione, collassando un mercato di circa 800 miliardi di dollari garantiti "subprime" e minando seriamente un oceano di 1000 miliardi di dollari costituiti da CDOs, l’ultima moda dei mercati globali.
Alcuni analisti vedono la possibilità di un tornado per gli istituti finanziari, compagnie assicurative e gestori di fondi pensione allegramente depositati in queste magie finanziarie. Secondo alcune stime apparse nell’articolo, i CDOs magie sintetiche dell’era ingegneristica finanziaria potrebbero perdere sino a 125 miliardi di dollari mentre altre stime parlano di una cifra vicina a 250 miliardi di dollari ovvero circa il 25% dell’intero pacchetto presente sui mercati globali.
I CDOs sono come dei fiumi sostenuti e riforniti dai ruscelli delle ipoteche residenziali, ipoteche a loro volta paragonabili a rapide impetuose frutto di un’epoca dove la liquidità a gonfiato ogni mercato immobiliare mondiale e nella maggior parte sono di buona qualità.
Ma l’origine di alcuni di essi sono estremamente complessi, paragonabili agli esperimenti nucleari con strutture che seguono amplificando ogni piccola variazione dei tassi di interesse, alle volte non pagando neanche un flusso di interesse ma scommettendo esclusivamente sulle variazioni dei tassi.
Dicevamo quindi, strumenti "alterati" da valori teorici in fase di emissione di cui nessuno è in grado in questo momento di determinarne il reale valore. E pensare che nei prossimi mesi scadono 500 miliardi di dollari di mutui misto "subprime" rivalutabili a tassi stellari.
Non solo valori teorici, ma anche evidenti disparità di valutazioni tecniche!
Se volete conoscere e visitare uno dei laboratori virtuali dove vengono prodotti queste opere di alta ingegneria finanziaria provate a visitare questo indirizzo, dove_troverete una descrizione approfondita di queste magie!
ilfuoconarrativo.splinder.com/archive/2006-11
Vi siete mai chiesti del perché la New Century Financial Corp. e altre piccole realtà finanziarie nate all’ultimo momento per foraggiare questa enorme bolla, non tanto delle quotazioni, ma del debito alchimico e magico siano state travolte dall’emergere del primo piccolo avvertimento del fenomeno subprime.
Piano, piano la Verità si dimostra sempre più figlia del tempo e solo le connivenze e le manipolazioni, i ritardi e le ommissioni hanno posticipato l’agonia.
Ma chi sono gli investitori istituzionali cosiddetti che investono centinaia di miliardi di dollari in strumenti di cui nessuno è in grado tuttora di determinare il loro reale valore?
Forse coloro che ignorano l’origine di questi strumenti, fondi monetari, fondi pensione ed hedge fund, professionisti di ingenuità?
Su quale base sono state progettate queste alchimie finanziarie e su quali basi sono state valutate per esprimere il loro valore reale?
Il fenomeno subprime è nato per diffondere la proprietà della casa, il diritto all’abitazione, il “Grande Sogno Americano” tra la maggior parte della popolazione americana ma si sa che, dove nasce una bolla, dove vi è un’esaltazione collettiva, allora piano, piano, progressivamente vengono a mancare i requisiti essenziali della qualità, viene a mancare la realtà delle cose, accompagnata talvolta dall’edonismo finanziario.
I CDO sono strumenti altamente il liquidi, chi li acquista pensa esclusivamente all’interesse e non a operare in trading sul capitale, possono durare in media dai tre ai cinque anni e sono spesso composti da bonds con valutazioni varie, altri CDO e spesso CDO di CDO, ipoteche varie e strumenti sintetici con leva esponenziale.
Ho letto che paradossalmente solo gli “investitori qualificati” possono ottenere informazioni sulla composizione di questi strumenti.
I regolatori e le autorità di controllo non possono ottenere informazioni in quanto non “investitori qualificati” e quindi i mercati MBS e dei CDO sono accessibili solo attraverso un consenso.
Fiducia,fiducia e ancora…..ingenuità pura!
Che valore dare ad un bene di cui nessuno conosce l’origine!
E’ come se qualcuno avesse inventato la locomotiva e la facesse partire ancor prima che vengano inventate, costruite e collaudate le rotaie.
Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali, lo scorso anno circa 1000 miliardi di dollari, 500 in sterline e 750 in euro sono stati emessi nel mondo e più di un terzo è composto da asset backed comprese le tranche subprime.
E tutto ciò come un’innocua bollicina che esce da un alambicco, fine a se stessa che non inciderà in alcun modo, non si notano segni di contagio nell’economia……!
Per forza, come nelle valutazioni si noteranno solo quando la realtà sarà oggettiva. Beata innocenza, perduta!
Le gambe forse si stanno fermando, le mani si muovono ancora frenetiche, il cervello stà per lasciarci, il cuore chissà!
Credo che ogni strumento finanziario, come ogni motore abbia bisogno di una revisione ogni tanto, un fenomeno nuovo, quello “subprime” con mutamenti epocali e nessuna revisione sino alla fine! Tutto basato sulla certezza che il bene immobile non può che salire, salire, salire all’infinito.
Ora l’effetto consapevolezza potrebbe fare un’altra vittima, potrebbe travolgere il mercato corporate, della bolla LBO e M&A, un’ulteriore barlume di consapevolezza rispetto ai rating di società acquirenti ed acquisite in considerazione di operazioni spesso al limite del buon senso.
Il presidente della SEC, la Consob americana, Cristopher Cox ha detto che l’agenzia ha in corso alcune indagini sui CDOs e sui CLOs venduti nei piccoli segmenti, diventati popolari in questi ultimi anni e “driver” dell’impulso dei leveraged byouts. La preoccupazione è sulla mancanza di valutazione esatta del mercato dei CDO in quanto non vi è un mercato attivo, liquido e la valutazione di questi strumenti implica la partecipazione dei responsabili che effettuano le valutazioni che spesso sono troppo ottimistiche.
Come nel caso del famoso tentativo di IPO della Everquest, veicolo spazzatura della Bear Stearns, spesso coloro che commerciano i prodotti, sono li stessi che li valutano e li propongono. Riuscirà la SEC a scoprire i segreti dei laboratori di alchimia finanziaria degli ultimi anni? Nessuno conosce queste magie se non gli scienziati, alle volte pazzi che gli hanno creati.
Se qualcuno di Voi si ricorda recentemente nella crisi dei due hedge funds della Bear Stearns, si rilevava come una grande banca stesse cercando di piazzare ben 800 milioni di questi CDOs derivanti dai pacchetti investiti in hedge fund, ma la mia domanda è:
Chi dovrebbe comprare o assumersi il rischio di tale proporzioni e forse qualche bel fondo pensione o qualche investitore alle prime armi?
Ricordatevi che oggi più che mai l’arte e la magia del trasferimento del rischio è la nuova frontiera dei mercati finanziari.
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Concludo riportando le parole di uno dei pionieri di questi derivati sintetici, Richard Bookstaber.
“I mercati che abbiamo costruito ora, sono così complessi e le transazioni così veloci che situazioni apparentemente isolate ed eventi secondari, possono avere conseguenze catastrofiche”
Nel suo libro dal titolo “ Un Demone nei nostri disegni: I mercati, gli hedge fund e i pericoli dell’innovazione finanziaria”, Bookstaber racconta che ogni derivato, con alcune eccezioni può essere facilmente rintracciato, ma se lo strumento è composto da troppe “fette” di ulteriori strumenti diventa sempre più complesso, in maniera che da un piccolo evento può nascere la sorpresa.
Il signor Bookstaber dice che il suo punto di vista è stato richiesto dai responsabili di governo e che stà preparando un rapporto sugli hedge fund. Il problema subentra quando quando gli hedge usano gli stessi strumenti come quando vendono contemporaneamente allo scoperto i future sugli indici, tirando giù l’intero mercato azionario.
Troppe strategie simili! Il signor Bookstaber dubita della possibilità che le autorità monetarie e di controllo possano impedire un disastro. I mercati finanziari sono sistemi altamente complessi che richiedono una correlazione per funzionare insieme, ma questa stretta correlazione permette si, che quando vi è un problema questo si trasmette velocemente attraverso il sistema, producendo disastri.
“La soluzione è che Wall Street cerchi maggiore semplicità per non negoziare ogni strumento finanziario che possa essere inventato”
Chissà, questa è una nuova era, un’era magica, il paradigma del “laissez faire”, il libero mercato presuppone la libertà di vivere o morire, consapevolmente si spera.
Un post molto lucido e interessante…, come sempre parole scritte sul marmo.