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LA TELECOM..ETA E IL BUCO NERO (Appunti sulla CSR RESPONSABILITA' SOCIALE D'IMPRESA)
http://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA01884
Una "stella cometa" non centra nulla con una stella vera!
Questa affascinante scia luminosa che si scorge nel cielo, specialmente nelle romantiche notti di San Lorenzo è causata da minuscoli frammenti di polvere e roccia detti meteoroidi, che proveniendo dallo spazio nell’incontro con la nostra atmosfera, bruciano per attrito.
Un istante indimenticabile, una traccia di luce che bruciando produce una meteora, quella che viene comunemente chiamata stella cadente.
Confesso che più volte in passato avrei voluto esprimere la mia opinione, il mio punto di vista sulla vicenda Telecom, ma ho sempre ritenuto che fosse diventato un campo di battaglia tra i fautori del libero mercato da una parte e i sostenitori dell’intervento statale per proteggere un’interesse strategico dall’altra.
Campo di battaglia, nel quale, una miriade di analisti, commentatori, politici, imprenditori esprimevano il loro giudizio, in base, non solo al proprio pensiero, ma in base al proprio credo economico, al proprio interesse.
Sottolineo strategico, in quanto non sempre ci si rende conto che chiunque possieda aziende di telecomunicazioni al pari dei media, può influenzare e sconvolgere la vita sociale di un paese.
Pensare che oltre alla triste parentesi delle intercettazioni, qualcuno potrebbe usare un’azienda per utilizzare informazioni riservate che permettano di avere un certo vantaggio in una qualsiasi competizione economica/sociale,non aiuta certo la libertà e la democrazia di un paese.
Più volte in passato, in questo blog, si è parlato dell’effetto a volte devastante che le operazioni di leverage byout, ovvero realizzate attraverso l’indebitamento, la leva finanziaria da parte dei private equity, hanno sul tessuto sociale delle comunità dove hanno sede le ditte o le imprese sotto offerta.
Il Buco Nero dell’indebitamento, la nuova tendenza finanziaria dei nostri giorni!
Su Wickipedia sta scritto che il “BLACK HOLE” è un corpo celeste denso, dotato di un’attrazione gravitazionale talmente elevata da non permettere l’allontanamento di alcunché dalla sua superficie. Poiché neanche la luce riesce a fuggire da quest’orizzonte, l’oggetto celeste risulta invisibile; la sua presenza può essere attestata solo indirettamente.
L’esistenza dei buchi neri è predetta dalla relatività generale, la principale teoria della gravitazione oggi accettata dalla comunità scientifica internazionale.
Non vi è definizione più appropriata, paragone più riuscito per descrivere il fenomeno dell’indebitamento, un’attrazione gravitazionale che tutto uniforma, che esalta la formula attuale di una capitalismo senza capitali.
E badate bene che non stò demonizzando la formula dell’indebitamento sostenibile, ma quella che si spinge ben al di là di ogni possibile ritorno economico, di un progetto strategico fine a se stesso, un viaggio senza ritorno.
Tutto ciò fa tornare in mente gli anni ruggenti della new economy, quando un manipolo di “capitani coraggiosi” assaltò la corazzata Telecom, armati più di speranza e raccomandazioni che di assoluta convinzione e capitali. Erano gli anni in cui tutte le società di telecomunicazioni pagarono cifre stratosferiche rispetto agli eventuali ritorni, per aggiudicarsi le frequenze UMTS.
Una lunga sequenza di operazioni finanziarie che contempla l’utilizzo di un numero infinito di scatole vuote, le quali a sua volta trasmettevano l’indebitamento direttamente alla società madre attraverso fusioni e incorporazioni.
Nell’esaltazione del fenomeno meteora, forse accecati da quella misteriosa luce di potere, sia Tecnost che Olimpia hanno strapagato e sopravvalutato il reale valore della società Telecom.
Un’esaltazione tale che spinse inesorabilmente la Telecometa, verso l’attrazione fatale del Buco nero dell’indebitamento, dove la necessità di rivedere la luce, spinge Olimpia a ripresentare l’effetto luminoso dell’incorporazione del gioiello di casa Tim, riproponendo al mercato la possibilità di aumentare ancor di più l’indebitamento verso un livello ritenuto “sostenibile”.
Operazioni spettacolari che con il consenso interessato del mercato portano alla perdita di circa 20.000 posti di lavoro e una moltitudine di piccoli risparmiatori e soci di minoranza, vede affondare giorno dopo giorno la quotazione dell’azienda italiana.
Operazioni spettacolari che hanno sempre e solo, gratificato le società veicolo e svuotato Telecom di quello che era uno dei più grandi patrimoni immobiliari del paese di ogni asset redditizio.
Stessi attori, stessi proprietari, un semplice passaggio da Telecom Italia a Pirelli Real Estate ad un prezzo "concorrenziale", nella trattativa fantasma e poi una volta concluso “l’affare” che c’è di meglio che riaffittare gli immobili, alla modica cifra che per quanto alta sia non è mai alta come l’indebitamento ridotto!
Conflitto di interessi?!!
Suvvia ma che stiamo pensando, è il libero mercato, l’etica aziendale, la parabola dello “SHORT TERMINISM” la nuova concezione d’impresa fondata sulla massimizzazione a breve termine del valore di mercato, qualunque siano le modalità e conseguenze.
Alta ingegneria finanziaria, talvolta semplicemente becera, alla faccia del mercato e della responsabilità sociale d’impresa.
E poi qualcuno piange, cerca la pagliuzza nell’occhio del mercato, nell’occhio della politica, senza accorgersi della trave relativa alla vicenda delle intercettazioni sistematiche che avvenivano nella propria "famiglia", nella propria società.
Si potrebbe scrivere per giorni, mesi, anni di questa lunga telenovela ma preferisco lasciare questa desolante storia di capitalismo selvaggio, per ricordare che non esiste alternativa alla verità, all’etica, alla responsabilità verso i soggetti partecipanti all’attività dell’impresa.
La CSR ovvero la Responsabilità Sociale d’Impresa è un insieme di comportamenti, di principi che operano tenendo conto delle esigenze sociali, che operano con un occhio rivolto alla sostenibilità del processo produttivo.
La capacità di coniugare la dimensione economica, ambientale e sociale di un’azienda volta principalmente alla soddisfazione del bene comune attraverso il raggiungimento dei propri obiettivi aziendali.
E non mi si venga a dire che non è possibile conciliare le due cose, perché è matematicamente dimostrato che tutto ciò che guarda al breve termine come un punto di arrivo, non conosce futuro, non conosce progettazione, non conosce traguardi di lungo respiro.
Ovviamente lo strumento principale, verificabile che può permettere un’attenta analisi della gestione aziendale in tal senso non può essere che il “Bilancio Sociale”.
"Il Bilancio Sociale è uno strumento straordinario, rappresenta infatti la certificazione di un profilo etico, l’elemento che legittima il ruolo di un soggetto, non solo in termini strutturali ma soprattutto morali, agli occhi della comunità di riferimento, un momento per enfatizzare il proprio legame con il territorio, un’occasione per affermare il concetto di impresa come buon cittadino, cioè un soggetto economico che perseguendo il proprio interesse prevalente contribuisce a migliorare la qualità della vita dei membri della società in cui è inserito. La missione aziendale e la sua condivisione sono elementi importanti per ottenere il consenso della clientela, del proprio personale, dell’opinione pubblica".( http://www.bilanciosociale.it/ )
Concludo ricordando che Rousseau filosofo che scrisse il "Contratto Sociale" diceva che vale molto di più avere la costante attenzione degli uomini, piuttosto che la loro occasionale ammirazione.
(http://ec.europa.eu/employment_social/soc-dial/csr/greenpaper_it.pdf ).
LINK PER CONOSCERE E COMPRENDERE LA CSR
CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY
ITALIAN CENTER FOR SOCIAL RESPONSIBILITY
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA
COMMISSIONE EUROPEA