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IL TITANIC TRA SCILLA E CARIDDI ovvero INFLAZIONE O DEFLAZIONE ( appunti sul MICROCREDITO e RESPONSABILITA' SOCIALE d'IMPRESA)
Tra le innumerevoli inside che il mare nasconde non vi sono solo gli iceberg come pericoli vaganti per le navi, ma talvolta anche gorghi e vortici marini!
Il Titanic tra l’insidia dell’Inflazione e il vortice della Deflazione!
Nei racconti della mitologia vi sono spesso riferimenti a creature fantastiche e sovrannaturali che esprimono la paura dell’imprevedibile rappresentando le più svariate situazioni di pericolo, reale o presunto.Nella mitologia greca Scilla e Cariddi erano due creature marine che abitavano in due affranti dello Stretto di Messina, rispettivamente sulle coste della Calabria e della Sicilia.
Scilla e Cariddi, rappresentano due pericoli simultanei e inevitabili, il destino compiuto di chi volendo evitare un pericolo, rischia di cadere in un altro.
Scilla e Cariddi, ovvero dalla bolla della “NEW ECONONY” a quella monetaria ed immobiliare!
Bingo! Il potere illimitato di creare denaro delle Banche Centrali, il potere di creare ricchezza essenzialmente a costo zero! Il comandante della nave Bernanke ha più volte citato Milton Friedman ( premio Nobel per l’economia) prevedendo la possibilità di arrivare un giorno a gettare nelle città, dollari dagli elicotteri pur di salvare il sistema finanziario americano!Un misto di dottrina keynesiana e un omaggio alle teorie di Friedman!
Il già citato filosofo Francesco Bacone sosteneva che il denaro è come il letame, che non serve a nulla se non è sparso!
Forse non era proprio questo il significato che Bacone voleva dare alla sua interpretazione, forse era riferito a qualcosa di sostanzialmente diverso che aumentare la massa monetaria!
Non è produttivo mettere in circolazione moneta a caso! Si tratta di metterla realmente nelle tasche dei consumatori e non della speculazione!
Se qualcuno di Voi avesse la fortuna di trovarsi sotto uno di questi elicotteri della “Provvidenza” credo che a mente fredda dopo lo stupore iniziale e dopo aver riempito ogni tasca disponibile si chiederebbe: Ma perché lo fanno, sono impazziti! E’ veramente un dono della provvidenza o dovrò restituirli?!
Questa storiella degli elicotteri mi fa venire in mente un’altra persona, un certo Muhammad Yunus anche lui un rivoluzionario che pensò bene di gettare sulle città dei poveri denaro a piccole dosi con l’”utopia” di farseli un giorno restituire!
Come dice Alessandro Messina in un editoriale di Altraeconomia, uno che inventa un sistema per prestare soldi ai non bancabili, rigenerare l’economia a partire dalla finanza, dando un valore economico alle relazioni sociali, non è forse un grande economista?
Ed invece il nostro buon Yunus ha ottenuto il Nobel per la…..Pace!
Forse è più pazzo od eretico di Milton Friedman colui che aberrava la responsabilità sociale dell’impresa, sostenendo che i manager devono operare nell’interesse esclusivo degli azionisti e non risolvere problemi sociali con i soldi degli altri!
Fortunatamente in alcune realtà aziendali sta prendendo sempre più piede il fenomeno dei BILANCI SOCIALI d’impresa, cioè la gestione di problematiche sociali ed etiche all’interno della strategia imprenditoriale alla faccia del liberismo…. friedmaniano!
Scrive sul Sole 24 ore, Massimo Gaggi:
Citigroup, una grande banca americana ha pubblicato uno studio dal quale emerge che sono già 74 le imprese che dichiarano di aver tratto benefici economici rilevanti dagli investimenti decisi per contrastare i mutamenti climatici.
La Dupont, gigante della chimica dice di essersi accorta che le azioni che le hanno consentito di ridurre del 73 % le emissioni di anidride carbonica hanno anche ridotto di 3 miliardi di dollari la bolletta energetica aziendale!
Non solo responsabilità sociale quindi, ma anche notevoli risparmi economici!
Vorrei aprire ora una piccola parentesi a favore del fenomeno del Microcredito, un fenomeno che come dice appunto il fondatore della Grameen Bank, se il sistema finanziario concedesse più opportunità ai poveri, il mondo ne ricaverebbe solo vantaggi.
Yunus sostiene che ogni essere umano ha creatività straordinarie e formidabili capacità!
Sentito marinai…….ognuno di noi ha formidabili capacità e una sua creatività nascosta! Prendendo a prestito un frase pronunciata da Robin Williams nel film l’Attimo fuggente:” Non importa cosa vi dicono, le parole e le idee possono cambiare il mondo! “
La povertà potrebbe essere sconfitta se le istituzioni finanziarie, pubbliche o private, governative o internazionali, fossero capaci di sfruttare l’immensa potenzialità di ogni essere umano!”
Prosegue Yunus:“Ho come la sensazione che l’economia basi le sue leggi su presupposti che ignorano gli esseri umani. Tratta gli uomini come macchine e nega gli elementi essenziali della natura umana. Considera gli imprenditori come uomini dalle capacità eccezionali e così ignora le potenzialità della gran massa dell’umanità.
L’economia ama definirsi come una scienza sociale ma non lo è!
Parla di lavoro e manodopera, non parla di uomini , donne e bambini quindi non può ignorare l’ambiente che pretende di analizzare!”
Aria fritta……..e rifritta esclamerà qualcuno!
Secondo Altraeconomia, questi sono i dati del fenomeno Microcredito:
Due milioni sono i clienti della Grameen Bank ovvero Banca del Villaggio ( un nome e un’idea che con le dovute differenze e specificità ricorda molto da vicino le origini del movimento cooperativo trentino fondato da Don Guetti, una reazione pacifica alla condizione di fame, misera e usura del tempo) una banca con 1.084 filiali e 12.500 dipendenti con 37.000 “villaggi” coinvolti!
Praticamente non esistono sofferenze ed il tasso di insolvenza è del 2/ 3 %.
Nel 1997 data del primo MICROCREDIT SUMMIT 8 milioni di persone nel mondo beneficiavano dei servizi di microcredito. Oggi la platea degli utenti si è quasi decuplicata!
Meditate gente, meditate ….nulla è più come prima!
Un’utopia (ou topos ovvero luogo, isola aggiungo io, che non c’è!)……chissà!!!
http://it.wikipedia.org/wiki/Microcredito
http://www.temi.unimondo.org/microcredito.html
http://www.grameenfoundation.org/?gclid=COmcy_eIuIoCFRBEZwod0Rnzkg
Torniamo ora per un attimo nello stretto di Messina, tra Scilla e Cariddi ovvero INFLAZIONE o DEFLAZIONE!
Immaginiamo per un attimo che al posto della Sicilia ovvero Cariddi vi sia un’altra isola: Il Giappone, malato convalescente di DEFLAZIONE forse, unico paese al mondo ad aver vissuto la deflazione dai tempi della “Grande Depressione del ‘29”.
Che cosa si intende oggi per deflazione? Per deflazione si intende in sintesi la diminuzione del livello generale dei prezzi, quindi l’opposto dell’aumento dei prezzi che si definisce inflazione.
La deflazione deriva dalla debolezza della domanda di beni e servizi. Le imprese, non riuscendo a vendere a determinati prezzi parte dei beni e servizi, abbassano il prezzo. Keynes la paragonava ad “una trappola della liquidità “ che può indurre le persone a risparmiare se si aspettano una crescita economica negativa.
Proviamo ora a scoprire le cause che negli anni 90 portarono alla “ deflazione giapponese” leggendo un articolo di Cristiano Martorella esperto conoscitore del Sol Levante:
Nel 1986 vi fu il fenomeno della bubble economy una speculazione sulle aree immobiliari e il mercato azionario che arricchì tantissimi soggetti economici ma creò diverse anomalie.
Infatti nel 1991 si manifestò la crisi che portò a un tasso di crescita di appena lo 0,1% nel 1993.
In un primo momento le autorità giapponesi sottovalutarono la crisi, negando anche che si trattasse di una recessione profonda e illudendosi che fosse un momentaneo rallentamento. I governi giapponesi pensarono di poter invertire il trend negativo con qualche operazione di aggiustamento, dimostrando una miopia considerevole.
Tra il 1992 e il 1995 furono applicati diversi pacchetti economici, tutti inefficaci. Queste politiche economiche non potevano avere effetto perché paradossalmente erano la causa della recessione. Il finanziamento pubblico indiscriminato aveva creato enormi debiti e messo in crisi il settore finanziario gettando le maggiori banche in un gorgo che le trascinava inesorabilmente al fallimento. La totale incomprensione della situazione economica da parte della classe dirigente si palesava in imbarazzanti silenzi…….Nessuno ha mai tracciato un quadro interpretativo del fenomeno. Sui giornali di tutto il mondo si parlava di crisi economica giapponese senza specificarne le modalità.”
….Una speculazione sulle aree immobiliari, il mercato azionario che arricchisce alcuni soggetti economici…..il finanziamento pubblico indiscriminato che crea enormi debiti….. non so a Voi ma a me fischiano le orecchie!!!!!!
Consumi sostenuti in America e debolezza dei consumi in Giappone.
Sul giornale Borsa e Finanza, Claudio Kaufmann prospetta una soluzione originale quanto efficace ma che lui stesso ritiene immaginifica.”Prendiamo qualche milione di giapponesi e gli trasferiamo negli Stati Uniti, poi facciamo altrettanto con gli americani per portarli nel Sol Levante. Obiettivo sarebbe quello di tentare un contagio di massa negli atteggiamenti rispetto ai consumi, debiti personali e tenore di vita. Chissà dice Kaufmann che così facendo i giapponesi riempirebbero di più i carrelli della spesa e gli americani imparerebbero ad essere più sobri, in ogni caso con grandi vantaggi per gli squilibri dell’economia mondiale”.
Personalmente continuo a ritenere comunque perlomeno innaturale questo sistema americano, fondato sul debito sia esso personale o statale sorretto dalla consapevolezza che non esista alternativa al dollaro!
Tornando a noi qualcuno esclamerà: ma perché questo continua a parlare di deflazione in un contesto macroeconomico di politica monetaria restrittiva con un costante monitoraggio dei dati relativi all’inflazione!
Aggiungo io: come mai la BCE pubblica normalmente i dati relativi alla massa monetaria M3 e la Federal Reserve no!?
Per M3 si intende un aggregato economico che tiene conto del capitale circolante, fondi del mercato monetario e istituzionale, depositi monetari a breve termine . Ora se la massa monetaria aumenta esiste un rischio intrinseco per la valuta del paese dove ciò avviene, ma a loro volta le banche centrali aumentando i tassi tendono a rafforzare la moneta invertendo come in questo contesto storico la curva dei tassi con conseguenze sui finanziamenti a lungo termine!
Quindi aumentando i tassi si dovrebbe ridurre il capitale circolante ma….. secondo i dati recenti a dicembre nell’area Euro12 la massa monetaria ha registrato un’accelerazione dal 9,3 al 9,7 % e in America il dato resta un mistero!
Perché la Fed non aumenta più i tassi rimarcando continuamente la variabile inflazione!
Che abbiano già cominciato a lanciare i famosi dollari dagli elicotteri in omaggio al buon Friedman!
Certo che in America in questi anni il mix di politiche keynesiane e monetarie alla Friedman, l’anti-Keynes per eccellenza, ha favorito la corsa agli eccessi! Che sia incominciata una sottile quanto invisibile svalutazione del dollaro per far rientrare gli eccessi di una politica monetaria perlomeno disinvolta atta a provocare in pochi anni, con il pretesto della deflazione, una espansione senza precedenti del deficit pubblico e statale americano ed un indebitamento record delle famiglie!
Riusciranno i nostri eroi a fermare l’impavido consumatore americano!
A proposito quasi, quasi mi dimenticavo di Scilla ovvero l’ INFLAZIONE …..ma di questa è già stato scritto tutto il possibile, è storia di tutti i giorni, la chiamano programmata e la programmano sempre per difetto, la chiamano core al netto delle componenti più volatili come energia ed alimentare per non rischiare…un infarto e la sottovalutano con il nome di percepita, ISTAT permettendo ovviamente!
Scherzi a parte oggi, nonostante sia in atto il rialzo secolare delle materie prime l’onda deflazionistica dei paesi dell’ Est europeo e asiatici è temporaneamente una garanzia quasi assoluta di inflazione sotto controllo, ma se qualcuno fosse ancora terrorizzato dalla prospettiva di un’inflazione fuori controllo ricordo che troppo recente è il pensiero di Friedman secondo il quale in una economia di mercato l’aspettativa di inflazione è la variabile più sensibile alle decisioni di politica economica. Oggi le aspettative di inflazione sono al centro delle decisioni degli operatori nei mercati finanziari i quali dimenticano la teoria dell’illusione monetaria!
La creazioni illimitata di massa monetaria utilizzata per combattere la deflazione ha sostenuto l’illusione monetaria di un benessere costante che si è trasferito nella ridistribuzione della ricchezza attraverso un maggiore e continuo indebitamento per ampie fasce della popolazione ed un ulteriore benessere per altre!
L’inflazione o aspettativa di inflazione sono ormai gli unici due fattori che potrebbero risvegliarci da questo lunga illusione monetaria!
Nell’ultima riunione del FOMC la banca centrale americana ha deciso di lasciare invariati i tassi, questa volta………all’unanimità! Ottimismo sulla crescita economica e sulle prospettive inflattive, stabilizzazione del mercato immobiliare!
Sarà…..ma intanto il settore manifatturiero continua a danzare ultimamente più sotto che sopra alla fatidica soglia di 50 che separa l’espansione dalla contrazione, ISM manifatturiero a 49,3 e non ultimo il dato relativo ai direttori di acquisto dell’area di Chicago una delle più industrializzate del paese sceso a 48, la spesa per le costruzioni è scesa dello 0,4% e il PIL torna a viaggiare a velocità di crociera (3,5 %) sarà vera gloria….ai posteri l’ardua sentenza!