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FUGA DI CAPITALI DALL’ITALIA!

Scritto il alle 12:00 da icebergfinanza

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Noi oggi partiamo da qui, dall’ennesima “fake news” che la Repubblica pubblica sulla sua quotidiana carta straccia. A noi interessa solo la questione Target2 e ad essere buoni, le errate notizie che questi signori riportano, notizie che potrebbero spaventare i nostri lettori e gli italiani, null’altro…

Investitori stranieri via dall’Italia, scrive il tuttologo Claudio Tito, che un giorno scrive di finanza, un’altro di Rai, un’altro ancora di qualunque cosa che serva ad attaccare questo Governo.

 

Mattina dei 13 luglio scorso. In una sala riservata di un locale nel centro di Roma entrano una trentina di persone: vestito blu, cravatta, scarpe inglesi e cartellina sotto braccio. Dopo qualche minuto arriva Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze del Senato e uno dei teorici “no-euro” più accesi, sponda leghista.

Si tratta di un incontro organizzato da quella che un tempo si chiamava Merrill Lynch, ora è la Bank of America. Sono presenti i rappresentanti di alcuni dei maggiori investitori internazionali, banche d’affari e fondi soprattutto. Soggetti in grado di spostare miliardi di euro – o di dollari – in pochi secondi. E di determinare la fortuna o la sfortuna di interi Paesi. L’elenco degli invitati è piuttosto corposo. Tra questi, oltre alla stessa Merrill Lynch, ci sono – solo per fare qualche nome Goldman Sachs, JP Morgan, Ubs.

Stanno uscendo circa 100 miliardi al mese secondo alcuni analisti, sono usciti 60 miliardi in due mesi scrive Tito. O ne escono 100 al mese o ne escono 30 al mese, qui bisogna decidersi, su coraggio, si può scrivere di meglio, vi do io una mano.

Allora io gentilmente chiedo…

La risposta ovvia non si fa attendere…

E si, i famigerati Target2, il solito semolino di chi non sa andare oltre i dati, i lettori di Icebergfinanza conoscono da tempo l’inattendibilità dei dati Target2 per rilevare la quantità di capitali in uscita…

Ma prima di tornare sui dati Target2, questo il loro punto di vista…

Sono tutti interessati a capire cosa farà l’Italia. Soprattutto cosa farà il governo italiano. La politica economica della maggioranza giallo-verde non solo risulta oscura, ma soprattutto appare poco rassicurante per chi ha investito un bel pò di soldi sui nostri titoli di Stato. Vogliono capire se le scelte che l’esecutivo compirà in autunno nella prossima legge di Bilancio sono compatibili con la sostenibilità del debito pubblico. Se manterrà un rapporto fisiologico con l’Unione europea, se l’euro viene considerato un’opportunità o una disgrazia.

La riunione dura quasi due ore. E chi ha ascoltato le parole di Bagnai, ne esce poco rassicurato. In larga misura vengono confermati i dubbi che hanno agitato i mercati fin dalla nascita di questo governo. I grandi investitori internazionali non si fidano. Sono in attesa. E nel frattempo preferiscono assumere un atteggiamento prudenziale rispetto alle risorse investite nel nostro Paese. Nella sostanza si ritirano e poi guardano quel che accadrà nella prossima manovra economica. Altri addirittura prevedono un peggioramento delle condizioni economiche italiane e si cautelano, appuntano spostando capitali dal nostro ad altri Paesi.

Puntualmente la rete ci viene incontro e NextQuotidiano scrive che il racconto di fantasia del report di guerra Claudio Tito non corrisponde alla realtà… Alberto Bagnai e l’incontro che ha impaurito “i mercati” 

E c’è da dire che diverge rispetto a quello, brevissimo ma significativo, fatto dallo stesso Bagnai sul suo blog: in un post che risale al 13 luglio spiegava la differenza tra 17 e 71 (per cento) dicendo che con il 71% dei voti “fai quello che vuoi” (ovvero, se la Lega avesse preso il 71% sarebbe uscita dall’euro), mentre con il 17%, ovvero la vera percentuale di voti presa dal Carroccio alle elezioni “fai quello che puoi“.

alberto bagnai merril lynch

Bagnai dice che “i mercati”, ovvero gli investitori internazionali che ha incontrato quel giorno, lo hanno capito. Secondo Tito invece “i mercati” sembrano essere stati un po’ duri d’orecchi, o addirittura aver capito il contrario. Chissà chi ha ragione.

Il senatore Alberto Bagnai puntualmente su twitter scrive…

Dal 13 al 17 luglio lo spread scende. Tu pensi che i mercati terrorizzati aspettino quattro giorni, considerando che ognuno di quelli che era lì poteva fottere gli altri vendendo prima? Che spostino miliardi in pochi secondi lo dice l’autore!

Elementare Watson, appena usciti da quella porta, gli investitori si sono messi ad acquistare titoli di Stato italiani che hanno una delle maggiori rese in Europa e non a vendere, poi probabilmente hanno sentito Tito che ha sempre informazioni di prima mano e in questi giorni si sono messi a vendere. Povero Tito!

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Qui arriviamo a considerazioni tecniche che per i più si trasformano in lingua araba, il nostro intento è farvi comprendere che la realtà è ben diversa anche se non escludiamo un attacco speculativo nei prossimi mesi, ma di questo parleremo in altra sede.

Semplificando l’incremento del passivo del sistema Target2 per il nostro Paese negli ultimi anni, non testimonia il rischio di rifinanziamento delle banche italiane come accadde nel 2011. E’ il risultato della politica monetaria della BCE attraverso il quantitative easing, la liquidità CREATA da Bankitalia per volere della BCE non rimane all’interno del Paese ma defluisce verso l’estero attraverso l’acquisto di nostri titoli di Stato o obbligazioni corporate.

Ecco spiegata la maggior parte dell’uscita di capitali, flussi finanziari dal nostro Paese!

A noi quindi, interessa altro, ovvero dopo aver scoperto che escono 100 miliardi al mese o forse solo 30, o forse chissà, noi grazie a Pippo andiamo a fondo e scopriamo che…

https://twitter.com/guado77/status/1025683946607177728

Quello che scaricano in queste settimane gli investitori esteri, lo comprano le banche italiane, quando non basta interviene direttamente il MEF…

 

Noi vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane che tutto ciò che Bankitalia acquista da investitori stranieri, BTP o titoli corperate grazie al QE di Mario Draghi genera esclusivamente un flusso finanziario, circa 80 % di questi acquisti è fatto con controparti straniere, il che alimenta le leggende metropolitane sulla fuga di capitali…

 

Ad esempio 52 miliardi sono usciti dal nostro Paese per acquistare BTP e titoli corporate via Bundesbank…

 

In realtà, non c’è alcuna fuga di capitali dai conti correnti degli italiani, conti che sono stabili, pochi o nessuno ha paura al punto da portare capitali all’estero, quindi le vendite di titoli di Stato italiani da parte di investitori stranieri non hanno creato alcun panico come accadde nel 2011, la liquidità sul mercato è enoerme, le banche italiane la usano per acquistare…

L’abbraccio mortale per alcuni, naturale per il sottoscritto, tra le banche italiane e il debito Statale continua Pippo, è il cuore del ricatto per cercare di far collassare il sistema Italia, ci hanno provato più volte gli stessi tedeschi chiedendo di modificare le regole di Basilea 3 al fine di considerare pericolosi i titoli di Stato italiani e pure un paio di mesi fa…

Germania, ecco la lettera del Bundestag alla Bce contro l’Italia e le banche italiane 

 

 

Ma torniamo a noi e ai saldi TARGET2, qui ci addentriamo in considerazioni tecniche che ai più non interessano o risultano difficili. Importante è che abbiate capito che l’argomento è molto più complesso e il risultato diverso da quello che vuole far capire un semplice articoletto di giornale qualunque.

Sul blog Acting Man’s Articles si scrive…

Gli squilibri di TARGET-2 più importanti (più grandi) nell’area dell’euro hanno raggiunto nuovi massimi storici quest’anno. Questo è o non è un motivo di preoccupazione?

Durante la crisi del debito sovrano nell’area dell’euro, gli squilibri crescenti sono serviti come un ottimo barometro della fuga di capitali dalla periferia.

L’offerta limitata di moneta dell’area dell’euro M1 è più che raddoppiata nell’ultimo decennio. Gran parte di questa espansione è il risultato diretto del QE. Questo è il motivo per cui diciamo che l’affermazione che le passività di TARGET-2 create nel corso del QE “non contano” non è del tutto corretta anche se si presume che l’area dell’euro rimarrà intatta. Dopotutto, non ci si può aspettare che la stampa di cospicue somme di denaro supplementare sia senza conseguenze.

Se l’Italia dovesse lasciare l’unione monetaria e riadottare la lira, continua Acting Man, si dice che la Banca d’Italia sarebbe costretta a liquidare immediatamente le sue passività con la BCE. Non siamo abbastanza sicuri di come ci si aspetterebbe di farlo nella pratica e di come possa essere effettivamente costretta a farlo. Infine, abbiamo visto che la BCE non ha un esercito, quindi non può minacciare di invadere l’Italia per rappresaglia.

Inoltre, poiché cinque paesi che partecipano al sistema TARGET-2 non fanno parte dell’Unione monetaria (Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia e Romania), perché non dovrebbe essere possibile per un paese che lascia l’unione monetaria rimanere membro del sistema di pagamento? E se sì, perché dovrebbe risolvere le sue passività correlate a TARGET-2?

C’è un aspetto importante della recente crescita degli squilibri di TARGET-2 che non abbiamo menzionato nel nostro commento. Ogni volta che il capo della BCE Mario Draghi viene interrogato su questi squilibri alle conferenze stampa della BCE, gli piace sottolineare che sono in gran parte legati al QE o al “programma di acquisto di attività” e che quindi non sono motivo di preoccupazione.

Ovviamente, la tabella mostrata qui sopra dovrebbe immediatamente farci meravigliare del fatto che la BCE stessa stia manifestando una crescente responsabilità nei saldi  TARGET-2. Adesso deve soldi a se stessa, e se è così, perché?

La BCE è un’entità sovranazionale e in termini di sistema di pagamento viene trattata come se fosse un paese a sé stante. La maggior parte degli acquisti di debito nell’ambito del programma di QE è condotta dalle banche centrali nazionali, in particolare, ogni BCN ha il compito di acquistare obbligazioni sovrane emesse dal proprio paese di domicilio.

Tuttavia, la BCE è anche impegnata in acquisti di obbligazioni dirette e questi creano passività di TARGET-2 poiché implicano necessariamente il flusso di moneta della banca centrale dalla BCE a varie BCN nelle cui giurisdizioni acquistano obbligazioni. Se le BCN interessate hanno un saldo TARGET positivo, i saldi TARGET totali aumenteranno *.

Come nota Draghi nelle sue conferenze stampa, circa il 40% al 50% degli acquisti nell’ambito dell’APP proviene da istituzioni non residenti (che possono a loro volta agire per conto dei loro clienti). La maggior parte del commercio con tali istituzioni avviene nei maggiori centri finanziari d’Europa, con Francoforte in Germania particolarmente attiva.

Diamo un’occhiata a questo esempio…

Si consideri ad esempio una filiale di una banca statunitense con sede a Londra che si occupa della liquidazione di titoli italiani tramite una banca di corrispondenza con sede a Francoforte. 

Se la Banca d’Italia acquista titoli di Stato italiani da questa entità, la moneta della banca centrale fluirà dall’Italia alla Germania (cioè da un paese con un passivo di TARGET-2 a una con un attivo) e i titoli saranno consegnati alla Banca di Italia. I saldi totali TARGET aumenteranno, così come i crediti della Banca centrale tedesca Bundesbank e le passività della Banca d’Italia.

Quello che è certo, è che per il momento pochi investitori esteri stanno comprando titoli di Stato italiani, alcuni stanno liquidando le posizioni, altri stanno approfittando dei rendimenti per incrementarle, nessuna fuga di capitali dai depositi degli italiani, nessun bak-run ne tanto meno sono usciti almeno 100 miliardi al mese.

La storia deve ancora essere scritta, in molti getteranno benzina sul fuoco nei prossimi mesi, lo hanno già fatto in maggio, soprattutto la stampa nazionale e il Partito Democratico, tutta gente che ha tutto l’interesse per riprendersi il potere, come dimostrato in questi anni, gente che non ha a cuore l’interesse nazionale, piuttosto quello dell’Europa dei capitali e delle monete!

Non è una letterina come quella del 2011, ma poco ci manca, la nuova minaccia targata BCE

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7 commenti Commenta
tirlusa
Scritto il 6 Agosto 2018 at 15:54

Ma a parte il piddino medio chi legge ancora questi giornali? Abbiamo i peggiori quotidiani al mondo, non riesco a trovarne uno che si possa leggere serenamente. E non c’entra l’essere filo governativi o no….è proprio un problema di qualità, pessima. Mi auguro un bel taglio ai contributi sull’editoria, soldi buttati.

noldor
Scritto il 6 Agosto 2018 at 18:46

@ trilusa

Il problema è proprio quello che hai scritto, i contributi pubblici all’editoria. Sono quelli che tengono in vita questa carta straccia.

veleno50
Scritto il 7 Agosto 2018 at 09:33

Qualcuno di casa è uscito se una scadenza al 2027/2% il 1 maggio 2018 costava 105 questa mattina prezza 95,1 in 68 giorni ha perso il 10%.Chi devono ringraziare gli investitori ? La manipolazione dei mercati c’è,ma non sui titoli di stato li vige la serietà dell’emittente ,se vuoi i miei soldini fai le cose per benino altrimenti io investo da un’altra parte,pare accada questo ultimamente sui nostri titoli di stato.Tu suggerisci un indirizzo su come investire per simpatia e non mi pare,o per una attento studio delle dinamiche economiche del paese dove vuoi investire.leggo che anche mister Salvini è preoccupato per Settembre/Ottobre per i titoli di stato ha paura di un attacco senza precedenti,tu cosa ne pensi?Lo spread ne darai atto non scende sembra un leone pronto ad azzannare la preda.Beato chi è liquido potrebbe essere una buona occasione come nel 2011.buon lavoro

paolo41
Scritto il 7 Agosto 2018 at 14:33

ok,…. va tutto bene !!!! ma provate a spiegare al megafono Di Maio qual è la differenza fra “infrastrutture” e “servizi locali”. Personalmente ho vissuto la strage di Viareggio ed il nostro parere è che infrastrutture deve essere legato al concetto sicurezza—- ma questo è un altro capitolo e ne possiamo parlare in altra sede. Osservo soltanto che se uno guardava ai costi/benefici non avrebbe mai costruito l’autostrada del Sole…… occorre avere “vision” , ……l’analisi dei costi è spesso fuorviante !!!!! diverse sono le dichiarazioni di Di Maio quando parla di servizi locali che sono responsabilità dei governatori regionali……non facciamo confusione…… suggerisco che il nostro ministro dello sviluppo economico si faccia uno stage di tre mesi a Rotterdam e tre mesi in Giappone per imparare come le infrastrutture siano il punto di partenza per avere un lean channel del movimento merci e conseguente riduzione dei costi delle aziende….. non si può essere professori senza studiare e senza esperienza lavorativa!!!!!!

icebergfinanza
Scritto il 8 Agosto 2018 at 07:01

Quale suggerimento? Investire per simpatia? Come nel 2011 quando il 2037 era a 60 e tutti dicevano di uscire mentre un blogger solitario consigliava “per simpatia” di stare calmi, non vendere ed eventualmente comprare? Stesso suggerimento vale oggi, più di prima, il resto sono le tue chiacchiere da bar, visto che tu non leggi Machiavelli, ogni tanto appari per dare fiato al cervello. Quello che veramente penso lo sanno coloro che sostengono il nostro viaggio, non quelli che quotidianamente sono qui per seminare zizzania o per lamentarsi del nulla.

madmax
Scritto il 16 Agosto 2018 at 11:46

Se non sbaglio qualche giorno fa un’asta BTP per istituzionali andata completamente deserta. Quello che non si vuole capire e’ che i mercati sono come i concorsi di bellezza non vince chi e’ piu’ bella ma quella che tutti i giudici reputano la piu’ bella, oggi purtroppo oggi a dispetto di tutto siamo o sembriamo i piu’ brutti.

icebergfinanza
Scritto il 17 Agosto 2018 at 08:04

Se ci fosse più attenzione, qualcuno di voi ricorderebbe che negli ultimi anni il Tesoro annullava le aste perché sotto Ferragosto, le aste spesso andavano deserte. 600 milioni sono il nulla, serve aspettare le prossime aste per capire come si muoverà il mercato, ma del resto si sapeva, Machiavelli vi aveva avvertiti.

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