in caricamento ...

AMERICA: THE DAY AFTER!

Scritto il alle 09:15 da icebergfinanza

Mentre in America prosegue la pedagogia istituzionale dell’ottimismo di maniera la grande fuga dai fondi azionari continua, ovvero la scorsa settimana è stata ritirata la cifra record di oltre 18,8 miliardi di dollari, diretta in prevalenza verso lidi che il nostro Machiavelli conosce alla perfezione.

A breve scopriremo come la pedagogia dell’ottimismo istituzionale sta cercando di influenzare gli americani, nascondendo la realtà di un’occupazione decisamente anemica e insufficiente, dopo oltre cinque anni delle più imponenti e massicce dosi di stimoli monetari e fiscali della storia.

Come scritto venerdi cià che conta è che  dopo quattro anni di assenza è tornata la correlazione principe… Conventional Correlation between Stock and Bond Markets Returns

E’ sempre affascinante osservare polli e tacchini nuotare beatamente in un mare di squali, dove le transazioni avvengono alla velocità di millesimi di secondo, le famigerate piscine nere, dove oscuri trader sembrano ora anche pagare per poter aver accesso diretto alla fonte delle asimmetrie informative, ovvero poter conoscere in anticipo notizie che influenzano i mercati. Speed Traders Get an Edge

Ma diamo un’occhiata a quanto è accaduto venerdi al mercato del lavoro americano, una prospettiva dalla quale non trovere accesso in nessun altro luogo in Italia, se non attraverso Icebergfinanza.

In gennaio le aziende americane hanno creato molti meno posti di lavoro del previsto, mentre il tasso di disoccupazione è calato al minimo da ottobre 2008. Negli Stati Uniti sono stati creati 113.000 posti di lavoro, molto meno dei 189.000 attesi dagli analisti. Come riferito dal dipartimento al Lavoro, il tasso di disoccupazione è calato al 6,6 dal 6,7% del mese precedente, al minimo da ottobre 2008 e in linea con le previsioni degli analisti.

 

Per il secondo mese di fila negli Stati Uniti sono stati creati meno posti di lavoro del previsto, fatto che alimenta le preoccupazioni sulla tenuta della ripresa. Una nota positiva è che la partecipazione alla forza lavoro è cresciuta dal 62,8 al 63%, allontanandosi dal minimo in 35 anni toccato in dicembre. Restano circa 10,2 milioni le persone senza lavoro, con 3,6 milioni di disoccupati di lungo termine (quelli senza lavoro da almeno 27 settimane), 232.000 in meno rispetto al mese precedente.

 

 

(…) Tornando al dato sull’occupazione, da segnalare che il dato di dicembre è stato rivisto al rialzo di 1.000 unità a 75.000, comunque molto al di sotto della media del 2013: poiché il dato di novembre è stato alzato di 33.000 a 274.000 nuovi salariati, la media del periodo agosto-novembre è stata pari a 200.000 unità. Per tutto il 2013, la media mensile è stata di 194.000 nuovi salariati, più dei 183.000 del 2012.

 

Guardando ai singoli settori, il comparto costruzioni è quello in cui in gennaio le assunzioni sono state più numerose (48.000, dopo il calo di 22.000 di dicembre), seguito da quello dell’ospitalità (+24.000) e manifatturiero (+21.000). In calo invece i posti di lavoro nel comparto retail (-13.000). Nel settore pubblico i salariati sono diminuiti di 29.000 unità. I salari medi sono cresciuti di 5 centesimi 24,21 dollari all’ora, mentre la settimana di lavoro è rimasta invariata a 33,5 ore. Includendo chi ha smesso di cercare e chi lavora part time, ma vorrebbe un posto a tempo pieno il tasso di disoccupazione cala al 12,7%, in calo dal 13,1% di dicembre. Gennaio +113.000 posti Usa, disoccupazione a 6,6% minimo da 2008

Bene fin qua è quello che raccontano i dati dell’ufficio del lavoro americano, noi invece andiamo a sviscerare la verità figlia del tempo che si affaccia all’orizzonte.

Prima però omaggiamo gli ottimisti di maniera con il calo del tasso di disoccupazione e il rialzo di quello della forza lavoro, aggiungendovi quello alternativo, senza dimenticare che nessuno ha ancora spiegato agli americani che fine hanno fatto nelle statistiche 1,3 milioni di anime Stati Uniti, da domani 1,3 milioni di americani perderanno il sussidio

A mai sai lo hanno rinnovato, stai tranquillo! Peccato che venerdi Usa, il Senato non passa estensione sussidi di disoccupazione

… Il provvedimento è stato respinto con 58 voti favorevoli e 40 contrari, senza riuscire a superare la soglia dei 60 voti sufficienti per superare l’ostruzionismo parlamentare di
repubblicani. (…) Tuttavia anche se dovesse passare al Senato, alla Camera, controllata dai repubblicani, non sarà una battaglia facile.

In fondo che bisogno c’è di prolungare i sussidi, visto che l’economia americana è in splendida forma!

Ovviamente mentre i mercati scommettevano sull’interruzione del tapering, la risposta non si è fatta attendere è Fisher, governatore della Fed di Dallas ha ricordato a tutti che  “non ci  faremo influenzare da un singolo dato perchè siamo sulla via giusta con la riduzione del programma di stimoli all’economia. Fisher (Fed), via dal tapering è giusta

A parte che non è un singolo dato, ma si tratta del secondo che riduce delle metà la media.

Il professor Fisher  laureato in pedagogia dell’ottimismo applicata ha dichiarato che “Il maltempo ha inciso sull’attività economica di dicembre e gennaio, i consumi sono stati letteralmente congelati”.

Peccato che con due righe siamo in grado di smontare la nuova disciplina della scienza economica, che come diceva il buon JK Galbraith è in grado di rendere persino l’astrologia una scienza meravigliosa…

Guardando ai singoli settori, il comparto costruzioni è quello in cui in gennaio le assunzioni sono state più numerose (48.000, dopo il calo di 22.000 di dicembre)!

Fantastico no in mezzo al freddo e al gelo, il settore dove le assunzioni sono esplose è stato quello dell’edilizia, si, hanno assunto migliaia di bambini per tenerli occupati a fare le costruzioni di lego dentro il calduccio di qualche casetta in Canada!

So che adorate i grafici e questo testimonia come il freddo e il gelo abbiamo impedito ai bambini americani di giocare con le costruzioni in gennaio grazie a Tim Iacono …

Voi non ci crederete ma mi diverto da matti a smontare pezzo per pezzo il giocattolino del BLS, troppo facile.

Ma proseguiamo e guardiamo le temperature medie nel mese di dicembre …

 

… e gli Stati nei quali secondo l’ultimo censimento del 2010, vivono la maggior parte degli americani…

Scomponiamo il dato …

1 California 37.253.956 53 55 702 905 12,07%
2 Texas 25.145.561 32 34 785 799 8,14%
3 New York 19.378.102 29 31 668 210 6,28%
4 Florida 18.801.310 25 27 752 052 6,09%
5 Illinois 12.830.632 19 21 675 296 4,16%
6 Pennsylvania 12.702.379 19 21 668 546 4,11%

… e scopriamo che in questi sei Stati vive circa il 40 % degli americani.

Lascio a Voi il divertimento di comprendere come il freddo e il gelo hanno congelato i consumi americani e l’attività produttiva, ma soprattutto le assunzioni!

Un’altro aspetto che non troverete da nessuna parte è quello relativo ai due metodi utilizzati per rilevare l’occupazione in America, ovvero Job market bad, or OK? Depends on which survey you use che potrete trovare su  MarketWatch

Lo so che non avete mai tempo e quindi non starò qui a raccontarvi la differenza tra questo o quel sistema di rilevazione ma secondo Voi è meglio quello più stabile o quello più volatile ovvero quello della riga azzurra per rilevare l’occupazione.

Visto e considerato che c’erano 50 gradi sotto zero e la neve ricopriva l’Empire State Building sino alla punta un applauso alle famiglie americane che secondo l’indagine delle famiglie (household survey) , sono stete capaci di trovarsi quasi 600.000 posti di lavoro in gennaio, un record come non si vedeva da millenni!

Grande America, la pedagogia dell’ottimismo funziona che è una meraviglia. Sdraitevi su una poltrona e sognate di lavorare, più semplice di cosi vi ritroverete disoccupati!

Oh nessun complotto sia ben chiaro solo che gli americani quando fanno le revisioni ci mettono dentro un anno intero aggiornano a modo loro il numero della popolazione e anche quello della forza lavoro, ma non lo spalmano sui mesi precedenti, fanno un unico pacco e lo propongono a gennaio in un colpo solo.

Mi raccomando non leggete versioni alternative quella di Gallup, sarebbe un brutto risveglio!

Mi fermo qui perchè non vorrei annoiarvi troppo con numeri e dati ricordando a tutti quanto ho scritto su twitter ...Questa è la dinamica delle riprese economiche dalle grandi crisi americane

Econ recov


Nel frattempo un messaggio chiaro e limpido proviene dalla storia, una storia fatta di protezionismo strisciante, un messaggio dalla Svizzera …

La Svizzera mette il tetto agli ingressi di lavoratori dell’Unione europea

…e come sempre i tecnocrati plutocrati europei mentre stanno riproponendo Nightmare Lagarde alla presidenza della commissione, si agitano minacciando la Svizzera di rivedere i trattati alla luce della decisione del popolo svizzero.

A Bruxelles hanno un’incredibile allergia ai referendum popolari, un pò come in Italia dove non vengono quasi mai rispettati o meglio si prova ad eluderli in tutte le maniere, l’ennesima dimostrazione se mai ne avete bisogno che Voi non contate nulla, Loro sanno cosa è bene per Voi!

Mentre Visco smentisce Saccomanni sulla leggendaria luce in fondo al tunnel da intravvedersi nel 2014, prepara l’ennesimo pacchetto denominato “bad bank” da rifilare dopo il decreto “IMUBANKITALIA” allo Stato italiano o meglio a tutti noi, suggerendo insieme alla corte di cantastorie istituzionali che solo cosi potrà tornare a scorrere rigoglioso il credito per l’economia reale.

Inutili raccontarvi la storia del cavallo che non ne vuol più sapere di bere acqua inquinata, quindi godetevi ancora qualche settimana, sta per andare in onda la telenovelas, ci eravamo tanto amati nel governo italiano,  perchè tra un pò si incomincia sul serio a fare i conti con la REALTA’!

« SOSTIENI L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’oceano infinito di questa tempesta perfetta …Chiunque volesse ricevere le ultime analisi può liberamente contribuire al nostro viaggio cliccando sul banner in cima al blog o sul lato destro della pagina. Semplicemente Grazie!

Tags:   |
11 commenti Commenta
oiamid
Scritto il 10 Febbraio 2014 at 10:24

ciao complimenti… ti seguo dal 2007 vorrei farti un domanda in intendi i lidi dove si sta dirigendo la massa che sta uscendo dal mercato usa?. ed fare i conti con la realta intendi sia politicamente che sul ns mercato azionario? grazie

luigiza
Scritto il 10 Febbraio 2014 at 11:44

Ma perchè Andrea sei sempre così pessimista nei confronti degli U.S.A.?
D’accordo il governo centrale é pieno di debiti ma lo stato di salute delle municipalità nei vari Stati non la vuoi proprio considerare?

American municipalities suffer plague of bankruptcies, as tax base erodes and debts mount

Non sarai mica prevenuto nei confronti dello zio Sam? 😉

rumble
Scritto il 10 Febbraio 2014 at 13:50

Forecasters americani mentre evocano l’arrivo della piena occupazione.

Un cordiale saluto a tutti

christiancm
Scritto il 10 Febbraio 2014 at 16:21

Forse la FED non può più riattivare il QE ai livelli precedenti… anzi dovrà continuare a ridurre per evitare ulteriori effetti collaterali… già evidenti e non rimarginabili sui mercati emergenti….

dorf001
Scritto il 10 Febbraio 2014 at 20:32

e la germania cosa fà?

LA GERMANIA STA SPOLPANDO LE NOSTRE MIGLIORI AZIENDE

«Si chiama Spirale della Deflazione Economica Imposta. Ne ho scritto per la prima volta 4 anni fa ne “Il Più Grande Crimine”», ricorda Paolo Barnard. «Dissi che la Germania e la Francia avevano progettato la distruzione dei paesi industrializzati del sud Europa con l’adozione dell’euro, in particolare dell’Italia, perché era la Piccola Media Impresa italiana che aveva stroncato quella tedesca, al punto che nel 2000, prima dell’euro, l’Italia era il maggior produttore e la Germania l’ultimo (dati Banca d’Italia)». Oggi lo scenario si è ribaltato, puntualmente. E le imprese tedesche vengono a fare shopping da noi, perché «in quel comparto industriale abbiamo il miglior sapere al mondo». E, grazie alla trappola dell’euro, che ha «deprezzato l’economia italiana a livello albanese», i tedeschi comprano le aziende italiane a prezzi stracciati. Lo conferma un recente report del “Financial Times”: «Le piccole medie imprese tedesche si sono gettate in un’abbuffata trans-alpina, rendendole le più attraenti acquirenti straniere in Europa di aziende italiane».

«Aziende della base industriale del Mittelstand tedesco ottengono accesso al sapere tecnologico di aziende italiane in difficoltà, mentre in alcuni casi spostano i loro quartieri generali oltr’alpe», scrive il quotidiano finanziario il 27 gennaio, sottolineando l’importanza del “sapere tecnologico italiano”. «Le aziende tedesche stanno afferrando opportunità d’espansione mentre la recessione sospinge verso il basso il prezzo degli affari nel sud Europa in difficoltà». Per Barnard, è esattamente «la Spirale della Deflazione Economica Imposta, per comprarci con due soldi» grazie alle restrizioni promosse dal sistema Ue-Bce. Marcel Fratzscher, direttore dell’istituto economico tedesco Diw, ammette che il terreno di caccia del business tedesco è soprattutto l’area in crisi, dove i tedeschi possono “aiutare” le piccole e medie aziende italiane, che «spesso faticano a ottenere credito». Ovvio: «A noi la Germania ha proibito di avere una “banca pubblica” come la tedesca Kfw», protesta Barnard. Una banca che, «barando sui deficit di Stato tedeschi, ha versato miliardi in crediti alle aziende tedesche».

«Le acquisizioni – continua il “Financial Times – sono spesso descritte come accordi strategici, ma degli insider ci dicono che il linguaggio nasconde una serie di acquisizioni aggressive». Di fatto, è la “conquista” di aziende italiane, contro la volontà dei proprietari italiani costretti a vendere. «In alcuni casi gli accordi sono strutturati in modo che il marketing e il management sono esportati dall’Italia, spogliando l’azienda acquistata fino alle sue strutture produttive». Carlos Mack, di Lehel Invest Bayern, dice al “Financial Times” che la logica dietro al trasferimento delle sedi delle aziende italiane «è di avere sia i beni di valore che il marketing e il management in Germania, perché così si ha accesso più facile al credito bancario da banche non italiane». Sempre Mack dice che le aziende tedesche «non sono interessate al mercato italiano, ma solo al prodotto italiano». Ovvero, «sono interessate a vendere il prodotto italiano altrove». Per Barnard, è «la conferma che noi abbiamo le più straordinarie piccole medie imprese del mondo, e ora ci portano via i gioielli della nostra produzione».

«A differenza delle aziende italiane – continua il “Financial Times” – le tedesche hanno poche difficoltà a trovare crediti». Una ricerca ha evidenziato che «le banche italiane lavorano bene con le succursali tedesche in Italia, facendogli credito, per proteggersi dai loro investimenti nelle aziende italiane in difficoltà». Ma come, non erano in difficoltà le nostre banche? «Perché prestano ai tedeschi e non a noi?». E’ un “trucco”, innescato dalla Deflazione Economica Imposta dall’euro: «Le nostre aziende affogano, quindi le banche italiane strangolano le aziende italiane perché sono in difficoltà, e arrivano i tedeschi a papparsi i nostri marchi di prestigio a 2 soldi, e le banche italiane ci fanno affari». Norbert Pudzich, direttore della Camera di Commercio Italo-Tedesca a Milano, dice che anche prima della recessione le aziende italiane avevano difficoltà a trovare crediti, perché ad esse manca lo stretto rapporto con le banche “di casa”, che invece le aziende tedesche del Mittelstand hanno. Infatti, osserva Barnard, la stessa Kfw «ha versato miliardi di euro di spesa pubblica sottobanco alle aziende tedesche, barando, mentre costringevano noi a rantolare senza un centesimo dal governo».

«Tutto questo – conclude Barnard – io lo denunciai 4 anni fa, e mi davano del pazzo. Questa è la distruzione pianificata di una civiltà, quella italiana, delle nostre famiglie, dei nostri ragazzi. Questo è un crimine contro l’umanità, perché lo stesso accade in altri paesi europei. Questo è nazismo economico». I tedeschi? «Non cambieranno mai», sono «sterminatori nell’anima», andrebbero «commissariati dall’Onu per sempre». Barnard l’ha ripetuto in decine di conferenze, mostrando una slide dell’“Economist”: ora, con la nostra economia retrocessa a condizioni da terzo mondo «proprio a causa dell’Eurozona voluta da Germania e Francia», la Germania e altre potenze vengono a rastrellare aziende italiane pagandole quattro soldi. Tutto previsto: era un piano preciso. Se cessi di immettere denaro nel sistema, proibendo allo Stato di spendere, vince chi bara – in questo caso la Germania, in cu lo Stato finanzia (di nascosto) le aziende, creando un enorme vantaggio competitivo, completamente sleale. La politica italiana? Non pervenuta. E’ per questo che i “predatori” hanno campo libero. E il paese precipita.

Fonte: http://www.libreidee.org

Link: http://www.libreidee.org/2014/02/la-germania-sta-spolpando-le-nostre-migliori-aziende/
10.02.2014

DORF

kry
Scritto il 10 Febbraio 2014 at 20:59

Grazie Gebs74@Borse.It mi permetto di rilinkarli perchè molto interessanti e ritengo che sia un peccato che alcuni siano stati visualizzati anche meno di 100 volte.

https://www.youtube.com/watch?v=y522q526nss
https://www.youtube.com/watch?v=Y_DpDtezDo8
https://www.youtube.com/watch?v=Y3fG7Nvf4no
https://www.youtube.com/watch?v=5LyHg8OGqJc
https://www.youtube.com/watch?v=ynO2NOXWQMg
https://www.youtube.com/watch?v=nPmDNbiN30w
luigiza@finanza,

Cosa è più importante, lo zio sam o le municipalità? Con questi numeri http://www.usdebtclock.org/# e seguendo i pensieri di Andrea direi che è anche troppo ottimista. La storia non si ripete ma ama spesso fare la rima e se per uscire dalla depressione del ’29 c’è voluta la 2° guerra mondiale , oso solo immaginare a cosa si va incontro con 47 milioni di poveri e di food-stamp e il picco del petrolio già in declino. In queste condizioni non c’è bisogno di obbligare le persone ad arruolarsi , anzi si fanno volontari pronti ad andare in capo al mondo per appropiarsi del poco petrolio rimasto. D’altronde nel 2001 bush disse che non può permettersi di abbassare lo stile di vita degli americani e mi sembra che in questo caso abbia preferito essere macchiavellico nel perseguire che il fine giustifica i mezzi. Questo è il mio pensiero. Ciao.

sd
Scritto il 10 Febbraio 2014 at 23:39

ilcuculo@finanza,

Il Cuculo

Che l’oro sia un feticcio hai in parte ragione, personalmente non avrei molto interesse a possederlo…..ma non mi interessa nemmeno possedere l’ultimo modello di cellulare o il computer ultraveloce, l’automobile super tecnologica, la casa domotica per non dilungarmi in un elenco di cose di qui non ho alcun REALE bisogno.

Ma visto che l’economia e la finanza si occupa di quello che vuole e del mezzo di scambio che usa la stragrande maggioranza della popolazione terrestre, ho qualche dubbio che la moneta fiduciaria a corso forzoso, emessa da un ente gestito da personaggi alquanto equivoci, avidi, e quasi sicuramente non interessati al destino degli altri loro simili, sia da considerare un oggetto che possa dare le stesse garanzie di un metallo incoruttibile di difficile manipolazione e non soggetto alla illimitata moltiplicazione della fiat-money…………………….ed infatti, da quel poco che ho capito, la maggioranza delle persone di questo blog sono il questo “luogo” per poter comprendere dove e come investire e/o gestire la sudetta fiat-money in “oggetti” o mezzi più sicuri e non soggetti alla manipolazione dei sudetti enti e persone.

Altrimenti perchè siete qui ???

Oppure perchè ci sono dei tentativi piuttosto maldestri di creare altri mezzi di scambio al di fuori dei sopra descritti enti o persone ???

Voglio ricordare che per chiamarsi moneta il mezzo dovrebbe avere almento tre caratteristiche: misura del valore, mezzo di scambio, e riserva di valore…….altrimenti non è una MONETA ma un altra COSA.

Spero di aver il tempo per vedere come andrà a finire l’avventura della fiat-money e in particolar modo dell’euro.

SD

luigiza
Scritto il 11 Febbraio 2014 at 07:02

kry@finanza,
.. se per uscire dalla depressione del ’29 c’è voluta la 2° guerra mondiale , oso solo immaginare a cosa si va incontro con 47 milioni di poveri e di food-stamp e il picco del petrolio già in declino.

Se dai una occhiata alle decisioni prese recentemente da un certo Shinzō Abe e le scontate reazioni dei dirimpettai cinesi capisci bene quale via di uscita hanno deciso di infilare.
Credo sia ormai chiaro anche a loro che non ne esistono altre a questo punto.
La stampante ha finito la carta.

ilcuculo
Scritto il 11 Febbraio 2014 at 09:18

sd@finanza,

Come dice il professore, la moneta è SEMPRE stata fiduciaria, altrimenti non ci sarebbe stato il bisogno di imprimere la faccia del sovrano su i dischetti di metallo se il valore fosse stato intrinseco nel dischetto di metallo.

Comunque sai benissimo che l’oro non può essere una buona moneta percè mal si presta come mezzo di scambio, perchè è scarso, mal si presta come misura del valore perchè ha, a sua volta, un valore aleatorio, è una riserva di valore ma essendo scarsa non è una gran riserva.

kry
Scritto il 11 Febbraio 2014 at 09:56

sd@finanza,

Sai quale ritengo sia il problema? Continuiamo a fare confusione tra moneta che allora era metallica e banconota ( mi permetto di corregerti ) fiduciaria a corso forzoso. Ancora oggi con l’euro c’è una differenza tra moneta metallica e banconota. La moneta è coniata dalla zecca e ha un valore ” al portatore ” senza contare che le monete da 0,01- 0,02 0,05 e 0,10 € hanno un valore superiore al facciale. Ciao.
luigiza@finanza,

😐 Ciao.

CONSULENZA FINANZIARIA GENERICA
SOSTIENI ICEBERGFINANZA
SOSTIENI IL NOSTRO VIAGGIO
IL NOSTRO LIBRO clicca qui
Segui IcebergFinanza su
http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/
CONTATORE