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CROLLA L’EURO … BREAK UP!
L’immagine qui sopra risale all’anno 2017, la copertina di un lavoro commissionato da una importante istituzione italiana, di cui sono estremamente fiero.
La scommessa sulla parità è ormai vinta, solo contro tutti o quasi, c’è voluto del tempo ma entro fine mese il dollaro scenderà sotto la parità.
Letteralmente disintegrato l’ultimo baluardo relativo al minimo del 2003, spazzati via 20 anni di illusioni.
Tutto ciò, noi lo avevamo previsto a inizio anno in OUTLOOK 2022…
Oggi tutti parlano della parità, nella sola giornata di ieri sono usciti decine di report che propongono target sotto la parità, nessuna novità per i lettori di Icebergfinanza.
Ridicolo pensare di fermare la debolezza dell’euro e l’inflazione con un rialzo dei tassi in mezzo alla depressione europea, ma si sa la BCE non è nuova a queste performance, il 2008 è dietro l’angolo.
Quando abbiamo iniziato la nostra scommessa contro l’euro, nel 2008 era a 1,60.
Oggi è crollato anche il petrolio, sotto quota 100, sono crollati i rendimenti, per la prima volta i titoli a 2 anni e a 5 anni in America si sono invertiti, stessa cosa è successa nuovamente allo spread tra i 5 e i 10 anni.
Due notizie hanno accompagnato il movimento odierno. Una l’azzeramento per la prima volta da decenni del surplus tedesco, la seconda, la richiesta di salvataggio statale per 9 miliardi di uno dei maggiori operatori nel gas in Germania.
In questi anni ci hanno spiegato che la forza dell’euro era dovuta allo spettacolare surplus europeo, per due terzi tedesco e ora questo surplus si è quasi azzerato come non si vedeva dal 1991! Preparatevi a osservare cose mai@voste sull’euro! pic.twitter.com/opqgCXfoF9
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) July 4, 2022
Come funziona quella degli aiuti di Stato con la Germania esente? Uniper in Talks Over Bailout Package to Plug $9.4 Billion Hole – Bloomberg https://t.co/jKiDTdkppd
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) July 5, 2022
(Teleborsa) – E’ peggio delle attese l’andamento del commercio estero tedesco a maggio.
La bilancia commerciale chiude con un deficit corretto dagli effetti del calendario pari a 1 miliardo di euro rispetto al surplus di 3 miliardi di euro di aprile (dato rivisto da 3,5 miliardi). Le stime gli analisti erano per un avanzo in calo a 2,7 miliardi.
Come scrive il buon Rosie, lascia perdere l’inflazione, pensa alla deflazione, entro fine anno la Fed tornerà ad abbassare i tassi.
This year's lesson: sell strength in stocks and buy weakness in bonds. Think deflation; inflation is yesterday's story. Expect the Fed to ease by year-end.
— David Rosenberg (@EconguyRosie) July 5, 2022
E certo tutti li con il nasino all’insù a urlare inflazione, peccato che la velocità di circolazione della moneta non ammette errori…
Sta arrivando la vendetta del dottor Hunt?
Bonds are picking up…….the revenge of Lacy Hunt??? pic.twitter.com/GAlLA3FG3Z
— Beware Confirmation bias (@NathanDallon) July 5, 2022
Noi ci fermiamo qui, a questo indirizzo potete trovare il nostro Puntosella…
Noi ci fermiamo qui, luglio è appena iniziato, abbiamo indovinato l’ecatombe azionaria del mese di giugno, ma è da inizio anno che suggeriamo di stare lontani dai guai, siamo solo all’inizio.
E’ uscito il nostro Machiavelli e la sua ”Tempesta estiva”
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SEMPLICEMENTE GRAZIE!
bentornata PARITA’ EURO DOLLARO ERA DAL 2000 CHE TI ASPETTAVO, L’ATTESA E’ STAT LUNGA MA MERITEVOLE !!! E GRAZIE A QUEGLI EMERITI IDIOTI DI BUROCRATI EUROPEI XGE CI HANNO SPEDITO DRITTI DRITTI IN RECESSIONE PUR DI METTERE SANZIONI A DESTRA E A MANCA SENZA TENERE IN MINIMO CONTO DELLE ECOMIE DEI NS PAESI E DELLE LEGITTIME ASPETTATIVE DI NOI CITTADINI EUROPEI (ANCORA X POCO PENSO IO). PER IL $ HO ASPETTATO 20 ANNI MA PER LA DISGREGAZIONE MONETARIA DELL’EURO PENSO DOVRO’ ASPETTARE MOLTO MENO.
gli euroburocrati che hanno permesso questo disastro dovrebbero essere spediti davanti al plotne d’esecuzione o sbaglio?
“gli euroburocrati che hanno permesso questo disastro dovrebbero essere spediti davanti al plotne d’esecuzione o sbaglio?”
Si tratta di una bella confraternita di autentici ‘geni’ in effetti, ma dietro l’€uro si annida anche la solita nutrita lobby di società di vario tipo che ci hanno lucrato alla grande e che hanno avuto tutti gli interessi (grazie alla compiacenza e al loro legame che potevano vantare con i famigerati burocrati politici con sede a Bruxelles) affinchè l’€uro facesse la sua comparsa, penso in primo luogo alla Germania che grazie all’€uro è riuscita a costruire la sua fortuna in conseguenza di quel SURPLUS COMMERCIALE MOSTRUOSO da essa accumulato in 20 anni (insisto a dire: di saggio governo MERKEL, saggio a portare ‘acqua al mulino’ solo verso la Germania ovviamente, mentre agli altri Stati specie quelli più indebitati e tra questi l’ITALIA, ha condotto una politica vessatrice e ricattatoria insieme ai suoi fidi “cani da guardia” OLANDA AUSTRIA e FINLANDIA)…
La Germania è stata la vera unica beneficiaria dell’€uro, ed il motivo lo capisce anche un bimbo di terza elementare : si tratta del Paese dell’unione caratterizzato dalla maggiore vocazione INDUSTRIALE unita ad una poderosa capacità di EXPORT, e si badi bene non di prodotti qualsiasi, ma di BENI DUREVOLI AD ALTO VALORE AGGIUNTO (si pensi solo al settore AUTO della Germania, il più avanzato del mondo insieme a quello Giapponese…); per un Paese del genere che aveva una divisa propria MOLTO VALUTATA come il MARCO TEDESCO, adottare l’€uro è stata una ‘manna dal cielo’ perchè fortemente svalutato rispetto al MARCO, nel cambio che si decise di adottare a suo tempo; questo fattore DETERMINANTE non ha fatto altro che aiutare ulteriormente l’espansione economica tedesca negli ultimi 20anni, ci sono le cifre a dirlo!
Così come le cifre ufficiali dicono che nella piattaforma di pagamenti standard EU ‘Target2’ la Germania si ritrova ad essere il Paese dell’unione con la più elevata quota di crediti da reclamare verso altri Stati dell’unione (2 in particolare: ITALIA e SPAGNA; al momento attuale, l’Italia si ritrova ‘sotto’ di quasi 600 miliardi di €uri nei confronti della Germania… dovesse “saltare” l’€uro tra qualche mese o tra qualche anno, voglio proprio vedere come Germania e Italia riescono a risolvere questo ‘dettaglio’… perchè non riesco ad immaginare come l’Italia riesca anche in pochi anni a rimettersi ‘in pari’ nei confronti dei tedeschi, su una cifra del genere…) e questo non è avvenuto per caso, in un sistema come quello dell’€uro con area economica condivisa dall’uso della stessa moneta, il Paese più forte diventa quello in grado di attirare più capitali verso di se, come puntualmente accaduto nei 20anni di storia dell’€uro!
Dovessi fare un commento finale a posteriori, mi chiedo [e chiedo] perchè diversi Paesi dell’unione hanno preferito, pur aderendo all’area economica & commerciale UE fin dalla sua costituzione, mantenere LA PROPRIA BANCA CENTRALE E LA PROPRIA DIVISA UFFICIALE, penso in particolare a UK Svezia Danimarca… peraltro l’UK ha deciso [saggiamente] di abbandonare l’area, e credo che questa sia stata la sconfitta più cocente per gli ideali di Europa unita. Avere in sede UE un Paese ‘forte’ (per tutta una serie di motivi) come l’UK accresceva la reputazione e la credibilità dell’UE a livello internazionale. Priva dell’UK, l’UE si è fortemente indebolita, mostrando al mondo altresì il concetto che un Paese PUO’ ABBANDONARE L’UE QUANDO DECIDE DI FARLO, pessimo segnale ed esempio per chi è malato di “europeite acuta”, come certi personaggi politici [che in Italia non mancano] che hanno perorato la causa ‘dell’europa unita’ a tutti i costi, anche a quello di essere posti sotto ricatto dalla Germania (o dalla Francia a seconda del momento), come puntualmente avvenuto per il nostro Paese (un costo che si è riversato su tutti i cittadini Italiani della classe media), senza dimenticare quello che Tedeschi e Francesi hanno fatto nei confronti della Grecia [e del popolo Greco] nel 2010…
Oggi ennesima inversione della yield curve, 2 10 ma anche 2 5
senza dimenticare quello che Tedeschi e Francesi hanno fatto nei confronti della Grecia [e del popolo Greco] nel 2010…
il popolo greco e’ stato letteralmente BULLIZZATO da germania a francia che per salvare le loro banche largamente esposte verso quel paese non hanno esitato a strangolarlo nel vero senso della parola, ricordo che nel 2010 e anni successivi mancarono anche alcuni medicinali antitumorali negli ospedali greci rendendo impossibile ai malati di cancro di curarsi.
Ci provarono anche nel 2010-11 con L’Italia ma poi in “VIRTU” metto tra virgolette, di costringerci ad essere commissariati da un fidato eponente della BIlderberg cioe’ Mario MOnti
e il fatto di avere DRAGHI capo della BCE (sarebbe stato uno smacco clamoroso x l’istiuzione BCE ed EU) riuscimmo a sgamarla per 10 anni..ora i nodi stanno venedo al pettine, speriamo crolli prima il castello europa prima del castllo di carta Italia altrimenti altro che Grecia questa volta NON CE LA PASSANO LISCIA
aorlansky60, non esalterei troppo la UK del microcefalo BJ. Questo squallido personaggio ha sobillato la guerra tra Rus e Ukr pur di creare un diversivo per i propri guai politici interni, e pur di mantenere l’appoggio degli estremisti unionisti di Belfast a Westminster non ha esitato a stracciare unilateralmente lo stesso protocollo Brexit patteggiato faticosamente con i burocrati di Bruxelles. E ora a rischio è ancora la stessa pasce in Irlanda del Nord, se non si ricomporrà il dissidio che impedisce di nominare un nuovo governo per Belfast o se non si andrà in tempi brevi a nuove elezioni per il Parlamento di Stormont.
Mi chiedo quanto potrà lo UK restare UK e non diventare come sarebbe più giusto un EK (English Kingdom). Intanto la premier scozzese Nicola Sturgeon ha già convocato per il 18 ottobre 2023 un nuovo referendum sull’indipendenza scozzese, e se le cose andranno ancora molto male per l’economia mondiale credo che gli elettori scozzesi ancora riluttanti allo strappo pensino che restare in un’Unione comunque in difficoltà non avrà ancora molto senso e opteranno per l’agognata indipendenza (che come tutti i cambiamenti epocali avrà anche delle difficoltà almeno temporanee…certamente prima di tutto il calo delle entrate statali derivanti dal sempre minore utilizzo di petrolio per l’incombente Green Revolution e poi la grande incognita di vedere quale valuta adottare…Mantenere temporaneamente la sterlina stampata anche dalla Bank of Scotland come avviene adesso in attesa di rientrare nell’Unione Europea ed adottare l’Euro che come tutti noi sappiamo è una potenziale fonte di immense sciagure specie per Stati ad elevata spesa e debito pubblico come sarebbe la futura Scozia indipendente? Intanto vedremo se tra un anno l’Euro sarà ancora l’Eurone che è stato per 20 anni o si avvicinerà ad essere sempre di più un eurino…Chissà, se la Germania andasse davvero in recessione come e peggio dei compagni di (s)ventura dell’Eurozona potrebbe pensarci davvero a favorirne la svalutazione mantenendo bassi i tassi e abbandonando le folli politiche di austerità…Non confidiamo nella lungimiranza politica dei tedeschi ma speriamo che a primavera qua da noi i traditori della patria che si rifugiano nel non voto (favorendo così sistematicamente chi trama a Bruxelles ed altrove per fare gli interessi altrui) si ravvedano, complice un non auspicato inverno difficile con l’aumento dei tassi e l’energia scarsa e con prezzi alle stelle, e decidano di dare una maggioranza dopo molti anni ad un governo in grado di lottare per i propri interessi nazionali su tutti i tavoli
@ Kociss01
Del fatto che l’UE sia costantemente sfilacciata tra i propri Paesi, anche nelle decisioni critiche da prendere su qualsiasi tema, i mercati finanziari non possono che prenderne atto… di conseguenza, ecco spiegata la discesa fino al raggiungimento della parità dell € col $… il motivo è semplice: il mercato sta scontando il fatto che l’UE non è [più] in grado di offrire garanzie alla sua divisa come lo era in passato, non avendo più a disposizione (soprattutti la Germania) OIL e GAS a BASSO COSTO per rendere COMPETITIVA la sua INDUSTRIA e il proprio EXPORT… e se il Paese trainante dell’economia UE arranca e rischia di schiantarsi, sono guai per tutti gli altri ma soprattutto per l’Italia, la cui industria (quella delle regioni del Nord Italia in particolare, che a loro volta trainano il pil dell’Italia) è fortemente votata alla produzione e alla vendita verso la Germania di componentistica meccanica ed elettronica…
A proposito di ‘sfilacciamento’, ultimamente siamo arrivati al paradosso, con una manifesta clamorosa rottura di intenti tra BCE e BUNDES BANK (non due ‘attori’ qualunque in sede UE), con la seconda che per bocca del suo presidente ha appena detto un NO SECCO (notizia di pochi gg fà) a quanto recentemente annunciato da C.Lagarde circa un eventuale “scudo anti spread” da predisporre in area UE, in vista di un possibile attacco speculativo dei mercati verso i bonds governativi di Paesi ritenuti ‘fragili’, uno in particolare… e il messaggio che ha voluto lanciare la BUNDES BANK è fin troppo eloquente, sia per i mercati finanziari che hanno ricevuto l’ulteriore prova che l’UE è di fatto una specie di ‘armata brancaleone’ ma resa ultimamente ancora più fragile e vulnerabile (per le ragioni che ho esposto prima), ma soprattutto per quei Paesi, uno in particolare(…), per i quali i TEDESCHI non intendono esporsi ulteriormente tramite sacrifici economici, soprattutto in vista della recessione (di cui trattano già allarmati molti editoriali locali) che stà per colpire la Germania, che prima di pensare ‘agli altri’ deve pensare a se stessa, alle proprie maestranze, società industriali, e ai propri cittadini ed elettori…
aorlansky60, non esalterei troppo la UK del clownesco BJ. Questo squallido personaggio ha sobillato la guerra tra Rus e Ukr pur di creare un diversivo per i propri guai politici interni, e pur di mantenere l’appoggio degli estremisti unionisti di Belfast a Westminster non ha esitato a stracciare unilateralmente lo stesso protocollo Brexit patteggiato faticosamente con i burocrati di Bruxelles. E ora a rischio è ancora la stessa pace in Irlanda del Nord, se non si ricomporrà il dissidio che impedisce di nominare un nuovo governo per Belfast o se non si andrà in tempi brevi a nuove elezioni per il Parlamento di Stormont.
Mi chiedo quanto potrà lo UK restare UK e non diventare come sarebbe più giusto un EK (English Kingdom). Intanto la premier scozzese Nicola Sturgeon ha già convocato per il 18 ottobre 2023 un nuovo referendum sull’indipendenza scozzese, e se le cose andranno ancora molto male per l’economia mondiale credo che gli elettori scozzesi ancora riluttanti allo strappo pensino che restare in un’Unione comunque in difficoltà non avrà ancora molto senso e opteranno per l’agognata indipendenza (che come tutti i cambiamenti epocali avrà anche delle difficoltà almeno temporanee…certamente prima di tutto il calo delle entrate statali derivanti dal sempre minore utilizzo di petrolio per l’incombente Green Revolution e poi la grande incognita di vedere quale valuta adottare…Mantenere temporaneamente la sterlina stampata anche dalla Bank of Scotland come avviene adesso in attesa di rientrare nell’Unione Europea ed adottare l’Euro che come tutti noi sappiamo è una potenziale fonte di immense sciagure specie per Stati ad elevata spesa e debito pubblico come sarebbe la futura Scozia indipendente? Intanto vedremo se tra un anno l’Euro sarà ancora l’Eurone che è stato per 20 anni o si avvicinerà ad essere sempre di più un eurino…Chissà, se la Germania andasse davvero in recessione come e peggio dei compagni di (s)ventura dell’Eurozona potrebbe pensarci davvero a favorirne la svalutazione mantenendo bassi i tassi e abbandonando le folli politiche di austerità…Non confidiamo nella lungimiranza politica dei tedeschi ma speriamo che a primavera qua da noi i traditori della patria che si rifugiano nel non voto (favorendo così sistematicamente chi trama a Bruxelles ed altrove per fare gli interessi altrui) si ravvedano, complice un non auspicato inverno difficile con l’aumento dei tassi e l’energia scarsa e con prezzi alle stelle, e decidano di dare una maggioranza dopo molti anni ad un governo in grado di lottare per i propri interessi nazionali su tutti i tavoli
@ Dante5
Chiedo venia, ma non ho il tempo di considerare i guai altrui come quelli dell’UK, ne ho già abbastanza di considerare in prospettiva imminente, quello che stà per accadere in Italia a partire dal prossimo Autunno (per protrarsi per chissà quanto tempo), grazie ad uno squallido manipolo di autentici ‘geni’ (di ogni nazionalità con sede radicata a Bruxelles) tutti quanti genuflessi e chini agli interessi egemonici ed economici USA.
Ci siamo quasi: alla fine in tantissimi (operatori, analisti, editori, giornalisti, geni, dotti bardotti e asini vari) si dovranno ben presto mettere di fronte alla cruda realtà, quella che stà emergendo da qualche mese, ed uscire da quella sorta di “viaggio nel mondo della fantasia” iniziato dal 2002 (anche se la basi furono poste prima) che ha fatto credere a tutti che l’€uro fosse irreversibile ed avesse un futuro radioso… molti inizieranno a vedere coi propri occhi (magari anche con timori crescenti) che con i “whatever it takes” puoi illudere qualcuno (o anche molti) per qualche tempo, ma non all’infinito… alla fine è arrivato il brusco momento del ritorno nella realtà, dove ti accorgi di quali siano veramente i VERI VALORI e le VERE MATERIE a supporto di un economia industriale (come lo è strutturata quella Europea da decenni nei suoi 3 principali Paesi) nel decretarne CREDIBILITÀ internazionale e credibilità di mercato : non chiacchiere e nemmeno carta stampata variopinta spacciata come moneta corrente, ma BEN ALTRO, come la Russia (con la CINA dietro) stà dicendo all’intero Occidente da svariato tempo… Le folte schiere di ‘geni’ entusiaste dell’€uro si dovranno rendere conto che con tutti i “whatever it takes” possibili ed immaginari, e con la ‘stamperia’ accesa 24h su 24, 365 giorni all’anno, con questi non ci crei MATERIE PRIME (che ti mancano) indispensabili per muovere LA TUA INDUSTRIA quale unica solida garanzia per l’€uro (visto che di fatto l’unica garanzia che l’UE -e la Germania in particolare- è in grado di mostrare al mondo è quella di essere un Continente trasformatore fortemente industrializzato), al di là di tante parole e chiacchiere buttate al vento nel corso degli ultimi anni e puntualmente recepite da un folto gruppo di stolti che vi hanno creduto…
A proposito di “whatever it takes”, dopo aver coperto di insulti Erdogan e la Turchia in passato (lo hanno fatto sia Draghi che DiMaio) al presente anche quest’ultima rientra utile in un ottica da ‘ultima spiaggia’ nel clima di ‘emergenza energetica’ in cui si stà ritrovando l’Italia, alla disperata ricerca di GAS da trovare al più presto, non importa ‘dove’…
Adesso finalmente che ‘il RE è nudo’ in molti stanno iniziando a rendersi conto di cosa sia l’UE nella realtà dei fatti, al di là dei “whatever it takes” :
un <em<area monetaria più che un unione vera e propria, perchè l’UNIONE POLITICA non è mai stata raggiunta nonostante 20anni di storia,
un insieme di Stati male assortiti (quasi sempre divisi su ogni decisione critica da prendere, perchè logicamente ognuno deve fare prima i propri interessi),
che non possiede UN APPARATO MILITARE ed UN ESERCITO PROPRIO,
che non possiede UN REGIME FISCALE OMOGENEO tra gli Stati appartenenti e non possiede UNIONE BANCARIA,
che non possiede MATERIE PRIME ENERGETICHE NECESSARIE anzi VITALI per alimentare la sua INDUSTRIA e la sua SOCIETÀ…
…è bastato solo un alito di vento contrario, come quello apportato dagli eventi che sono scattati a partire dal 24 Febbraio 2022, per mettere in evidenza tutte le lacune, i paradossi e le debolezze di un gigante di ferro (arruginito) con le gambe e i piedi d’argilla, qual’è l’UE… che per sopperire a tutte le carenze descritte prima, per tradizione o per necessità si genuflette sempre e puntualmente agli interessi imperialisti degli USA per cercare di trovarvi ‘protezione’…
Il ‘bello’ -si fa per dire- stà per iniziare… con un €uro progressivamente reso debole in conseguenza degli eventi internazionali ben noti, per gli Stati UE costeranno sensibilmente di più l’approvvigionamento di OIL e GAS, e in mezzo ad una recessione in arrivo (a questo punto se proprio recessione deve essere, che almeno questa porti di nuovo al crollo della quotazione dell’OIL quale male minore…) unita ad un livello di inflazione che nella metà dei Paesi UE ha ormai raggiunto il 10% (dati Eurostat di Giugno) e di cui non si prevede l’arresto in tempi brevi, l’unica arma che possiede la BCE per tamponare le falle sempre più grandi ed evidenti, è quella di dover aumentare decisamente i tassi, anche a velocità maggiore rispetto al programmato… con tanti auguri (a tutti i cittadini Europei della classe media che da adesso dovranno pagare IL CONTO di SPESE in RAPIDA CRESCITA e che hanno ‘creduto’, ponendo fede, ad un accozzaglia di personaggi inqualificabili che hanno tutelato solo i propri interessi e quello delle lobbies continentali), e allacciamoci le cinture…
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Credo che il mercato stia iniziando a valutare l’€uro per ciò che il suo principale “sponsor” ovvero l’UE è in grado di offrire agli occhi del mondo :
un continente caratterizzato da un polo industriale manifatturiero ed esportatore (grazie soprattutto alla Germania) al quale è venuta improvvisamente a mancare da qualche mese una componente FONDAMENTALE per continuare ad essere competitivo, ovvero ENERGIA a BASSO COSTO che fino al 24 FEB 2022 era garantita dalla Russia (grazie all’abile politica estera condotta dalla Merkel verso la Russia negli ultimi 20anni, poi con l’inizio del conflitto Ukraino e le sanzioni che l’UE ha ‘dovuto’ infliggere alla Russia, i rapporti sono drammaticamente cambiati per l’UE e per la Germania); da aggiungere in questo contesto che l’UE non dispone sul proprio territorio di materie prime energetiche necessarie a muovere la sua industria (ma deve fare ricorso all’estero cercando di sostituire alla Russia altri Stati fornitori di GAS e OIL che sono politicamente assai più INSTABILI della Russia e che per questo non sono in grado di fornire garanzie di continuità nel tempo) e neppure dispone di un piano comune sul tema ENERGIA (al contrario, tutti i 27 Stati dell’unione perseguono politica individuale, come dimostrato ieri da Draghi in visita a Erdogan per elemosinare GAS alla Turchia); di fronte ad un unione di Stati così sfilacciata, il mercato non può trarre che le sue logiche conclusioni, anche di fronte a quello che si và profilando soprattutto in Germania, con una crisi industriale e sociale alle porte, di fronte alla quale il governo Sholtz non riesce a dare opportune garanzie di tenuta, se non immettendo RISORSE PUBBLICHE per tamponare le falle, come stà accadendo ad una delle sue più importanti utilities di servizi energetici, che il governo centrale tedesco ha rapidamente deciso di NAZIONALIZZARE per evitarne il default (e qualcosa di peggio a cascata nell’intero sistema locale)… Ora: la Germania dispone di RISORSE PUBBLICHE (basso livello di DEFICIT e DEBITO) per farlo, ma penso ad altri Paesi UE che stanno per essere interessati dalla recessione in arrivo, che non dispongono della copertura come quella della Germania… e non aggiungo altro, perchè non serve farlo…