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VIA I MERCANTI DAL TEMPIO!

Scritto il alle 09:05 da icebergfinanza

Come scritto recentemente in  LO STERCO NEL GIARDINO DEL DIAVOLO riportando le splendide parole del filosofo Agamben…

” E se oggi la politica non sembra più possibile, ciò è perché il potere finanziario ha di fatto sequestrato tutta la fede e tutto il futuro, tutto il tempo e tutte le attese. Finché dura questa situazione, finché la nostra società che si crede laica resterà asservita alla più oscura e irrazionale delle religioni, sarà bene che ciascuno si riprenda il suo credito e il suo futuro dalle mani di questi tetri, screditati pseudosacerdoti, banchieri, professori e funzionari delle varie agenzie di rating. “

Preseguendo sullo stesso filone oggi Vi propongo un nuovo articolo apparso sull ‘LINKIESTA un gruppo di ragazzi che sforna delle  perle di giornalismo dove si legge che …Una volta il tempio era il luogo di mercato, ora si fa del mercato il tempio

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/cacciata-mercanti-dal-tempio#ixzz1onF5cJvN

Nel tempo le istituzioni, immancabilmente, diventano fine a se stesse,  oggetto del potere dei re e dei sacerdoti che ci campano su, tutti e due, a  spese del popolo. Queste istituzioni – rappresentate da chi governa  politicamente, il re, e da chi rappresenta il mondo dei valori, i sommi  sacerdoti, oggi diremmo la Chiesa – ci sono sempre state in tutte le  culture.

Nell’antico Israele c’era, però, qualcosa di più, e di  diverso. Da un lato, re e sacerdoti che difendono le istituzioni: è il  loro mestiere. Dall’altro, c’è sempre il profeta, che è un  anti-istituzionalista e che richiama re e sacerdoti. Il profeta è il grillo  parlante alla loro coscienza. Se manca il profeta, sia il sacerdote sia il re  decadono perché nessuno dice la verità e ognuno fa i propri interessi. Allora ci  si calpesta a vicenda, tutto diventa un mercato, un’oppressione. E quella che  dovrebbe essere la casa di Dio, un mondo giustamente governato con leggi oneste,  diventa invece tutto un luogo di avallo dell’ingiustizia e  dell’oppressione.

Nel brano che segue, Gesù si mette sulla linea dei profeti, di fatti non  è né re, né sacerdote, è profeta, annuncia la Parola: il suo potere è quello  della parola di verità.

Giovanni 2, 13-17
Ed era vicina la Pasqua dei giudei, Gesù salì a  Gerusalemme. E incontrò nel tempio chi vendeva buoi e pecore, colombe e  cambiavalute seduti. E fatto un flagello di cordicelle tutti scacciò dal tempio  e le pecore e i buoi e sparse le monete dei cambiavalute e rovesciò le tavole e  a chi vendeva colombe disse: «Togliete queste cose da qui, non fate della casa  del Padre mio una casa di mercato». Si ricordarono i suoi discepoli che sta  scritto: «Lo zelo della tua casa mi divorerà».

Nell’occasione della Pasqua a quei tempi salivano a Gerusalemme anche  centomila persone, si ammazzavano sui 18/20 mila agnelli. Era un grosso affare  perché i tributi venivano pagati al tempio. La gente che veniva da lontano  portava monete sulle quali spesso v’erano effigi pagane: non erano monete valide  per il tempio, erano impure, allora venivano cambiate in “monete pure”. Ecco  perché c’erano i cambiavalute. E nel cambio ci si guadagna sempre molto, già da  allora. Il tempio veniva ad essere proprio un luogo di mercato in termini  materiali: era addirittura la banca centrale di Israele.

Il tempio per sé in tutte le culture rappresenta l’ombelico del  mondo, dove l’universo è collegato alla sorgente della vita, è il luogo  divino da cui scaturisce l’umano. È il centro attorno al quale ruota tutto.  Nelle città antiche c’è il tempio, il “fano”, e poi il “pro-fano”, ciò che sta  davanti al tempio. Attorno al tempio, si organizza la città, anche  urbanisticamente. Simbolicamente il tempio rappresenta il mondo di valori che  struttura la società. Provate a pensare, cosa sta al centro della città?  C’è il puro mercato. Una volta si faceva del tempio il luogo di mercato, ora si  fa del mercato il tempio. I veri templi oggi sono dove si fanno gli affari, il  mondo gira attorno a lì, quello è il dio.

Si racconta di una antica tribù che essendo nomade non  poteva avere il tempio, allora avevano il bastone, un palo sacro sul quale si  era arrampicato il loro fondatore prima di salire al cielo. Il palo sacro  rappresentava per loro l’unione col cielo, col mondo dei trapassati, con il  mondo della tradizione. Ovunque andavano piantavano questo palo e attorno a quel  palo potevano abitare perché qualunque posto diventavo loro, perché lì era il  centro e lì si organizzavano. Una volta si ruppe il palo, la gente andò un po’ vagabondando, poi si sedette angosciata e si lasciò morire; perché l’uomo senza  centro è come una ruota senza mozzo, è schizzata.

È importantissimo il tempio. Gesù comincia la sua  azione proprio dal tempio perché il tempio rappresenta quel mondo di valori per  i quali noi viviamo. Noi parliamo di Dio, di tempio, di uomo: sono tre concetti  omogenei, l’immagine che hai di Dio è la stessa che hai di uomo. Se Dio è il  padrone che ha in mano tutto e domina su tutto, l’uomo sarà quello che vuol  essere padrone di tutti e aver in mano tutto, e il tempio sarà la garanzia di  questo, tutto un culto e una religiosità che garantisce il potere e il  dominio. Se Dio è uno che si fa servo di tutti e dona la vita perché è  umile, allora l’uomo realizzato sarà un uomo che sa servire, sa amare, sa  donare, sa perdonare e il tempio sarà un’altra cosa. Dal tipo di tempio, si  capisce che tipo di uomo sei.

Allora, non a caso Gesù comincia con la frusta nel tempio:  per disinfestare la nostra immagine di Dio e di uomo ed il modo di vivere questa  immagine. Di fatti cosa c’era nel tempio? Buoi, pecore e colombe: sono gli  animali per il sacrificio grosso e minuto. Il tempio diventa un mercato, è  sempre stato così, però oggi è molto peggio. Ci sono i templi laici che sono più  rigorosi di quelli religiosi, dove non puoi sgarrare perché ne va dei destini,  cioè dell’economia.

La possibilità per vivere non è l’economia del possesso. Il  possesso distrugge, divide gli uomini tra loro e distrugge le cose. Si vive di  dono, di condivisione, di solidarietà, quindi se il tempio è un’immagine di  compra-vendita vuol dire che il nostro mondo è tutto organizzato così, perché si  compra e si vende per guadagnarci, è chiaro, non per perderci. Ma non produci  niente nel comprare e vendere: vendi soltanto del prodotto che hai in più ad un  altro che ha lavorato di più. Sono misteri da comprendere questi, per me il  mistero più grosso è che avevo letto una decina di anni fa che in pochi giorni  nella Borsa passa il corrispondente dei beni prodotti in un anno in tutto il  mondo. È una cosa notevole: tutto passa lì, in adorazione, sotto controllo.

Dentro il tempio Gesù fa un flagello, cioè una frusta. Non è  gran cosa una frusta davanti a tutto quello che c’è, e però è importante che sia  una frusta e solo una frusta: Gesù non fa un’azione violenta ma un gesto  profetico. Cosa avviene, dunque, se il tempio è così? Avviene ciò che  indica la frusta: il flagello, il castigo di Dio. Ma non è Dio che a castigare,  siamo noi che agendo così distruggiamo il creato e Gesù simbolizza con questo  flagello ciò che sta capitando.

*biblista e scrittore

Il testo è la sintesi redazionale della lectio divina tenuta  dall’autore nella Chiesa di San Fedele in Milano. L’audio originale può  essere ascoltato qui.

Nella foto, Alessandra De Gennaro, «La cacciata dei mercanti  dal tempio», tecnica mista su tela, 20 x 20 cm, 2010 – per concessione  di Galleria Blanchaert – Milano

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/cacciata-mercanti-dal-tempio#ixzz1onCSuacU

4 commenti Commenta
icebergfinanza
Scritto il 11 Marzo 2012 at 19:04

Con un deleveraging di queste dimensioni zero opportunità per inflazione di risolvere la crisi! Restano sole le nazionalizzazioni, le ristrutturazioni del debito e default di massa! Andrea

jusemancio
Scritto il 11 Marzo 2012 at 19:48

perfetta sintesi! Grazie!
giuseppe

billbill
Scritto il 12 Marzo 2012 at 11:40

Ecco la Madre di tutte le soluzioni!!!!
Non solo sono stati cacciati i cambiavalute dal tempio, ma il popolo SOVRANO ha riscritto la Costituzione. Qual’è il segreto del Graal?
“Il Re è la sua Terra. Il Re e la Terra sono una cosa sola. Il Re è il popolo. Dio e il popolo sono una cosa sola”

http://www.youtube.com/watch?v=IryNSwy4p2E

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