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EUPHORIA!
Quando l’atmosfera diventa elettrizzante e i manicomi si svuotano, meglio restare ai margini ad osservare le dinamiche e prepararsi alla realtà…
Dalle stelle alle stalle… Wall Street’s 10 Most Notorious Stock Traders https://t.co/ymLpW39ntz
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) November 5, 2019
Negli anni ’30 Richard Whitney era probabilmente il broker di borsa più famoso della nazione. Come presidente della Borsa di New York, aveva fermato da solo il panico quando il mercato sembrava essere in caduta libera il 24 ottobre 1929. Non ci fu modo di fermare il grande crollo cinque giorni dopo, ma l’eroismo di Whitney aveva fornito un po ‘di tempo per uscire dal mercato… … fu il volto pubblico di Wall Street in quanto resisteva alle riforme del New Deal.
Whitney era a capo della società di intermediazione di Richard Whitney & Company, che gestiva le esigenze di JP Morgan & Company nel mercato azionario. Viveva in notevole splendore, spendendo almeno 5.000 dollari al mese in un momento in cui 2.500 dollari all’anno erano il reddito della classe media e milioni di famiglie americane vivevano con molto meno, grazie alla Grande Depressione.
C’era un grosso problema: non poteva permetterselo.
… era un pessimo investitore. Poiché l’abrogazione del proibizionismo sembrava sempre più probabile, Whitney aiutò a fondare una società i cui titoli passarono da un massimo di 45 dollari a 3,50. Whitney e la sua società di intermediazione possedevano 134.500 azioni. Whitney, naturalmente, aveva preso in prestito le azioni e, man mano che il prezzo diminuiva, doveva mettere più titoli per mantenere il suo margine. Quando non riuscì più a guadagnare , iniziò a rubare da altri, incluso il fondo fiduciario di sua moglie e il New York Yacht Club. Ha anche sottratto titoli dal Fondo gratuito di borsa di New York, un programma di assicurazione sulla vita per le vedove e gli orfani dei membri dello scambio.
Potrei raccontarvi centinaia e centinaia di storie, il gioco è sempre lo stesso, ieri come oggi, sino al momento nel quale accade l’inevitabile, ovvero quello che i responsabili delle crisi vendono come imprevedibile.
Fini in galera, dopo aver rovinato migliaia di persone…
… oggi in galera ormai non ci va più nessuno, perchè la finanza è immune da qualunque responsabilità, il mercato è solo un giochino per alcuni, manipolato dalle banche centrali e da algoritmi e dark pool, mentre i politici dormono o sono quotidianamente foraggiati per chiudere un occhio.
Iniziamo la settimana con una spettacolare uscita da parte del grande maestro Cimabue Greenspan, uno che nella sua vita ha detto tutto il contrario di quello che poi alla fine si è verificato, mettendo una pietosa pietra sulla sua miserabile gestione della Federal Reserve…
Alan Greenspan says it’s too soon to start betting on a U.S. recession https://t.co/9ZcYQgUXbi
— Bloomberg Markets (@markets) October 31, 2019
Questo scienziato ha il coraggio di dire che siamo ancora in pieno deleveraging, ovvero il debito è in continuo calo, ovvero che la terra è piatta…
Fermiamoci qua, ormai le interviste le fanno solo ai diversamente intelligenti e non vale la pena di aggiungere altro.
Mentre è stata completamente ignorata la debolezza del settore manifatturiero americano la scorsa settimana…
US manufacturing is in recession and we're not seeing any sign of an imminent turnaround https://t.co/LGjA3Og1X2
— ING Economics (@ING_Economics) November 1, 2019
… un settore quello manifatturiero mondiale in grande forma davvero…
– China manuf PMI 49.3 (last 49.8) – S. Korea 48.4 (48) – Taiwan 49.8 (50) – Indonesia 47.7 (49.1) – Thai 50 (50.6) – Japan 48.4 (48.4) – Australia 50 (50.1) – Eurozone 45.9 (45.7) – Sweden 46 (46.1) – US ISM 48.3 (47.8)
… i soliti giornalisti mainstream si sono dati da fare per esaltare il mercato del lavoro americano, con alcuni dati che non tengono conto della realtà, ovvero che 80 % dei nuovi posti di lavoro era a PART_TIME e che il 100 % era costituito da statali, fattorini, autisti, insegnanti e infermieri, il tutto rigorosamente a tempo.
Ieri poi, davvero interessante, osservare il mercato ignorare anche il dato sui nuovi ordini di beni durevoli…
(Teleborsa) – Frenano ancora gli ordini all’industria americani. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di settembre gli ordini hanno evidenziato un decremento dello 0,6%, dopo la flessione dello 0,1% di agosto (dato non rivisto). Le previsioni degli analisti erano per una contrazione dello 0,5%.
Gli ordini di beni durevoli hanno registrato un calo dell’1,1%.
US factory orders fall by most in four months https://t.co/G99feIbZJ1
— FT Breaking News (@ftbreakingnews) November 4, 2019
Ovviamente nessuna sorpresa, l’amministrazione Trump ha assolutamente bisogno di dati buoni a qualunque costo é naturale che sia così nell’anno delle elezioni americane e se poi sono pessimi,, non importa, Trump per Wall Street è indispensabile, guai a perdere un simile giocattolino. Salari deboli e ore settimanali lavorate in calo, sono sinonimo di una forza devastante dell’economia USA.
Ogni giorno, una voce nuova, Trump sta già pensando di invitare il presidente Xi al suo golf club per la firma della famigerata fase uno di mia nonna o magari in qualche suo Casinò di proprietà, tutti felici di firmare il nulla, come vedremo nei prossimi mesi.
China presses Trump for more tariff roll-backs in `phase one` trade deal | WION https://t.co/mjcQXFG4EB
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) November 5, 2019
Abbiamo già visto la scorsa settimana i grossi dubbi che hanno in Cina sulla firma di un accordo, nessuno è disposto a credere alla parola di Trump, nessuno ha intenzione di soddisfare Trump nelle sue richieste più importanti che riguardano la proprietà intellettuale e i dazi.
La Cina sta spingendo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a rimuovere ulteriori tariffe imposte a settembre come parte di un accordo commerciale “fase uno” tra Stati Uniti e Cina, secondo quanto riferito da persone che hanno familiarità con i negoziati.
Secondo un’altra fonte i negoziatori cinesi vogliono che Washington riduca le tariffe del 15% su circa $ 125 miliardi di beni cinesi entrate in vigore il 1 ° settembre, non solo vogliono sconti anche sulle tariffe precedenti su circa 250 miliardi di importazioni dai macchinari e semiconduttori ai mobili.
Charles Boustany, ex membro del Congresso della Louisiana e consigliere del National Bureau of Asian Research, ha affermato che qualsiasi accordo iniziale sarebbe probabilmente di breve durata e instabile.
“Anche se si parla di un accordo di fase uno, non pensiamo che sarà sostanziale in termini di risoluzione di nessuno dei problemi strutturali”, ha detto. “Sarebbe in gran parte una situazione di status quo in cui la Cina continua a fare quello che sta facendo”.
Giusto per mettere i puntini sulle i di tutti coloro che si stanno illudendo da due mesi.
Ma per il momento è giusto che sia così, questo per noi significa nuove opportunità, mentre qualcuno, qualche grosso dubbio continua a tenerlo ora aspettiamoci una bella correzione anche perchè massimi in divergenza non fanno mai bene alla salute e poi su verso cieli blu infiniti dome direbbe il nostro buon Irving.
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“ora aspettiamoci una bella correzione”
La correzione te l’aspetti sui treasury?
Ciao sui t bond 2045 fai cassetto o trading ,sei sempre positivo, non capisco questi storni dopo il taglio dei tassi , lo capirei su equity visto i prezzi e i dati economici.
icebergfinanza,
“Equity…”
Io avevo inteso ieri che la correzione e la risalita verso cieli azzurri infiniti riguardassero i treasuries. Però credo ugualmente che, se Trump, riesce a sostenere Wall Street nell’anno delle elezioni presidenziali, il rally decisivo dei treasuries sarà rimandato al 2021.
icebergfinanza:
Equity…
Andrea scusami Per Equity intendi il mercato azionario ?
i dati europei oggi sono piu che positivi indice dei direttori degli acquisti del settore servizi tedeschi (Ott) il DAX continua a salire come se non ci fosse un domani se continua cosi ,molto probabilmente lo vedremo testare i massimi a 13500 se non oltre , tutto ciò mi sembra veramente assurdo …… ma
assurdo, ma storia già vista e rivista.
Prima tutti a dire che siamo nei guai (giù azioni e su treasury) poi l’accordo cina e usa si avvicina e si allontana la brexit, quindi tutti a comprare equity a manetta (i treasury però guarda caso più o meno tengono…).
Infine qualcosa di inattesoaccade e…..
@ Claudio1965
“il DAX continua a salire come se non ci fosse un domani se continua cosi, molto probabilmente lo vedremo testare i massimi a 13500 se non oltre, tutto ciò mi sembra veramente assurdo …… ma”
I recenti ultimi dati dell’economia tedesca non sono per nulla positivi, anche in prospettiva di breve-medio termine (2020 ed oltre) eppure -come fai giustamente notare- il DAX è più euforico che mai… Anche negli USA l’equity sprizza ottimismo, i massimi sono puntualmente superati settimana dopo settimana, chissà che il Dj non riesca a sfondare anche il muro dei 28000 pb… chissà, magari prima dell’inevitabile riuscirà a superare anche i 30000pb… abbiate fede nelle Bc : finchè queste saranno accomodanti (come deciso nel mese di OTT, in linea con la strategia da loro adottata per tutto il decennio attuale) andrà tutto a gonfie vele, no problem. Anche se l’economia reale dovesse andare in recessione; ormai non è più quest’ultima a decidere gli esiti dei mercati. Quando le Bc possono stampare tutta la carta che vogliono senza che alcuno faccia notare loro che è insensato, l’economia reale può anche andare a farsi friggere. L’importante è sostenere le borse, soprattutto da quando non ne possono più fare a meno….
E’ da un po’ che stanno tutti zitti, sussurri a parte… ci si domandava perchè dall’ossevatorio sul deserto dei tartari in attesa di DB.
Sentivo un commentatore stasera sostenere che negli USA il costo del lavoro in rialzo accompagnato dalla riduzione della produzione farà rialzare la testa all’inflazione mettendo in crisi il mercato obbligazionario. Sparate di un incompetente? Io spero di sì, ma non ho preparazione sufficiente per capire dove sta il suo errore.
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Spero che la risalita dei treasuries verso cieli blu infiniti si realizzi entro il 2020, per poter recuperare le minusvalenze accumulate nel 2016 maneggiando malaccortamente le azioni delle banche. Ma, visto che ci sono in ballo le elezioni americane, il tutto potrebbe slittare in avanti di un anno.