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AN AMERICAN SURPRISE… MISSIONE COMPIUTA!

Scritto il alle 10:00 da icebergfinanza

Cartoon of the Day: Dumbbells - Rate hike dumbells cartoon 07.07.2016

Chapeau! Per una volta tanto permetteteci di farci i complimenti, abbiamo interpretato in maniera magistrale alcuni segnali che arrivavano dal mercato del lavoro e in particolare un’informazione esclusiva giunta direttamente dall’America.

La scorsa settimana avevamo messo in guardia per ben due volte da una possibile sorpresa in arrivo dal mercato del lavoro americano…

AMERICA: UNA SORPRESA DIETRO L’ANGOLO!

JUNE JOBS REPORT: SURPRISE?

Detto questo solo un povero ingenuo può credere alla sostanza di un simile rimbalzo, solo un illuso può credere che realmente l’occupazione americana dal mese di maggio sia rimbalzata da un livello prossimo a zero (11.000 ) a 287.000.

Usa: +287mila posti lavoro giugno, sopra stime, disocuppazione sale a 4,9%, stima 4,8%

In giugno le aziende americane hanno creato molti più posti di lavoro del previsto, cosa che segnala una ripresa dello slancio del mercato dell’occupazione negli Stati Uniti dopo le incertezze dei mesi precedenti.

Negli Stati Uniti sono stati creati 287.000 posti di lavoro, la lettura migliore dallo scorso ottobre, mentre gli analisti attendevano un aumento di 165.000 unità. Come riferito dal dipartimento al Lavoro, il tasso di disoccupazione è salito al 4,9%, mentre gli analisti attendevano un dato in aumento al 4,8%. I numeri di aprile e maggio sono stati rivisti al ribasso: complessivamente nei due mesi sono stati creati 6.000 posti di lavoro in meno di quanto inizialmente stimato. (America 24)

Per la prima volta in assoluto non commenteremo un solo dato di questa nuova pagliacciata, i dati del BLS sono completamente inattendibili, ma come diceva il nostro buon Keynes, in un concorso di bellezza per capire chi vincerà, non importa chi è la ragazza più bella ma come voteranno i giudici.

La sintesi è che 11 più 287 è meno di 150.000 posti di lavoro in media negli ultimi due mesi e  172.000 è la media degli ultimi sei mesi decisamente anemica.

La scorsa settimana per chi vive di breve termine abbiamo annunciato la nostra intenzione di strambare e tornare al porto del mercato obbligazionario. Nulla cambia per la rotta di medio e lungo termine, 2/5 anni.

Come abbiamo premesso venerdì mattina quale migliore occasione per gli indici americani per realizzare nuovi massimi se non una strepitosa sorpresa dal mercato del lavoro e infatti…

A Wall Street un rally sostenuto da un ottimo rapporto sull’occupazione americana a giugno ha permesso all’S&P 500 di raggiungere a livello intraday il massimo visto in chiusura il 12 maggio 2015. In quel giorno la seduta terminò a quota 2.130,82; poco fa l’indice benchmark si è portato a quota 2.130,93 (+1,54%). Il massimo storico registrato nel durante risale al 20 maggio del 2015 ed è pari a quota 2.134,72.America 24

L’unica anomalia, ma non troppo della giornata, è che il mercato valutario, obbligazionario e l’oro non hanno reagito negativamente al dato americano, anzi hanno subito recuperato le perdite iniziali.

L’oro sembra volere seguire le indicazioni del nostro Leonardo.

ImmagineVediamo cosa accadrà in settimana, sarà interessante osservare se a fronte di nuovi massimi storici in arrivo per i mercati azionari americani treasuries e dollaro continueranno ad ignorare il dato di venerdì.

Un dollaro forte provocherà la prossima crisi degli indici americani. Quando? Non lo so e non ci interessa. Nuova linea Maginot  vicina ai minimi di venerdì.

Ribadisco per l’ennesima volta che a fronte di utili in continua discesa il mercato azionario americano è ampiamente sopravvalutato, ma come detto più volte nel breve termine non conta nulla, soprattutto se all’orizzonte si intravvede il canto del cigno o meglio l’ultimo volo dell’araba fenice.

Ciò che conta ora è che gli indici americani non sono ancora in ipercomprato, non c’è euforia, non esiste eccesso, commercial ed istituzionali stranno comprando.

Per quanto riguarda l’Europa e le sue banche la parola passa alla politica, il resto sono chiacchiere da bar. Questo non significa che la cenere sia ormai fredda, significa solo che ce ne stiamo in riva al fiume ad osservare.

Domani e martedì l’Europa deciderà cosa fare con le banche.

Ma attenzione alla prossima settima, ci attende un serie di interventi mozzafiato dei governatori delle varie Federal Reserve regionali…

La settimana prossima si preannuncia ricca di discorsi di membri della Federal Reserve. Lunedì ad aprire la giornata sarà il ‘super falco’ Esther George, presidente della Fed di Kansas City, mentre a chiuderla ci penserà Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, anche lei abbastanza un “hawk”.

Martedì toccherà alla riscoperta ‘colomba’ James Bullard (Fed di St. Louis), a Neel Kashkari (Fed di Minneapolis) e di nuovo a Mester.

Mercoledì sarà la volta del centrista Robert Kaplan (Fed di Dallas) e di Patrick Harker (Fed di Philadelphia).

Giovedì Bullard riprenderà la parola, seguito Dennis Lockhart (Fed di Atlanta) e di nuovo da George e Kaplan. La settimana all’insegna della Fed di concluderà venerdì con un intervento di Kashkari.

Sarà interessante sentire i loro commenti post Brexit in vista della prossima riunione della banca centrale Usa in calendario il 26 e 27 luglio. Il mercato non si aspetta un rialzo dei tassi per quel meeting anche se l’ottimo rapporto sull’occupazione americana a giugno – arrivato oggi – alimenta le attese di chi crede che forse una stretta potrebbe esserci a settembre.

Comunque vada sarà una settimana davvero interessante.

3 commenti Commenta
mirrortrader
Scritto il 11 Luglio 2016 at 11:25

Cosa dice Leonardo sull’oro? Solo per curiosita.

francia r
Scritto il 11 Luglio 2016 at 12:00

Mah … in questi giorni terrei anche un okkio discretamente puntato su la granitica deutsche bank … forse è solo una speculazione “pùr tromber” gli ennesimi pollastri, ma di solito la fed non s’intromette così indiscretamente negli affare di chi è stato tanto amico fino a qualche mesetto prima …

john_ludd
Scritto il 11 Luglio 2016 at 21:09

For research and comparison purposes, BLS creates an ‘adjusted’ household survey employment series that is more similar in concept and definition to payroll survey employment. The adjusted household survey employment series is calculated by subtracting from total employment agriculture and related employment, the unincorporated self-employed, unpaid family and private household workers, and workers absent without pay from their jobs, and then adding nonagricultural wage and salary multiple jobholders. The resulting series is then seasonally adjusted. The adjusted household survey employment tracks much more closely with the payroll survey measure; nonetheless, occasional trend divergences occur.”

This measure of employment actually DECLINED by 119,000 in June.

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