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GRECIA ZAMBIA GRECIA…VIAGGIO SENZA RITORNO!
Ieri nonna Lagarde ha dichiarato che …Alla vigilia della scadenza entro la quale la Grecia deve restituire al Fondo monetario internazionale 300 milioni di euro, Christine Lagarde si dice “fiduciosa” che il pagamento verrà realizzato. Atene “ha indicato che i pagamenti saranno onorati, sono fiduciosa che continuerà a essere cos”, il primo ministro [Alexis Tsipras[ ha detto di non preoccuparsi”.
Dopo la vergognosa ed irricevibile proposta dei creditori la risposta non si è fatta attendere…
La Grecia domani non rimborsa al Fondo monetario internazionale i 300 milioni di euro in scadenza ma ricorrendo a un’opzione consentita dall’istituto di Washington – e usata fino ad ora dallo Zambia a metà degli anni ’80 – Atene non finisce in arretrato sui pagamenti (cosa che implicherrebbe lo stop all’accesso a finanziamenti freschi). La nazione ellenica sceglie di usare il cosiddetto “bundling”, che permette di accorpare i rimborsi previsti nel mese in corso in un’unica soluzione. La nuova scadenza dunque per restituire un totale di 1,6 miliardi di euro diventa il 30 giugno prossimo.America 24
Grecia, rinviati a fine giugno i pagamenti al Fmi. Respinta la proposta dei creditori
La risposta è stata… «non può risolvere» la crisi e «aumenterebbe la povertà e la disoccupazione». «Il governo non accetterà proposte estreme. Il nostro popolo ha già sofferto abbastanza negli ultimi anni»
Vi faccio la sintesi…
Via le agevolazione ai pensionati più poveri naturalmente, alzare l’Iva sui medicinali e sui prodotti alimentari ovviamente e soprattutto svendere il patrimonio statale.
Scusate ma non fanno prima a bombardare qualche città greca con missili tedeschi o francesi e far fuori un milione di greci, cosi consumano meno e l’Europa è contenta per l’industria bellica?
Difficile colpire i patrimoni dei ricchi, quelli non si toccano anche perché sono già tutti al sicuro con la gentile collaborazione delle banche tedesche e francesi.
Non mancano poi in Italia gli illuminati politici che suggeriscono di mettere una tassa una tantum sui contribuenti italiani per solidarietà alla Grecia, come se 40 miliardi di euro regalati alle banche tedesche e francesi non fossero abbastanza.
Per chi passa da queste parte solo ora un rapido riassunto.
Facciamo un piccolo passo indietro…
Fonte: Sole24Ore.
Non solo 1,6 miliardi da restituire al FMI ma tra giugno, luglio e agosto, 14,5 miliardi ovvero il doppio di quelli che l’Europa, la Troika sta mettendo sul piatto per strangolare l’economia greca intervenendo su pensioni, lavoro, privatizzazioni ed altre amenità varie.
Avete mai provato a versare acqua in uno scolapasta?
Fonte: Sole24Ore.
Lo scolapasta è il 2015, l’acqua, sono i vostri soldi che annualmente vanno ad alimentare un altro enorme scolapasta, il famigerato fondo salvastati ESM, utilizzato per salvare banche fallite tedesche e francesi…
Nulla di nuovo per carità, ho solo voluto fare un riassunto per i milioni di belle addormentate nel bosco dell’irreversibilità dell’ euro, una sintesi grafica di cosa è accaduto in Grecia, al di la delle solite leggende metropolitane sul debito e la spesa pubblica brutta e cattiva o i greci tutti corrotti che hanno vissuto sopra le loro reali possibilità grazie ai prestiti allegri delle banche tedesche.
Quindi ancora un altro mese di farsa che si trasformerà inevitabilmente in tragedia.
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Grande Andrea….in poche righe un sunto preciso e tagliente della follia in cui stiamo vivendo…..credo ormai che la resa dei conti sui mercati stia per arrivare. Il dubbio si sta lentamente insinuando negli investitori ed anche nei regolatori da quanto posso capire….sara’ una lunga estate calda
Andrea, hai sempre definito questo gioco tra Grecia e Europa come un chicken game (in italiano, gioco del coniglio), ora te ne voglio proporre un’altro dello stesso tipo, ma un po’ piu’ grande ( e quindi dalle conseguenze piu’ vaste)
https://aspoitalia.wordpress.com/2015/06/03/lopec-e-il-gioco-del-pollo/
Andrea come mai con il rischio di GREXIT l’ Euro sale? Forse credono ad un accordo anche farlocco?Grazie
“Scusate, ma non fanno prima a bombardare qualche città greca con bombe tedesche o francesi e far fuori un milione di greci, cosi consumano meno e l’Europa è contenta per l’industria bellica?”
… … … … …
anche se dovessero “far fuori” 2 o 5 (o più) milioni di greci con l’operazione qui descritta, i “creditori” non risolverebbero i loro problemi : avere indietro i capitali prestati ai greci negli ultimi anni.
La quasi totalità del debito greco attuale (oltre 300 mld €) è detenuto da istituzioni estere; FMI, BCE, UE… e a me non è passato inosservato quanto i vertici USA si siano innervositi ultimamente sulla questione, facendo pressione verso il governo greco affinchè accetti le condizioni dei creditori, questo non può che significare una cosa : che molto probabilmente il debito greco è andato a finire anche in pancia di qualche grosso fondo pensione anglosassone, al quale è venuta una forte emicrania da quando Tsipras ha vinto le elezioni. Immaginarsi ora che razza di mal di pancia al solo pensiero che… 😆
Il nodo è quindi rimandato al 30 GIU 2015
Ciò che stà avvenendo da alcuni mesi tra troika e grecia, questo strano “tira e molla”-“promesse e smentite” a me sembra una farsa :
tutti (ma proprio tutti, perfino asini somari e bardotti) sanno perfettamente che la Grecia non è e non sarà in grado di onorare la cifra di 1,5 mld € tot in scad a fine giugno, eppure tutti ma proprio tutti stanno conducendo questo strano gioco dell’arrampicata sugli specchi, autoilludendosi, sperando e cercando di convincere tutta la comunità internazionale che la Grecia riuscirà a saldare quel conto.
Una cosa è chiara : la scelta non è più in mano ai greci e al suo governo, ormai.
Loro non possono più decidere nulla avendo esaurito le risorse.
Ufficialmente almeno; perchè analizzando più a fondo, dopo tutti i prelevamenti (o “transazioni discrete”, per i più facoltosi…) effettuati dai greci dalle proprie casse nel corso degli ultimi mesi, chissà quanti mln (mld?) di euro sono sepolti sotto i cuscini e/o in qualche istituto svizzero… se il problema dovesse virare davvero verso il peggio, chissà che non se vedano delle belle, per es. del tipo che FMI e BCE per opera congiunta inizino a fare pressione verso la Confederazione costringendo il sequestro di tutti questi capitali defluiti al di fuori dalla frontiera greca per tappare la falla del debito ellenico. Non ci sarebbe da stupirsi se decidessero di farlo, sarebbe in perfetta linea con la strategia messa in atto a suo tempo per risolvere il caso Cipro del 2013 (ricordate?) e gli effetti sarebbero più o meno simili a “bombardare qualche città greca con bombe tedesche o francesi” a pensarci…
A questo punto la decisione è tutta in mano ai creditori, secondo me, i quali oltre ai capitali impegnati e praticamente (quasi) inesigibili, stanno ponderando quanto possa costare loro non solo la perdita -parziale o totale- del proprio capitale dato in prestito alla Grecia, ma anche un default dichiarato di quest’ultima e la conseguenza che questa eventualità possa avere nel mondo finanziario, a livello di FIDUCIA nel sistema globale. A questo proposito, non è un caso che molti in area UE, soprattutto -guarda caso- i tedeschi per bocca di Merkel, non abbiano mai cessato di proclamare a gran voce che “la Grecia NON DEVE USCIRE DALLA ZONA EURO“… NON DEVE; evidentemente sanno bene cosa rischiano (e cosa rischiamo).
In fondo a pensarci l’€ non è una moneta come lo yen, la sterlina, o il dollaro che possono beneficiare di un unico stato sovrano e di un unica banca centrale di emissione della propria divisa oltre che del proprio debito… l’€ su che cavolo si fonda???… su un accozzaglia di 20 Stati ognuno con la propria politica fiscale e ognuno con le proprie magagne interne, riuniti sotto una cosiddetta banca centrale -la BCE- che non è per nulla paragonabile alle varie BoE, FED, BoJ analizzando il potere decisionale ed esecutivo che queste possono vantare all’interno dei rispettivi territori; troppo poco per costituire solida base di FIDUCIA, al primo scrollo di vento (un possibile default greco, appunto) potrebbe crollare tutta la baracca UE più in fretta di quanto si immagini…
Quindi in ragione di quanto scritto, molto probabilmente penso che toccherà mettere di nuovo mano al portafoglio (questo detto anche e soprattutto a tutti noi contribuenti italiani; come ce lo vorrano dipingere -parlo dei singoli governi EU verso i propri cittadini per spiegare loro l’operazione di ricucitura della falla- alla fine sono semplici dettagli)…
la questione è PURAMENTE politica, come lo è l’euro peraltro. Scopo della troika è un cambiamento della compagnine di governo greco, in caso non riesca, il paese verrà lasciato fallire imputatandone la colpa ai “poco seri” Varoufakis eTsipras. In nessun modo la troika può accettare deviazioni alla politica che ha attuato da sempre, perchè questa è l’essenza dell’eurozona ma anche dell’FMI, degli USA e del potere oligarchico/finanziario/fascista che governa in occidente dai tempi di Reagan (ma anche prima, la democrazia è termine vago, siamo sempre stati sotto tutela). Nel frattempo, più il tempo passa, più attraverso un controllo ferreo della propaganda, la MAGGIORANZA degli europei (siano italiani, francesi o tedeschi) pensa sempre più che “questi greci pezzenti e ladri è meglio che vadano in fondo al mare Egeo”, si fa strada la convinzione (errata) nelle terze colonne come il PD che senza Grecia ci sarà poi più Europa per “far vedere che l’Europa non è quella lì e bla bla bla”. Il sistema propagandistico ha fatto mirabolanti passi avanti dai tempi di Goebbels, la sindrome di Stoccolma coinvolge la maggioranza dei cittadini europei (potrei allargare ma qui limitiamoci al caso nostro). Nei prossimi mesi vedremo una recrudescenza del caso Ucraina la quale è sotto di 40 miliardi, un incremento del bombardamento mediatico sull’ISI. Il tutto è stato descritto mervigliosamente da Dimitri Orlov nei suoi libri anni fa peraltro riprendendo autori di vari epoche e leggendo la storia per quel che è: un sistema selettivo. Quando un sistema collassa, come il nostro (già molto avanti) la confusione aumenta, quello che pensi essere il tuo baluardo, cioè lo stato, diventa uno dei tuoi peggiori nemici perchè lo stato/i è in realtà una gerarchia che in tempi di crisi tende progressivamente a rinchiudersi in se stesso e a proteggere i propri clan con in cima burocrati, magistrati e caste militari. Sta avvenendo ovunque sotto i vostri occhi, basta tenerli aperti.
Vi ripropongo l’essenza del concetto di potere, riflettetici su se per davvero oggi è diverso da quando queste parole sono state scritte:
“Non basta sottomettere più o meno pacificamente le masse al nostro regime, inducendole ad assumere una posizione di neutralità nei confronti del regime. Vogliamo operare affinché dipendano da noi come da una droga.”
Joseph Goebbels
penso che la situazione sia completamente differente anche da un punto di vista etico. Se il paese produttore maggiore decide di attuare una certa politica di prezzo/produzione per colpire gli interessi di un concorrente non è solo nelle sue facoltà bensì prassi e consuetudine. Quello che è diverso è che viene attuato al di fuori della sfera di influenza occidentale a dimostrazione che l’influenza americana/europea è in fase di liquidazione. Per i sauditi insistere ancora un paio di anni è ampiamente nelle sue possibilità, le immense riserve monetarie e energetiche lo consentono. Per i produttori nord americani e ancor più per i loro finanziatori è il fallimento certo. I rapporti tra americani e sauditi non sono quelli di 30 anni fa, il gruppo dell torri gemelle era saudita e solo piloti militari potevano realzizare quel che è stato fatto. Il terrorismo odierno venne inventato dagli inglesi un secolo fa e perfezionato dai sionisti negli anni 30, da decenni è il modo attraverso il quale le grandi nazioni si inviano messaggi quando la diplomazia non basta più. I rapporti di forza non sono quelli che si immagina, anzi direi che nessuno sa quali siano. Questo è il mondo descritto oltre 10 anni fa da Robert Mearsheimer nel suo “La logica di potenza”, un mondo multipolare, instabile dove una potenza è alleata con un’altra su un terreno e avversaria della stessa su un terreno differente (Israele e Arabia sono alleati e avversari, USA e Arabia sono alleati ma i sauditi stanno sabotando l’industria americana più strategica che c’è…)
E’ pure il mondo del picco delle risorse facili e non è affatto detto che il prezzo del petrolio salirà a 200 dollari quando sarà davvero scarso. E’ molto più verosimile che man mano che il collasso avanza, minore domanda determini meno investimenti, meno economia e quindi meno offerta e poi meno domanda sino al punto zero. Oppure, transitoriamente, che altre potenze meno indebitate e/o con ancora un potenziale di crescita intatto emergano soppiantando il dollaro ed eliminando il petro/dollaro. D’altra parte buona parte delle esportazioni dell’OPEC vanno verso l’Asia; da anni gli strateghi USA hanno ridotto la dipendenza dalla instabile regione medio-orientale preferendo Messico, Canada, Angola, Nigeria e Venezuela. I sauditi esportano pochissimo in USA e questo solo fatto spiega alcune cose.
Pensare che esista qualcuno che possa definire una mappa del potere è ridicolo, ridurre il caos a lineari nessi di causa effetto è perdita di tempo, esso è ormai sfaldato, in un tutti contro tutti tipico dei momenti di fine impero.
La mappa c’è ma è in testi come quello dello storico/antopologo J.Tainter o degli storici Turchin e Nefedov, del biologo/antropologo J.Diamond. Non ci guadagnate in borsa ma sono una potente fonte di luce diretta nel buio attorno a noi.
Ma infatti nel momento della liquefazione politica è pressochè inutile dare un riferimento “nazionale” aquanto succede, sarebbe come ritenere che Romolo Augustolo avesse tutte le titolarità (e i poteri) all’interno del Impero Romano, cosa che farebbe sghignazzare qualsiasi storico, eppure siamo ancora in una situazione in cui si crede che i poteri politici “nazionali” siano essi situati a Washington o a Berlino abbiano ancora facoltà, caratteristiche e “direzioni” univoche.
Le uniche eccezioni ancora valide sono la Cina, che effettivamente dispone ancora di un sistema di controllo anche dei poteri economici interni, e la Russia, più che altro per la concezione putiniana dell’economia come parte integrante del potere politico e con scarsi margini di autonomia.
ciao JOHN
nella faccenda greca mi sembrano chiari alcuni concetti :
1) le finanze pubbl Greche sono esaurite; finite.
Il governo attuale lo sa meglio di chiunque altro e stà giocando la sua partita -quella di negoziare le condizioni imposte dai creditori- sapendo di poter far leva sull’unica carta che gli è rimasta, quella delle conseguenze di un default caotico della Grecia che gli stessi greci adosserebbero alla troika; non a caso uno dei min dell’esecutivo di gov greco ha sparato recentemente la dichiarazione che tutti i media hanno riportato “un default greco sarebbe peggio di quello di Lehman bros” quasi a volere sensibilizzare tutta la comunità internazionale sui rischi che ne conseguirebbero ammonendo al contempo che la Grecia non può essere lasciata sola e fatta colare a picco, altrimenti si trascinerebbe con se molto altro, non solo capitali polverizzati quantificabili in molte decine di mld di € ma anche e soprattutto la CREDIBILITA’ (*) stessa di tutto il progetto EURO.
2) la troika è perfettamente cosciente di questo rischio potenziale (*) e stà meditando sul da farsi. Intanto continua a prendere tempo (la decisione di spostare a fine GIU2015 la scad mi pare più un accondiscendenza della troika rispetto ad una decisione dei greci; intanto però la cifra lievita… guardando le scadenze varie ci si rende conto che l’estate 2015 in EU potrebbe rivelarsi particolarmente CALDA non solo sul profilo meteo)
Per questo la scelta è in mano a quest’ultimi; i greci possono fare ormai ben poco se non avvalersi della strategia del punto 1.
Se la troika permane a sua volta sulla propria linea intransigente, sapendo che la Grecia è al collasso -lo sanno tutti- e che non potrà onorare il suo debito a scad per la cifra stimata, il default greco è certo.
l’unico dubbio rimasto è che se convenga e a chi, un default della Grecia…
E’ chiaro che alla troika farebbe comodo un governo greco più malleabile e gestibile (rispetto a quello duro e tenace attuale) che meglio digerirebbe e farebbe digerire all’intero popolo greco ulteriori restrizioni imposte dagli avvoltoi (i creditori).
Per il resto sono in accordo con quello che scrivi. Mi piace particolarmente la tua frase “la democrazia è termine vago, siamo sempre stati sotto tutela” che dovrebbe ricordare di fatto come tutto l’occidente(quello del patto Atlantico) è stato “regolarizzato” e “normalizzato” dalla fine della WW II per opera del nuovo padrone del blocco; quelli dell’altro blocco(venuticisi a trovare loro malgrado, come sappiamo fu tutto deciso a Yalta e a Postdam) hanno dovuto fare i conti con il loro, di padrone.
Francamente sarei davvero curioso di sapere se i CDS normalmente stipulati sui debiti sovrani dalle banche e in particolare su quello greco (perlomeno anni fa) se siano ancora attivi o siano stati “eliminati” con il trasferimento del debito alla UE 🙂
Ma ho una qualche idea che siano stati tutti già chiusi da un pezzo (magari a cura della Deutsche Bank) 🙂
qualunque essere vivente e quindi ogni organizzazione composta da uomini ha paura di qualsiasi cambiamento. Esso non avviene mai per atto lucidamente volontario, avviene perchè un sistema instabile degrada verso un nuovo punto di equilbrio metastabile a più bassa intensità energetica. La termodinamica si applica ai sistemi sociali come ai motori a scoppio, è solamente impossibile descrivere il processo in modo formale e quindi definirne una traiettoria nel tempo. Un conto è calcolare statisticamente il moto di trilioni di molecole tutte uguali all’interno di un cilindro un conto quello di milioni o miliardi di esseri viventi complessi che oltre a interagire tra loro interagiscono con un sistema esterno complesso e dalle dinamiche non note. Tutto questo pateracchio per dire che quanto avverrà relativamente al salvataggio o meno della Grecia avrà un effetto temporaneo prevalentemente nella testa di milioni di deficenti che vivono dentro un monitor di Bloomberg. In un lasso temporaneo più ampio quanto accadrà nei prossimi mesi è del tutto irrilevante perchè il sistema è massimanete instabile e non è nelle possbilità di alcuna organizzazione renderlo stabile di nuovo, anche perchè non lo è mai stato. L’euro è un esperimento velleitario, tipico e sommo rappresentante di quell’ideologia social/nazionalista portata a pianificare ogni cosa eliminando l’individuo in funzione di una sorta di bene superiore posseduto da una ristretta fascia di illuminati; ideologia nata in Europa e talmente tenace che questo esperimento, che sarebbe nato per scongiurare gli effetti della politica nazional/socialista del passato, utilizza alla fine gli stessi metodi, producendo quindi gli stessi effetti.
non credo sia corretto. Le nazioni ci sono ancora, ma il ruolo sociale delle istituzioni è degenerato. La progressiva debolezza porta chi è denrto le istituzioni a proteggere se stesso e il proprio clan innanzitutto a scapito del cittadino medio, operando in modo contrario al proprio ruolo nominale di protettore dello stesso. Ma anche le istituzioni sono molto complesse e di diversa composizione paese per paese. Di sicuro da noi è ovvio osservare giorno per giorno come i costi della crisi vengano scaricati solo ed esclusivamente su quell’ampia categoria di persone che non sono parte dello stato e che non sono abbastanza ricche e forti da fare a meno. Possiamo ciarlare in eterno che questo è poco lungimirante ma è sterile, non funziona così, non è mai stato così. Le orgnizzazioni innanzitutto tendono a preservare se stesse anche a costo di divorare tutto il resto. Fa parte dell’istinto tentare di preservare i propri privilegi, salvo qualche anima in possesso di istinti più altruisti, ma sinora evolutivamente perdente. E’ esattamente quel che accade, qui e altrove. Puoi e posso mostrarti mille piccole eccezioni che tuttavia non spostano di una virgola il trend generale.
Ti diro’, anche io sono estremamente scettico che il petrolio possa mai tornare in alto coi prezzi , se non per fiammate tanto feroci quanto brevi, e solo in caso di scenario internazionale seriamente compromesso.
E concordo col fatto che nessuno, nessun consesso umano ha davvero il controllo della situazione, che creda o meno seriamente di averlo.
cercare di prevedere il prezzo di questo o di quello assorbe una quantità di tempo incredibile, risorse incredibili con risultati patetici. Quale prova migliore che l’uomo di oggi è lo stesso che un tempo si faceva leggere il futuro dagli oracoli ? Noi non siamo mai stati moderni. Sempre lo stesso scimmione con occasionali brevi lampi di genio (l’eccezione e non la regola).
@ Aorlansky-dici che dovremo mettere mano al portafoglio, noi italiani, per la Grecia; poco ma sicuro, tra l’altro lo stiamo gia’ facendo con la nostra quota di spettanza nel finanziamento ELA, se si guarda la nosta quota probabilmente un paio di miliardi li abbiamo sganciati, nel 2015 oltre al fondo salvabanche tedesche. Per i disoccupati o andare in pensione con la flessibilita’ i 2 miliardi non li trovano, se c’e’ da dare soldi alle banche tedesche, come sempre, subito….
@John Ludd-questo articolo mi pare una gran c…ata, ma comunque lo posto alla tua attenzione per essere autorevolmente stroncato http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2015-06-04/lo-shale-usa-sfida-l-opec-233801.shtml?uuid=ABUR4QsD, comunque e’ sintomatico di dove vogliono spingersi gli Usa, direi.
@Andrea Mazzalai—Non ho finito con la mia curiosita’, per cui sono di nuovo a disturbarti! Scrivi ad un certo punto nel post:” Nulla di nuovo per carità, ho solo voluto fare un riassunto per i milioni di belle addormentate nel bosco dell’irreversibilità dell’ euro, una sintesi grafica di cosa è accaduto in Grecia, al di la delle solite leggende metropolitane sul debito e la spesa pubblica brutta e cattiva o i greci tutti corrotti che hanno vissuto sopra le loro reali possibilità grazie ai prestiti allegri delle banche tedesche. Quindi ancora un altro mese di farsa che inevitabilmente si trasformera’ in tragedia.”
Quindi, e’ inevitabile che la Grecia fallisca, o i suoi debiti vengano ristrutturati, che rimanga dentro o fuori. Pero’, nonostante cio’ ritieni che il “sistema” mondiale sia abbastanza forte (ed abbia previsto cio’)per non andare direttamente alla crisi sistemica , dato che sei sempre orientato alla lunga debt deflation. Cio’ ovviamente, il parere e’ di oggi, e s.r.n.g.come e’ normale che sempre sia. Ho capito bene?
“…dovremo mettere mano al portafoglio, noi italiani, per la Grecia…”
…
Questo è in generale il quadro che mi sono fatto della vicenda :
se vogliono mantenere la Grecia all’interno dell’UE senza farla fallire, i vari soroni (Draghi, Merkel etc senza dimenticare Obama che stà operando una strana pressione sia verso la Grecia che verso l’UE, come se gli USA avessero interessi notevoli da difendere impelagati nel debito greco…) dovranno per forza accondiscendere con il gov greco e scendere a patti con esso (*) rompendo la dura strategia intransigente condotta fin’ora; questo è chiaro perchè è altrettanto chiaro che la Grecia ha terminato la liquidità e senza di essa saltano per aria pensioni e stipendi pubbl dei greci, il che equivarrebbe a creare una gran brutta tensione sociale (per meglio dire : devastante) in un paese già martoriato economicamente da anni, una prospettiva non certo rosea da fronteggiare per l’intera UE (ed infatti i principali vertici tedeschi da tempo proclamano a gran voce che la Grecia NON deve uscire dalla zona Euro)…
E’ evidente che per farlo, occorrerànno nuovi prestiti dei paesi EU coinvolti tra i quali il nostro. Sono curioso di vedere che causale sceglieranno per spiegare ai propri cittadini che devono di nuovo farsi carico del problema… La cosa che mi nuoce è che se sceglieranno di operare in questa direzione, non sarà che un ulteriore ripetersi dello stesso film già visto negli ultimi anni, allungare la vita del paziente senza garantirgli la guarigione, perchè è evidente che la Grecia non è e non sarà in grado(per molto tempo ancora) di onorare il proprio debito con quello che si ritrova a formare la propria economia (a meno che Tipras o quello dopo di lui decidano di andare a recuperare tutti quei capitali di molti soggetti a cui è stato sempre permesso di evadere allegramente, parlo ovviamente degli armatori greci tanto per fare un esempio).
(*) il gov greco fa leva su questo fattore, l’unica carta rimastagli in mano per giocare la propria partita, cioè i timori(nei vertici UE e BCE) che un uscita caotica e disordinata della Grecia dalla zona euro possa innescare una crisi di fiducia nella comunità finanziaria internazionale verso il progetto “euro” che vada oltre ogni più pessima previsione.
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Ma CDS sul debito greco, ne esistono ancora? E chi e quanto dovrebbe sborsare in caso di default?