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AMERICA: THE DAY AFTER!

Scritto il alle 06:00 da icebergfinanza

  

 

Comunque la si voglia chiamare, stagnazione, recessione o depressione quello che sta avvenendo in America è un'autentica depressione umana, una dinamica mai sperimentata nella storia degli Stati Uniti d'America superiore per intensità anche alla Grande Depressione del '29 dove le interminabili colonne di esseri umani in fila per un pezzo di pane oggi sono sostituite da oltre 43 milioni di food stamps, buoni pasto recapitati direttamente sul conto corrente.

L'ultimo rapporto sull'occupazione americana non lascia un solo spiraglio di speranza ad una dinamica ormai strutturale.

Gli ottimisti di maniera sono stati spazzati via dalla terribile realtà americana, una realtà che con pazienza noi di Icebergfinanza condividiamo ormai da mesi e anni.

Non ho intenzione di annoiarVi con un oceano di cifre e grafici ma alcune dinamiche vanno evidenziate.

Cala il tasso di partecipazione al lavoro, segno di sfiducia nell'economia americana e nonostante ciò aumenta il tasso di disoccupazione, un tasso che sale al 9,2 % ma che sarebbe ben più alto se i disoccupati scoraggiati tornassero alla ricerca di un lavoro.

Le revisioni dei mesi precedenti tornano negative cancellando ulteriori 44.000 posti di lavoro.

In due mesi l'economia americana ha creato ben 43.000 posti di lavoro il risultato del più imponente piano di spesa pubblica, incentivi fiscali e monetari della storia degli Stati Uniti!

Giù le ore settimanali lavorate, giù le ore di produzione media, giù i salari orari medi.

Nessun miglioramento nella forza lavoro part-time in un anno intero il che significa che prima di assumere nuova forza lavoro le imprese americane non hanno ancora incominciato ad allungare l'orario a coloro che già lavorano a tempo determinato.

Nei mesi principe dell'industria edilizia si perdono 9000 posti di lavoro e ben 15.000 nel settore finanziario con l'inevitabile emoraggia del settore pubblico che è solo all'inizio.

Le misure alternative relative alla disoccupazione che comprendono i lavoratori a part-time costretti dalle condizione economiche e coloro che gravitano marginalmente intorno al mondo del lavoro tornano a salire i maniera prepotente avvicinandosi ai livelli di circa un anno fa ovvero sino al 16,2 %.

14 milioni di disoccupati ufficiali oltre 20 milioni di disoccupati reali, oltre 43 milioni che vivono mediante  i food stamps, oltre 8 milioni hanno perso la loro casa e almeno 12 sono a serio rischio di pignoramento o con il valore della casa ben sotto il mutuo residuo.

Certo il 90,8 % lavora ma almeno il 46 % degli americani non hanno votato nel 2010 e la disoccupazione è invisibile.

L'unico problema è il tetto del debito e abbassare le tasse ai ricchi!

Ecco perchè in fondo l'occupazione non è un problema in America, non sono certo le migliaia di piccole e medie imprese che finanziano le elezioni americane, ma le grandi banche e le grandi corporate americane.

Grande democrazia l'America, davvero!
 

3 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 11 Luglio 2011 at 06:33

… ottimo post ..

… chissà dove sono oggi tutti quei benpensanti che hanno sempre visto come modelli in ordine  :  Stati Uniti , Gran Bretagna , e per finire l^ Irlanda .

Credo che se proprio un modello doveva esserci forse la Germania appare un tantino meglio…

                                   FIORENTINO DISPETTOSO

utente anonimo
Scritto il 11 Luglio 2011 at 19:17

…che affonda le sue radici nella storia, nella deregolamentazione selvaggia e nell'immensa illusione della crescita infinita alimentata dal debito, illusione che i popoli hanno assecondato, illusione che anche Cina, Brasile e India, potrebbero a breve rivivere. è verissimo sono queste le ragioni ne aggiungo una laterale conseguenziale la distruzione delle risorse e la distribuzione del reddito sempre + iniquo…LA FAMIGERATA E CATTIVISSIMA SPECULAZIONE VIENE DOPO!!! è SOLO X PUNTUALIZZARE

utente anonimo
Scritto il 12 Luglio 2011 at 07:17

Ottima analisi. Gli Stati Uniti, come il resto dell'Occidente sono finanziariamente in mano alle banche che, non sono degli enti astratti, quasi una specie di "ente statale internazionale", ma delle aziende private possedute da individui in carne ed ossa che stanno mettendo in ginocchio gli stati per la loro sete di potere e facendo il bello ed il cattivo tempo in ogni campo della vita dalla politica alla sanità.
Quanto tempo dovrà passare ancora prima che ci si risvegli da questo stato ipnotico non lo so ma è inevitabile che prima o poi accadrà…
 

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