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E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI….

Scritto il alle 06:31 da icebergfinanza

E vissero tutti felici e contenti non è solo lo splendido finale di ogni favola, ma anche il lieto fine scontato della favola che le banche centrali e i regolatori hanno voluto lasciarci alle ore 18.00 di un venerdi di mezza estate. Sia ben chiaro nessuna ironia, anche se magari qualche miliardo di euro in più di capitale da raccogliere avrebbe contribuito a non offuscare la credibilità di un sistema che ive di fiducia ma che in realtà non si fida di nessuno. Ogni tentativo di diffondere fiducia nel sistema va osservato e compreso anche se criticamente non ci si può esimersi dal evidenziarne le debolezze e la parziale superficialità, figlia di un’opacità di bilancio istituzionalizzata.

Chris ci ricorda come l’obiettivo degli stress test americani fu quello di riportare la fiducia, non certo quello di dare una misura della solidità finanziaria di ogni singolo istituto. La garanzia implicita del governo americano era già chiara, il sistema finanziario, AIG, Freddie Mac & Fannie Mae, oltre ovviamente a General Motors e Chrysler non potevano fallire.

La metodologia americana era abbastanza credibile in quanto i dati utilizzati avevano una qualche somiglianza con quelli pubblici, liberamente consultabili da chiunque. Nell’unione In the EU, on the other hand, there is virtually no transparency on bank financial statements and thus no visibility for investors in terms of making the stress tests credible. europea, d’altro canto, vi è invece una quasi assenza di trasparenza  nei bilanci bancari e quindi non c’è visibilità per gli investitori per comprendere se i test sono o meno credibili. Non esiste nemmeno una metodologia comune per la raccolta dei dati finanziari e gli analisti ben difficilmente hanno la possibilità di verificare in maniera indipendente i risultati comunicati.

Nessuna SEC o FDIC europea, nessuna banca dati europea consultabile, prendere o lasciare aggiungo io. Sempre secondo Whalen i dati in Europa si conoscono attraverso relazioni annuali e aggiornamenti semestrali, con comunicazione dei dati almeno sei mesi dopo la chiusura del periodo di riferimento, informazioni che conoscono solo le autorità di vigilanza ma non sono a disposizione degli investitori, delle controparti. La fragilità del sistema europeo è testimoniata dalle nazionalizzazioni avvenute durante la grande crisi, Germania, Inghilterra, Irlanda, Olanda, Austria e oggi la stessa Spagna,  sono tutte nazioni dove alcune grandi banche hanno dovuto ricorrere ad imponenti aiuti statali.

 Come ha scritto Orazio Carabini sul Sole24Ore  In gioco c’era, assai più che la solidità degli istituti, la credibilità delle banche centrali. Davvero qualcuno pensava che alle 18 di venerdì 23 luglio si sarebbe scoperta un’enorme falla nelle dotazioni di capitale delle banche in caso di deterioramento della situazione congiunturale o di sfiducia nelle possibilità di rifinanziamento del debito pubblico? Il "mercato" avrebbe tolto la fiducia ai governatori: dov’erano prima? Che cosa ci avevano raccontato in tutti questi mesi?  E i rischi si sarebbero ingigantiti. L’esito di questa operazione-trasparenza è dunque modesto. Un pugno di banche, per lo più spagnole, dovrà ricapitalizzare. Le altre stanno bene anche se un test che ipotizza la crisi contemporanea di tutti i debiti pubblici europei ha un valore relativo. Il problema, casomai, è se il governo greco o quello spagnolo non rispettano i piani di rientro del deficit e del debito concordati. Oppure se cade il governo italiano a causa delle fibrillazioni politico-giudiziarie. In generale, poi si configura una stravagante conseguenza: il peggioramento delle finanze statali si porta dietro l’obbligo per gli stati di contribuire alla ricapitalizzazione delle banche più deboli, aggravando così la situazione. Ma le autorità (governi, banche centrali, Financial stability board, Fondo monetario) si affannano a spiegare che adesso tutto è chiaro e che è l’ora della fiducia e della stabilità.In realtà i giornali della City e di Wall Street continueranno a seminare dubbi sul futuro dell’euro, sulla convergenza delle economie europee e sul default prossimo venturo del debito dei paesi Pigs. La volatilità dei mercati aumenterà anziché ridursi, i grossi trader guadagneranno di più e il governo americano (cui gli stress test europei stavano tanto a cuore) potrà continuare a collocare vagoni di Treasury bond  nonostante il debito pubblico Usa cresca assai più di quello complessivo dell’Europa. Questi stress test sono stati concepiti per far fronte a una condizione di timore degli investitori. Senza peraltro poter offrire risposte alle domande più "spinte" del mercato. Un esercizio di stile il cui principale valore è dato dal fatto che governatori, ministri e banchieri ci hanno messo la faccia: hanno ribadito, ancora una volta, che il sistema nel complesso è solido ed è in grado di affrontare condizioni di emergenza. Forse, dopo i test, sono due le cose da "stressare".La prima è che solo le banche centrali sono in grado di interpretare la vera situazione dei conti degli istituti: non sempre ci sono riuscite in passato ma quello è il loro mestiere e da quello dipende la loro credibilità. La seconda è che i governi sono pronti a scendere in campo come due anni fa qualora servissero capitali. Sebbene i conti pubblici siano molto peggiorati, la stabilità del sistema va tutelata. La riapertura dei termini per i Tremonti bond, annunciata ieri dal ministro, va in questa direzione.

Tralasciando quindi l’interesse degli americani e degli inglesi ha evidenziare la pagliuzza nell’occhio degli europei dimenticando la loro trave e tralasciando pure i peggiori scenari evidenziati dai test, è evidente che i sette istituti “bocciati” sono sostanzialmente già nazionalizzati, dichiarazioni come… “ quello immaginato è uno scenario in termini sia macroeconomici che finanziari molto severo e ha scarsissime possibilità di concretizzarsi “ o ancora scartare l’ipotesi di un default sovrano come impossibile, lasciano il tempo che trovano. Un’ipotesi da non considerare perché non credibile ha sottolineato il vice governatore della banca centrale europea.

Certo se si ricorda come i governi europei hanno stanziato 750 miliardi di euro per evitare il rischio di un default sovrano, verrebbe da dire che l’ipotesi è pura fantascienza anche se come abbiamo visto contro la speculazione ben poco resta da fare se la fiducia scompare.

E’ affascinante notare che le perdite possono venire solo ed esclusivamente da titoli utilizzati per fare trading e nessuna considerazioni viene osservata nei confronti dei titoli nei portafogli della banche, quasi che non esistesse alcun rischio default di alcun genere, quasi fosse impossibile un domani di fronte ad una nuova pesante recessione che qualche stato non decida di rinegoziare o consolidare il proprio debito.

Sembra inoltre che il rischio di una nuova pesante recessione, non venga in alcun modo preso in considerazione. Come sembra dimenticata la questione dei paesi dell’Europa dell’ Est come ad esempio per quanto riguarda la recente situazione dell’Ungheria o un’eventuale nuova crisi finanziaria con coinvolgimento dell’oceano dei derivati.

Stati e banche non possono fallire, imprese e cittadini invece sono liberi di farlo, anzi hanno l’onore di socializzare il debito statale e finanziario.

Come detto da Carabini ora sarà interessante osservare se il mercato e quindi le controparti ad di la delle assicurazioni delle autorità politiche, andranno ad osservare più in profondità i dati relativi alle esposizioni nei confronti dei paesi sovrani, specificatamente banca per banca e non più in maniera generalizzata o aggregata per singola nazione.  

Il continuo fallimento di piccole o medie banche americane che venerdi ha raggiunto il numero di 103 fallimenti, superando in via tendenziale il risultato negativo del 2009 di 140 risalendo sino alla crisi degli anni ’90, con chiusure nel Minnesota, Nevada, Oregon, Kansas, Florida, è la sintesi di una strategia che nella sostanza consente di diluire nel tempo la socializzazione di perdite che anno dopo anno assumo la dimensione della crisi degli anni’90 appunto, accentuando il rischio di banche sempre troppo grandi per fallire a scapito della concorrenza.

Sembra inoltre che alcune banche si siano avvalse della facoltà di non pubblicare la loro esposizione al debito sovrano e in particolare otto di queste sono tedesche, tre di media dimensioni come la DZ Bank, la HRE e Post Bank e una di calibro assoluto come Deutsche Bank. Si parla anche di ABN Amro, ING e Societe Generale con BNP Paribas.

Chissà forse la favola è realmente a lieto fine, forse il mio errore è di essere troppo realistico, di osservare ed interpretare troppe leggende metropolitane, in fondo basta veramente poco, un po di inflazione e un po di fiducia per cancellare la grande crisi come sussurra qualcuno solitamente ben informato.

Comunque sia se vi avanzano due minuti date un’occhiata a quanto scrive John Mauldin nel suo ultimo post Some Thoughts on Deflation.

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30 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 12:06

HRE di medie dimensioni?Dipende da quello che ha in pancia…

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 12:10

Oddio sono a crescita percentuale zero, che paura: il problema è che però che hanno già stampato troppo, anche se non ne aggiungono altro!

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 12:12

ho trovato quest'articolo sulla Lost Decade:http://www.latimes.com/business/la-fi-0726-deflation-economy-20100726,0,1020949.storyNon mastico bene l'inglese ma il succo è abbastanza chiaro.Saluti

Scritto il 26 Luglio 2010 at 12:35

Quello che hanno stampato se si vuole in un istante sparisce ma la questione e’ se si vuole! In realtà possono stampare come e quando vogliono serve solo a sostenere il debito sovrano e il sistema finanziario poi puffete tutto sparisce come e’ apparso. Attenzione oggi ai dati sulle vendite di case esistenti determinanti per l’occupazione ma si sa dell’occupazione ormai non importa nulla a nessuno. Andrea

Scritto il 26 Luglio 2010 at 15:06

c.v.d : non ne azzecchi mezzanew home sales : + 23,6%ahahahormai le ultime speranze sono riposte nel climax cardinal, ma e' un po poco come speranza

Scritto il 26 Luglio 2010 at 15:18

c.v.d : non ne azzecchi mezzanew home sales : + 23,6%ahahahormai le speranze di collasso dei mercati le puoi riporre solo nel climax cardinal, ma mi sa che è un po poco……………….vai wally fai scintille

Scritto il 26 Luglio 2010 at 15:20

ho dovuto cambiare identificativo perchè non mi validava il commento che ora invece vedo, non era per cambiare nome naturalmente.

Scritto il 26 Luglio 2010 at 15:44

La tua Parola e’ come neve al sole…non puoi stare senza Icebergfinanza inoltre le tue conclusioni sono sinonimo di ignoranza e superficialità il dato precedente e’ stato rivisto pesantemente al ribasso così che sempre sia successo l’incredibile mese su mese. Inoltre e’ il peggior mese di giugno dalla grande depressione immobiliare in uno dei mesi più importanti…..da strapparsu i capelli dalla gioia campione. Andrea

Scritto il 26 Luglio 2010 at 16:07

e dai non ti arrabbiare

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 16:26

@toroseduto7070Consiglio la lettura su: http://www.ilgrandebluff.info/  dell'articolo appena apparso e titolato: La BUFALA del Rimbalzone nella Vendita di Nuove Case in USA.  Sogni d'oro!Luigiza

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 16:26

@toroseduto7070Consiglio la lettura su: http://www.ilgrandebluff.info/  dell'articolo appena apparso e titolato: La BUFALA del Rimbalzone nella Vendita di Nuove Case in USA.  Sogni d'oro!Luigiza

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 16:26

@toroseduto7070Consiglio la lettura su: http://www.ilgrandebluff.info/  dell'articolo appena apparso e titolato: La BUFALA del Rimbalzone nella Vendita di Nuove Case in USA.  Sogni d'oro!Luigiza

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 17:26

Il double dip, come chiaramente indicato nel link di Mauldin, è un evento molto raro, ma nel caso in esame molti tasselli stanno delineando proprio questo scenario.Per quanto riguarda le borse, lo stesso Mauldin lascia intendere che sono sostenute sia per ridare fiducia sia per motivi economico-finanziari (sanità-pensioni ed assets in bilancio con relativi margini  sulla leva).Tutto questo porta a pensare che in caso di ritorno in recessione, si avrà un "botto" disastroso.Andrea ha sentenziato double dip,  vedremo se avrà ragione per la seconda volta.

Scritto il 26 Luglio 2010 at 17:49

Indice CFNAI…… altro tassello temporaneo di DoubleDip e ha una valenza predittiva incredibile. Andrea

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 17:58

Quindi dopo il 1931 ed il 1981 adesso tocca al 2011 .

Scritto il 26 Luglio 2010 at 19:01

Anche se da questa recessione non siamo mai usciti! Andrea

Scritto il 26 Luglio 2010 at 19:22

In questo istante e’ arrivata la 2000esima prenotazione per il nostro libro. Si tratta di 500 mail quindi una media di quattro libri a testa con punte di 50….senza alcuna pubblicità nei canali tradizionali. Che dire un abbraccio a Voi tutti….non vedo l’ora che esca non manza poi molto. Andrea

Scritto il 26 Luglio 2010 at 20:24

Buona sera al capitano e a tutti i navigantiLa situazione del mercato immobiliare è stata sviscerata da Andrea nei minimi dettagli e c’è ancora chi si entusiasma di un dato in aumento, in modoInsignificante, senza aver capito che a questi livelli la costruzione di nuove case Influisce sul pil in modo insignificante .E.c.r.i a meno  -10,5 forse da solo non significa obbligatoriamente recessione,anche se da quando esiste questo indice, il livello -10 ha sempre  anticipato  una recessione, a  questo si aggiunga il CFNAI , e il  Baltic Dry Index e se vi riesce di essere  ottimisti complimenti!Ma se ciò non bastasse   provate a scrivere nel motore di ricerca ( Latest Insider Trading)E vi accorgerete che in America direttori,presidenti ,vice ecc stanno vendendo a piene mani Titoli delle società per cui lavorano.Questo se rimaniamo a parlare delle borse e degli indici e delle società quotate,se poi si parla delle piccole e medie imprese da dove dovrebbero ricominciare Le assunzioni  ………..

Scritto il 26 Luglio 2010 at 21:06

wally : + 1% che spettacolo

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 22:14

questa sera mi sono visto il film di Michael Moore:
Capitalism a love story…per chi non l’ha visto lo
raccomando vivamente, per chi l’ha già visto
suggerisco di andare sul suo sito…
http://www.michaelmoore.com/
la sua lotta continua…una società diversa dal
libero mercato è possibile..
marcoe

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 22:18

Letture per l'estate:http://www.telegraph.co.uk/finance/comment/ambroseevans_pritchard/7909432/The-Death-of-Paper-Money.htmlhttp://mises.org/books/deflationandliberty.pdfhttp://mises.org/books/inflation.pdfhttp://mises.org/books/economicsofinflation.pdfhttp://www.scribd.com/doc/34413545/The-Inflation-Drug-When-Money-Dieshttp://www.scribd.com/doc/34218691/Money-Printing-A-Warning-From-Historyhttp://www.zerohedge.com/article/guest-post-read-sought-after-dying-money-hyper-inflation-hereIn hyperinflation, a kilo of potatoes was worth more than the family silver. A prostitute in the family was better than an infant corpse; theft was preferable to starvation; warmth was finer than honor; clothing more essential than democracy; food more needed than freedom

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 22:27

Everyone I'm sure knows this graph by now. "Excess Reserves" are the funds banks keep on deposit at the Fed which are "in excess" of mandatory reserve requirements. When you look at this number, understand that it comes from all of the worthless assets the Fed purchased from the banks. This graph above is EXACTLY why we did not have a completely collapsed banking system in September 2008. Also understand that Tim Geithner willingly slapped a Taxpayer guarantee on the value of the assets that the Fed bought from the banks to produce that graph above. In other words, WHEN – not IF – those assets collapse in value, YOU will be asked to reimburse the Fed. You like apples, how about THOSE apples?

 

Anyway, the Fed is currently paying interest on those excess reserves you see above. This was partially done to keep that money out of the general banking system, theoretically preventing the unleashing of inflationary forces into the system. But alas, the money has already been printed, it's backed by worthless assets, the underlying devaluation of the U.S. dollar has already occurred. Where is this leading? The Fed has telegraphed last week that it intends to stop paying interest on the excess reserves in order to stimulate bank lending by disincentivizing the banks from keeping those funds at the Fed. But to whom will the banks be lending? Home builders? Car manufactures? Blockbuster Video (going bankrupt)? Anyone out there starting up a new landscaping business? How about new golf courses – do we need anymore of those?  See what I'm saying?  If the Fed stops paying interest on the excess reserves, expect to see that money being funnelled into more Treasury auctions and into the stock market. You see? The Fed can start to unleash QE2 without even making a formal announcement, because it's already been created, just not put to work – yet.I just realized I need to clarify one point.  That graph above is the by-product of QE1.  If the assets purchased by the Fed to create those excess reserves were worth 100% on the dollar, the Fed could reverse QE1 by selling those assets back to the banks now that they are supposedly solvent and thereby draining the excess reserves from the system.  However, most of those assets are completely worthless.  Bernanke knows it and I know it.  BUT, recall that the Treasury is guaranteeing those assets.  When the time comes to "monetize" them, the money will have to be printed up and the obligation will be transferred from the Fed to the Treasury.  BUT, the excess reserves held at the Fed will, by that time, already have flowed into the system – either in Treasury auction support, the stock market or more morally hazardous lending which is also guaranteed by Geithner's Treasury.  In this manner, the Fed has already – de facto – somewhat unleashed QE2, as the roots of QE2 are seeded in QE1.  Hope this makes sense.  If not, this will:Paper is a mortgage on wealth that does not exist, backed by a gun aimed at those who are expected to produce it. Paper is a check drawn by legal looters upon an account which is not theirs: upon the virtue of the victims. Watch for the day when it bounces, marked, ‘Account overdrawn.’  (Atlas Shrugged) 

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 22:27

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Anyway, the Fed is currently paying interest on those excess reserves you see above. This was partially done to keep that money out of the general banking system, theoretically preventing the unleashing of inflationary forces into the system. But alas, the money has already been printed, it's backed by worthless assets, the underlying devaluation of the U.S. dollar has already occurred. Where is this leading? The Fed has telegraphed last week that it intends to stop paying interest on the excess reserves in order to stimulate bank lending by disincentivizing the banks from keeping those funds at the Fed. But to whom will the banks be lending? Home builders? Car manufactures? Blockbuster Video (going bankrupt)? Anyone out there starting up a new landscaping business? How about new golf courses – do we need anymore of those?  See what I'm saying?  If the Fed stops paying interest on the excess reserves, expect to see that money being funnelled into more Treasury auctions and into the stock market. You see? The Fed can start to unleash QE2 without even making a formal announcement, because it's already been created, just not put to work – yet.I just realized I need to clarify one point.  That graph above is the by-product of QE1.  If the assets purchased by the Fed to create those excess reserves were worth 100% on the dollar, the Fed could reverse QE1 by selling those assets back to the banks now that they are supposedly solvent and thereby draining the excess reserves from the system.  However, most of those assets are completely worthless.  Bernanke knows it and I know it.  BUT, recall that the Treasury is guaranteeing those assets.  When the time comes to "monetize" them, the money will have to be printed up and the obligation will be transferred from the Fed to the Treasury.  BUT, the excess reserves held at the Fed will, by that time, already have flowed into the system – either in Treasury auction support, the stock market or more morally hazardous lending which is also guaranteed by Geithner's Treasury.  In this manner, the Fed has already – de facto – somewhat unleashed QE2, as the roots of QE2 are seeded in QE1.  Hope this makes sense.  If not, this will:Paper is a mortgage on wealth that does not exist, backed by a gun aimed at those who are expected to produce it. Paper is a check drawn by legal looters upon an account which is not theirs: upon the virtue of the victims. Watch for the day when it bounces, marked, ‘Account overdrawn.’  (Atlas Shrugged) 

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 22:27

Everyone I'm sure knows this graph by now. "Excess Reserves" are the funds banks keep on deposit at the Fed which are "in excess" of mandatory reserve requirements. When you look at this number, understand that it comes from all of the worthless assets the Fed purchased from the banks. This graph above is EXACTLY why we did not have a completely collapsed banking system in September 2008. Also understand that Tim Geithner willingly slapped a Taxpayer guarantee on the value of the assets that the Fed bought from the banks to produce that graph above. In other words, WHEN – not IF – those assets collapse in value, YOU will be asked to reimburse the Fed. You like apples, how about THOSE apples?

 

Anyway, the Fed is currently paying interest on those excess reserves you see above. This was partially done to keep that money out of the general banking system, theoretically preventing the unleashing of inflationary forces into the system. But alas, the money has already been printed, it's backed by worthless assets, the underlying devaluation of the U.S. dollar has already occurred. Where is this leading? The Fed has telegraphed last week that it intends to stop paying interest on the excess reserves in order to stimulate bank lending by disincentivizing the banks from keeping those funds at the Fed. But to whom will the banks be lending? Home builders? Car manufactures? Blockbuster Video (going bankrupt)? Anyone out there starting up a new landscaping business? How about new golf courses – do we need anymore of those?  See what I'm saying?  If the Fed stops paying interest on the excess reserves, expect to see that money being funnelled into more Treasury auctions and into the stock market. You see? The Fed can start to unleash QE2 without even making a formal announcement, because it's already been created, just not put to work – yet.I just realized I need to clarify one point.  That graph above is the by-product of QE1.  If the assets purchased by the Fed to create those excess reserves were worth 100% on the dollar, the Fed could reverse QE1 by selling those assets back to the banks now that they are supposedly solvent and thereby draining the excess reserves from the system.  However, most of those assets are completely worthless.  Bernanke knows it and I know it.  BUT, recall that the Treasury is guaranteeing those assets.  When the time comes to "monetize" them, the money will have to be printed up and the obligation will be transferred from the Fed to the Treasury.  BUT, the excess reserves held at the Fed will, by that time, already have flowed into the system – either in Treasury auction support, the stock market or more morally hazardous lending which is also guaranteed by Geithner's Treasury.  In this manner, the Fed has already – de facto – somewhat unleashed QE2, as the roots of QE2 are seeded in QE1.  Hope this makes sense.  If not, this will:Paper is a mortgage on wealth that does not exist, backed by a gun aimed at those who are expected to produce it. Paper is a check drawn by legal looters upon an account which is not theirs: upon the virtue of the victims. Watch for the day when it bounces, marked, ‘Account overdrawn.’  (Atlas Shrugged) 

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 22:50

stress test d'accordo con lei che sono stati effetuati alla leggera, con molte incognite , però mi pare di vedere che alcune banche non sono poi cosi ridotte male .prendiamo ad esempio intesa oggi il mercato l'ha premiata x il risultato ottenuto al test. ripeto leggo anchio che la situazione in diversi stati in europa è poco chiara.però quando un titolo ha un rapporto prezzo /utile 10-12 non mi sembra caro.volevo dire che 40 titoli che compongono il nostro indice e hanno una capitalizzazione equivalente all'80% della borsa, se hanno prezzi bassi è naturale che scatta la voglia di comprarli. non è solo speculazione è strategia .buon lavoro dottor mazzalai

Scritto il 26 Luglio 2010 at 23:02

Sono mesi che mentre qualcuno suggerisce la fine del mondo cerco di spiegare per quale motivo l’Italia e le sue banche sono messe un po meglio rispetto al resto del mondo in questa crisi vuoi per fortuna vuoi per tradizione. Quindi attenzione a dormire sugli allori il miglior risparmio privato e qualche esposizione di troppo ad est non bastano per dormire sonno tranquilli. Per il resto oggi il mercato compra domani magari scarica….e dimentica in fretta i volumi sono anemici. Lasciamo spazio anche agli amici dell’iperinflazione per spirito democratico. A proposito chi e’ Wally…… Buona notte Andrea

utente anonimo
Scritto il 26 Luglio 2010 at 23:27

anche se le quotazioni delle società CRE vanno a gonfie vele, la rotta sul mare immobiliare, residenziale e commerciale , indicata dal capitano Mazzalai è quella GIUSTA, almeno per me.Con moltissima stimaGiobbe

Scritto il 24 Novembre 2010 at 15:24

ANDREA MAZZALAI: CRISI D’IRLANDA INVESTE L’EUROPA INTERA LA POLITICA ITALIANA CHE FA ???[..] MERCOLEDÌ, 24 NOVEMBRE 2010 TEMPESTA IRLANDESE, TEMPESTA EUROPEA! Ricordo a tutti coloro che fossero interessati, che è ora possibile acquistare on line " " cliccando direttamente sul banner che troverete all [..]

Scritto il 24 Novembre 2010 at 15:24

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