NUMERI SURREALI!

Scritto il alle 22:55 da icebergfinanza

 

Come si può leggere su Wikipedia …..in matematica i numeri surreali costituiscono un campo che contiene i numeri reali e anche numeri infiniti e infinitesimi, rispettivamente maggiori o minori in valore assoluto di qualunque numero reale positivo.

I numeri che il Bureau of Labour_Statistics ormai mensilmente comunica, non hanno nulla di reale, sono la sintesi di un metodo di rilevazione surreale che spesso si spinge ai confini della fantasia.

Poco importa se le revisioni dei mesi precedenti continuano ad evidenziare una realtà che i figli dell’ottimismo vedono in diminuzione, ma che nella realtà continuano inesorabilmente a portare maggiore disoccupazione.

Non commento l’andamento di un mercato azionario manovrato ad arte da mani tecniche invisibili, ma un mercato che si esalta per numeri meno peggio di quanto atteso e che dimentica la scomparsa di ulteriori 49.000 posti negli ultimi due mesi, è un mercato che sempre di più si sta allontanando dalla realtà.

Inutile ricordare che un numero superiore alle 200.000 anime che restano senza lavoro mensilmente, significa un tasso di disoccupazione che volerà ben oltre l’11 % nel 2010 e che nello spazio di un paio di mesi è destinato ad infrangere entro ottobre la soglia del 10 %, ad infrangere quella ridicola soglia, calcolata nel peggior scenario dei fantomatici "stress test" della Federal Reserve.

 

Inutile ricordare inoltre, che la peggior percentuale prevista nel tasso di disoccupazione, quel 8,9 % che assomiglia più ad una scommessa, che una reale analisi della situazione, corrisponde nella sintesi, a quasi la metà del tasso reale di disoccupazione esistente oggi in America, quel 16,8 % rappresentato dalla tabella A-12.  Alternative measures of labor underutilization, BLS un condensato realistico di una situazione di sottoccupazione, probabilmente cronica.

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Premetto solo una cosa! Tutto quanto stiamo analizzando, per i compagni di viaggio di vecchia data, è aria fritta e rifritta, ma molti salgono solo ora su questo veliero ed è giusto aggiornare continuamente queste analisi, è naturale per me sottolineare e dar comprendere tutto ciò che la stampa ufficiale, non analizza, tutto ciò che la stampa ufficiale non ha interesse di far comprendere.

E’ affascinante stare ad ascoltare un gruppo di illuminati economisti che continuano a rimarcare come la disoccupazione è un indicatore ritardato del ciclo economico, forse perchè in fondo sono abbituati ad arrivare in ritardo sul luogo del delitto, sul luogo delle recessioni.

Oggi coloro che non hanno compreso nulla di questa terribile recessione, pontificano sulla ripresa, su nuovi e mirabili orizzonti, ma in fondo questa è la storia, questo è il destino di questa crisi.

Il 28 agosto del 1930 stava scritto tra le pagine della storia della Grande Depressione:

“There’s a large amount of money on sidelines waiting for investment opportunities; this should be felt in market when “cheerful sentiment is more firmly intrenched.” Economists point out that banks and insurance companies “never before had so much money lying idle.”

"C’è una grande quantità di denaro in disparte, a margine, in attesa di un’ opportunità di investimento…………  Tratto da Newsfrom1930

Alcuni ultimi report segnalano che il numero di " sussidiati " sembrerebbe calare, peccato che si tratti essenzilemente di uomini e donne che hanno ormai finito il periodo massimo loro concesso dalle leggi di 26 settimane.

Secondo il BLS, ci sono quasi 5 milioni di anime che hanno vallicato il confine delle 26 settimane e costituiscono oltre il 3 % della forza lavoro totale. Come abbiamo già visto in un recente post, secondo alcune proiezioni, ( National Employment Law Project ) il numero di disoccupati che si ritroverà inizialmente senza sussidio salirà a mezzo milione di individui entro settembre per poi esplodere a un milione e mezzo entro la fine dell’anno.

E’ importante sottolineare che oltre due milioni di anime sono scomparse dal radar del BLS, in quanto …. marginally attached to the labor force, lavoratori che spesso non sono stati conteggiati come disoccupati in quanto non hanno cercato lavoro nelle quattro settimane precedenti all’indagine. Per dovere di cronaca, la scelta di non cercare lavoro più essere anche volontariamente dettata da esigenze familiari.

FRED Graph
 
Nei mesi cruciali di ogni dinamica immobiliare ovvero quelli in cui si costruisce più abitazioni, vengono persi 65.000 posti di lavoro, nel settore manifatturiero quello che vive una nuova primavera grazie alla ricostituzione delle scorte e agli incentivi alla rottamazione sono stati persi 63.000 posti in aumento rispetto ai 52.000 del mese precedente. Si vendono più case, si vendono più autovetture in una sintesi semplice, semplice, ma nessun aumento nell’occupazione all’orizzonte.
 
Misterioso inoltre è nella dinamica, l’orizzonte occupazionale  che gli indici ISM hanno segnalato negli ultimi mesi, un ottimismo senza occupazione.
 
Migliora la dinamica di riduzione nei servizi e nel settore retail, nel professional & business services, triplicano i nuovi posti di lavoro nei servizi sanitari e nell’istruzione, ma non si tratta altro che di un fattore stagionale a settembre iniziano le scuole, mentre nel settore governativo raddoppiano le perdite di posti di lavoro.
 
Il numero di ore lavorate resta sostanzialmente uguale, 33,1 ore alla settimana, contribuendo alla continuazione della pressione sulle condizioni economiche delle famiglie.
 
Il nostro modellino statistico CES/NET/BIRTH/DEATH continua imperterrito a modificare la realtà dei numeri surreali, rilasciati dal BLS, contribuendo ad attenuare numeri che in realtà solo dopo mesi le revisioni testimoniano molto più rilevanti.
 
Questi sono i numeri surreali di quest’anno, questi sono i nuovi posti di lavoro che questo surreale modellino ha aggiunto alle statistiche ufficiali in questi mesi!
 
Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto
134 114 226 220 185 32 118
 
Le seguenti parole sono estratte dal sito ufficiale del BLS, sono istituzionali…..
 
" The most significant potential drawback to this or any model-based approach is that time series modeling assumes a predictable continuation of historical patterns and relationships and therefore is likely to have some difficulty producing reliable estimates at economic turning points or during periods when there are sudden changes in trend."
 
 Lo svantaggio più potenzialmente più significativo di questo o di qualsiasi altro modello basato su un approccio che è in sostanza una modellazione di serie storiche, assume la continuazione prevedibile di modelli storici e quindi è probabile che abbia qualche difficoltà a produrre stime attendibili sul piano economico dei punti di svolta o durante i periodi in cui vi sono improvvisi cambiamenti di tendenza macroeconomica. "
 
Questa è la più grande svolta della storia economica, la più grande recessione della storia, ma nessuno si è sognato di adeguare o di modificare questo modello statistico, solo ed esclusivamente perchè fa comodo che continui ad attenuare la gravità di una realtà molto più profonda. Negli ultimi mesi i vari istituti nazionali hanno adeguato e modificato innumerevoli serie storiche americane, dagli utili delle aziende al metodo di rilevazione dell’inflazione core e cosi via dicendo, ma nessuno si è sognato di modificare questo modellino surreale.
 
Tutto ciò è naturale, fa parte di una più grande partita a scacchi con la realtà, importante è che la Vostra consapevolezza è stata avvertita!
 
Icebergfinanza è il primo sito italiano ad aver svelato il "mistero" del  C/N/BIRTH/DEATH, mistero che i media ufficiali non hanno mai neanche lontanamente approfondito, mistero che i lettori conoscono da oltre due anni.
 
La percentuale di disoccupazione come è diminuita nel mese di luglio, è aumentata invece notevolmente ( 0,3 punti sino al 9,7 % ) in quello di agosto.
 
Sul Sole24Ore Marco Valsania scrive:
 
" (…) IL tasso dei senza lavoro, tuttavia si è ugualmente impennato oltre l’attesa soglia del 9,5 , davanti all’ingresso sul mercato del lavoro di nuovi americani ed ex dipendenti che in passato avevano rinunciato a cercare lavoro, sparendo perciò anche dalle statistiche. "
 
Nulla di più errato in quanto l’ HOUSEHOLD DATA con il suo sondaggio sul LABOR FORCE STATUS ci dice che…..
 

                         |                 |                          |
                         |    Quarterly    |                          |
                         |     averages    |       Monthly data       |  July-
        Category         |_________________|__________________________|  Aug.
                         |        |        |        |        |        | change
                         |    I   |   II   |  June  |  July  |  Aug.  |
                         |  2009  |  2009  |  2009  |  2009  |  2009  |
_________________________|________|________|________|________|________|________
                         |
     HOUSEHOLD DATA      |                 Labor force status
                         |_____________________________________________________
                         |        |        |        |        |        |
Civilian labor force ....| 153,993| 154,912| 154,926| 154,504| 154,577|      73
  Employment ............| 141,578| 140,591| 140,196| 140,041| 139,649|    -392
  Unemployment ..........|  12,415|  14,321|  14,729|  14,462|  14,928|     466
Not in labor force ......|  80,920|  80,547|  80,729|  81,366|  81,509|     143
                         |________|________|________|________|________|________

 
……..i disoccupati sono aumentati di 466.000 unità e il piccolo ritocco della forza lavoro da solo non basta a spiegare il balzo della percentuale di disoccupazione. Il mese prima erano sparite 422.000 anime, nuovamente in cerca di un posto di lavoro e il tasso era arretrato di uno 0,1 % e ora che solo 73.000 anime sono ritornate in gioco, tutto ciò dovrebbe far aumentare il tasso di uno 0,3 %?

 
Ad oggi abbiamo 7,4 milioni di nuovi disoccupati figli della Grande Recessione, senza contare la marea di sottoccupati, lavoratori a part-time spesso per livelli inferiori a pochissime ore giornaliere. L’unica consolazione è che da questa primavera il numero dei lavoratori part-time per cause indipendenti dalla propria volontà è costante, anche se è sensibilmente salito ad agosto.
 

click on chart for sharper image Thanks to MIKE_SHEDLOCK

 
Abbiamo spesso parlato di "lost decade" giapponese, di decennio perduto altrui, ma come non ricordare che questa dinamica, A_lost_decade_for_Jobs non è una dinamica recente ma prosegue ormai da dieci anni, in parallelo con la continua erosione dei redditi, una perdita netta di 223.000 posti di lavoro dal 1999 nel settore privato, con una popolazione aumentata di oltre 33 milioni di nuove anime.
 
LOS ANGELES (MarketWatch) — If you want to feel even more depressed about Friday’s unemployment report, get a load of this: the private sector didn’t just lose jobs over the last month or the last year — it’s lost jobs over the last decade.
 
Se nei prossimi quattro mesi l’economia americana perderà oltre 600.000 posti di lavoro, il saldo complessivo di questi ultimi dieci anni, sarà ZERO, settore privato e governativo, nessuno escluso.
 
Stiamo parlando della peggiore dinamica dai tempi della Grande Depressione, risottolineo la parola ZERO!
 
longjobs1.gif
 

 

Ricordate Chicago è la scelta della sua amministrazione di chiudere alcuni uffici pubblici per risparmiare sui bilanci, color rosso sangue?

Ebbene, venerdi, California, Rhode Island, Maryland, Michigan e Maine hanno chiuso per risparmiare qualche milione di dollari, adottando anche la strada di permessi non retribuiti che vengono concessi ai propri dipendenti durante il mese.

Secondo alcuni dati, diciotto stati americani avrebbe finito i soldi per pagare le assicurazioni contro la disoccuapzione e sono stati costretti a prendere in prestito la somma di 8 miliardi di dollari direttamente dal contribuente americano, via Washington.

La percentuale di lavoratori che ricevono i benefici, varia da stato a stato, uno stimolo indispensabile durante le recessioni, necessario a mantenere i consumi e le imprese aperte.

Molti Stati negli anni della crescita infinita, non hanno accantonato riserve da destinare ai sussidi ed ora ne stanno pagando le conseguenze, conseguenze prontamente scaricate sulle aziende come ad esempio nell’Indiana, dove lo Stato ha alzato del 35 % le tasse a favore della disoccupazione, proprio nel bel mezzo di una Grande Recessione.

La California ad esempio ha aumentato i sussidi senza aumentare le tasse, altri Stati come il Michigan invece hanno ridotto le stesse a livelli insostenibili.

La nemesi è perfetta, ciò che non si è fatto quando il tempo era buono e le cicale cantavano, lo si fa oggi in inverno quando la temperatura è sottozero, per non dire glaciale.

In media in America un lavoratore che si affida all’assicurazione contro la disoccupazione, ottiene circa la metà di quanto guadagnava al lavoro, in alcuni Stati molto meno. In alcuni Stati solo il 30 % di coloro che perdono il posto di lavoro non hanno diritto agli unemployment Check, ma in altri si arriva all’ 80 %. Si tenga presente che il altri Stati ancora, i sussidi vengono considerati come da noi del "welfare programm" ovvero dei propri sostegni sociali.

 

 

 

8 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 7 Settembre 2009 at 11:33

Mi stavo chiedendo se per chi ha una liquidazione, a seguito di licenziamento, ed è l’unica ruota di scorta a disposizione, potrebbe esssere meglio comprare oro o metterla in bot?
Giusto per non entrare tra i nuovi poveri in tempi rapidi !!

utente anonimo
Scritto il 7 Settembre 2009 at 12:19

Bel Post , mi piace anche la tua moderazione nei termini…Grande recessione.Certamente quella di oggi è una grande recessione , ma indubbiamente entro il 2011 entreremo nella grande Depressione la quale sarà ben peggiore di quella anni ’30. Dai dati che emergono e dalle scelte politche ed economiche che hanno fatto non ci sono ragionevoli dubbi su questo evento . Obama parla troppo presto sul fatto che Bernanke sia il salvatore da una grande depressione… La Depressione l’hanno solo rimandata sperando che nel frattempo accada chissà quale miracolo…Ormai tutti sembrano ignorare i principi Economici che sorreggono il sistema capitalistico.Gli economisti dei nostri giorni sono più Maghi ed indovini che scienziati e dottori…

La gloria è un veleno che si deve prendere a piccole dosi…

Ain

Scritto il 7 Settembre 2009 at 12:54

Ain,

solution to pollution is dilution

è meglio una serie di recessioni che ci portino a sgrassare gli eccessi di una depressione.

utente anonimo
Scritto il 7 Settembre 2009 at 13:30

ma come fa il sistema finanziario mondiale a reggere ancora?
Falliscono le banche americane, arrivano soldi da Washington. Falliscono UBS e Credit Suisse arrivano i soldi da Washington. Fallisce GM, arrivano i soldi da Washington. Falliscono i fondi pensione, arrivano i soldi da Washington. Falliscon gli stati federali, e arrivano i soldi da Washington.
Ma quanto durerà ancora questo teatrino??
Signore e signori la ripresa c’è (ma non si vede)!

Marco

utente anonimo
Scritto il 7 Settembre 2009 at 14:14

Buon giorno a tutti. Tempo fa un nostro compagno di viaggio chiedeva informazioni sull’andamento dei prezzi delle case in Italia.Oggi si http://www.trend-online.com un articolo di Pierpaolo Molinengo parla della rilevazione di UBH che dice che i prezzi sono scesi del 6,1% semestre 2009 su semestre del 2008. Sulle case obsolete o da ristrutturare da – 15 % a – 20 %. Sulle ristrutturate -5 % – 10%. Sulle nuove – 3,5 % – 10%. Paolo.

utente anonimo
Scritto il 7 Settembre 2009 at 14:17

Per i pessimisti resta solo la cabala:
min 09,03,09
max del rimbalzo 09.09.09

utente anonimo
Scritto il 7 Settembre 2009 at 17:11

Anche io sono dell’idea che non abbiamo visto tutto nonostante le profezie di Crisi passata e ripresa,seppur difficile,appena dietro l’angolo del 2010…Non la vedo cosi’ facile,io sono nel settore Edile, nell’Area Nord Est del Paese,e tralaltro in una zona felice della stessa,ma vedo che i segni di ripresa sono veramente relativi,perche’ c’e un invenduto, tra le nuove abitazioni, da far PAURA (e tralascio il discorso sul Vecchio da vendere,provare per credere a vendere oggi un immobile e prendere i propi soldi!!!)…Non resta che sperare BENE ma la lezione e’ stata dura ed io e’ dal 2005 che,nelle riunioni di lavoro,accennavo alle nefaste prospettive per il futuro e venivo deriso !!
Ora si sta avverando tutto e peggio di quello che io pensavo ed evidenziavo nella FOLLE corsa agli investimenti delle Imprese e delle Aziende del mio settore di quegli anni!!! E cambiare oggi che le Aziende hanno triplicato o quadruplicato le strutture produttive con l’aspettativa di FANTOMATICI guadagni non sara’ per niente facile…Una vera SFIDA ci riserva il futuro,voglio vedere come verra’ affrontata nella mia Zona di lavoro in primis ma anche e sopratutto,causa la globalizzazione,in tutte le parti del Mondo!!!!

utente anonimo
Scritto il 7 Settembre 2009 at 18:29

DENARO = DEBITO
Forse è il momento che facciamo a noi stessi
e ai governi quattro semplici domande.
Nel mondo i governi prendono in prestito denaro a interesse da banche private, esattamente come noi normali cittadini. Il debito pubblico è la parte più grande del debito totale e per ripagare quel debito ci vuole una grossa fetta delle nostre tasse.
Ora noi sappiamo che le banche semplicemente creano il denaro che prestano… e che i governi autorizzano le banche a fare questo.
Sappiamo anche che i governi stabiliscono
la valuta a corso legale e certamente hanno almeno gli stessi diritti delle banche
a creare il loro proprio denaro.

Così la prima domanda è:
PERCHE’ IL GOVERNO SCEGLIE DI PRENDERE IN PRESTITO DENARO DA BANCHE PRIVATE
A INTERESSE QUANDO POTREBBE CREARE TUTTO IL DENARO DI CUI HA BISOGNO
ESENTE DA INTERESSE?

E la seconda grande domanda è:
PERCHE’ CREARE DENARO-DEBITO?
PERCHE’ NON CREARE DENARO
CHE CIRCOLI PERMANENTEMENTE
SENZA DOVER ESSERE RIPRESO IN PRESTITO
A INTERESSE PER ESISTERE?

La terza domanda è…
COME PUO’ UN SISTEMA MONETARIO IN GRADO DI FUNZIONARE SOLAMENTE CON UNA CRESCITA SEMPRE MAGGIORE ESSERE USATO PER AVERE UN’ECONOMIA SOSTENIBILE?
NON E’ LOGICO CHE LA CONTINUA CRESCITA E LA SOSTENIBILITA’ SONO INCOMPATIBILI?

E l’ultima domanda:
COSA FARE DEL NOSTRO SISTEMA ATTUALE TOTALMENTE DIPENDENTE DA UNA CRESCITA PERPETUA? COSA DOBBIAMO CAMBIARE PER PERMETTERE LA CREAZIONE DI
UN’ECONOMIA SOSTENIBILE?

Tratto dal film “DenaroComeDebito”

bye DORF

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