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OBIETTIVO ZERO!

Scritto il alle 00:22 da icebergfinanza

 

Federal Reserve delle mie brame è questa l’ennesima illusione del Reame…..!

«Dobbiamo lasciare agire il taglio dei tassi di interesse sull’economia reale», evitando la «trappola» di tassi nominali troppo bassi: lo ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, durante una cena con la stampa lunedì sera 16 gennaio a Francoforte, lasciando intendere che potrebbe esserci una pausa nel processo di allentamento monetario a gennaio . Trichet ha aggiunto che «c’è un ragione» per cui i vertici della Bce non hanno dato nessuna "guidance" sull’orientamento futuro dei tassi al termine dell’ultima riunione del Consiglio a inizio dicembre.( Sole 24 Ore )

……….In particular, the Committee anticipates that weak economic conditions are likely to warrant exceptionally low levels of the federal funds rate for some time. FED

……… in particolare il FOMC anticipa che le deboli condizioni economiche sono tali da garantire eccezionalmente un basso livello dei FED FUNDS rate per diverso tempo.

Non c’è che dire, ineccepibile lo stesso concetto, la stessa visione della realtà, lo stesso specchio del reame, tassi eccezionalmente bassi per parecchio tempo e dall’altra parte il pericolo di una trappola sui tassi nominali…….uno zero perfetto come i mitici Mitsubishi Zero caccia samurai nipponici per eccellenza!

Faccio solo una piccola riflessione ad alta voce, ora che i rendimenti sono sostanzialmente a zero, anche i fondi americani monetari riusciranno a dare rendimenti negativi impliciti nelle commissioni dei loro gestori……….se questa trappola della liquidità non funziona, si trasforma in una putrida palude e con il tempo diventa un’autentica sabbia mobile!

Supporto ai mercati finanziari e stimoli multipli con operazioni a mercato aperto, senza alcun limite, acquisto massiccio di alte dosi di MBS Mortgage BacKed Securities e operazioni sui titoli a lungo termine con facilitazioni ad oltranza del credito alle famiglie e alle aziende e chissà quali magie di politica quantitativa ( quantitative easing ) punto a capo!

 

Thanks to  Eric Lewis 

 

Dollaro polverizzato e oro in fase di decollo, ineccepibile, come da manuale …."Everyone is saying, ‘Oh, look, the dollar is getting stronger!’ I say, that’s really temporary…..  cosi ci raccontò alcuni post fa il presidente del più imponente fondo sovrano cinese, un messaggio che Icebergfinanza ha lasciato in una piccola bottiglia.

Se poi avete dato un’occhiata ai TIC flussi di valuta americana nel mese scorso gli investitori mondiali hanno liquidato qualche dollaruccio, ovvero 50 miliardi di bonds denominati Freddie & Fannie senza acquistare molte azioni o obbligazioni societarie. Da ora in poi è giunto il momento della verità! 

Il mistero resta, un mistero che nelle sale della Federal Reserve e del Tesoro americano è di casa, come ad esempio il rifiuto di comunicare la lista dei destinatari degli interventi sul mercato rivelato in esclusiva da Bloomberg, una totale mancanza di trasparenza ……

Dec. 12 (Bloomberg) — The Federal Reserve refused a request by Bloomberg News to disclose the recipients of more than $2 trillion of emergency loans from U.S. taxpayers and the assets the central bank is accepting as collateral.

Il deputato della Georgia David Scott, democratico sostiene che i cittadini americani sono all’oscuro di quanto accade nella realtà, una realtà che la segreteria della Federal Reserve giustifica con motivi di riservatezza e di sicurezza, una illegalità palese visto che secondo Bloomberg tutto deve avvenire alla luce del sole anche in base alla legge.

Congress is demanding more transparency from the Fed and Treasury on bailout, most recently during Dec. 10 hearings by the House Financial Services committee when Representative David Scott, a Georgia Democrat, said Americans had “been bamboozled.”

…..c’è ancora qualcosa di legale in questa finanza, esiste ancora una legge da rispettare nel libero mercato?

In response to Bloomberg’s request, the Fed said the US is facing “an unprecedented crisis” in which “loss in confidence in and between financial institutions can occur with lightning speed and devastating effects.” 

…che si tratti di una crisi senza precedenti non c’è alcun dubbio, di una perdita di fiducia nelle e tra le stesse istituzioni finanziarie lo sostengo da tempo immemorabile ma nonostante la possibilità che gli effetti di questa sfiducia si propaghino come un fulmine con effetti devastanti, il mondo ha il diritto di osservare quanto avviene alla luce del sole, come vengono socializzate le perdite e chi sono i principali destinatari di questi sostegni pubblici. 

Nel frattempo Fitch mette in guardia su un rapido deterioramento delle performance degli US Alt-A RMBS rivedendo completamente le sue metodologie di sorveglianza e revisione del settore in oggetto, benvenuti nell’oceano del realismo, Subprime il passato, ALt-A & ARMs il presente e il futuro!

L’indice della fiducia dei costruttori NAHB giace supino a 9 punti, minimo storico e mentre i costruttori sembrano fare tutto il possibile per incentivare l’acquisto di nuove abitazioni ma non vi è nulla da fare per competere con la dinamica di caduta dei prezzi a seguito dello tsunami delle foreclosures!

“We have seen no improvement over the past month in terms of sales conditions for new homes,” said NAHB Chief Economist David Crowe.  “In fact, certain factors have gotten progressively worse, not the least of which is the job market, where massive layoffs are having a devastating effect on consumer confidence.”

Nessun miglioramento delle condizioni in vista per le nuove abitazioni e un effetto devastante dai licenziamenti di massa che influiscono sulla fiducia. Per mesi abbiamo esplorato il mercato del lavoro, abbiamo esplorato quello che nessuno voleva raccontare, abbiamo compreso prima di chiunque altro la realtà, ecco perchè il mio sguardo era puntato all’orizzonte dell’occupazione, cruciale in ogni settore dei consumi.

Dal New York Times……With unemployment claims reaching their highest levels in decades, states are running out of money to pay benefits, and some are turning to the federal government for loans or increasing taxes on businesses to make the payments…..ci segnalano che stanno per finire le riserve per sostenere la disoccupazione, i sussidi di disoccupazione.

Se vogliamo dare un’occhiata alle concessioni edilizie e all’avvio di nuovi cantieri e nuove costruzioni, lasciamo perdere in fondo si tratta solo di ritoccare record negativi uno dietro l’altro!

Per quanto riguarda i consumi invece nonostante gli sforzi della Federal Reserve…… Nessuna novità per quanto riguarda il settore automobilistico, si prende tempo ci si guarda intorno e nel frattempo The Empire State Manufacturing Survey continua a deteriorarsi in modo significativo ordini e spedizioni fantasma e prezzi che urlano la deflazione senza dimenticare l’abisso dell’occupazione, ormai ci siamo assuefatti, nessuna novità, anche se qualcuno vorrebbe che raccontassi le favole qualche buona lieta novella…..

function floatContent(){var paraNum = “3”
paraNum = paraNum – 1;var tb = document.getElementById(‘floating-con’);var nl = document.getElementById(‘floating-target’);if(tb.getElementsByTagName(“div”).length> 0){if (nl.getElementsByTagName(“p”).length>= paraNum){nl.insertBefore(tb,nl.getElementsByTagName(“p”)[paraNum]);}else {if (nl.getElementsByTagName(“p”).length == 3){nl.insertBefore(tb,nl.getElementsByTagName(“p”)[2]);}else {nl.insertBefore(tb,nl.getElementsByTagName(“p”)[0]);}}}}

The US banking industry could lose billions of dollars in annual interest payments, according to a study that warns of credit card lenders raising prices after a regulatory overhaul……

…dopo magari si chiude anche l’acceso al credito!

Eccone una relativamente positiva dal NYTIMES, una volta persa la casa, gli ex colossi governativi Fannie Mae & Freddie Mac ti danno la possibilità di restare in affitto!

Se mai qualcuno pensasse che Icebergfinanza sia l’essenza del pessimismo, dopo aver per mesi e mesi anticipato ogni sviluppo di questa crisi, ebbene credo che la fiducia dei manager sia ai minimi livelli storici, l’81 % dei manager sono più pessimisti sull’economia il doppio dello scorso trimestre e l’ 85 % degli europei.

Quasi l 60 % dice che la ripresa non avverrà prima del quarto trimestre 2009 o oltre contro il 71 % degli europei con un’ulteriore perdita dell’occupazione del 5 % per tutto il 2009 in America e Europa e più del 70 % delle società sono preoccupate per lo stato delle istituzioni finanziarie mentre tra coloro che utilizzano strumenti finanziari derivati il 75 % è preoccupato per il rischio di insolvenza……una luce contrarian diranno i soliti ottimisti, inguaribili sognatori.

Thank to RITHOLTZ

http://www.cfosurvey.org/

 

 Il professor Paul Krugman che oggi ha ricevuto il suo premio Nobel all’economia ci dice che ………..krugman.blogs.nytimes.com

That’s zero interest rate policy. And it has arrived. America has turned Japanese.

This is the thing I’ve been afraid of ever since I realized that Japan really was in the dreaded, possibly mythical liquidity trap. You can read my 1998 Brookings Paper on the issue here.

Incidentally, there were a bunch of us at Princeton worrying about the Japan problem in the early years of this decade. I was one; Lars Svensson, currently at Sweden’s Riksbank, was another; a third was a guy named Ben Bernanke. I wonder whatever happened to him?

Seriously, we are in very deep trouble. Getting out of this will require a lot of creativity, and maybe some luck too.

…….si la trappola della liquidità, Paul è molto preoccupato, tutti noi siamo molto preoccupati, ci vorrà un oceano di creatività e anche un pò di fortuna, per uscire da questa trappola comunque la vogliate chiamare!

 

 

Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!

Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in  ……..

 

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!

Per sostenere ICEBERGFINANZA clicca qui sotto

 

 
 

 

73 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 00:43

Dopo aver letto l’ottimo e convincente articolo del Capitano Andrea, sono proprio curioso di leggere domani mattina la reazione della stampa sul taglio dei tassi USA a zero virgola qualcosa; domani leggerò e sentirò!!!!!!
Devo essere sincero, mi stò divertento un mondo a seguire le avventure finanziarie, meglio di un film.
Intanto l’economia reale della mia zona è già in crisi e dovrei farcela a resistere per tutto il 2009; nel caso duri di più saranno problemi per molti.

Buonanotte a tutti.

SD

Scritto il 17 Dicembre 2008 at 01:28

I tassi non risolveranno il problema, questa crisi la possono capire solo pochi, i pochi sono quelli che guardano a Nord, Sud, Ovest, Est, i pochi sono quelli che guardano al Passato Remoto, al Passato, al Presente, al Futuro.
Questa crisi verrà capita solo dai saggi e dai sapienti, gli avidi e gli idolatri verranno risucchiati e mi dispiace senza che se ne accorgano.

Perciò diaciamo grazie ad Andrea per le informazioni.

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 03:26

E QUALCUNO PROVO’ A ROMPERE IL PRIMO SIGILLO
“Ora le nuvole cominciano a diradarsi,
il cielo appare.
E’ dominato da figure mostruose,
sembrano voler ingoiare la terra”

Vorrei fare delle riflessioni sul dollaro. Per chi non ci avesse fatto caso, si è svalutato del 10% in cinque giorni. Se ora Trichet, capo della BCE, decide, come sembra, di non seguire la Federal Reserve, nell’abbassare il tasso di sconto, l’America si troverà sola in acque tempestose (non amo usare termini forbiti, ma la parola giusta è che l’America è quasi spacciata).
Nella scorsa tornata tutte le principali banche mondiali, all’unisono hanno abbassato i tassi, oggi invece l’America si è mossa indipendentemente.
La sensazione è che gli USA siano rimasti soli, o peggio siano in forte contrasto con gli Europei.
La fortissima crisi di Leadership sta portando l’America al baratro, più velocemente di quanto si pensasse.
Cominciate a immaginare scene da crisi Argentina o Islandese nel paese a stelle e strisce!
Questa decisione di portare i tassi a zero, sembra una mossa disperata, una minaccia, che Bernanke ha comunicato al mondo.
E’ come se gli avesse minacciato: ” o ci date una mano o vi faremo affondare insieme a noi, muoia Sansone con tutti i filistei”.
Sembra diventata una partita fra i due veri centri di potere, gli USA e l’Unione Europea (Giappone e Cina in questo momento sono fuori gioco ). Se la politica non correrà a fare il suo compito, tutto si tramuterà in una feroce guerra commerciale.
Per chi non conosce la storia della CEE prima e della UE dopo, bisogna dire che sono nate per motivi che non hanno nulla a che fare con la pace e i begli ideali.
Lo scopo per cui è nata la UE è quello di contrastare lo strapotere economico (e politico) di USA e delle varie potenze emergenti di turno, come Giappone prima e Cina dopo.
E’ stato sempre un sogno di una certa Europa, quello di creare un loro mercato chiuso e autosufficiente, con proprie regole e una propria moneta.
Se tutta la UE decide si mandate in soffitta il WTO sul commercio internazionale saranno rogne per tutti quelli che ne rimangono fuori.
L’Europa con la Russia fa 800 milioni di abitanti, ed è il mercato più importante in assoluto.
L’Europa ha anche una componente culturale e storica che non teme confronti con nessuno a paragone gli USA sembrano una caricatura. L’Europa potrebbe anche essere presa a modello, per di più essa non sembra avere velleità imperialistiche, e da di se un’immagine rassicurante.
Questo spiegherebbe anche il forte avvicinamento dell’Europa e della Russia. Non solo per coprirsi le spalle, ma anche per garantirsi un sicuro rifornimento energetico.

Oggi è possibile dare una chiara chiave di lettura anche ai ridicoli piani tipo “scudi stellari” e altre amenità simili caldeggiati dagli USA, che non si sanno contro cosa dovrebbero proteggere.
Non ultima il goffo tentativo di scatenare un nuovo focolaio di guerre regionali nel Caucaso, usando la Gergia come cavallo di troia, al fine di mettere gli Europei gli uni contro gli altri.
In USA temono la UE e hanno sempre finanziato, in modo più o meno velato, tutte le organizzazioni o i movimenti che portano spaccature all’interno dell’unione Europea stessa.
(Però per la prima volta, a Bruxelles qualcuno molto arrabbiato abbia fatto le sue rimostranze nelle dovute sedi, facendo rimanere di sasso la controparte).
In questo momento agli Americani, uno scontro diretto con gli Europei non conviene.
Gli Europei del resto non hanno interesse a fare scoppiare una crisi nottetempo, hanno ancora troppe divisioni da appianare e mancano di un sistema di Leadership forte.
State sicuri che qualche vero politico, laggiù a Washington, parlerà a un tumultuoso gruppetto di conservatori troppo turbolenti (che hanno fatto già troppi danni) e consiglierà decisioni più ponderate. Devono capire che non si può far politica con i piedi, perche alla fine qualcuno si toglie le scarpe tele tira addosso.
Non amo molto i politici (sono Italiano del resto) ma sono sempre più convinto che non è nei libri contabili, delle banche, la soluzione di questa crisi.
-Il Compasso-

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 06:16

ottimo commento, lucido. quanto alle conclusioni, speriamo che io me la cavo, dice Obama….

Scritto il 17 Dicembre 2008 at 07:11

Se le aspettative peggiorano, perchè le imprese dovrebbero investire di più, e se il futuro è grigio-nero perchè le famiglie dovrebbero consumare di più? Magari non bisognerebbe prestare a tassi sempre più bassi, ma cambiare le aspettative, l’idea del futuro nella testa della gente tutta, fare entrare in gioco “mondi alternativi”.
Sembra fantascienza, ma il futuro sembra sempre strano prima che arrivi.
Certo che quando il premio Nobel per l’economia mette fra le categorie economiche la fortuna viene da sorridere.

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 08:16

non sappiamo piu cosa fare , è questo il messaggio della FED.
cosa possono fare piu di cosi portare i tassi sotto zero?
la gravità della situazione deve essere impressionante.

l’america è distrutta, ma l’europa non so se ne verrà fuori unita.
troppo divario tra nazioni che ancora non si sono integrate.

fra non molto si arriverà a chiudere le frontiere per produrre le cose in casa , per salvaguardare produzione e occupazione.

ed è terrrrrrrificante sapere che chi dovrebbe guidarci non sa cosa fare … e non sa dove si potrà arrivare.

le stime future ormai vengono fatte a distanza di qualche ora con risultati sempre peggiori

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 09:33

….come ad esempio il rifiuto di comunicare la lista dei destinatari degli interventi sul mercato….

Mi sembra che i soliti amici stanno dilapidando i soldi pubblici per mettersi al sicuro quando tutto sarà spacciato (fanno bottino per poi scappare).

Domanda per il Capitano. Quali conseguenze ci saranno con i tassi a zero sulla sottoscrizione dei titoli di stato americani ? immagino che i triliardi di dollari di aiuti dovranno essere coperti dallo stato con debito pubblico. Non si rischia il default se nessuno sottoscrive titoli di stato (tranne i cinesi che immagino hanno voglia di suicidarsi insieme agli americani) ?

Max

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 10:00

e finalmente si alzarono i famigerati elicotteri dello zio Ben.
Secondo me è tutta la vita che sogna questo momento…..

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 11:36

Insomma non lo avete ancora capito che gli Stati Uniti son 200 anni che ingannano il mondo con guerre e politiche economiche da sfracello, ora sono nella m…a è il momento anche per noi tirare le scarpe contro questi farabutti!!

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 11:50

Buongiorno a tutti.

Dopo questa mossa della FED, attendiamo qualche giorno per vederne gli effetti.
Una cosa è certa, chi possiede dollari si dovrà dare da fare per “investirli” in qualche modo; altrimenti nel giro di pochi anni perderanno di valore.

Poi cosa farà la BCE o le altre banche centrali, per adesso si può solo immaginare o sperare.

Ok, gli USA avranno tanti diffetti (chi non li hà !!!!), ma sicuramente hanno coraggio nelle loro decisioni, una cosa che a casa nostra di certo manca.

SD

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 12:00

Vedi Max è la stessa Fed che acquista i titoli di Stato allo scopo di tenere i tassi vicini allo zero. Con che soldi?
Ma con quelli che stampa naturalmente.
Lo scopo è da una parte quello di rilanciare i consumi a tutti i costi e dall’altra costringere la gente a tornare all’investimento azionario dato che dal monetario non si ricaverà più nulla.
E’ la cosiddetta opzione nucleare,per un po’ potrebbe anche funzionare ma i rischi sono elevatissimi, siamo all’ultima spiaggia.

Mas

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 12:00

L’unica cosa giusta tra tanti esperti economisti l’ha detta Bill Gates; i ricchi devono pagare più tasse; è l’unico posto dove si possono prendere i soldi; non sono mai stato comunista, ma questa è una crisi figlia della concentrazione della ricchezza che poi ha costretto a far indebitare la popolazione per sostenere una domanda altrimenti stagnante; ergo è inutile concentrarsi su manovre di politica monetaria; non servono a niente come già si è visto, serve la politica redistributiva; una patrimoniale fortemente progressiva e che naturalmente lasci indenni le fascie patrimoniali basse e mediobasse.
è già tardi comunque per evitare gravi conseguenze, ma prima si fa e prima se ne esce.Gabriele

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 12:11

Ottimo Gabriele #12, ma chi può convincere i ricchi a pagare più tasse; visto che controllano anche il potere!!!!!!!
Un piccolo calcolo con un aliquota italiana del 50%-65%

Reddito 30.000-50%= 15.000 per vivere

Reddito 1.000.000-65%= 350.000
per vivere

Credo che il secondo possa vivere tranquillamente mentre il primo avrà grossi problemi.

Non è una questione di percentuali ma di giustizia sociale, a meno chè chi guadagna 1.000.000 € non viva sulla luna e i suoi guadagni siano separati dal modello economico e sociale.

SD

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 12:17

Gabriele , o una cosa del genere si fa a livello mondiale o altrimenti decreterà la fine del singolo Stato che la attuerà, provocando una fuga di capitali ed aziende verso altri Stati
concorrenti.

Mas

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 12:43

**********************
è il mio primo post in assoluto
e scusate se entro nella vostra
famiglia, … perchè cosi mi è apparsa
in questo breve periodo in cui la frequento

**********************

….è da quasi un mese che vi seguo con molta attenzione , dopo la segnalazione fattami da un amico,
ed un mio grosso grazie va al Capitano Andrea, soprattutto perchè mi dato lo stimolo e fatto rinascere(anche se ho una certa età) la passione all’analisi dei dati macroeconomici , cosa che fino adesso non sempre avevo fatto con
la dovuta costanza,serietà ed impegno, doti di cui il nostro Capitano è “ricco”.

a Max , che si pone la domanda se oltre agli americani, anche i cinesi
abbiano voglia di suicidarsi…

a lui, e non solo a lui, vorrei proporre la lettura di questo articolo trovato su AsianNews.it a
firma di Pino Cazzaniga

evento che è stato ignorato dai media nostrani e che a mio modesto parere è un messaggio forte e chiaro
che da quell’estremo oriente arriva alle autorità, in primis americane, e poi anche a tutti gli altri attori di questa “economia globalizzata”….

….ritengo che i giapponesi non vedano l’ora di affrancarsi, e… considerato che gli americani dalla
fine della seconda guerra mondiale, hanno considerato il Giappone una loro colonia,… e di essere primi attori , assieme ai cinesi e coreani di
un mercato dell’esrtemo oriente , magari nei tempi prossimi anche con una loro valuta unica, per cui in questo avvenimento vedo l’inizio di un disallineamento rispetto a quanto finora subito da re dollaro e relative appendici.

il futuro è il connubio di tecnologia giapponese e mano d’opera a basso costo cinese…. e la conquista dei mercati …PROTEZIONISMO permettendo.

buona giornata e buona lettura …
un saluto da
carpe diem

…………………..

15/12/2008 16:33
GIAPPONE-CINA-COREA DEL SUD
Tokyo, Pechino, Seoul: un vertice a tre dal valore storico
di Pino Cazzaniga
Per la prima volta, i leader delle tre nazioni dell’estremo oriente si sono incontrati per trovare piste comuni nell’affronto della crisi economica mondiale. Forse sta nascendo una nuova potenza regionale.

Tokyo (AsiaNews) – I primi ministri del Giappone, della Cina e della Corea del sud si sono incontrati il 13 dicembre nella città di Fukuoka (Giappone-sud) per scambiarsi opinioni sulla crisi finanziaria del mondo e sulla sicurezza e sviluppo economico nell’Asia nord-orientale. Competenti e analisti non esitano a definire l’avvenimento come “storico”.

Nella storia delle relazioni tra Cina, Giappone e Corea del sud, il vertice è il primo in assoluto. È vero che dal 1999 i leader delle tre nazioni si incontrano annualmente, ma solo in occasione dei meeting dei vertici delle 10 nazioni membri dell’Asean (sud-est asiatico), ai quali sono invitati come osservatori. (Asean+tre). Baruffe bilaterali per irrisolti problemi territoriali o storici, hanno finora ostacolato un vertice vero e proprio tra le tre nazioni più influenti dell’Asia orientale.

Scrive Maseo Okonagi, docente all’Università Keio di Tokyo: “Il fatto che le tre nazioni vicine dell’Asia non si sono incontrate mai in questa forma prima di oggi è strano. Benché la crisi economica può avere avuto un ruolo, questo incontro, se tutto procede bene, può diventare il primo passo per guardare al di là della crisi attuale verso il futuro”.

I pessimisti tendono a svalutare il meeting perché, dicono, nel comunicato congiunto mancano indicazioni proposte concrete. Ma la stessa decisione dei tre governi di realizzare un incontro al vertice per trattare problemi globali o regionali, mettendo da parte interessi prevalentemente nazionalisti, è il fatto concreto più importante.

Nella conferenza stampa dopo il vertice il primo ministro giapponese ha detto: “È significativo che le tre nazioni lavorano mano nella mano per progredire”, e il premier cinese ha aggiunto: “Oggi i colloqui durante il summit hanno ottenuto un grande risultato, e io ringrazio il Giappone per gli sforzi fatti per preparare l’evento”. Da una dichiarazione di un ufficiale del ministero degli esteri giapponese si sa che Hu Jintao desiderava molto realizzare un meeting trilaterale.

“Viene la voglia di ringraziare il disastro finanziario globale, scrive il quotidiano coreano The Korea Times, per aver avvicinato finalmente le tre nazioni confinanti ‘vicine-e-distanti'”, vicine per geografia e interessi economici, lontani per conflitti nazionalisti.

Okonagi osserva che “l’incontro del 13 dicembre per l’Asia orientale e’ stata un’occasione per agire indipendentemente dagli Stati Uniti e mostrare al mondo che cosa essa può fare per cooperare a risolvere problemi globali”. Detto in parole meno sfumate ciò significa che Giappone, Cina e Corea del sud hanno preso coscienza di dover partecipare uniti al governo del mondo. E sanno di poterlo fare.

Il Prodotto interno lordo (Pil) del Giappone, della Cina e della Corea del sud, presi assieme, è il 75% di tutta l’Asia orientale, e il 17% di quello del mondo. Esso rivaleggia con quello della Germania, della Gran Bretagna e della Francia messe assieme. Inoltre la riserva di moneta estera delle tre nazioni asiatiche è tre volte superiore a quella delle tre grandi economie europee.

Naturalmente Tokyo, Pechino e Seoul hanno voluto il vertice pensando anche agli interessi delle rispettive nazioni. La Cina, in particolare. L’enorme quantità di riserva di moneta pregiata che possiede le viene dall’esportazione dei prodotti venduti sui mercati delle nazioni ricche. La crisi finanziaria mondiale blocca le vendite. Da qui l’impegno concordato con le altre due nazioni asiatiche per risolvere la crisi.

Ma questo è stato solo un aspetto del summit tripartito: argomenti come lo sviluppo dell’Africa, la soluzione del problema nucleare della Corea del nord e la sicurezza dell’Asia hanno portata mondiale. I tre leader, a nome delle rispettive nazioni, hanno rivelato la volontà di lavorare assieme per contribuire a risolvere questi e altri problemi globali. La crisi finanziaria mondiale non ha creato, ma solo rivelato questa volontà.

Negli ultimi nove anni vi e’ stato un periodo di incubazione di tale intesa, nonostante le penose frizioni bilaterali. Secondo l’editorialista del rinomato quotidiano giapponese Asai il profeta che ha indicato la strada ai leader delle tre nazioni asiatiche è l’ex presidente della Corea del Sud, il cattolico Kim Dae-jung. Nel 1999 durante un meeting dei leader delle tre nazioni ha detto: “Non si deve tendere a un regionalismo esclusivo ma nel contesto della globalizzazione che avanza, ciò che è necessario è un regionalismo di collaborazione”.

Il meeting di Fukuoka rivela il suo autentico significato se lo si colloca sulla linea di questo ideale. L’attuale presidente sudcoreano Lee Myung-bak, anche se di estrazione politica opposta a quella del vecchio Kim, ha accolto la sua esortazione. È stato, infatti, Lee che nell’ottobre scorso ha proposto per primo la convocazione di un vertice a tre. Allora l’invito non è stato accolto con molto favore, probabilmente per l’influsso di sotterranee correnti nazionaliste nel governo del Giappone. La crisi internazionale ha neutralizzato i blocchi emotivi.

Nel comunicato congiunto si legge che i leader delle tre nazioni hanno deciso di tenere l’incontro al vertice ogni anno. Esso verrà ospitato a turno da una delle tre nazioni.

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 13:14

#12
Per le tasse basterebbe che in Italia le pagassero Tutti abbiamo l’evasione più alta del mondo tripla in confronto all’Europa .

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 13:28

#16, come principio morale hai ragione, ma in realtà fra politici e funzionari e corruzione chi se magnato il paese ????

Per fortuna che c’è l’evasione, bisogna vivere con la realtà fino a quando i principi morali farnno d guida e non il dio danaro.

Guardati un pò in giro

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 13:43

#16
Io guardo in giro e allora mi debbo adeguare a non pagare le tasse, a non rispettare la res pubblica,a usufruire e lamentarmi dei servizi pubblici che sono scadenti pur contribuendo in maniera minore(evadendo le tasse)al loro sostegno,usufruire di asili nido perchè il mio reddito me lo consente e portare poi il figlio all’asilo in SUV se questo è uniformarsi c’è ben poca speranza per questa nazione.

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 13:45

#16
Asili nido ovviamente pubblici.

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 13:47

#18, no non ti devi adeguare a pagare le tasse; ma per prima cosa pensa alla tua persona e famiglia, cercando di farli vivere decentemente, come tutti, e poi pensa allo stato.
Oppure lo stato prima pensa a tè e alla tua famiglia e poi a se stesso?

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 13:48

prova 1 2 3 prova

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 13:55

Allora spiegami qual’e’ il reddito per vivere decentemente.
Aboliamo subito la risposta è personale,ma quantificalo se no si resta nel generico. Quale reddito garantirebbe alla maggior parte delle persone una vita dignitosa e decente?

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 14:04

2000 euro netti al mese per una persona
3500 per una coppia
per i figli non so bene quanto serva, io non ne ho.

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 14:06

#22 voglio rispondere facendo un copia e incolla di un articolo giornalistico di natura religiosa, il principio vale anche per i non credenti.

San Paolo, Cesare e le tasse da pagare
Repubblica — 19 aprile 2008 pagina 41 sezione: CULTURA

Tutta l’ iconografia cristiana rappresenta i santi con gli occhi aperti sul mondo, mentre l’ iconografia buddhista rappresenta ogni essere con gli occhi chiusi. Con acutezza lo scrittore cattolico inglese Gilbert K. Chesterton segnalava, attraverso questa sua battuta, una componente radicale e decisiva della visione ebraico-cristiana: essa si affaccia sulla piazza e non si autoreclude nel bozzolo dorato della contemplazione o nel recinto sacrale del tempio, avvolto nelle volute degli incensi, squarciato dal baluginare dei ceri, percorso da voci solenni e animato da riti ieratici.
Naturalmente, come accade in ogni incontro tra realtà differenti, possono scattare reazioni che non producono consonanza ma più spesso tensione, rigetto o anche sopraffazione. Acquista, quindi, particolare rilievo l’ unico pronunciamento “teorico” di Cristo sulla relazione tra fede e politica (come è noto, non mancano alcuni suoi interventi diretti sulle degenerazioni della società e la «sferza di cordicelle», come annota l’ evangelista Giovanni, impugnata contro i mercanti del tempio ne è un emblema parlante).

La questione fiscale, sorgente costante di proteste, è lo spunto di quella dichiarazione tematica: «E lecito o no versare il tributo a Cesare?»,

lo interrogano alcuni suoi avversari, convinti di “incastrarlo” in una trappola pratica e ideale. La replica di Gesù come è riferita nel capitolo 12 del Vangelo di Marco, oltre che in Matteo e Luca è affidata, nello stile semitico, a un atto e a una frase coerenti tra loro, così da creare una sorta di parabola in azione.

Da un lato, infatti, ecco la moneta con l’ effigie imperiale che l’ originale greco definisce come eikôn “icona, immagine”. D’ altro lato, c’ è il lapidario loghion (“detto”) di Cristo: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio».

Chiaro è il primo principio “politico” risultante: la sfera civica, economica e sociale ha una sua autonomia che respinge ogni ierocrazia, che impedisce di trasferire automaticamente il testo sacro a carta costituzionale, che legittima la laicità e la secolarità con la sua specificità e originalità. C’ è, però, un secondo principio che si presenta in modo netto nel gesto compiuto da Gesù a proposito della moneta. L’ uditorio ben riconosceva in quel rimando all’ eikôn, cioè al tema dell’ “immagine”, l’ ammiccamento a un celebre passo biblico della Genesi (1, 27) ove si definiva la persona umana, uomo o donna (e non il solo maschio, come vorrà una successiva ermeneutica rabbinica e paolina), «immagine e somiglianza di Dio». C’ è, dunque, un altro orizzonte di autonomia, quello della persona nella sua dignità irriducibile a pura realtà immanente, economica e sociale.

Ecco, allora, la frontiera che si erge davanti alla pur legittima autorità di Cesare: essa non può ledere la creatura umana nei suoi valori ultimi, nella sua grandezza e libertà, nel suo trascendere le coordinate delle strutture meramente politiche, gestionali, finanziarie e comunitarie.

E proprio su questa linea di confine certamente delicata nella sua definizione e nella sua custodia che si leva, da una parte, la coerente affermazione della politica e del diritto e, dall’ altra, la voce profetica della religione e della morale. Si comprende in questa luce, ad esempio, perché l’ apostolo Paolo non esiti a usare espressioni severe nel tutelare il rispetto delle obbligazioni fiscali e dei doveri civici nei confronti del pur pesante sistema tributario romano (si legga Romani 13, 1-7). Ma si intuisce anche perché l’ indice dei profeti biblici non tema di rimanere costantemente puntato contro la corruzione della classe dirigente di Gerusalemme o di Samaria (si veda, ad esempio, il libretto del profeta Amos, costellato di attacchi incandescenti contro il potere e le stesse connivenze dell’ alto “clero”). Similmente si riesce a spiegare perché nelle stesse prime e ultime pagine della Bibbia si erga una città mostruosa, la Babele-Babilonia imperialistica che vorrebbe “globalizzare” forzosamente l’ intero pianeta («un solo popolo, una sola lingua») e che aspira a far tacere ogni voce morale e spirituale. Non impressiona, allora, il fatto che per la Bibbia come ironizzava il poeta inglese secentesco Abraham Cowley «Dio fece il primo giardino e Caino la prima città». Eppure è altrettanto significativo che la Bibbia costantemente speri che la Gerusalemme storica possa trasformarsi in una “Gerusalemme nuova”, retta da una capo di Stato che non «giudichi secondo gli interessi costituiti, ma governi con giustizia i poveri, prendendo decisioni eque per i miseri del paese» (Isaia 11, 3-4). Certo, «custodire castamente la propria frontiera», per usare una nota formula del filosofo Schelling, è tutt’ altro che agevole e spontaneo sia per Cesare sia per la religione, considerando anche il fatto che comune è il soggetto da tutelare e da servire, cioè la persona umana. Prevaricazioni e sconfinamenti scandiscono tutta la storia e richiedono a entrambi i protagonisti di essere sempre sorvegliati, cercando di evitare ogni integralismo secolaristico-laicistico o teocratico-sacrale. Tuttavia, distinzione non significa separatezza, autonomia non è opposizione ed è proprio in questa luce che acquista valore sia il confronto sia la cosiddetta “sussidiarietà”. Ma fermiamoci qui in un discorso la cui stessa grammatica ideale è particolarmente delicata e complessa. Aggiungiamo solo una nota finale, quasi in appendice. Rimane, infatti, un ulteriore appello che affiora dalle pagine delle Scritture, in particolare da un testo così critico verso il potere “prepotente” com’ è l’ Apocalisse. E l’ invito incessante all’ “utopia”, ossia al pensare in grande per la polis, superando i giochi meschini, le modeste gestioni, il piccolo cabotaggio, l’ inerte conservazione. Una visione alta e liberatrice, quindi, della politica e della stessa religiosità, per evitare quel rischio che già paventava La Rochefoucauld e divenuto purtroppo ai nostri giorni quasi un modello politico e sociale: «Chi si applica troppo alle piccole cose diventa incapace delle grandi». – GIANFRANCO RAVASI

Spero di essermi spiegato, sono millenni che la storia si ripete.

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 14:15

La rivista americana Forbes pubblica ogni anno la classifica degli uomini più ricchi. Da questa lista è stata ricavata una
tabella che rappresenta la ricchezza dei primi tredici itliani. Il dato è sconcertante non tanto nel suo valore assoluto, ormai
siamo abituati a sentire parlare di cifre da capogiro, ma perché con i soli patrimoni di queste persone oltre 36 milioni di
italiani potrebbe avere ogni mese mille euro in più, escludendo tutti quelli che hanno già un reddito “dignitoso”, è
pensabile che nessuno potrebbe guadagnare meno di 2000 euro al mese

Scritto il 17 Dicembre 2008 at 14:51

RISPOSTA AD ANDREA MAZZALAI: ciao Andrea grazie per avermi risposto.
Una domanda perchè anche tu nella risposta hai nominato la parola “conflitto d’interessi” forse perchè io invece di presentarmi come “anonimo” ho indicato mio nome e mia attività Promotore Finanziario …?
dai “fans” di questo sito posso capire l’accusa immediata di : cosa vuoi parlare tu sei in conflitto d’interessi…ma Tu Andrea perchè nominare quella parola nella risposta che mi hai dato, non mi conosci e non puoi sapere se nei miei 10 anni di attività ho cercato di differenziarmi dalla massa dei PF.
Dalle parole che io avevo scritto mi sembra che non avevo lesinato critiche feroci al sistema e alla poca etica del fare finanza ed ero daccordo su questa tua visione e sulle tue critiche motivate anche dalla tua conoscenza.
Quindi penso di essere legittimato quanto te a esprimere opinioni che abbiano valore quanto le tue chiedo troppo?
i fans che scrivono e leggono su Iceberg non hanno conflitti d’interesse nelle loro attività? e Tu Andrea come faccio ad essere sicuro che non hai interessi in quello che scrivi, ad esempio se non usi “toni alti” o previsioni nefaste siamo sicuri che tante persone leggerebbero Tue newsletter ?
eppoi non credo che vivi di rendita ma se è così beato te….
faccio il promotore Finanziario ma passo la maggior parte delle ore della giornata a criticare il sistema della Consulenza in Italia e mi rifiuto da sempre di vendere “robaccia” ai miei clienti , questa è la verità poi ci puoi credere o no…
NELLA RISPOSTA CHE MI HAI DATO hai toccato nuovamente argomenti dove mi trovi daccordo ( mi riferisco al sistema malato della Finanza mondiale) ma tu sai dove io non ero daccordo con Te e cioè solamente sulla tua “vision” macroeconomica per i prossimi anni per l’ America e l’economia mondiale.
Nella tua penultima lettera avevi parlato di “depressione” e entrambi sappiamo cosa vuol dire questa parola !
io credo che per i prossimi anni l’ America dovrà smaltire i suoi eccessi con anni e anni di crescita debole MA NON DI DEPRESSIONE tu invece hai espresso previsioni macroeconomiche le peggiori possibili e per questo io ti ho scritto: non essere estremo oggi sull tue previsioni , hai scritto molte cose giuste in questo anno , hai vinto non voler stravincere…..
CHE SIA CHIARO TI STò PARLANDO SENZA POLEMICA MA ANZI HO STIMA PER TE….semplicemente sul lato macroeconomico non sono daccordo e non su quello che si deve cambiare tutto nel modo di fare finanza su quello siamo daccordo !
io credo che i nostri tempi ci hanno insegnato che in poco tempo lo scenario può cambiare molto velocemente e quindi la mia scommessa previsione e un America che da giugno in poi inizierà un periodo di lenta convalescenza MA NON DI DEPRESSIONE che vuol dire ben altre cose .
il tempo ci dirà Andrea se avevi ragione tu o io giusto…?
BUONA GIORNATA
GIANNI CASTIGLIONI

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 14:53

Da imprenditore vorrei dare la mia opinione sulle tasse. naturalmente è solo la mia opinione e non ha nessun valore.
Le tasse per essere “giuste” dovrebbero partire da un 20% fino ad un massimo del 33%(1/3) del reddito, con una soglia minima esentasse che dovrebbe valere circa quanto serve ad una persona per vivere decentemente.
Questa percentuale dovrebbe essere TOTALE senza tutte le altre tasse indirette e nascoste a qui siamo soggetti, oltre a questo ci dovrebbe essere una quota per garantirci la pensione, la quale non dovebbe essere “rubata” in tutti i modi, come accade oggi giorno.
Ed infine c’è l’IVA che è una tassa sulle merci.

La mia è solo utopia, naturalmente.

SD

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 14:56

()

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 14:59

parlare di tetto alle tasse è ragionare in termini di vecchie teorie.
Vi ricordo che sta saltando tutto all’aria.
le tasse possono anche essere il 100% se poi uno può andare al supermercato a prendre quello che vuole gratis….

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 15:35

#29 solo se qualcuno vende al supermercato, ad esempio alimenti.
Vorrei restare con i piedi per terra, non credo che salti tutto, c’è solamente molto caos.
Il denaro finche resta nelle banche a chi serve? Che se lo tengano, e che lo mangino condito con olio e aceto. Sono capace anch’io di stamparmelo con il computer.

Tutti questi giochi economici non sono proprio incomprensibili.

2008 mais a 8,5€ al ql

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 16:06

x gianni castiglioni.

Mi sa che è ora che ti metti un po a studiare. LEggiti un po di post vecchi prima di parlare, cosi capirai chi è andrea.
Scusa ma non hai capito proprio niente di Andrea.
Auguri e cambia lavoro se non sei capace.

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 16:07

gianni castiglioni vattene le tue visioni non ci interessano. ciao.

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 17:36

questo è un commento di BORSA PROF.
lo posto perchè è semplice succinto e chiaro:
Ieri la Fed ha stupito tutti con una mossa shock: il taglio dei tassi ufficiali praticamente a zero. Ad essere più precisi ad un livello variabile tra zero e 0,25%. Non era mai successo nella storia dell’economia USA. Ma non è tutto.
Ha sparato anche altre munizioni: ha affermato che potrà comprare sul mercato qualsiasi asset le sembrerà opportuno, tossici o non tossici, magari anche T-bond. Inoltre farà tutto quel che è in suo potere per convincere i mercati alla fiducia e l’economia alla ripresa.
In realtà non riesco ad immaginare altro, oltre a quel che ha deciso di fare ieri. Perciò possiamo tranquillamente fare alcune affermazioni:
1) La FED ha sparato tutte le sue cartucce.
2) Gli USA sono il paese al mondo col denaro meno caro, praticamente regalato.
3) Siccome il denaro a breve renderà zero la mossa porterà alla distruzione dei comparti monetari del risparmio gestito che non potranno rendere quel che basta per compensare il loro lavoro.
4) La mossa ha un potere inflazionistico enorme per il futuro non immediato ed obbligherà a rialzi dei tassi mostruosi quando la recessione finirà.
5) La BCE non potrà stare a guardare se non vuole che il super-euro strozzi ulteriormente l’economia europea già malmessa di suo. Lo stesso vale per le altre banche centrali minori. Pertanto la mossa della FED ha il potere di gonfiare la liquidità mondiale a livelli mai visti.
6) Siccome la decisione è storica e causerà un mucchio di effetti collaterali c’è da chiedersi che cosa sa Bernanke per accettare tale azzardo.
7) Se neanche questa carta funzionerà non ne esistono altre, almeno dal punto di vista monetario.
Di fronte a tali dubbi è comprensibile che dopo l’euforia iniziale, che ha portato nuovamente l’indice USA SP500 alla resistenza di area 900-916, oggi i mercati asiatici e quelli europei siano piuttosto cauti e spaesati.
Dopo l’apertura altrettanto cauta di Wall Street la volatilità sembra tornare a farla da padrona e per il momento la strada del rimbalzo sembra essere tutt’altro che sgombra.
Tuttavia siamo al punto che Bernanke ha messo i mercati di fronte all’aut aut, mostrando molto coraggio nel dare tutti gli aiuti possibili.
Ora i mercati devono decidere se fidarsi od affondare.
Siamo veramente ad un punto molto critico per il futuro delle Borse

handstone

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 17:58

EURO: CHIUDE IN FORTE RIALZO SOPRA 1,43 DOLLARI

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 18:11

Finiremo a far compere a Londra, oramai si va verso la parità Euro Sterlina.Tra voli low cost e sconti.

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 18:22

E compreremo casa a Berlino costa la metà che nel resto d’Europa, il mercato immobiliare tedesco non si è ancora ripreso dopo anni dalla loro bolla speculativa.

Scritto il 17 Dicembre 2008 at 18:48

RISPONDO AGLI ANONIMI :è molto facile non mettere la faccia e l’attività che si fa e “sbraitare” senza senso…è facile.
non essere daccordo al 100 % con le analisi di Mazzalai non è un reato ma non solo forse potrebbe essere con il senno di poi anche giusto non capisco questa vostra arroganza.Al POST 31 che mi indica di cambiare lavoro rispondo semplicemente che mi piace questo lavoro e cerco di farlo al meglio non è colpa mia se forse tu sei così incazzato per il lavoro che fai che magari da scrivere parole solo in tono polemico.
Comunque nessun problema me lo aspettavo che in questo blog potevo trovare solo tanti discepoli “tutti allineati”….

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 19:06

… da nautilus…

LE NUOVE FRONTIERE
DELL’ISTERIA

UMANITARIA ===> CYBERNETICA

… riporto ciò che da INPUT fa riflettere :

17 dicembre 2008
ISP e informazioni: banche centrali e moneta del futuro

Mentre il sistema economico occidentale di sgretola, i nuovi “banchieri” preparano i caveaux delle Banche Centrali del prossimo futuro. È facile dedurre, chi saranno le entità detentrici degli strumenti che tutti utilizziamo ed utilizzeremo per lavorare, comunicare e vivere. Google, You Tube, Yahoo, Facebook, Skype, sono la nuova lobby cybernetica, che non ha bisogno di petrolio perché è cambiato il controvalore economico.

Se il sistema economico occidentale sembra sgretolarsi sotto i colpi dello scandalo delle “piramidi” di Bernard Madoff, dall’altra i nuovi “banchieri” preparano i caveaux delle Banche Centrali del prossimo futuro. Quando il panico e la propaganda della crisi economica avrà smesso di fare le ultime vittime, distruggendo i cocci della vecchia economia del “dollaro di carta”, il passo successivo sarà quello di imporre nuove regole per ricostruire il mercato e far ripartire l’economia. È facile dedurre, a questo punto, chi saranno le entità detentrici degli strumenti che tutti utilizziamo ed utilizzeremo per lavorare, comunicare e vivere, perché saranno dei mezzi indispensabili. Google, You Tube, Yahoo, Facebook, Skype, etc., sono la nuova lobbies cybernetica, che non ha bisogno di petrolio perché è cambiato il controvalore Economico. La crisi è proprio questo, è la distruzione del controvalore numerario di oro e valuta, per far posto all’unità di valore intellettuale cibernetico, che può essere il “click” dei banner, la “impressione della pagina”, il “download” e il numero delle “ricerche”: questi saranno i parametri che misureranno le nostre prestazioni intellettive, la compravendita di servizi e merci, e la stessa visibilità sociale. Quello di cui parliamo è reale, e non è molto lontano dal presente in cui viviamo, la teoria della cybernetica nasce agli inizi del 1900 e in questi 100 anni si è sviluppata nelle sue forme per divenire “attuabile” ai meccanismi biologici e sociali dell’umanità.

Conoscere la cybernetica ci fa capire anche il vero significato del progetto OpenEdge di Google, la dimensione parallela dell’internet con contenuti fruibili a pagamento, che andrebbe a concretizzare anni di lavoro di preparazione e darebbe un senso a questo enorme sistema informatico creato per monopolizzare e mappare l’informazione nel web. Il progetto di Google prevede infatti di collocare i propri server all’interno delle farm dei fornitori di connettività, e su questi server verrebbero collocate informazioni e servizi, che usufruiranno di una corsia privilegiata e a banda larga, previo pagamento di un canone a Isp o compagnie telefoniche. E’ ovvio che, in tal modo, verrebbe stravolto l’intero sistema su cui è stato costruito Internet, perché non si avrebbe più il World Wide Web, bensì un sistema a due velocità, per due classi separate di utenti. Il progetto è tutt’ora in trattativa, e Google sta cercando di trovare il modo per scavalcare quelle norme di Antitrust e di “Net Neutrality” (la neutralità della rete), utilizzando però gli strumenti di sempre, ossia la lobby.

Ed è davvero strano che il direttore esecutivo di Google Eric Schmidt sia uno dei consiglieri di Obama: ma Obama non era l’uomo venuto dal basso che non aveva lobbies dietro di sé? Il grande inganno della gente, è proprio l’illudersi che questo tipo di “potere forte” non sia dannoso come una compagnia petrolifera o di produzione di armi. Tuttavia – come da noi spiegato in precedenza, e si veda La macchina pensante – per stabilire se un potere sia pericoloso o meno, bisogna anche stabilire che tipo di crimine commette, e dunque se intacca la sfera materiale, o quella intellettuale. In quest’ultimo caso si parla infatti di “crimine invisibile” compiuto da “macchine pensanti”, che sono in grado di monitorare non solo l’accesso e il flusso di informazioni alle masse, ma riescono ad ostacolare le forze intellettuali e materiali dell’uomo.

Richard Whitt, dirigente di Google preposto ai rapporti con gli operatori TLC, per sgomberare ogni dubbio, ha precisato che si tratta solo di un’operazione di collocazione dei server, una pratica legale, che permette di ridurre i costi della banda, e lo staff di Obama, ha già trovato delle giustificazioni secondo cui “la velocità delle informazioni va pagata di più”. Ma, comunque la si metta, la neutralità del web rispetto ai contenuti sarebbe comunque violata, in quanto la “competitività” di un sito sarà dettato dalla sua capacità di “viaggiare” a velocità superiori, cosa che andrà anche ad influire sulla qualità dei servizi forniti per le comunicazioni, le videoconfenze, l’accessibilità di più utenti.D’altra parte, gli Isp diventeranno come le Banche Centrali, mentre non tutti gli Stati potranno avere la possibilità di sviluppare una tecnologia che utilizza il sistema satellitare o cavi di interconnessione. È su questo dunque che si giocherà la guerra cybernetica, sull’accesso alle reti e alle informazioni, mentre la lotta agli hacker servirà solo per il sabotaggio o per coprire forme di spionaggio, come d’altronde accade oggi con il terrorismo. In questa guerra, gli Stati Uniti continuano a viaggiare dietro i contractors ( come Google o IBM) e ancora una volta imporranno un sistema di potere e di scambi che non tutelerà la sovranità del popolo, essendo sempre nelle mani di privati.

In un futuro non tanto lontano, vedremo come hacker, virus e spyware diventeranno i nuovi terroristi o i patrioti – a secondo dei punti di vista – che lotteranno contro il “signoraggio” imposto sulle informazioni e l’accesso alla rete. I primi segnali di questa guerra già esistono, e il messaggio proviene proprio dalla Russia. Gli agenti del Servizio federale di sicurezza della Russia (FSB) hanno individuato 38.000 spyware nella regione di Saratov contro solo 700 nel 2007, come se fosse avvenuto un massiccio attacco. Gli esperti dell’FSB hanno già detto che i servizi segreti stranieri e le organizzazioni terroristiche possono utilizzare alcune di queste applicazioni come “armi di informazione”. Nel caso specifico, gli hackers della regione di Saratov hanno una reputazione a livello mondiale per le loro capacità di deviare i fondi da banche e bloccare i siti stranieri per riscatto, e sembra che i servizi segreti stranieri siano interessati anche al loro know-how. Questo deve far riflettere tutti su cosa il mondo intero sta sollevando i pilastri della società e dell’economia: praticamente sul nulla, su sistemi elettronici e software che possono davvero imporre un controllo di massa.

Etichette: Google, internet, rete, signoraggio

Postato alle 13:58HOME

http://etleboro.blogspot.com/search/label/signoraggio

saluti

nautilus

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 19:42

IL GRANDE FRATELLO

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 19:45

ah castiglioni, sei solo uno che cerca di farsi pubblicita’ gratuita, uno che vuole comparire per forza, pur non avendo nulla da dire, ammettilo, in fiondo non c’e’ nulla di male. Se cosi non fosse, saresti uno sciocco. Cioe’, ci sei o ci fai?

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 19:47

Egregio Signor Castiglioni Le rispondo io anche perchè mi è capitato più volte di non essere come dice Lei “allineato” e nessuno mi ha mai mangiato.
Ma Lei quando scrive:” Tu Andrea come faccio ad essere sicuro che non hai interessi in quello che scrivi, ad esempio se non usi “toni alti” o previsioni nefaste siamo sicuri che tante persone leggerebbero Tue newsletter ?” Dimostra chiaramente di non essersi preso minimamente la briga di leggere Andrea dal momento che anche un cieco riuscirebbe a vedere quali sono gli unici interessi che animano il Capitano: aprire gli occhi di più gente possibile di fronte alla situazione economica e finanziaria, e soprattutto seminare la consapevolezza che può esistere un mondo diverso, fondato su basi più profonde di solidarietà ed amore, farci capire che tutto questo è possibile dobbiamo solo fortemente volerlo.
Vede Signor Castiglioni, Andrea avrebbe potuto fare un sacco di soldi solo facendo short in quest’anno ,ed io in un post lontano avevo ventilato tale ipotesi, ma lui coerente con se stesso e le sue parole, non solo non hai mai preso in considerazione tale ipotesi ,ma da come mi ha risposto mi ha fatto vergognare di averlo pensato.
Andrea non è come gli altri, è un esempio a cui cercare di tendere, lui risveglia in tutti noi e sono sicuro anche in Lei, la nostra parte migliore, quella parte che avevamo da bambini e che pensavamo di aver perso, lo segua, le farà bene come ha fatto bene a me (E questa volta non alludo al portafoglio).

Cordialmente.

Mas

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 19:49

Non siamo all’asilo mariuccia

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 20:04

Per #37 credo Sig. Castiglioni Gianni

Non dovrebbe prendersela per qualche commento cattivo sui Promotori Finanziari.
Io leggo volentieri i suo commenti.
Ma purtroppo conosco qualche amico che ha subito delle perdite finanziarie assecondando i consigli del loro PF, penso che sia un lavoro difficile consiglaire i propri clienti, ed allo stesso tempo rendere conto anche al proprio Datore di Lavoro.

Un saluto

SD

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 20:07

per SD e per Mas;
sono d’accordo sul fatto che la tassazione dovrebbe essere prima di tutto un problema di giustizia sociale; ma ora diventa anche una misura di correzione dell’andamento economico; io parlavo di tassazione patrimoniale, naturalmente andrebbe anche riparametrata quella sul reddito; l’esempio di SD è un esempio sul reddito e naturalmente non si dovrebbero aumentare l’imposizione su redditi di 30000 euro, ma per quanto riguarda quella sui redditi si dovrebbero aumentare a partire da un pò più su( poi su queste misure ognuno la pensa come vuole); ma ora è troppo tardi per agire solo sul reddito; va fatta sul patrimonio e in forma assolutamente progressiva.
Per dare un’ idea comunque di come era in passato: sapete a che aliquote arrivava la tassazione sul reddito negli anni 70? al 70-72% circa, naturalmente sui redditi molto alti; poi decenni di pensiero unico liberista ci hanno messo in testa il bellissimo mantra dell’abbassamento delle tasse facendoci credere che sarebbe andato a beneficio di tutti; naturalmente il beneficio è stato quasi tutto per i redditi e i patrimoni più alti; così si è determinato alla lunga il gap tra domanda globale e offerta globale, e quindi il debito ecc.
Sono perfettamente d’accordo con te Mas per quanto riguarda il fatto che dovrebbe essere una misura non di un singolo Stato e sono d’accordo anche sul fatto che non si farà perchè le leve del potere sono in mano appunto… a chi non è povero. In questo poi in Italia non temiamo paragoni.
Come ha ammesso lo stesso Zingales in un recente articolo, agli stessi economisti in genere non piace perchè.. li toccherebbe direttamente, almeno quelli più in vista che predicano dalle colonne dei giornali.
E siccome non si farà o si farà troppo tardi, le previsioni catastrofiche di Andrea si avvereranno senza problemi.Gabriele

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 20:13

lo sappiamo tutti che il lavoro di PF è stressante e che a volte genera anche ansia,ma per questi disturbi ci sono degli ottimi rimedi:
1) Sedute di analisi dallo psicanalista
2)Yoga
e se non dovessero funzionare i rimedi sopraelencati un buon antidepressivo non si nega a nessuno.

Scritto il 17 Dicembre 2008 at 21:22

“IO NON LO SO, MA VEDO CHE IN UN MONDO CHE CORRE VERSO IL
BARATRO CANTANDO, TUTTI I TENTATIVI DI CAMBIAMENTO “SINCERI”
SONO GOCCE PREZIOSE DA NON DISPERDERE.”
….
”Credo che sia anche nella capacità di costruire relazioni anche umane (così misconosciute in economia oggi) che avremo la possibilità di convincere tutti del cambiamento necessario…
C’ è sicuramente bisogno di arrabbiarsi, di azioni di contrasto, di marcate differenze…
Come penso sia giusto cercare di portare il più possibile le idee del commercio equo e della finanza etica nelle case della gente, non per la crescita delle strutture giuridiche,
ma per la diffusione delle critiche e delle proposte insite in tali iniziative e per perseguire
il consenso e la partecipazione delle persone.”
….

“Come sempre, dopo le enunciazioni di principio si pone un problema di misura perchè la realtà è sempre più complessa della teoria. Per cominciare vorrei dire che non concepisco la coerenza
come un preconcetto fine a se stesso, ma come uno strumento per fini superiori.
Non una legge per giudicare i buoni o i cattivi, ma un comportamento, fermo nello spirito
e flessibile nei modi, per fare crescere un mondo migliore.”…
..
…“Onestà verso l’esterno…sincerità verso noi stessi…
DOBBIAMO FARE UN PROFONDO ESAME DI COSCIENZA PER
ACCERTARCI CHE NON DEVIAMO PER RAGIONI DI POTERE
(PRESTIGIO, GRANDEZZA, RICCHEZZA),

MA PER SERVIRE MEGLIO I VALORI IN CUI CREDIAMO.

Se l’ obiettivo è fare strada tra i valori, dobbiamo porre la massima attenzione
affinchè non si entri in collisione con essi.
Mescolarsi ha senso se contagiamo positivamente, non se compromettiamo il contenuto
del nostro messaggio. Dobbiamo aver chiaro che la gente si fa un’ opinione
sui nostri messaggi non dalle cose che diciamo, ma da Ciò CHE FACCIAMO e se
ci alleiamo con chi ha comportamenti sostanzialmente opposti ai nostri valori,
il nostro messaggio ne esce a pezzi.
Dobbiamo esporci per illuminare non per spengergci.

BISOGNA SCEGLIERE, SAPENDO CHE OGNI RUOLO PONE RESPONSABILITA’,
POTENZIALITA’ E LIMITI.

CHI SCENDE IN CAMPO PER INDICARE COME SI FA ECONOMIA EQUA E SOLIDALE
E SOSTENIBILE DEVE TENERE LA BARRA A DRITTA SUI VALORI,
NON ADATTARE LE PROPRIE SCELTE AGLI INDICI DI GRADIMENTO DEL PUBBLICO.

CHI PROPONE STRADE ALTERNATIVE SI ASSUME IL RUOLO DI GUIDA.
PERTANTO DEVE RIMANERE FERMO SUI SUOI PRINCIPI IN MODO DA RAPPRESENTARE SEMPRE UN FARO.
CHI STA ATTORNO GUARDA E DECIDE COSA PRENDERE, COSA LASCIARE
E COSA RIADATTARE IN BASE ALLE SUE CONVINZIONI
E VALUTAZIONI TEORICO-PRATICHE.
Ecco comparire i lampadieri, gli esploratori, i pontieri..con il quale il faro interagisce…
Ben venga la biodiversità delle sperimentazioni.
Uno scenario che vorrei animato da iniziative tutte diverse per intenti e struttura,
ma tutte uguali per chiarezza e coerenza.

LA CHIAREZZA PER NON INGANNARE.

LA COERENZA PER NON DELUDERE.

Alla fine il problema non è la misura della coerenza, ma l’ uso
prudente delle dichiarazioni per evitare di trasformarsi in falsi profeti.”

Francesco Gesuladi e Ugo Biggeri , Eretici e/o coerenti?, in Altreconomia, Aprile 2006.

continuano dicendo…

..”Tutti abbiamo a cuore di non svendere le ragioni che ci spingono a impegnarci
per cambiare la realtà.
E’ vero però che nel campo aperto della vita quotidiana, non è facile individuare
le scelte giuste.
Spesso non si tratta di scendere a compromessi con gli ideali ma anzi
di metterli in gioco meglio, tentando di rispondere alla sete di giustizia di tanti,
oggi, e non solo nel futuro.
Sono domande queste che attraversano da sempre il commercio equo
e la finanza etica in Italia, e non solo: domando con le quali siamo convinti
sia utile confrontarsi, riconoscendoci compagni di viaggio.
Eretici sì, ma non scomunicatori”.

Ecco questo viaggio e Andrea…
nel suo lavoro quotidiano,TENENDO MAGNIFICAMENTE LA BARRA A DRITTA, leggo una tensione e un tentativo “sincero” di cambiamento
nessun falso profeta qui…o adepti allineati…
MA GOCCE PREZIOSE DA NON DISPERDERE, QUESTO SICURAMENTE SI!

Ciao, Valentina

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 21:24

Gabriele #44, sono d’accordo che il futuro e piuttosto fosco; cosa succederà io non saprei dirlo. Tanto per sdrammatizzare direi che l’importatnte è la salute.

Ma come hai scritto nel post, negli anni 70 l’aliquota per i redditi elevati arrivava al 70-72% e probabilmente la ricchezza del nostro paese era più uniforme.
Ti posso confermare, per esperienza personale che gli anni 70-80 sono forse stati il migliore periodo economico del ceto medio, erano gli anni che chi aveva voglia di lavorare, poteva costruirsi qualcosa per il futuro.
Per confermare quanto dico, facendo un confronto fra il potere d’acquisto del mio reddito attuale e di quello che avevo negli anni 80; potrei dire che adesso con il mio lavoro guadagno 1/3(33%) di quello che potevo fare negli anni 80; ma non come quantità di reddito ma come qualità e potere di acquisto. Poi, per spiegare come siamo arrivati a questo progressivo impoverimento del cetio medio, bisognerebbe scrivere un romanzo.

Un saluto a tutti

SD

Scritto il 17 Dicembre 2008 at 21:48

Grazie Mas, grazie davvero!

In effetti molti si domanderanno dove sta il mio conflitto di interesse, chi sarà mai quel fesso che mette a disposizione di tutti liberamente le sue visioni, i suoi studi e le sue ricerche con le sue fonti di informazioni da 2 anni praticamente non sbagliando una sola strambata e “aiutando” molti di Voi che hanno consapevolmente creduto in questo lungo viaggio, a salvare i propri risparmi.

Se vogliamo parlare di contributi ecco il mio conflitto di interesse, 143 contributi ricevuti su una media di 2500 lettori singoli giornalieri .

Chi sarà mai quel ” misterioso ragazzo” ( sono più giovane di quanto molti si immaginano ) che ” perde ” il suo tempo ad “innacquare” di etica e rispetto, di umanità e sostenibilità delle materie “serie” come l’economia e la finanza, un conflitto di interesse il mio che il giorno che scoprirete chi sono, in realtà saprà stupirVi piacevolmente, …..un giorno non molto lontano.

Quando dico ……

” Caro Gianni, ti ringrazio di aver riconosciuto il lavoro di Icebergfinanza ma io non ho alcun conflitto di interesse e se mai qualcuno si prendesse la briga di sfogliare sino in fondo i messaggi di Icebergfinanza, avrebbe la sensazione che esiste un’alternativa reale a questo sistema……”

……ripeto quello che la cultura del sospetto vuole insinuare…. quale fine nascosto…….perchè ormai ci spaventiamo quando qualcuno ci sorride, ci ringrazia, ci saluta, ci strunge la mano, ci aiuta….. ovvero il mio unico conflitto di interesse è di aver goduto della stima di molte persone, che per me vale, lo sottolineo, più di qualsiasi contratto o proposta di lavoro, di qualsiasi ritorno economico.

Quando qualcuno sale sul nostro veliero non ha bisogno di nessun permesso, lo fa liberamente e consapevolmente purchè sia nel rispetto reciproco!

Questo è quello a cui tengo il rispetto reciproco, tu in alcuni momenti hai espresso la Tua opinione in punta dei piedi, in altri momenti ( vedi l’utilizzo di scrittura notoriamente da Troll o provocatrice ) quasi volendo imporre la tua visione, utilizzando la mia presunta avidità e voglia di terrorizzare con pessime visioni macroeconomiche.

Io lo chiamo realismo e i fatti mi hanno dato ragione e non ho bisogno di persone allineate a queste visioni, ma solo di persone consapevoli che condividano le proprie speranze e le proprie paure sempre e solo nel rispetto che chiedo anche agli altri partecipanti!

So essere ironico e feroce quando voglio ma non è questo il luogo ne il momento rispondendo a chi sostiene che sono troppo democratico, quindi caro Gianni continua a viaggiare con noi, parliamone insieme, solo il tempo ci dirà dove andremo, mi auguro di sbagliarmi ma con queste politiche rimandiamo solo al prossimo anno i problemi reali, io non amo questo sistema e non credo che abbia le risorse per farci uscire da questa crisi , semai credo nella forza dell’uomo e nella sua creatività nei mondi alternativi che possono risollevarci a cominciare dalla questione etica e morale che è alla base di ogni collaborazione e dialogo civile.

Tra recessione e depressione il confine è sottile ma si guarisce da entrambe le malattie ognuna con il suo tempo, ma non con questi sistemi non con i soliti sistemi.

Buona serata a tutti Andrea.

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2008 at 22:41

Veramente prezioso il lavoro che fai per competenza, lucidità, intuizione e metodo.

Pier Casaron

Scritto il 17 Dicembre 2008 at 23:49

Ci sono molti modi diversi di vivere un blog, quello di Andrea è uno dei migliori. Si può criticare le opinioni, avere dubbi…è possibile, ma non la sua visione e il motivo per cui lavora nei suoi post!!!
Non si può se non si segue da mesi e non si legge “veramente” quello che scrive!
Non si può se si è veramente in conflitto d’interessi. Certo che un promotore finanziario ‘per lavoro’ promuove e sempre per lavoro attacca e critica l’unica persona da mesi contro corrente che ha salvato molti risparmi con le sue visioni(basate su ricerche reali e dati). Ascoltate veramente quello che dice e i messaggi che lancia, io lo faccio e inizio a vedere al di là di come andranno le borse, l’oro o le valute. C’è un altro modo di investire i nostri risparmi e se non regolano il marciume che è uscito ed uscirà sarà l’unico possibile.
Caro promotore spera che si faccia pulizia a iniziare dai fondi italiani pioneer(unicredit) o Gestielle che con Mardoff (anni di performance al 15% ininterrottamente) nessun dubbio avevano avuto ma la certezza ora di un buco di milioni di euro.
Grazie Andrea continua così!!!!

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 00:51

Per Gianni che tutti i marinai trattano da Signore ed a cui danno del “lei”…….

Io ti do del tu e ti incollo sotto ciò che Andrea scrisse in un post di agosto scorso e che me lo fece amare subito così di getto……altri suoi scritti successivi mi fecero percepire quale profondità di valori Andrea stava evidenziando nel blog e da Chi gli venivano quei valori, gli volli doppiamente bene, così come si vuole bene ad un figlio,buono,generoso,
disinteressato e molto molto bravo in analisi finanziarie.

Ora, figurando anche te come figlio, ti vedo come un ragazzo da correggere, un figlio con nel cuore un poco di invidia per l’ottimo lavoro svolto da Andrea e per la gran frequentazione del suo blog.
Caro Gianni, visto che siamo a Natale prova a non lanciare sfide e togliti dal cuore tutto ciò che rode ed impara a conoscere Andrea… così eviterai, a tutti noi che lo amiamo, di scendere “in piazza” a difenderlo.

Essendo la nonna salita a bordo di questo veliero a fine estate,come tutte le nonne mi permetto di dire quello che penso….

buona notte a tutti
ccp

ecco lo stralcio dal post di Andrea:

……….Ho sentito parlare di figli e non posso non ricordare che…..
in ogni bimbo che nasce è nascosto un sogno di Dio!
Non potrei immaginare il nostro mondo senza la gioia o il pianto di un bimbo, dei nostri figli ma in fondo ha ragione chi scrive che se tu non senti la fame non potrai mai capire cosa significa morirne….se non conosci le gioie e i dolori di un figlio non potrai mai capire come è buia la notte senza la loro luce.

Grazie Andrea,sei una consolazione in mezzo a tanto marciume finanziario, veramente una luce per tutti quanti noi e non intendo solo una luce finanziaria.
Un abbraccio
ccp

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 00:52

Caro Andrea, ho bisogno di un’opinione, non di un consiglio, solo un’opinione su una cosa che non capisco: perchè una banca dovrebbe offrire di questi tempi un rendimento di più del 4% per almeno 6 mesi, senza alcun vincolo, su un “conto di deposito”? Perchè lo fa, secondo te?
Qualcuno ha un’idea in proposito?

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 03:20

#52…per farsi prestare facilmente soldi dal cliente..e che molto probabilmente non restituirà mai..come una farfalla attirata dalla luce che finirà per bruciarsi le ali..nao..che ottimismo stasera..in questo momento mi pare che il mercato è entrato in acque sconosciute..il leviatano è dietro l’angolo..
mm dove sei? ricordi cosa dicevo a fine novembre sull’oro?
the next..oro a fine anno a 1000 tondi..chi scommette?
ciao

de

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 07:23

oro a 1000 $ …..
però con cambio a 1, 60 in pratica per noi non cambia nulla

handstone

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 08:29

Come tutti sanno, le dimensioni della bolla globale sui derivati son quasi 10 volte le dimensioni dell’economia mondiale. E molte aree del mercato dei derivati sono ancora nascoste e oscure.

Perciò il crollo della bolla dei derivati potrebbe persino essere più grande del crollo della bolla immobiliare.

ormai i paragoni vengono fatti con il 1340 ,il grande crollo , molto piu grande del 29.
catastrofisti ….puo darsi , ma se le cifre sono quelle sopra allora bisogna ascoltare anche quelli che ci consigliano di fare scorta di alimenti (si ….ci sono anche questi pazzi)

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 09:37

Il rischio di stampare troppa moneta
Alfonso Tuor

http://www.cdt.ch/articolo.php?id=1

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 09:37

Qualsiasi acquisto che facciamo è un investimento che può rivelarsi fruttuoso o meno. Ebbene ci sta anche il meno. NON E’ UNA TRAGEDIA SE CI STA IL MENO!

Ecco perchè l’investimento splendente ( carico del più avvincente simbolismo ), è valido di questi tempi in cui la carta potrebbe diventare straccia e, comunque, la fiducia nelle banche è sottozero. Dopo aver iniziato a investire nell’uomo e magari ancora meglio , più in ALTO , non c’è niente di male a interessarsi anche di oro.
Ma non dimentichiamo la scala dei valori.

Grazie Capitano per tutto ciò che illumini, anche per quello che i miei occhi, comunque, non riescono a vedere. E la mia testa non comprende.

RobertoLara

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 10:52

per SD 47; come tu dici il tuo potere d’acquisto 20-30 anni fa era superiore; e infatti sono parecchi anni che il potere d’acquisto dei redditi medi e bassi è fermo o in calo; aumentando l’offerta-che viene per lo più dagli investimenti in nuovi impianti, fabbriche ecc.,e quindi dall’accumulazione di ricchezza- ed essendo stagnante la domanda- che viene principalmente dal ceto medio e basso che consumano tutto o quasi il reddito-, la recessione era già cominciato nel 2001, dopo il crollo delle borse; da allora negli USA e poi in tutto il mondo, per far aumentare anche la domanda ( e anche negli USA per favorire la rielezione di Bush)si è inondato il mondo di credito facile, anche a chi non poteva permetterselo, come una vera e propria droga che dà assuefazione e che ha bisogno di dosi sempre più alte per sostenere un organismo che alla fine collassa.
La cosa che secondo me molti dovrebbero capire è che quando si sentono dire “Vi ridurremo le tasse”, invece di essere contenti, la maggior parte dovrebbero preoccuparsi; infatti come si è visto la riduzione delle tasse va al 90% circa a beneficio dei pochi e le briciole ai molti; ma poi quei molti dovrebbero capire che quella riduzione verrà compensata dall’aumento dell’imposizione indiretta-bolli ecc.- o dal taglio di prestazioni sociali, il cui risultato finale, mentre per i pochi in cima alla piramide sociale sarà comunque largamente positivo, per il ceto medio sarà largamente negativo. Mi piacerebbe che la gente non si facesse infinocchiare.
Qualche anno fa in Svezia, dove ci sono principalmente due partiti che si contendono sempre il potere e che comunque hanno programmi abbastanza simili, in uno dei periodi preelettorali, la parte che si trovava in svantaggio secondo i sondaggi, per recuperare cominciò a promettere tagli di tasse- promesse che in quel paese non vengono quasi mai fatte-.
Risultato: la sconfitta; lì la popolazione non abbocca tanto facilmente agli specchietti per allodole.
Un saluto Gabriele

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 12:42

CRISI: GESUITI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE
La crisi finanziaria che penalizza anche il nostro Paese e’ stata finora “eccessivamente enfatizzata dai media”. Lo scrive oggi la Civilta’ Cattolica che prevede tempi peggiori: ” probabilmente – scrive – il panico diventera’ molto piu’ ampio dell’attuale se le previsioni di molti economisti sul numero dei disoccupati attesi in primavera si concretizzeranno”.

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 13:06

Caro Gabriele purtroppo quello che scrivi è verissimo, ciò si associa ad una classe politica miope e tuttora reduce dalla Prima Repubblica, ed a un Parlamento gerontocratico,purtroppo non ci sono per l’Italia vie di uscita se non quella del tirare a campare.
Siamo fuori da tutti i settori innovativi,un sindacato e imprenditori conservatori dei propri privilegi e interessi che non vedono al di là del buco della serratura,non esiste una coscienza civica,per non parlare poi delle tasse che sono una spada di damocle sullo sviluppo di questa nazione. Si usa la demagogia (composto di demos, “popolo”, e ago, “conduco / trascino”) solo per consolidare i propri interessi di casta ,Si scimmiottano a seconda della convenienza sistemi economici che non fanno parte della nostra cultura prendendo solo purtroppo le cose sbagliate.
Concludendo per questa Italia vale il detto:
FATE QUELLO CHE DICO IO E NON FATE QUELLO CHE FACCIO IO.

Cordialmente
La coscienza del caos

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 13:18

sul tema di alfonso tour.

l’europa comunque non può lasciare che il $ vada alla deriva e dovrà adottare le stesse soluzioni degli yankee.
immagina te che l’€ si rafforzi troppo,….esportazione a zero .
e ci converrebbe importare tutto…..
no non si può

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 13:34

Caro GIANNI, la tua arrabbiatura è giustificata, come lo era quella del COMPASSO.

Caro Compasso mi complimento con te, dopo un paio di post molto polemici ora stai dando grossi contributi a tutti noi, non avevo dubbi……………….grazie
Caro Gianni, nessuno ti caccia, non siamo discepoli allineati e abbiamo bisogno di te come di chiunque altro voglia capire………….e voglia agire…………………….

I mercati gireranno………saliranno…………ci sarà un’altra bolla????????????
Molto facile……uscire dalla crisi creando bolle artificiali è stata una tattica molto adoperata in questi anni…….vedi….. internet….immobiliare……petrolio…….materie prime………

Noi ce ne accorgiamo solo ……..quando scoppia…………

Allora Andrea ci apre gli occhi……..ci dà indicatori che nessuno usa……..

I corsi azionari misurano il valore di un’azienda…………….sconta utili futuri……….previsioni di fatturati in crescita…………….consumi futuri…………….crescita infinita…………………..questo sistema è caduto……………………..

Caro Gianni, questo ci dice Andrea.

La finanza invece di essere supporto alla economia è diventata ……fine a se stessa……..
Il mercato dei capitali funzionale alle aziende…………..è diventato un oceano di squali………………che se la ridono ……….alle nostre spalle………….anche alle tue spalle…………

Caro Gianni, questo ci dice Andrea.

Rimani con noi, con la stessa umiltà di chi sa più di noi e ci ama…….

gracav

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 13:38

Per tantissime cose è conveniente se non convenientissimo comprare per esempio in Germania (Hardware,software,abbigliamento) oppure in altri paesi dove c’è l’euro,siamo tra i paese con gli stipendi più bassi e i prezzi più……………

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 13:53

In un regime di concorrenza per alcuni beni conviene guardare in altri paesi,per le auto per esempio un cittadino tedesco conviene comprare in Italia.

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 14:02

La sanità italiana scivola dall’undicesimo al diciottesimo posto nell’Unione europea nel quadro dell’assistenza sanitaria a misura di consumatore. Il risultato emerge dall’analisi dell’Euro Health Consumer Index 2007(EHCI), l’indagine annuale sull’assistenza sanitaria nell’UE. Nella sua mediocre prestazione l’Italia è in compagnia di Repubblica Ceca, Regno Unito, Malta, Spagna e Slovenia.

Il vincitore, in questa classifica che raggruppa 29 paesi, è l’Austria con 806 punti, seguita da Paesi Bassi (vincitore nel 2005), Francia (vincitore nel 2006) e quindi Svizzera, Germania e Svezia. In cinque categorie, coperte da 27 indicatori delle prestazioni, l’Italia ottiene 80 punti su un potenziale teorico di 1.000.

Il report rivela come “l’Italia dispone attualmente di servizi di informazione sanitaria piuttosto buoni, trasparenti e accessibili”. “Peccato però -afferma Johan Hjertqvist, presidente di Health Consumer Powerhouse- che i cittadini non ne sono bene informati”. Anzi, “un po’ più di marketing non guasterebbe!” .

Tra le soluzioni, Arne Björnberg, Research Director dell’Euro Health Consumer Index, rileva come “l’accesso diretto alle cure specialistiche porterebbe a una decisa riduzione dei lunghi tempi di attesa”. “Inoltre- aggiunge- il sistema sanitario appare dominato da ‘baroni in camice bianco’”.

L’Euro Health Consumer Index è la classifica annuale dei sistemi sanitari nazionali europei considerati sotto cinque aspetti fondamentali per i consumatori: i diritti e l’informazione dei pazienti, i tempi di attesa per trattamenti comuni, i risultati delle terapie, la generosità del sistema e l’accesso ai farmaci. L’Index, pbblicato per la prima volta nel 2005, è tracciato attraverso una combinazione di statistiche pubbliche e ricerca indipendente.

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 14:15

La class action slitta ancora
Il via ai ricorsi a luglio 2009

ROMA – Ancora una sospensione per l’operativita’ della class action. Nel decreto Milleproroghe e’ infatti stata inserita una proroga al 30 giugno 2009 per l’entrata in vigore del ricorso collettivo risarcitorio. La class action, introdotta con la finanziaria per il 2008, sarebbe dovuta entrare in vigore a giugno di quest’anno, poi con il decreto estivo sulla manovra il nuovo strumento era stato sospeso fino al 31 dicembre 2008. Con il decreto di oggi e’ arrivato un ulteriore slittamento di sei mesi.

Oltre allo slittamento, il governo ha varato una class action che riduce i margini di operatività. La possibilità per i consumatori di ricorrere ad un’azione collettiva di risarcimento scatterà soltanto per gli illeciti avvenuti a partire dal primo luglio 2008. Viene eliminata, inoltre, l’esclusiva alle associazioni dei consumatori nel promuovere l’azione e si concede maggiore potere di filtro ai giudici sull’ammissibilità.

L’esecutivo depotenzia così la norma che era stata introdotta con l’ultima finanziaria di Prodi. Con la forte limitazione alla retroattività si vieta quindi di far ricorso collettivo sulle più note vicende che hanno colpito i risparmiatori, da Cirio a Giacomelli, da Parmalat ai bond argentini.

Furiosi i consumatori. “Vergogna! Siamo indignati – dicono i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti – E’ evidente che gli obiettivi sono altri. Il Governo e la Confindustria vogliono rendere impossibile l’azione di risarcimento per i danni subiti dai cittadini nelle truffe Cirio, Parmalat e vogliono rimandare il più possibile l’attuazione della legge stessa”.
(18 dicembre 2008)

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 15:57

l’oro è passato da 700 dollari a 870.

però con l’indebolimento del $ noi ci abbiamo rimesso.

l’ETF gold fisico ci ha rimesso un 1,5%

se il $ va a picco ci si rimette anche con l’oro !!!!??????

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 16:10

x 67
NO

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 18:57

.

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 20:42

x67 ovviamente SI un crollo cosi violento del dollaro non poteva non lasciar traccia.

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 22:28

..la soluzione è nel riposo dell’economia..come ha detto il ns capitano Andrea..

utente anonimo
Scritto il 18 Dicembre 2008 at 23:51

riguardo all’articolo di Tuor:
se si verificasse la terza ipotesi, ossia crollo della fiducia nel dollaro con il mancato afflusso dei capitali esteri negli USA, alla FED non rimarrebbe che stampare moneta con le conseguenze già viste nella repubblica di Weimar.
Ecco la parola “magica” la FIDUCIA. Infatti dopo l’abbandono dell’ancoraggio del dollaro all’oro nel 1970 dall’ora la circolazione monetaria si dice “fiduciaria”.
La crisi della repubblica di Weimar favorì poi l’ascesa del nazismo, il resto della storia la sappiamo….

ettore

utente anonimo
Scritto il 19 Dicembre 2008 at 10:00

se si vuole investire in oro, ci si dovrebbe coprire dal rischio dollaro: comunque nel caso di crollo del dollaro l’oro dovrebbe più o meno compensare tale crollo; magari non si guadanerà ma neanche si dovrebbe perdere molto

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