In sintesi qui sotto quello che ha detto ieri il banchiere Jerome Powell, una chiara ed esplicita dichiarazione di fallimento, la politica monetaria non è in grado di sostenere Main Street, le piccole e medie imprese, la gente comune, l’America vera…
a) TASSI FERMI almeno sino al 2023!
b) I tassi non verranno rialzati almeno sino a quando ci sarà di nuovo piena occupazione ovvero secondo le loro inutili previsioni sino al 2025
c) NESSUNA ripeto NESSUNA possibilità di raggiungere l’obiettivo del 2 % sull’inflazione, almeno sino al 2023
d) La Fed non può da sola sostenere l’America, servono stimoli fiscali.
Ovviamente una banca centrale non può combattere la povertà, la disuguaglianza, Powell sono settimane che continua a ripeterlo, i banchieri centrali hanno paura di una rivoluzione, mettono le mani davanti, sentono le reazioni della gente comune in America.
Inutile dire che questi banchieri stanno prendendo in giro miliardi di esseri umani, stanno aumentando la ricchezza dell’1 % della popolazione, lasciando l’onere del debito al restante 99%.
E’ davvero facile posizionarsi contro chi non conosce la storia o la ignora come i banchieri centrali, come il Giappone, tengono in piedi aziende fallite, banche decotte contribuendo ad ampliare ancora di più la DEFLAZIONE da DEBITO, facendo collassare la velocità di circolazione della moneta è allontanando di almeno TRENTA ANNI il possibile ritorno dell’inflazione.
Continuate così, mi raccomando, ci sarà da divertirsi!
Mi chiedo quanto tempo serve perché la gente si svegli, loro continuano a dire che hanno a disposizione tutti gli strumenti che servono, ma quando è il momento di usarli, ricordano a tutti che la loro onnipotenza ha un limite.
L’unica fortuna è che questi scienziati sperano di scatenare l’inflazione per diventare ancora più ricchi e fottere la classe media, ma non ci riusciranno, perché sono sostanzialmente stupidi.
In qualunque azienda normale, gente come Draghi soprattutto, ma anche Powell e Bernanke, la Yellen sarebbe stati mandati a casa per incompetenza, sono dieci anni che cercano di rilanciare l’inflazione, fanno proiezioni a caso e falliscono!
Le proiezioni sul PIL USA della Fed di ieri sono assolutamente ridicole!
La Fed ritiene che il PIL si contrarrà solo del 3,7% nel 2020, per poi risalire del 4% nel 2021 e del 3% nel 2022. Addirittura pensano che il tasso di disoccupazione sarà del 7,6% nel 2020, del 5,5% nel 2021 e del 4,6% nel 2022.
Basterebbe far recapitare ai loro uffici studi le conseguenze empiriche di una pandemia, che i lettori del nostro Machiavelli ben conoscono per comprendere che sono pie illusioni!
Il prossimo capitolo sarà il crollo dei consumi, i 600 euro scaduti a luglio hanno finito di sostenere l’economia americana.
L’oro se ne è accorto!
Innanzitutto vi risparmio i pessimi dati di ieri sulle vendite al dettaglio in America, ben sotto le aspettative e con i mesi precedenti rivisti sensibilmente al ribasso.
Per il resto i tassi a lungo sono stabili e il dollaro ha capito ormai l’antifona, se cede 1.1750 tanti auguri alla fine del dollaro.
Per ragioni tattiche, J. P. Morgan AM ha modificato il suo giudizio sul dollaro statunitense passando da un sottopeso rispetto alle valute del G10 a una posizione neutra. Ma, nella convinzione che l’orientamento espansivo della politica monetaria e fiscale possa avere conseguenze nel medio-lungo termine, non decide in questa fase di passare a una posizione decisamente rialzista. Alla luce della svolta della Fed sull’inflazione e considerato il miglioramento dei dati macro USA, la grande casa d’investimento ritiene che almeno nel breve termine ci sia la possibilità che il dollaro recuperi in parte il terreno perduto, soprattutto se gli operatori cominciano a scontare la possibilità di far convergere le condizioni finanziarie e la politica monetaria.
BCE PREOCCUPATA PER L’EURO FORTE
Sono le conclusioni cui giunge il Bond Bulletin Settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, spiegando che il nuovo orientamento sul dollaro si basa su tre fattori fondamentali: l’inasprimento delle condizioni finanziarie in Europa dovuto alla forza dell’euro, i contagi da virus si stanno riducendo in USA mentre salgono in tutta Europa, le altre banche centrali potrebbero seguire la strada della Fed in direzione di un ulteriore allentamento. Il Team di J. P. Morgan AM cita al proposito Banca d’Inghilterra e la Reserve Bank of Australia, mentre osserva che il ritorno della deflazione nell’Eurozona sta inducendo la Bce a cominciare a preoccuparsi della forza dell’euro.
Trump dopo i brutti dati sui consumi e sulla produzione, non può fare altro che sperare che repubblicani e democratici si mettano d’accordo, al punto di twittare
“Andate per i numeri molto più alti, repubblicani, tutto torna comunque negli Stati Uniti”.
Infatti il problema sono i repubblicani che vogliono solo un trilione di stimoli, mentre i democratici ne vogliono almeno 3 di trilioni e sanno che Trump ha un disperato bisogno di un accordo.
Andrea… Trump a novembre vincerà con circa 325 voti, quindi niente battaglia legale…