in caricamento ...
SPREAD ITALIA: THE NAKED GUN!
Prima di iniziare una semplice riflessione, semiseria ma non troppo!
Ma davvero c’è ancora in circolazione qualche ingenuo che non ha ancora capito cosa in realtà è successo negli ultimi cinque mesi, qualche ingenuo che fa fatica a comprendere la dinamica della competizione per il potere fra i vari attori geopolitici in questa Europa?
Abbiamo assistito alla più imponente opera di dissuasione mediatica mai messa in piedi nel nostro Paese, giornali e televisioni a rete unite, hanno urlato per mesi alla fine del mondo, inneggiato allo spread, agenzie di rating pronte a scatenare uragani ovunque, carri armati ed invasioni da Bruxelles e alla fine lo spread è ancora li.
Anzi da domani tornerà a scendere, perché il teatrino di ottobre si è concluso, tutte le agenzie di rating hanno comunicato le loro ovvietà e la Commissione UE ha bocciato la manovra.Dopo il gentile diniego, loro apriranno la procedura di infrazione, ti daranno il cartellino giallo, per quello rosso, dovranno aspettare almeno un anno, per dire, vedi, avevamo ragione, non serve a nulla fare politiche anticicliche.
Io lo so che a molti può dare fastidio vedere lo spread italiano scendere mentre quelli del resto d'Europa salgono contro i rendimenti del paese con il sistema finanziario più fragile e corrotto, ma dovete farvene una ragione! Buon fine settimana rosiconi! #s&poor's pic.twitter.com/LCAGRazrgE
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) October 26, 2018
Per carità, se mettiamo insieme tutte le previsioni di peste, tifo e colera che Cottarelli & Company, da mesi suggeriscono, c’è davvero da preoccuparsi, soprattutto se sei una persona normale, che ignoria la realtà delle cose, ricordati che da sempre hai vissuto sopra le tue reali possibilità e che ora è arrivato il tempo di fare penitenza.
Di solito a capo di qualche organismo europeo o mettono chi falsifica il master o qualche faccendiere esperto in evasione ed elusione fiscale di massa…
Jean-Claude Juncker killer d'Europa @JunckerEU https://t.co/PslyNfJKjL
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) October 27, 2018
Ma prima di tornare all’argomento principale, per tutti quelli che da secoli aspettano Godot inflazione, la sognano, la intravvedono nei loro incubi, per gli ignoranti, soprattutto economisti e scienziati economici, che non hanno ancora compreso per quale motivo per almeno altri dieci anni, l’inflazione sarà assente, una cattiva notizia.
Dell’inflazione non c’è traccia, un ectoplasma in mezzo ad un oceano di deflazione da debiti…
#GDP core personal consumption expenditure deflator (inflation measure targeted by Fed) increased at just a 1.6 percent annual rate in Q3, why hike rates when below target?
— Dean Baker (@DeanBaker13) October 26, 2018
Tradotto… l’indicatore preferito dalla Federal Reserve che è la banca centrale americana per misurare l’inflazione, il cui livello ottimale è il 2 % è aumentato solo del 1,6 % nel terzo trimestre del 2018, perché i tassi devono salire, se la realtà è ben al di sotto della fantasia?
One striking item in #GDP is a slowing of #inflation, writes @DeanBaker13. Core PCE deflator increased at a 1.6% annual rate in 3rd Qtr. There is little evidence of any acceleration in the inflation rate. Detailed analysis here https://t.co/0AlXqVuwPp
— CEPR (@ceprdc) October 26, 2018
In realtà mentre tutti vi descrivono le meraviglie della crescita americana del 3,5 % nel terzo trimestre, dietro i numeri, la storia è alquanto triste, gli investimenti residenziali sono scesi di oltre il 4 % annuo, quelli fissi e non residenziali latitano e solo un enorme accumulo di merce nei magazzini, nella speranza di vendere tutto a Natale, ha sospinto di oltre due punti percentuali il Pil americano.
Le vendite di automobiline, stanno svanendo, un motore in panne quello dell’industria automobilistica drogato esclusivamente dal credito al consumo e solo la riduzione delle tasse ha tenuto alto il livello dei consumi in questi mesi, i tassi ipotecari sempre più elevati insieme alla scomparsa di parte delle agevolazioni fiscali, stanno invertendo il trend del mercato immobiliare, nessun contributo positivo per i prossimi mesi.
Un elemento sorprendente in questo rapporto è un rallentamento dell’inflazione. Il deflatore principale per la spesa per consumi personali (PCE) (misura dell’inflazione presa di mira dalla Federal Reserve) è aumentato a un tasso annuo dell’1,6 percento nel trimestre. Nonostante il basso tasso di disoccupazione, vi sono poche prove di un’accelerazione del tasso di inflazione. (…)
I dati relativi al PIL del terzo trimestre sono praticamente una storia da da manuale per descrivere una riduzione delle tasse quando l’economia è vicina alla piena occupazione. Abbiamo assistito a un salto nel consumo che è stato compensato da cali di abitazioni e investimenti e da un crescente deficit commerciale. Nel quarto trimestre la crescita sarà certamente più debole, il boom della crescita sembra essere ancora più breve di quanto previsto.
Quindi nessuna fretta, loro hanno bisogno ancora di un po di tempo per assimilare concetti semplici come la “debt deflation” o forse sanno quello che li aspetta e provano ad alzare il più possibile i tassi, prima di essere costretti a portali in territorio negativo!
I mercati azionari? Non è stata una grande annata, ma sai bellezza, il bello deve ancora arrivare, soprattutto per i fondi passivi e le strategie del gregge.
Per carità, gira voce che a partire dalle prossime settimane, le aziende americane, torneranno ad riacquistare la proprie azioni, a sostenere i mercati, magari arriva pure Babbo Natale, ma il giocattolo ormai si è rotto è solo questione di tempo.
Poi bisogna vedere cosa ne pensano gli americani di Trump e non i giornali o le televisioni, difficile assistere ad un rimbalzo che vada oltre il gatto morto, i mercati aspettano solo la conferma della vittoria di zio Donald, ma si sa, sono capricciosi e spesso isterici, lunatici e vivono di breve termine.
Ma torniamo a noi allo spread, alle agenzie di rating e soprattutto al proliferare di sciacalli che girano intorno alla carcassa dei risparmi degli italiani, oltre 1200 miliardi di euro giacenti sui conti secondo alcune stime.
Il primo è una novità nel panorama attuale dell’informazione economico/finanziaria, un certo Cottarelli, non si vede in giro troppo, questo signore, tranne quando mangia spaghetti alla carbonara in un ristorante a Berlino…
Con spread a 660 plausibile una patrimoniale. Questi sicari sono pericolosi, anche solo con le parole! https://t.co/ABSTgYmdtt di @repubblica
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) October 26, 2018
Se lo spread volerà a 600 punti, ( NB… come ben sapete, non riuscirà nemmeno a superare i 400 punti ) una bella patrimoniale sui conti correnti degli italiani è auspicabile e plausibile, magari suggerita da una bella troika.
Ovviamente dopo aver chiamato qualche scienziato del Fondo monetario internazionale, che ci spiega dopo aver distrutto la Grecia, come fare a distruggere anche l’Italia, usando uno di quei moltiplicatori falliti che tanto piacciono alle elites e alla finanza speculativa, predatrice, un altro buon samaritano che auspica una crisi e una fuga di capitali…
Blanchard il genio dei moltiplicatori suggerisce che l'espansione fiscale programmata non aumenterà la crescita ma potrebbe addirittura ridurla. Vagheggia una crisi e la fuga degli investitori @AlbertoBagnai https://t.co/qv6IZq7SZm
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) October 26, 2018
Ma la ciliegina sulla torta arriva direttamente dalla Germania, dalla Banca centrale tedesca che auspica una mega patrimoniale non al 0,20 % come quella che ha messo Monti sui Vostri investimenti, ma una 100 volte più massiccia, ovvero un bel 20 % del Vostro patrimonio, ovviamente con interessi compresi.
Surreale! Ma ai tedeschi non è bastato perdere due guerre mondiali? “Patrimoniale” al 20%, il piano della Bundesbank per dimezzare il debito italiano https://t.co/YoOkRcHGYd
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) October 28, 2018
Un fondo “salva-Stato” tutto italiano, finanziato con il risparmio degli italiani attraverso speciali titoli di Stato di solidarietà sottoscritti forzatamente dai risparmiatori nella misura del 20% del proprio patrimonio netto: così l’Italia, attingendo alla ricchezza degli italiani, può risolvere il problema dell’elevato debito pubblico ed abbassare lo spread senza aiuti esterni, senza ricorrere all’Esm (European stability mechanism) e «senza chiedere l’intervento dei contribuenti europei» o della Bce. È questa la provocatoria, ma ampiamente argomentata, proposta lanciata oggi sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung da Karsten Wendorff, economista di punta della Bundesbank responsabile per il dipartimento delle finanze pubbliche nella banca centrale tedesca. L’ipotesi, si precisa nel servizio, è a titolo personale.
Gli amici di Machiavelli sanno per quale motivo i tedeschi suggeriscono di non toccare il Fondo salvastati europeo, si il MES, quello dove tutti gli Stati europei in questi anni hanno messo i soldini per salvare le banche tedesche e francesi, hanno disperatamente bisogno che sia libero, perché serve per salvare Deutsche Bank e qualche altra banca zombie tedesca…
Chiudiamo con un altro becchino che si presenta al capezzale del nostro Paese, un altro banchiere qualunque, stiamo correndo dritti contro un muro, da soli, il resto del mondo va che è una meraviglia, come la carriere di questo signore che se non ricordo male è il presidente di una grande banca francese, che girava voce, voleva fondersi con Unicredit, il cui amministratore delegato è un altro francese, …
Un altro ignorante che parla, per fortuna è stato cacciato dal mondo cooperativo! Bini Smaghi: “Deficit al 3% e rischio recessione, l’Italia corre diritta contro il muro” https://t.co/Zw8At8VBsm
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) October 28, 2018
Mustier, uno davvero bravo hanno scelto ad Unicredit, non leggete il pezzo qui sotto, potrebbero venirvi brutti pensieri, e si sa che a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!
Gli strani affari del banchiere francese di Unicredit http://t.co/9ilEQwZF via @linkiesta
— Linkiesta (@Linkiesta) December 17, 2012
Domani vi racconterò un’altra storiella, ovvero come il genio di Unicredit è riuscito a regalare miliardi di euro di crediti deteriorati al mercato.
Per il resto tutto bene, in Germania perde la Merkel, anche se non è una novità…
LASSIA STARE MERKEL è finita… In #Assia volano i Verdi e l'estrema destra | L’Huffington Post https://t.co/qLJOamiz4Q
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) October 28, 2018
Ah dimenticavo, il rating è rimasto lo stesso, questa volta aveva ragione quel vecchio marpione di Machiavelli, le agenzie di rating non hanno avuto il coraggio di calcare subito la mano, la Commissione Ue, come abbiamo visto ormai è più o meno come il due di picche.
S&P conferma il rating dell’Italia a BBB ma taglia l’outlook a negativo https://t.co/t0460sfcmy pic.twitter.com/t5abJtvYUr
— IlSole24ORE (@sole24ore) October 26, 2018
Quindi il rating che avevano alzato lo scorso anno è rimasto tale e quale, il prossimo giro se mai ci sarò, ritornerà dove era, uno scalino sopra la spazzatura, si quella che c’è dentro il cervello dei signori del senno di poi.
Ora quello che conta sono le elezioni di medio termine in America, la saga dello spread per il momento si è conclusa, vediamo oggi se sarà di nuovo rally di lunedì.
#standardpoors Rating confermato. Rally di lunedì! 😉 pic.twitter.com/jDSshihpJH
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) October 26, 2018
L’inflazione non ci sarà MAI!!! Almeno senza piena occupazione (4% di disoccupazione ?).
Ci stanno prendendo per il (_!_) da 50 anni. Solo il lavoro genera capitale, quindi reddito, quindi tasse, quindi entrate per lo Stato. Bastaaaaaaaaaaa.
Devi essere connesso per inviare un commento.
CORSIE sullo SPREAD su vari Time Frame
Tick by Tick …. ad 1 Minuto…. ad 1 Giorno….ad 1 Settimana ….. ad 1 Mese