DEUTSCHE BANK REQUIEM!
Per carità, nulla di particolare, magari bastano una decina di nuovi aumenti di capitale tanto per cambiare e tutto si risolve, ma per il momento la voragine con la banca intorno scompare dall’indice EUROSTOXX 50 e forse è meglio che lo tolgano pure da quello settoriale bancario europeo, prima che qualche algoritmo se ne accorga e distrugga definitivamente l’euro e la Germania…
Roma, 4 set. (askanews) – Deutsche Bank, la più grande banca tedesca, uscirà il prossimo 24 settembre dall’indice delle blue chip di borsa europee, Euro Stoxx 50, a seguito crollo della sua capitalizzazione di mercato che quest’anno è scesa del 30% a 20 miliardi di euro. Lo ha confermato la stessa banca di Francoforte per la quale si tratta dell’ultimo contraccolpo di quello che è già stato un 2018 molto difficile. Lo riporta il Financial Times.In un comunicato Deutsche Bank ha dichiarato che il suo impegno per la ristrutturazione e il miglioramento della redditività “non sono influenzati dall’annuncio del fornitore dell’indice” aggiungendo che la stessa ristrutturazione “sosterrà la sua valutazione da parte del mercato e quindi aumenterà la capitalizzazione”.
Stoxx Ltd, la consociata di Deutsche Börse che si occupa degli indici, lunedì notte ha informato i suoi clienti autorizzati delle modifiche all’Euro Stoxx 50, secondo i calcoli basati sui prezzi di chiusura delle azioni di venerdì, con le modifiche alla composizione che entreranno in vigore entro le prossime tre settimane.L’indice Euro Stoxx 50 rispecchia le 50 principali blue chip europee in nove settori, e attualmente ha sette banche tra i suoi membri, tra cui l’italiana Intesa SanPaolo. Le altre due aziende italiane incluse sono Eni ed Enel.
Moody’s Downgrades Deutsche Bank on Change in German Law
La scorsa settimana è tornata a circolare sul Financial Times, la voce di fusione tra zombies del secolo….
FT: “However, any German banking megadeal could not happen without political support. People familiar with the thinking of Europe’s banking watchdog say the ECB’s Single Supervisory Mechanism is in favour of banking consolidation. “
https://twitter.com/Double__Click__/status/1036511943744471040
Fusione sicura tra Deutsche Bank e Commerzbank, secondo il Financial Times https://t.co/3a3ODA6me6
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) September 5, 2018
Perché Deutsche Bank e Commerzbank hanno interesse a sposarsi
I PERCHE’ DELL’INTESA IN FIERI
Un’unione tra Commerzbank e Deutsche Bank (comunque non considerata immediata) darebbe vita al terzo istituto europeo, dopo Hsbc e Bnp Paribas , e per le dimensioni potrebbe aprire la strada anche a operazioni tra banche di Paesi diversi, come quella (più volte ipotizzata) tra Unicredit e SocGen .
LE OPPORTUNITA’ DELL’ACCORDO
Restando ai due gruppi tedeschi, consulenti e banchieri, anche annusando le ingenti commissioni in entrata, vedono significative opportunità nell’accordo. Commerzbank è ancora partecipata al 15% dallo Stato ed è da tempo sul mercato. Perciò la banca guidata da Martin Zielke in passato è stata accostata anche ad Unicredit e Bnp Paribas . Il prezzo, stimato in 14 miliardi (con premio del 35% sui valori attuali), non sarebbe pagato in contanti ma con scambio di azioni.
IL RUOLO DI CERBERUS
La manovra sarebbe facilitata dalla presenza nell’azionariato delle due banche tedesche del fondo Cerberus, che è diventato anche advisor del ceo di Deutsche Bank Christian Sewing in materia di redditività. Il recupero di efficienza e il taglio dei costi è peraltro necessario nel settore bancario tedesco, uno dei meno redditizi in Europa.
CHE COSA SERVE A DEUTSCHE BANK
Dal lato di Deutsche Bank , l’integrazione con Commerzbank potrebbe agevolare il cambiamento del modello di business verso il retail. Deutsche è oggi è la banca europea più esposta attivi illiquidi, con 633 miliardi di titoli di livello 2 e 22 miliardi di livello 3. Una svalutazione del 5%, secondo una recente analisi di R&S Mediobanca , ridurrebbe il capitale Cet1 di Deutsche del 9,5% (da 14,8 a 5,3%).
LO SGUARDO DELLA BCE
Inoltre la Bce, che finora si è focalizzata soprattutto sui crediti deteriorati, in futuro potrebbe guardare con più attenzione gli strumenti illiquidi. Sewing vorrebbe rendere le attività meno volatili, riducendo il peso dell’investment banking e aumentando quello di corporate e retail: in questo ambito Commerzbank (che pure è attiva come banca d’affari) ha 13 milioni di clienti e può facilitare economie di scala, ottenibili grazie anche all’integrazione in corso di Postbank dentro Deutsche Bank .
LO SCENARIO
Ancora per alcuni mesi, tuttavia, le banche tedesche (come quelle italiane) potrebbero essere impegnate più a guardare in casa propria che all’esterno. Sempre che non arrivino offerte su Commerzbank da banche estere: in tal caso la politica tedesca potrebbe scendere in campo per creare un maxi-polo nazionale.
(articolo pubblicato sul sito di Mf/Milano Finanza)
Comunque vada sarà un disastro, il nostro modellino preferito che ha previsto quasi tutte le banche fallite, nazionalizzate ed incorporate nella crisi subprime americana, non lascia scampo al governo tedesco e all’intera Germania, auguri!
Dimenticavo, ieri abbiamo parlato di Sudafrica…OOOOOPS!
Rand extends losses as South Africa unexpectedly entered recession. The economy contracted -0.7%QoQ in Q2 vs expectations of +0.6% growth. Q1 growth was revised lower from -2.2% to -2.6%. Some bounce back from Q1's contraction was expected. pic.twitter.com/9S4XfBO3vv
— Holger Zschaepitz (@Schuldensuehner) September 4, 2018
Un’ottima notizia. I Tedeschi hanno sempre cercato di forzare la mano. Hanno perso delle guerre militari, adesso perdono quella finanziaria.
Bonus, crolla l’area Euro.
Era ora.
Leggo che il principale azionista se ne sta andando.
Le mie fonti ne avevano parlato anni fa, di questa crisi Tedesca, e della conseguente rottura della UE. Hanno anche fatto delle considerazioni generali riguardo alle cause profonde della rottura della UE, ma magari le postero’ piu’ avanti
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@ IcebergFinanza
“il nostro modellino preferito che ha previsto quasi tutte le banche fallite, nazionalizzate ed incorporate nella crisi subprime americana, non lascia scampo al governo tedesco e all’intera Germania, auguri!”
Magari fosse un problema ridotto alla sola Germania, Capitano… Se ancora esisterà l’UE, quando avvertiremo IL BOTTO provenire da nord (per chi come l’Italia è a sud), gli auguri saranno da fare a tutti i Paesi Europei (ITALIA compresa) dai quali -c’è da giurarci- i tedeschi pretenderanno “le spese di viaggio” per salvare non solo Deutsche Bank, ma la Germania intera…