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MERKEL GERMANIA: LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI!
Per chi non conosce la storia, la Notte dei lunghi coltelli si riferisce a un episodio della storia medioevale dei popoli germanici che narra dell’agguato e della strage dei nobili celti ad opera dei germani invasori d’Inghilterra nel Natale del 450 d.C.
In Germania l’evento è ricordato come Röhm-Putsch, secondo l’espressione coniata dal regime nazista[2]) fu l’epurazione avvenuta per mano delle SS che ebbe luogo in Germania per ordine di Adolf Hitler fra il 30 giugno e il 1º luglio del 1934, coinvolgendo i vertici delle SA – le squadre d’assalto naziste – riuniti nella cittadina di Bad Wiessee, unitamente ad altri oppositori del regime, vecchi nemici o ex compagni politici di Hitler, e anche alcune persone estranee alla vita politica o militare tedesca. Secondo i dati forniti il 13 luglio dallo stesso Cancelliere del Reich, furono assassinate 71 persone[3], ma il totale delle vittime fu stimato tra le 150 e 200; di 85 di esse si conosce il nome[4].
Ieri scadeva il termine per formare la famigerata coalizione Giamaica…
Germania, tensioni tra gli alleati Lunga notte di negoziati per Merkel
BERLINO«Ore di alto dramma nella politica tedesca» è una frase che dal 1945 si è sentita poche volte. Stanotte si è avvicinata alla realtà. Da quasi un mese, Angela Merkel guida i colloqui per la formazione della nuova maggioranza di governo e si è autoimposta la data del 16 novembre per arrivare a un accordo politico di massima con una coalizione di quattro partiti: la sua Cdu, la gemella bavarese Csu, i liberali e i verdi. Ieri, una riunione — 52 negoziatori presenti — è iniziata all’ora di pranzo ed è andata avanti, in diverse forme nella notte. La sua «drammaticità» (politica) sta nel fatto che avrebbe potuto finire in molti modi, con un ventaglio tra il successo e il fallimento.
La questione è rilevante per: ovviamente il governo della Germania che solitamente è stabile; per l’intera Europa che da oltre 50 giorni, dalle elezioni federali del 24 settembre, attende che il peso massimo della Ue torni a fare politica; per Frau Merkel che, se i colloqui fallissero, vedrebbe seriamente messa in discussione la sua leadership, anche tra i cristiano-democratici. Il fatto è che tra i quattro partiti le differenze sui punti del programma di governo sono molto ampie: negli ultimi giorni hanno cercato dei compromessi ma le distanze su questioni chiave come l’immigrazione, la lotta ai cambiamenti climatici, le tasse, le politiche sociali, il futuro dell’Europa rimangono. In più c’è il fatto che ogni decisione presa nella notte dovrà poi essere approvata da ognuno dei partiti coinvolti. Solo a quel punto, inizieranno i negoziati veri e propri per arrivare a un programma dettagliato di coalizione scritto, valido per i quattro anni di legislatura, e alla distribuzione dei ministeri. Un governo prima di Natale non ci sarà in ogni caso: forse si andrà a gennaio.
Basta osservare attentamente l’immagine qui sopra per mettere la Germania tra i cigni neri del 2018, nel prossimo outlook “Epic Moment” del nostro Machiavelli, uno che di politica se ne intende, il numero dei migranti che potrà accogliere nei prossimi anni, il prelievo fiscale per la ricostruzione dei nuovi Lander della Germania dell’Est, tassazione e bilancio statale con la paranoia ddell’indebitamento e del pareggio di bilancio sono solo alcune delle questioni sul tavolo per non parlare del quinto incomodo, ovvero il futuro dell’Europa, dove le divergenze sono notevoli.
Qualunque sia l’accordo che riusciranno a fare, se ci riusciranno viste alcune distanze siderali tra la coalizione Giamaica, non durerà molto e l’instabilità non sarà solo una prerogativa del nostro Paese, ma diventerà il Vietnam della Germania.
Appare soltanto in tempi di pace e prosperità, e scompare nei tempi bui…
Prossimamente la Germania, per poter sopravvivere, avra’ piu’ che mai bisogno di usare tutto il suo peso in Europa a danno degli altri paesi per incamerarne le risorse. In pratica: quello che e’ gia’ successo tutti questi anni sara’ ancora piu’ evidente e rabbioso e lo si vedra’ su tutti i fronti, da quello agricolo a quello industriale, dal mercato del lavoro (vedi riduzione delle 8 ore giornaliere, una logica conseguenza della filosofia che ha guidato l’agenda 2010 di Schroeder) all’ acquisizione di aziende straniere, dall’immigrazione alla valuta fino ovviamente al debito, alle banche e alle regole che le governano.
L’auspicio di Thomas Mann di una Germania europea e’ stato disatteso e ora abbiamo la temuta Europa tedesca. La fine dell’Europa come comunita’ “di pari” e’ iniziata con l’annessione della DDR da parte della BRD (quella che la propaganda e l’ingoranza celebrano come la “riunificazione tedesca”) ed e’ proseguita con l’Euro e i vari trattati.
Pertanto, se proprio dobbiamo mangiare pane e cipolle, preferirei farlo sapendo di non contribuire a mantenere i tedeschi e preferirei veder interrotta questa esiziale “campagna vittoriosa”.
Spero che Lufthansa non compri Alitalia… e spero anche che i tedeschi non vincano il prossimo campionato di mondiale di calcio perche’ il desiderio di dominio poggia sulla convinzione di essere “i migliori” e i tedeschi sono mediamente abbastanza sciocchi (non solo il popolino ignorante ma anche la classe medio-alta che legge cosi’ volentieri la Bild Zeitung) e pertanto pericolosi.