Credetemi Amici, non esiste al mondo ambiente come quello finanziario, dove l’ignoranza regna sovrana, un mondo nel quale ci si muove esclusivamente in branco, in gregge, senza riflettere senza sapere cosa in realtà fare.
E’ bastato un dato “taroccato” migliore del previsto per invertire in maniera sensibile il cross euro dollaro e aumentare le scommesse su un rialzo dei tassi a settembre.
Per carità, bene così, perché le solite illusioni dei mercati ci permettono di osservare come avevamo annunciato venerdì,. importante svolta nell’andamento di breve termine del dollaro, che si è rafforzato contro tutte le valute, soprattutto per quanto riguarda l’euro. Per quanto riguarda il resto, non importa se invece di luglio si è scelto agosto per la prossima piccola tempesta perfetta in un bicchiere d’acqua è in atto un rimbalzo dell’Araba Fenice morta e i mercati americani dovranno fare buon gioco a cattiva sorte.
C’è troppo ansia nell’attendere l’inevitabile correzione, anche un bambino capirebbe che sui mercati finanziari il gioco continua ad essere truccato, soprattutto in America, ma anche in Italia, un indice sostenuto, solo ed esclusivamente dall’illusione dei piani di investimento individuali.
C’è tanta brava gente la fuori che campa suggerendovi quotidianamente che non c’è alternativa all’equity, sai ci sono le banche centrali, sai il mercato obbligazionario è il bolla e via dicendo. Non vi ricorda nulla quello che accade alla metà del 2015, quando noi suggerivamo di fare molto attenzione e loro continuavano a prospettare cieli blu infiniti.
Serve un pò di analisi comportamentale, gli eccessi hanno bisogno di illusioni collettive, prima di ritrovare la loro vera dimensione e questa è un’illusione collettiva e noi come sempre supportati dalla storia e dall’analisi empirica non abbiamo alcuna fretta.
Il nostro John Hussman della Hussman Funds vi spiega molto bene per quale motivo questo è uno dei più importanti eccessi della storia dei mercati finanziari…
La maggior parte degli analisti ha una mentalità che prefigura una “correzione” massima del 15%, in modo tale che, non importa quanto i prezzi elevati siano, il rischio massimo probabile è solo del 15% (e ciò sarebbe considerato un pessimo risultato). In realtà, però, non è questo il modo in cui funziona …(…) Con il tempo i rapporti prezzo / ricavi tornano in linea. Attualmente, ciò richiederebbe un crollo di circa l’ 83% nelle azioni tecnologiche (ricorda il massacro della tecnologia del 1969-70). (…) Se capisci i valori e la storia del mercato, sai che non stiamo scherzando. “
Anche se riesce difficile crederlo, quello che vi abbiamo prospettato nell’ultimo nostro manoscritto per alcuni indici mondiali è simile, ma ovviamente per gli ottimisti interessati, questo è solo un bluff.
A mio parere prosegue Hussman, (sostenuto da un secolo di cicli di mercato attraverso la storia) gli investitori stanno sottovalutando enormemente le prospettive di perdite di mercato al termine di questo ciclo, sovrastimando la disponibilità di titoli o settori “sicuri” che potrebbero evitare danni. Attualmente stimiamo le perdite medie di circa -63% per l’indice S & P 500 al completamento del ciclo di mercato corrente. Non esiste un singolo decile di azioni per le quali ci aspettiamo perdite di mercato inferiori a circa -54% e si stima che i decili più performanti potrebbero perdere circa -67% al -69% del loro mercato capitalizzazione.
O si certo sai Bellezza, le banche centrali hanno tutto sotto controllo, non accadrà mai nulla, i mercati non potranno che continuare a salire all’infinito, ti racconta il tuo consulente di fiducia che vive di bolle…
Le banche centrali non possiedono conoscenze nascoste e misteriose che sono in qualche modo oscure ai mortali. Se c’è qualche cosa che si potrebbe chiedere, è se alcuni governatori del FOMC abbiano mai esaminato con cura tutti i dati storici, dato che molte delle loro proposizioni possono essere confutate nella maniera più elementare.Una cosa dovrebbe essere chiara: i responsabili politici non sono diventati “più intelligenti”. Quello che sono diventati, ad ogni ciclo di bolle alimentate, sono diventati solo più sconsiderati e arroganti nella loro volontà di estendere le condizioni finanziarie speculative incoraggiando la ricerca del rendimento, comprimendo i futuri investimenti futuri Il tutto amplifica le conseguenze distruttive che inevitabilmente provocano e, ironicamente, usano le stesse conseguenze per giustificare nuovi interventi.
Resta evidente che l’economia americana concluderà l’anno con la peggiore crescita degli ultimi anni ben sotto il 2 %, visto che la Fed di New York e il suo modellino partono da una previsione di crescita per il secondo trimestre di appena il 2 % in un trimestre che negli ultimi anni aveva sempre visto una crescita oltre il 3 %.
Aug 04, 2017: New York Fed Staff Nowcast
- The New York Fed Staff Nowcast stands at 2.0% for 2017:Q3.
- News from this week’s data releases had a small positive impact on the nowcast.
- Positive news from the ISM manufacturing report and from labor market data was only partly offset by negative news from consumption and construction data.
Il rimbalzo del dollar index intorno a quota 92 prefigura un’inversione di breve che potrebbe raggiungere livelli sensibili, non resta che attendere, come sempre di inflazione nemmeno l’ombra. La linea maginot infranta nelle ultime settimane di luglio della quale abbiamo parlato nell’ultimo manoscritto resta l’obiettivo minimo di questo rimbalzo.
Washington, 17:55 – 04 agosto 2017 (AGV NEWS)
A luglio sono stati creati 209 mila posti di lavoro negli Stati Uniti; il tasso di disoccupazione è rimasto pressoché uguale (al 4,3%) a quello del mese precedente. Lo ha reso noto l’Ufficio delle statistiche del lavoro. La maggior parte dei posti di lavoro sono nati nei servizi alimentari, nei servizi professionali e nel settore sanitario.
Circa 7 milioni di persone sono rimaste disoccupate, divise uniformemente al 4 per cento tra gli uomini e le donne mentre il tasso di disoccupazione per i più giovani si è fermato al 13,2 per cento. Il tasso di disoccupazione generale è in costante diminuzione da metà del 2015 ma non è cambiato molto negli ultimi mesi, ha sottolineato l’Ufficio delle statistiche del lavoro.
Per quanto riguarda i salari…
Particolarmente importante per gli investitori e gli osservatori della politica della Federal Reserve, perché fornisce indicazioni sull’andamento dell’inflazione, è il dato sui salari orari: dopo essere saliti dello 0,15% a giugno su base mensile, a luglio sono balzati dello 0,34% contro attese per un +0,3%. Ciò potrebbe convincere la Fed ad effettuare una terza stretta entro la fine del 2017, come ha più volte indicato.
I numeri di giugno sono stati rivisti al rialzo a 231.000 mentre quelli di maggio sono stati rivisti in ribasso a quota 145.000 portando a un incremento netto complessivo di 2.000 unità.
La partecipazione alla forza lavoro è salita dal 62,8 al 62,9%, ma rimane vicina al minimo dall’ottobre 1977, pari a 62,4%.
Come detto, in rialzo i salari orari: l’incremento è stato di 9 centesimi a 26,36 dollari rispetto al mese precedente, mentre su base annuale sono saliti del 2,5 per cento (un passo modesto osservato ormai da un anno a questa parte). La durata della settimana media di lavoro è rimasta a 34,5 ore, livello attorno a cui si attesta da vari mesi.
Includendo anche i milioni di americani che si accontentano di un lavoro part-time o che sono scoraggiati, il tasso disoccupazione è rimasto all’8,6%. Il dato era sceso al 7,9% durante l’espansione economica terminata alla fine del 2007. (America24)
Attenzione perché ora arriva il bello, devo ammettere che mi sono quasi commosso, visto che lo hanno riportato sul Sole 24Ore…
Proprio la composizione della nuova occupazione – con la significativa presenza di impieghi “poveri” – aiuta forse a spiegare uno dei persistenti talloni d’Achille del lavoro e dell’economia, evidente anche a luglio: la debolezza salariale, che tiene l’inflazione sotto la desiderata e salutare soglia del 2 per cento. I salari orari sono aumentati dello lo 0,3% a 26,36 dollari, il miglior andamento da ottobre. Ma non abbastanza da schiodare i compensi dal passo annuale del 2,5%, anemico rispetto al 3,5%-4% tipico di simili fasi di espansione. Allo stesso tempo la bassa partecipazione alla forza lavoro è migliorata solo marginalmente, al 62,9% dal 62,8%, e il tasso allargato di disoccupazione e sotto-occupazione, lo U-6, è rimasto invariato all’8,6% rispetto al 7,9% della scorsa espansione.Usa vicini alla piena occupazione
Io aggiungo solo due grafici che parlano più di mille parole! Il primo è questo…
… il secondo è questo …
Fermiamoci qui e facciamo un piccola riflessione, anche se ormai sono solo quattro chiacchiere tra amici, mentre il mondo festeggia il nulla!
Nell’indagine svolta intervistando le famiglie, se una persona dichiara che ha lavorato un’ora alla settimana è considerato impiegato, occupato, chiaro il concetto, ti intervistano ma nessuno verifica. Ripeto se lavori un’ora alla settimana hai un lavoro e non ti devi lamentare. Inoltre se fai tre lavori a part-time che complessivamente superano un numero di ore, sei considerato assunto a tempo pieno.
A luglio le assunzioni sono state esclusivamente a tempo determinato, contratti a part-time, uno o due mesi e nulla più, barman e camerieri ovunque 393.000 posti di lavoro a part-time e 54.000 posti fissi in meno.
In America ma non solo, se non hai lavoro e non lo cerchi, non sei considerato disoccupato ma semplicemente non fai parte della forza lavoro.
Vuoi vedere i dati? Eccoli…
Orario settimanale lavorato è rimasto invariato. I salari sono aumentati di ZERO virgola ZEROCINQUE centesimi, un aumento strepitoso, roba da far esplodere l’inflazione ovunque.
Chiaro il concetto o ci mettiamo tutti a scommettere sul rialzo dei tassi a settembre a urlare come Greenspan che c’è una bolla sui bond ?
A proposito, un compagno di viaggio mi ha chiesto di documentare tutte le affermazioni di Greenspan sulle bolle dei bond e dei mercati in genere, visto che è famoso per aver dichiarato l'”esuberanza irrazionale dei mercati ” ben quattro o cinque anni prima che scoppiasse la bolla della new economy…
Più questa gente parla e più, mentre le cicale cantano e si divertono, è giunto il momento di fare come le formichine, per prepararsi per il lungo inverno che verrà.
Per il resto la verità è figlia del tempo e noi non abbiamo alcuna fretta, lo suggerisce la storia.
Appare soltanto in tempi di pace e prosperità, e scompare nei tempi bui…
Eccellente post, come al solito. Complimenti al Capitano.