in caricamento ...
LA CRISI E’ FINITA!
Ecc,o quando sento uno che doveva fare il medico, sorvegliare il rischio di diffusione dell’epidemia, uno che ha clamorosamente sbagliato diagnosi e ora si vanta di aver inventato una cura miracolosa, dicevo, quando in questa crisi, sento uno che dice che la crisi è finita, statene certi durerà almeno tanto tempo ancora.
In fondo lo aveva già detto nel 2013 il buon Draghi che la crisi era finita…
The euro zone crisis is over (apparently) | Reuters
Lui insieme a tanti altri, era il 2013 il peggio era alle spalle, la crisi era finita.
Ora ci riprova il nostro eroe!
Draghi: “La crisi economica è alle nostre spalle”
La crisi degli ultimi anni ha creato “condizioni fertili per dare voce alla retorica nazionalista e populista”, ma ci ha anche portato “a migliorare la nostra conoscenza delle forze politiche ed economiche, e quindi a tradurre questa nuova conoscenza in azione. In questo modo la crisi ha finito col rivelarsi una ‘distruzione creativa’ che alla fine ha dato forma alla nostra risposta politica”. E’ il quadro tracciato in un discorso a Tel Aviv dal presidente della Bce Mario Draghi che ha sottolineato come “ora la crisi è alle nostre spalle“.
Ora davanti al Parlamento dove tutti ascoltano e ben pochi domandano, perché nella sostanza c’è in giro un’ignoranza pazzesca, il paziente sta guarendo, ma preferiamo che resti attaccato alla flebo…
Draghi: “Sostegno monetario resta necessario.
“Abbiamo ancora bisogno di politiche monetarie molto accomodanti”. I salari “crescono ancora troppo lentamente”, per dirne una (…) Il presidente della Bce, solitamente restìo a fare commenti politici (a una domanda sulle elezioni in Italia ha risposto infatti di non essere la persona adatta per un commento sul tema), ha ribadito che l'”euro è irreversibile”, ma soprattutto che “non bisogna avere paura di cambiare i Trattati”
Sul Corriere Panebianco suggerisce di non dare lezioni aglio USA come stanno facendo i tedeschi… Le lezioni sbagliate agli Usa ma soprattutto …
La storia ha sempre la capacità di sorprenderci. È per questo che le letture deterministe degli eventi non funzionano. Per anni e anni ci siamo sentiti dire , ad esempio, che la globalizzazione era irreversibile. Nulla di più falso. Il mondo ha conosciuto varie ondate di globalizzazione (che apparivano sempre ai contemporanei come irreversibili) seguite da fasi di ripiegamento e di chiusura.
La lettura deterministica di Draghi sull’euro fa sorridere, l’euro non è irreversibile, più sente il bisogno di dirlo e più la fine della moneta unica si avvicina.
Tornando a qualche settimana fa, ovviamente uno deve andare in Israele per fare certe dichiarazioni, la retorica delle banche centrali probabilmente è un argomento difficile da digerire, soprattutto se si dimentica che la BCE ha sequestrato nell’estate del 2015 un intero popolo la Grecia o se si dimentica che nel 2011 in Italia ha partecipato al colpo di stato imponendo la deflazione salariale che sta devastando il Paese.
Di cosa parlo? Leggetevi questo, leggetevelo tutto!
DRAGHI: DEFLAZIONE SALARIALE LA GRANDE MENZOGNA!
Oggi chi ha contribuito a creare la crisi, va in giro per il mondo a pontificare sulla fine della crisi, su come è stato bravo ad evitare una depressione, sulla creatività distruttiva della propria azione politica e meno male che sembrava… solo monetaria.
Quindi la BCE come ammette Draghi ha dato una risposta politica, la BCE è un organo politico.
Dal punto di vista sociale e politico, ha ricordato Draghi, “i fondatori dell’Europa avevano ragione, ma nel sessantesimo anniversario dei trattati di Roma servono ulteriori progressi”. “Le sfide che dobbiamo affrontare – ha ribadito – vanno oltre l’Unione economica e monetaria: riguardano la sicurezza, le migrazioni, la difesa e in generale tutte quelle sfide che possono essere affrontate solo accorpando la sovranità” dei paesi dell’Unione Europea.
Il presidente della Bce ha ricordato come “l’Unione europea e l’euro hanno sempre avuto il sostegno della maggioranza dei cittadini europei, ma spesso è stata solo l’opposizione ad alta voce che è stata ascoltata”. Ma “ora – ha concluso – questa maggioranza silenziosa ha riacquistato la sua voce, il suo orgoglio e la fiducia in se’ stessa”.
La maggioranza silenziosa ha paura, perchè voi banchieri e politici quotidianamente seminate panico e terrore, senza l’euro e il capitale sarà la fine, senza le banche non c’è più vita sulla terra.
EUROPA: IL FASCISMO DE’ NOANTRI!
Lo so che è un concetto difficile per molti ma ci penserà la crisi a farvelo comprendere!
L’altro giorno ho letto un articolo sul Sole 24 Ore il quale esaltava Deustche Bank, come la banca delle banche, la più sicura, la migliore, dove tutti vogliono investire, in fondo, da bambino in molti per gioco, sognano di far parte della banda del buco, di un’organizzazione criminale.
Caso Mps, Deutsche Bank accusata di “criminalità organizzata”
Noi non abbiamo fretta, la verità è figlia del tempo e la banca tedesca resta in cima alle nostre preferenze per un implosione magistrale!
Forse qualcuno se l’è persa ma non di certo noi, quando osserviamo qualcosa di interessante lo teniamo in caldo, nel forno, pronto per essere sfornato al momento opportuno!
Intesa SanPaolo: piano per tagliare fino a un terzo delle filiali (Ft)
Ubi Banca: oltre 1500 esuberi entro il 2020 tra Banca Marche, Etruria e Carichieti
In fondo lui lo aveva detto, bisogna dare atto a Renzi di essere stato di parola, l’ex premier Matteo Renzi aveva dichiarato a Cernobbio che sarebbe necessario dimezzare il numero dei dipendenti del settore riducendolo di circa 150.000 in meno in 10 anni.
Ma naturale, è da mesi che la BCE propone come unica soluzione tagliare occupazione per le banche italiane, no mandare a casa manager inetti che hanno amministrato asili nido che custodivano i risparmi degli italiani, no fare pulizia ai piani alti, ma mandare a case i bambini, chiudere gli asili. Si salvano e si aiutano con artifici contabili banche criminali come Deutsche Bank e poi si lavora in guanti bianchi per smontare il credito cooperativo.
La BCE che tanto si è data da fare in questi ultimi anni per imporre la deflazione salariale, tagli del personale in Italia, a cominciare dalla famosa letterina del 2011, nelle ultime settimane sembra essersi pentita…
Lavoro, la Bce toglie il velo delle convenzioni statistiche: “I disoccupati …
“I disoccupati sono il doppio di quanto dicono i dati ufficiali”
Il bollettino economico dell’Eurotower nota che nell’Eurozona i salari crescono pochissimo nonostante l’occupazione, ufficialmente, stia aumentando. Il motivo? I numeri dell’Eurostat non tengono conto di chi ha smesso di cercare un posto perché scoraggiato e soprattutto dei “sottoccupati”, cioè chi suo malgrado lavora part time. In questo modo il tasso sale al 18%. E in Italia quasi il 25% della forza lavoro, cioè la somma di occupati e persone in cerca di occupazione, è “manodopera sottoutilizzata”
La Bce ha alzato il velo sui salari. Non bisogna stare fermi –
Quando la Bce segnala che «la capacità inutilizzata della forza lavoro europea è al 18%», quindi a un tasso doppio rispetto a quello ufficiale della disoccupazione, poiché non considera la sottoccupazione, le forme di precariato e gli scoraggiati, punta l’attenzione sull’urgenza di creare un lavoro di qualità, cui corrisponda un salario più in linea con i fondamentali dell’economia.
A me piace Draghi, oltre che a vendersi come salvatore della patria dopo essere stato una delle principali cause di questa crisi insieme alla BCE, ora manda fuori messaggini in codice per pulirsi la coscienza!
In fondo Voi lo sapete, questi sono medici che hanno clamorosamente sbagliato diagnosi e ora si vantano di aver inventato cure miracolose.
Rileggetevi tutta la vera storia, in questo post vi raccontiamo la grande menzogna…
DRAGHI: DEFLAZIONE SALARIALE LA GRANDE MENZOGNA!
Nel frattempo attendiamo che qualcuno ci racconti la verità su quello che è accaduto da parte di Banca Etruria,la banca di babbo Boschi, prima la Boschi, poi Del Rio, manca ancora qualcuno?
SCRIVELLANO (PIACENZA). “Se mi convocheranno parlerò alla commissione d’inchiesta: in Parlamento, non sui giornali, risponderò ovviamente a tutte le domande che mi faranno”. Il muro del no comment regge, ma un forellino per guardarci attraverso si nota. Federico Ghizzoni, il banchiere più inseguito d’Italia, dribbla i tanti giornalisti venuti ad aspettarlo sotto la casa di campagna. Ma a chi insiste di più fa capire meglio il suo stato d’animo, la sua voglia di togliersi quello che è diventato un peso. Quando il campo sarà sgombro dalle strumentalizzazioni mediatiche, che a ore alterne lo vogliono ariete dell’opposizione o parafulmine del governo, darà il suo contributo di cittadino perché si chiariscano i rapporti tra la maggioranza, la sua icona Maria Elena Boschi e la Banca dell’Etruria, saltata nel 2015 mentre il padre e il fratello dell’allora ministra operavano ai piani alti. “Adesso non parlo, perché non si può mettere in mano a un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo – si è sfogato Ghizzoni dopo il pranzo domenicale, consumato prudenzialmente in casa -. E’ un caso della politica, sarebbe dovere e responsabilità della politica risolverlo “.
Tutto qui, l’abbiamo tirata fuori dal forno al momento giusto, incominciavo a sentire odore di bruciato!
Nonna di Renzi: «Tiziano? Mai detto bugie» – Corriere.it
A fare il premier? E non è contento Tiziano?
«Certo però dopo lo vede che succede? E poi gliel’ho detto pure io al Matteo: troppi problemi. Prima il terrorismo, dopo gli immigrati che arrivano e sono tanti tanti. Matteo dice che non è vero, ma per me non è così».
C’è chi pensa che suo nipote stia scaricando il padre. Non è così?
«Lui va d’accordo con il padre. Non hanno mai litigato. Nemmeno quando il ragazzo era piccolo. Certo il carattere è quello lì».
Ovvero?
«Il Matteo vuole fa’ sempre quello che vuole lui».
Ieri tutti preoccupati per il meno due della nostra borsa, sono i mercati bellezza, sono preoccupati per la democrazia, non la vogliono, loro preferiscono qualche fantoccio che faccia le loro riforme, preferiscono la troika, preferiscono lo “status quo”
E’ quanto meno curioso mettere a confronto l’ottimismo [fuoriluogo] di Draghi “la crisi è finita” con la realtà dei fatti che in Italia racconta dell’ 11% di disoccupazione, e 5 milioni di abitanti accertati sotto la soglia di povertà (con almeno altri 5 milioni a rischio di finire sotto quella soglia, il che significa un 16% dell’intera popolazione) alla faccia della crisi “finita e ormai alle spalle”,
senza considerare il pesante fardello degli NPL ancora in essere nel sistema bancario italiano e con le due Banche Venete e MPS ancora profondamente coinvolte in una delicata ed incerta fase di trattativa con la Com.UE (l’attuale esecutivo di gov. ha annunciato alcuni mesi fà che “tirerà fuori” 20 miliardi per tamponare il sistema bancario italiano, ma finora non ha fornito basi concrete per far comprendere COME TROVERA’ o DOVE PRENDERA’ tutti questi soldi…)
Ora, ci stà tutto, ma francamente “la crisi è finita” stride alle orecchie di Spagna Italia Portogallo e relativi abitanti di basso ceto (la MAGGIORANZA), non considero la Grecia i cui 10 milioni di abitanti sono già stati ampiamente spremuti, e ancora pare non sia finita per loro. Neppure buona parte dei francesi può dirsi tranquilla economicamente al punto da concordare con l’ottimismo di Draghi. Di certo, quelli che stanno meglio sono svizzeri e norvegesi che guarda caso non hanno nulla a che fare con €uro e con UE.
“sostegno monetario resta necessario”
su questa affermazione si può essere d’accordo (sarcasticamente parlando; altrimenti, se interrompono il QE, viene giù tutto), fino al punto da prendere come modello quello giapponese, se occorre, per limitare i danni… sono convinto che quella rimane l’unica soluzione, per LORO : nel corso degli ultimi anni, hanno fagocitato un sistema al punto che non può più essere mollato interrompendo i flussi di acquisti di titoli governativi, quindi saranno obbligati a perseverare su quella linea, ancora per molto tempo : chissà che ne pensano i tedeschi che vedono col fumo agli occhi la politica monetaria accomodante messa in atto dal board BCE ormai da due anni, così come non vedono l’ora che il mandato di M.Draghi arrivi a termine [per insediare un TEDESCO in quella carica] : ecco, allora sarò curioso di vedere se e come cambieranno una politica monetaria che hanno fortemente criticato.
“Sul Corriere Panebianco suggerisce di non dare lezioni agli USA come stanno facendo i tedeschi…”
No caro Panebianco: che i tedeschi faccino i tedeschi fino in fondo, come lo hanno sempre fatto…cosi’ e’ piu’ chiaro anche ai (pochi) americani incerti (americani autoctoni) chi ha ragione tra Trump ed i globalisti(Obama soros clinton eccetera ) …con la grecia ed il sud europa tiranneggiati apposta ANCHE per avere l’euro debole e conseguire i noti surplus…grazie cari tedeschi, secondo me la posizione di Trump ora e’ piu’ solida…e noi possiamo sperare.
P.s. non so’ se e’ chiara a tutti la traduzione del pensiero della malefica tedesca: e’ EVIDENTE che vogliono avere le bombe atomiche, questo voleva dire “dobbiamo fare da noi”.
Le hanno già: il bimbo in Francia ne ha per tutti i gusti e di tutti i tipi, generate da 60 reattori che tra breve, in fase di decommissioning, ricorderanno a tutti quanto sia conveniente e buona l’energia atomica. I Tedeschi a Fessen ne hanno un assaggio…
Il Bimbo e la Krukka possono ora convolare a (giuste) nozze (tanto il Bimbo è abituato alle differenze di età ed ha gusti divergenti dal Cavaliere) e la bomba è servita in tavola, munita di bandiera franco-tedesca.
Dopo la MOAB, avremo la FOAB, papà Emmanuel e mamma Angela…
Liberi tutti è liberi tutti…
stanziale@finanza,
@ d
…generate da 60 reattori che tra breve, in fase di decommissioning, ricorderanno a tutti quanto sia conveniente e buona l’energia atomica…
giusta osservazione la tua;
i reattori nucleari francesi, tutti di “seconda generazione” (e quindi tutti figli della stagione anni 60) stanno raggiungendo la fine del loro ciclo operativo (per chi non conosce l’argomento in maniera approfondita, va detto che una centrale nucleare non ha vita infinita ma limitata al max a 50anni di operatività, almeno quelle di “seconda generazione”) onde per cui Francia francesi (e governo in carica) si ritroveranno tra breve una spesuccia non indifferente da sobbarcarsi per quanto riguarda lo smantellamento delle centrali e il trattamento delle barre di uranio che vi sono stockate.
Ci sono problemi enormi oltre alle “spesucce”
a) mentre fai decommissioning, da dove la prendi l’energia?
b) dove infili tutte le scorie di risulta e le barre esaurite?
L’apprendista stregone è in procinto di scoprire che il rubinetto non riesce più a chiuderlo… come nel film di Disney
Se qualcuno avesse il gusto dell’orrido potrebbe interessarsi della vicenda di Fukushima, del contenuto delle sue piscine con le barre esaurite, sulla persistente contaminazione del Pacifico e sulla sindrome cinese…
@ d
“mentre fai decommissioning, da dove la prendi l’energia?”
vero; la Francia è attualmente il Paese che più di ogni altro al mondo produce energia nucleare (l’80% dell’energia elettrica prodotta in Francia proviene dai propri reattori nucleari) tanto da ritrovarsi con un forte surplus [oltre i propri fabbisogni interni] che vende a paesi esteri confinanti (Italia compresa), ma credo anche che i vertici francesi non siano così idioti da non avere programmato per tempo un piano di smantellamento progressivo, non è pensabile che debbano mandare in pensione congiuntamente tutto o la maggiorparte del loro parco reattori…
il problema che citi al punto b) è tuttora uno dei temi irrisolti del nucleare; so che alcuni anni fà, l’esecutivo di gov francese in carica (erano i tempi di sarkosy) aveva promosso un operazione “pro rifiuti” ai comuni locali, offrendo a quest’ultimi somme ingentissime se erano disposti a stivare nei loro ambiti territoriali, in depositi da scavare molte miglia al di sotto della superficie, i rifiuti prodotti dai reattori nucleari in funzione, ma non so se la cosa è stata presa in considerazione e neppure se ha trovato riscontri dai comuni francesi; quel che resta di certo è che sul problema delle scorie radioattive (a meno di dirottarle per la produzione di materiale fissile a scopo bellico) nessuna tecnologia ha risposto in modo adeguato per fornire una soluzione pratica e definitiva.
@ d
a volte i costi programmati, pur rilevanti, non costituiscono un problema, se è vero quanto illustra questa agenzia :
Devi essere connesso per inviare un commento.
caro Andrea, ma quale deflazione da debiti, quale crisi antropologica, ecco il vero motivo del prossimo crollo dell’econimia:
http://www.supereva.it/nasa-un-asteroide-potrebbe-far-crollare-leconomia-mondiale-39006?ref=libero
un saluto a tutti