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THE BIG SHORT: LA CRISI CHE VERRA’!

Scritto il alle 08:00 da icebergfinanza

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Ma tu guarda, un blogger qualunque, nel fine settimana, sulla base di una piccola anomalia sfuggita ai più, nascosta tra gli ultimi dati del mercato del lavoro, si mette a scrivere un articolo sul rischio di un nuovo effetto domino in arrivo dal mercato immobiliare commerciale americano e subito il giorno dopo su Bloomberg appare…

Wall Street Has Found Its Next Big Short in US Credit … – Bloomberg

Che coincidenza, uno quasi per caso nota la prima perdita di posti di lavoro nel settore retail, si riguarda sempre per caso il film “La grande scommessa” e il giorno dopo aver scritto l’articolo,  tutto coincide.

Questa volta però loro, i banchieri centrali sanno quello che sta accadendo glielo suggeriscono i loro uffici studi, da tempo suggeriscono prudenza, ma si sa, Greenspan e Bernanke, ora anche la Yellen sostengono che le bolle finanziarie non sono affare per banchieri centrali, loro si occupano di inflazione e occupazione, la supervisione o regolamentazione compete ad altri.

Yellen Eyes Commercial Real-Estate Froth as Fed Weighs ’17 Risks

“Continuo ad essere preoccupato per il mercato immobiliare commerciale”, ha detto Rosengren in risposta alle domande il 9 gennaio a Hartford, Connecticut. “Se si guarda ai prezzi del mercato immobiliare commerciale, in particolare le proprietà  multifamiliari, i prezzi sono saliti molto rapidamente in molte parti del paese.”

(…)“Certo, siamo preoccupati per le bolle che si potrebbero formare nell’economia”, ha detto in una conferenza stampa la Yellen. Mentre è difficile determinare una bolla in tempo reale, “Stiamo monitorando queste misure di valutazione e le valutazioni degli immobili commerciali sono alte.”

Un banchiere centrale non vi dirà mai che c’è una bolla, Greenspan parlava di esuberanza irrazionale, ma al momento della crisi subprime, dormiva o faceva finta di non vedere.

Ma torniamo all’articolo di Bloomberg, si lo so sono articolo noiosi, ricordano quelli dei primi tempi di Icebergfinanza, del 2007, il gufo, la cassandra, quello che raccontava cose folli, mentre gli altri prospettavano cieli blu infiniti.

Gli investitori stanno scommettendo contro il debito garantiti da ipoteca commerciale

Gli speculatori di Wall Street stanno già puntando sulla prossima crisi del credito degli Stati Uniti: il centro commerciale. Un carissimo amico ieri, nei commenti mi ha chiesto se questa volta sapranno controllare tutto, se riusciranno a far cadere questa bolla con un’esplosione controllata. Non lo so, so solo che l’effetto domino sarebbe pazzesco, più le pratiche per le concessioni dei mutui e degli affidamenti sono state fraudolente, più i cocainomani di Wall Street hanno diffuso la “collateralizzazione” di questi mutui impachettandoli e distribuendoli agli investitori e più il rischio di esplosione “incontrollata” sarà palese.

Ve ne racconto un’altra per rendervi conto di come la storia non insegna mai nulla o quasi!

Credit Reports to Exclude Certain Negative Information, Boosting

Se sempre più gente ha stipendi da fame, se sempre più gente non ha lavoro, basta “truccare” il merito di credito e il gioco è fatto!

I cambiamenti potrebbero migliorare i punteggi di credito per milioni di consumatori, possono comportare rischi per i creditori Buone notizie per i consumatori: alcuni tipi di informazioni negative saranno presto rimosso da rapporti di credito.Molti gravami fiscali o sentenze civili presto saranno tolti dai rapporti di credito delle persone…

Dite la verità non è una figata, lo stesso giochino è in atto nel mercato immobiliare australiano, è fantastico, la storiella è sempre la stessa, frode, manipolazione, frode!

Alcuni hedge fund, pensano che alcuni potrebbero presto cedere sotto i loro debiti, più o meno come molti proprietari di casa hanno fatto quasi un decennio fa. Come il periodo che precedette la debacle subprimei, un piccolo ma crescente gruppo di speculatori stanno posizionandosi per trarre profitto da un crollo che potrebbe stimolare un’ondata di default.

Il loro obiettivo:  non titoli garantiti da ipoteche subprime, ma da prestiti contratti nel settore immobiliare commerciale.  Con le cattive notizie in arrivo dalle catene commerciali come   Macy e JC Penney, le scommesse al ribasso contro i titoli garantiti da ipoteche commerciali sono in crescita.

Posizioni corte su due delle più rischiose tranche di CMBS sono salite  a 5,3 miliardi di dollari il mese scorso , un salto del 50 per cento rispetto a un anno fa.

Nulla di particalre si tratta di un mercato pari a 365 miliardi di dollari quello CMBSma gli scommettitori sono sono convinti della morte inevitabile del settore delle vendite al dettaglio che porterà a grandi perdite come i default iniziano ad accumularsi.

Vi ricorda niente la quarta opzione di una deflazione da debiti?

La scommessa  in sé è simile a quella  che Michael Burry e Steve Eismanhanno  fatto contro il mercato immobiliare prima della crisi finanziaria, resa famosa dal libro e film “The Big Short.” Gli acquirenti dei contratti sono pagati per le perdite CMBS che si verificano quando coloro che hanno contratto prestiti nel mercato immobiliare non riescono a rimborsare i loro mutui. In cambio,  pagano premi mensili al venditore delle protezione (di solito una banca)

Quali sono le banche che stanno vendendo swap agli hedge fund o speculatori che scommettono contro il mercato immobiliare commerciale?

Le tranche CMBS, a livello BBB- e BB sono le prime a subire subire perdite quando i prestiti sottostanti non vengono rimborsati.

Le crepe sono apparse nei prezzi del settore CMBS BBB-  sono crollati da circa 96 centesimi sul dollaro alla fine gennaio a 87.08 centesimi la settimana scorsa, secondo i dati  dell’indice Markit

iBoxx Trepp CMBS – Markit

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Molti dei centri commerciali sono sotto stress, chiusure su larga scale di  Sears, JC Penney e Macy  potrebbero  essere “disastrose” per i titoli garantiti da ipoteca. Nel peggiore dei casi, la quota BBB- potrebbe incorrere in perdite di ben il 50 per cento, mentre la quota BB potrebbe perdere il 70 per cento.

Una nota stonata è stato il dato relativo ai salari cresciuto meno delle attese, il che continua a tenere lontana dagli obiettivi l’inflazione cora, ma a questo nessuno ci fa più caso.

All Employees: Retail Trade | FRED | St. Louis Fed

A proposito di quei 26.000 posti persi nel settore retail, vi rimetto la pulce nell’orecchio a partire dal nostro articolo del mese di novembre…

NUOVA BOLLA SUBPRIME: COMMERCIAL REAL ESTATE BUST 2

Integrandolo con le ultime novità…

There is a retail bubble — and it’s bursting – Mar. 9, 2017 – CNN Money

Ovviamente non c’è nessuna bolla , il mercato immobiliare commerciale è solido e via dicendo.

Immagino che molti di Voi si sono già dimenticati dei salcicciotti CDO o “securitisation” per gli amici, le dimensioni del mercato immobiliare commerciale americano sono queste…
Quindi parliamo di circa un quinto dell’intero crescita americana.

Per darvi un’idea di cosa erano le cartolarizzazione del mercato subprime del 2007…

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Si parlava di 600 miliardi ovvero il nulla rispetto alla dimensione del CRE attuale.

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Stiamo parlando di circa 12.000 banche di medie piccole dimensione e credit union, che insieme a fondi pensioni, compagnie di assicurazioni e via dicendo hanno investito su questo settore.

Al culmine della bolla queste erano le istituzioni che investivano in un mercato che era solo 3,5 trilioni di dollari rispetto ai quasi 13 trilioni attuali.

 

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In un attimo nel 2008 sparì tutto,puffete…

 

Immagine correlata

Oggi invece questa è la situazione…

Mi sono divertito a tirare fuori le ultime “bolle” immobiliari commerciali o meglio la dinamica dei mutui al settore negli ultimi 35 anni giusto per far comprendere dove siamo, clicca sull’immagine per ingrandire…

Immagine12Li vedete quei cerchietti rossi, in passato al culmine di ogni “bolla” del credito nel settore commerciale una bella recessione non ce te la levava nessuno.

 

Non male neanche le scdenze che deve affrontare il mercato nel 2017…

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Fonte: SEC S-11 1 s000716x4_s11.htm S-11 TABLE

Immagine correlata

Il ritmo dei mancati pagamenti non sembra cosi rassicurante…

http://icebergfinanza.finanza.com/files/2017/03/CMBS-2.0-MS.jpg

Riguardatevelo il film ” The Big Short”, oltre che descrivere quello che sta nuovamente succedendo, le scommesse sulle scommesse raccontate dal padre dell’economia comportamentale Richard Thaler, la chiave non è tanto le dinamiche finanziarie, quelle sono sempre le stesse, piuttosto le dinamiche umane.

Selena Gomez – The Big Short

 La consapevolezza è il primo passo, ma può essere inutile in un contesto che – suggerisce Thaler – a forza di ripetere Smith e gli altri si è quasi dimenticato di osservare il mondo, e le scelte dei singoli. Miliardi di persone, lavoratori, consumatori, padri e figli. Per la teoria classica, le decisioni del consumatore devono essere razionali e informate. In teoria, siamo in grado di scegliere il carrello più conveniente al supermercato, l’università migliore per il futuro, il mutuo più adatto per il nostro progetto di vita. Nella realtà siamo umani, con una quantità non infinita di tempo da investire nella scelta migliore. Sbagliamo, così tanto che i nostri errori sono ampiamente prevedibili. ( La Stampa )

Noi ci fermiamo qui, ai posteri l’ardua sentenza, anche se sappiamo già come finirà.

Ryan Gosling, Christian Bale and More Talk ‘The Big Short

No, non ci sarà nulla di divertente nella prossima crisi globale, sarà una strage sociale, nessuno ha fatto davvero nulla in questi anni per cambiare le cose, ne Obama e tantomeno lo farà Trump che ha già promesso di ridare la cocaina a Wall Street, la deregulation.

Politici, banchieri centrali, controllori e revisori, agenzie di rating, sono li che stanno facendo le stesse cose a danno dell’economia reale, stanno preparando la prossima strage. Non si tratta solo di America, di finanza strutturata o derivata, ma anche in casa nostra, banchieri avidi e spietati che hanno concesso crediti alla politica e ad un pugno di idioti amici degli amici travestiti da imprenditori e pseudo capitalisti negandolo ai veri imprenditori, una strage antropologica. Gente fallita che ha fatto fallire banche che oggi gira facendo interviste e conferenze che suggeriscono come uscire dalla crisi, come far finta di riformare il sistema.

Oh si certo, oggi ci sono le banche centrali con il loro QE penseranno a tutto loro!

Si, si, certo sono il solito catastrofista, vedo nero ovunque dice il fighetto di Wall Street imbottito di cocaina o il giornalista che racconta balle quotidiane o l’economista telecomandato di Goldman Sachs quelli che si credono la mano di dio, noi non possiamo fare nulla,  se non rendere consapevoli coloro che hanno il coraggio e la voglia di informarsi, preparandosi alla crisi che verrà.

Buona consapevolezza!

10 commenti Commenta
signor pomata
Scritto il 14 Marzo 2017 at 14:05

Caro andrea, sono oramai 24 mesi che prendo sberle tutti i giorni.
Dal licenziamento al terremoto alla neve alle interinali , la salute…..
Ti leggo e non posso che darti ragione.
Poi leggo l” ultima frase e mi fai incazzare.
Come cazzo ci prepariamo a una crisi del genere?
Non facendo debiti sembra una ovvietà.
Se rimani senza lavoro e il tuo stato toglie il sussidio sei a mani nude contro la storia.
Mi sembri mio fratello che da anni mi dice che bisogna inventarsi qualcosa……..aspetto da anni che mi dica cosa visto che a me non viene nulla.
Lo dico, perche se tu avrai ragione anche chi avrà tentato di investire in negozi o attività fallirà miseramente.
Lo dico mentre il prezzo del grano duro scende anche questo anno del 20% e abbiamo i magazzini pieni quindi agricoltura a rotoli.
Più volte ho scritto quale sarebbe la vera alternativa e più volte ho solo capito che la scelta che si dovrebbe fare sarebbe quella che dice LATOUCHE e che anche quella che andrea mazzalai ha in mente ma….non la possiamo fare.
Perche come scrive lo stesso LATOUSCHE sarebbe come chiedere a gli uomini primitivi di bruciare le foreste dove vivevano.
Siamo coscienti della merda che è in arrivo ma le soluzioni sono praticamente inesistenti.

xtrust
Scritto il 14 Marzo 2017 at 15:25

sig pomata hai centrato il problema del ghiacciolo poiche le masse che vorrebbe aiutare non ci capiscono una mazza di quello che dice salvo che rimanere paralizzate da anni per il freddo E’ un mondo difficile
e vita intensa
felicita’ a momenti
e futuro incerto
il fuoco e l’acqua

emzag
Scritto il 14 Marzo 2017 at 15:31

signor pomata@finanzaonline,

Mi spiace per la tua situazione e per quella di tutti i tuoi compaesani toccati dal terremoto (un piccolo versamento l’ho fatto, ovviamente).

Riguardo alla questione del che fare abbiamo ampiamente superato il punto di non ritorno in cui era possibile cercare di mettere in pratica tutti insieme una soluzione razionale.
Ci prepariamo al corto circuito delle contraddizioni intrinseche al sistema che succederà quando la gente capirà che quella promessa su cui si fonda la nostra società (ossia, quella che rende possibile un minimo di ordine sociale): il welfare che diventerà sempre più diffuso ed efficiente, la possibilità per tutti di salire nella scala sociale in virtù delle proprie capacità e impegno sostenuti in questo da uno Stato che favorisce la mobilità sociale, combatte le rendite di posizione improduttive e le disuguaglianze eccessive; questa promessa è FALSA e ci è apparsa vera per più di un secolo solo in virtù del fatto che scaricavamo la polvere sotto al tappeto del colonialismo prima e del post o “cripto” colonialismo oggi.
Globalizzazione non significa solo abbattimento delle barriere doganali, libera circolazione di merci, capitale e lavoro ma anche che “il mondo è finito”, non ce n’è più da esplorare e sfruttare.
La conseguenza è che tutte quelle aporie (contraddizioni intrinseche) del sistema di dominio e sfruttamento in cui viviamo (mascherato da “welfare e democrazia”) stanno venendo fuori senza più la possibilità di scaricarle su qualcun altro come abbiamo sempre fatto.

Siamo sull’orlo di un cambiamento epocale che è paragonabile solo alla fine dell’impero romano e non sarà affatto una passeggiata.
Potevamo arrivarci in un modo razionale, abbiamo preferito chiudere gli occhi e dovremo affrontarlo nella maniera conflittuale.
E lo spettacolo inizia proprio nel 2017…

Se mi sbalio mi corigerete.

icebergfinanza
Scritto il 14 Marzo 2017 at 15:53

Spero di poterne parlare in modo esauriente e il più possibile praticabile in occasione dell’incontro per il decennale se ne avrà la forza e il tempo per farlo non posso risponderti in due righe su un forum guardandoci tutti negli occhi.
signor pomata@finanzaonline,

apprendista
Scritto il 14 Marzo 2017 at 16:45

eh si si si sii siamo fottuti con un posto in prima fila per goderci lo spettacolo che gia’ conosciamo,(si fa per dire)metaforicamente per questo equipaggio mi sembra un po come il popolo cubano sufficentemente alfabetizzato per capire in che merda si trova senza poterne in alcun modo uscire ,fermo restando la grandezza del nostro capitano che ci ha dato la pillola rossa (matrix) e chi ha voluto l’ha ingoiata,ma che dire a questo punto era meglio l’ignoranza
Saluti a tutti
si­gnor po­ma­ta@fi­nan­zaon­li­ne,

charliebrown
Scritto il 14 Marzo 2017 at 19:37

Inserisco un link “provocatorio”, insieme con la ripetizione della mia nota poesiola:
A DANIELE E CHRISTINE PREFERISCO MARINE

https://it.finance.yahoo.com/notizie/g20-lagarde-pi%C3%B9-ottimismo-su-economia-verso-fine-160504968.html

Il mondo è bello perché è vario, diceva mio padre. O c’è da piangere?

apprendista
Scritto il 14 Marzo 2017 at 20:50

Mi sembra che non ci sia nessuno strumento per andare corti sul commerciale real estate o no!!!!
Deplorevole ? Niente ipocrisia ,qualcuno lo ha chiesto sul forum di finanza online oggi
Chissà dove l’ha letto

aorlansky60
Scritto il 15 Marzo 2017 at 09:10

@ Emzag

Se mi sbalio mi corigerete.

😀

Sono in accordo su gran parte di quello che hai detto nel tuo intervento,

in particolare

[noi occidentali] “scaricavamo la polvere sotto al tappeto del colonialismo“…

poi è arrivata la “globalizzazione” [non per caso ma voluta] a rimettere in discussione almeno due secoli di Storia passata per quanto riguarda certezze sulle quali hanno potuto contare i principali Paesi occidentali – EU e USA- e relativi popoli;

ma il cambiamento epocale che descrivi paragonandolo “alla caduta dell’impero romano” non sarà ne breve ne indolore;

occorrerà MOLTO TEMPO prima che quelli in cima alla piramide siano indotti ad abbandonare la poltrona che occupano, e se lo faranno venderanno MOLTO CARA la pelle, in questo mi riferisco non a elites finanziarie ma a STATI SOVRANI,

e in questo penso soprattutto agli USA, lo Stato sovrano più ricco al mondo e dotato di uno degli APPARATI MILITARI più moderni potenti ed efficienti sulla faccia della Terra (cosa che è sempre bene ricordare perchè questo particolare HA UN PESO RILEVANTE a livello internazionale nei rapporti tra Nazioni).

La mia idea è che quando lo stato delle cose dovesse precipitare, al grido di “ognuno per se” come le misure protezionistiche che tutti quanti sembrano volere abbracciare ultimamente, ognuno degli Stati sovrani in campo potrà contare solo sulle proprie forze (la stessa cosa che si stà già verificando in Europa, dove alla faccia di un “unione” proclamata, ogni Stato cerca di perseguire i propri interessi, specie quelli dove lo status di grandezza ECONOMICA e INDUSTRIALE costituisce anche POTERE per farlo, in questo ogni riferimento a Germania e Francia non è casuale…)

ed allora osservando lo scenario internazionale, dico a me stesso :

“in questa fase storica di assoluto caos, simile a tutte le fasi passate che hanno preceduto la caduta di un impero, quanto mi piacerebbe essere cittadino USA anzichè italiano, perchè al confronto l’Italia è un paese minuscolo -da qualsiasi parte la si guardi e la si rigiri- la cui unica certezza per i propri cittadini è e sarà purtroppo una sola : GARANZIA NULLA”.

aorlansky60
Scritto il 15 Marzo 2017 at 09:50

@ SignorPomata

Mi sembri mio fratello che da anni mi dice che bisogna inventarsi qualcosa

eh non è facile, specie se uno si ritrova ad una certa età -come la può essere la mia- e si ritrova ad essere praticamente “istituzionalizzato” per quanto riguarda abitudini e modi di vita; per uno di vent’anni [con tutta la vita davanti] la cosa si presenta su un piano nettamente differente, le sfide che la vita ti propone davanti sono affrontate da un ventenne con tutt’altro spirito rispetto a quello di un [quasi] sessantenne. Io ancora lavoro (pensa che roba : siamo arrivati al punto che istituzioni e padronanze ci dicono che “siamo fortunati” per avere conservato un posto di lavoro a 1500€ netti mensili, praticamente ti fanno passare e sentire come “un privilegiato” se ti ritrovi in condizione da occupato) ma se mi dovessero stravolgere le mie attuali competenze, penso che rimarrei alquanto disorientato rispetto ad uno di 20 anni assai più dinamico nel riuscire ad accettare i cambiamenti ed adattarsi.

Poi leggo l” ultima frase e mi fai inc…re
Come ci prepariamo a una crisi del genere?”

Credo che la risposta la darà, come sempre, la STORIA : so che ti ritrovi in una situazione problematica (e mi dispiace) così come lo sono moltissimi italiani, ma evidentemente la situazione generale non è ancora così critica al punto da fare saltare il coperchio della pentola; se e quando a causa di quello che stà avvenendo in Italia (non per caso, ma per precise scelte dei nostri ultimi esecutivi di governo) molta ma MOLTA PIU’ GENTE dovesse ritrovarsi improvvisamente sulle soglie della criticità (leggi: quasi a non avere più nulla di che nutrire se stessi e I PROPRI FIGLI) allora si potrebbe assistere ad una reazione collettiva irrefrenabile… in fondo l’uomo e le sue esigenze basi non sono molto differenti rispetto a quelle che 200 anni fà costituirono da propellente per la RIVOLUZIONE FRANCESE. E non parlo solo dell’Italia.

Ultima riflessione sui ns ultimi esecutivi di governo : il tanto proclamato e voluto “job-act” non è che abbia sortito soluzioni determinanti al problema OCCUPAZIONE, eravamo al 12% di disoccupazione 5anni fà e ci ritroviamo ancora ad un livello critico nel 2017 (11,7% fonte ISTAT) con percentuali elevatissime per quanto riguarda fasce di età giovanili, e con percentuali ancora più drammatiche per quanto riguarda il sud Italia. Un Paese il cui esecutivo di governo pensa ai diritti delle copie gay e ad una legge sulla morte assistita, prima ancora di assicurare LAVORO, OCCUPAZIONE e DIGNITA’ al suo 12% di popolazione che ne è PRIVO è un Paese governato da personaggi STOLTI. Gli stessi personaggi che ancora sono a chiedersi “perchè hanno perso il referendum del 4DIC2016”, senza avere ancora compreso che quel referendum era stato completamente politicizzato da tutta quella gente PRIVA di occupazione che chiedeva semplicemente “un lavoro” ed una risposta delle istituzioni e della politica alle proprie esigenze.

emzag
Scritto il 15 Marzo 2017 at 17:17

aorlansky60,

Il problema è che esistono due trend che stanno entrando in una contrapposizione non componibile ossia solo uno dei due prevarrà: uno che tende al collettivismo e un altro che tende alla separazione definitiva di un gruppo umano dagli altri con in più il fattore tecnologico (informatica e biotecnologie) il cui accesso privilegiato renderà quelle che oggi sono differenze di ceto sociale un qualcosa di simile a delle differenze evolutive non più colmabili da parte di chi resterà indietro.
In altre parole, le cose non accadono da sole, ci vuole il nostro intervento e per adesso loro si muovono mentre noi stiamo a guardare.
L’unica nostra speranza per adesso è che “loro” sembrano essersi persi completamente in una folle hubris senza precedenti e nella mitologia greca l’hubristai fa sempre una finaccia…

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