E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI!

Scritto il alle 14:13 da icebergfinanza

Risultati immagini per e vissero tutti felici e contenti

Un intero stormo di arabe fenici trasformatesi in oche giulive è stato avvistato sopra i cieli dei marcati finaziari mondiali, con i testa i cigni americani che di record in record si apprestano senza fretta a rilasciare l’ultimo canto.

Ieri il presidente degli Stati Uniti ha telefonato addirittura al presidente cinese per ricordagli che lui è un burlone, che scherzava quando faceva telefonatine intime a Taiwan, che il suo unico amore è la grande Cina che non esiste altra Cina all’infuori di Pechino, contribuendo per il momento a rasserenare gli animi.

Boom di importazioni in arrivo dalla Cina e una modesta ripresa delle esportazioni creano l’illusione di una ripresa dell’economia mondiale.

 Forte ripresa delle esportazioni cinesi a gennaio. Il mese scorso, l’export di Pechino ha segnato un aumento del 15,9% nei dati denominati in yuan, la valuta cinese, presentati oggi dall’Amministrazione Generale delle Dogane cinese, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre le importazioni sono cresciute del 25,2%, portando il totale degli scambi a quota 2180 miliardi di yuan, 482,2 miliardi di dollari, il 19,6% in piu’ rispetto ai volumi del gennaio 2016. Il surplus commerciale di Pechino ha raggiunto quota 354,53 miliardi di yuan, in calo del 2,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lievemente inferiori i dati in dollari della bilancia commerciale cinese. Le esportazioni sono cresciute del 7,9%, a quota 182,2 miliardi di dollari, superando comunque le previsioni degli analisti che segnalavano una possibile crescita del 3,2% dell’export cinese per il mese scorso, e invertendo la tendenza del dicembre scorso, quando le esportazioni erano calate del 6,1% nei dati in dollari. Oltre le attese anche le importazioni di Pechino che, nei dati in dollari, sono cresciute del 16,7%, a 131,4 miliardi di dollari, contro un’aspettativa di crescita del 10%. Il surplus commerciale e’ salito a quota 51,3 miliardi di dollari, di circa due miliardi superiore alle previsioni degli analisti. .

Cina: export in forte ripresa a gennaio, +15,9%

Non solo, Trump ha fatto sapere che ha in serbo una spettacolare sorpresa, che la riforma fiscale sarà un bomba!

Telefonata Trump- Xi Jinping: «Onorerò la politica di una sola Cina»

Trump: riforma fiscale sarà “fenomenale”, arriva tra 2-3 settimane

Non solo in Giappone si sono messi a comprare anche l’aria, ormai la banca centrale giapponese non sa più cosa comprare e le nuvole si sono dissolte sopra il sol levante…

Borse, balzo di Tokyo (+2,5%) dopo le mosse a sorpresa della BoJ

Banca del Giappone ignora il rischio di accuse valutarie

La sorpresa vera’ e’ pero’ arrivata dalla banca centrale giapponese. Incurante di ogni eventuale pressione politica americana, la Nippon Ginko ha alzato l’asticella delle sue operazioni di mercato, offrendo oggi di acquistare un totale di 320 miliardi di yen in bond con una durata di almeno 10 anni (200 miliardi per titoli con maturity da 10 a 25 anni e 120 miliardi su scadenze ancora più lunghe. Si tratta di un incremento di 20 miliardi di yen rispetto all’ultima operazione analoga. L’obiettivo e’ quello di inviare un segnale preciso sul suo impegno a frenare l’ascesa dei tassi giapponesi a lungo, che pero’ oggi hanno reagito in modo molto modesto.

Non solo dopo il nuovo record storico del surplus commerciale tedesco e dopo l’incontro con Mario Draghi la ciliegina sulla torta l’ha messa pure Angela Merkel ricordando a tutti che anche lei scherzava come Trump, che non esiste nessuna Europa a due velocità che tutti devono correre come la sua Germania, Grecia compresa…

Merkel-Draghi: “Niente serie A e B, l’Eurozona deve restare unita”

Germania, il surplus commerciale segna nuovo record: 2016 253 mld

Quindi Ragazzi relax, per le cattive notizie c’è tutto il tempo che serve, ora non disturbate il Grande Fratello con tanti saluti a report di mediobanca e del suo burlone Guglielmi…

Mediobanca, addio ai paper di Gugliemi

Lo hanno eliminato, altro che cambiare lavoro, dava fastidio, per il talentuoso però metterei una pietra sopra, il perchè ve lo abbiamo già ampiamente spiegato, visto che nel 2013 il nostro eroe prevedeva la fine dell’Italia entro l’autunno!

Resta solo il fobico Weidmann a cercare di buttare giù tutte le arabe fenici e oche giulive che svolazzano allegre sopra i cieli dei mercati finanziari, ancora con sta storiella del debito pubblico o del fiscal compact come meglio credete…

Jens Weidmann, il governatore tedesco, ha parlato dalla sede della Banca centrale di Amburgo di “aspettative deluse” da parte di Roma. Così ha infatti descritto “le attese di chi aveva scommesso che gli sforzi di risanamento intrapresi dall’Italia prima dell’ingresso nell’unione monetaria, sarebbero continuati anche nello spazio valutario comune e che la solidità delle finanze pubbliche sarebbe stata garantita in modo duraturo”.

“Non è stato così – ha continuato Weidmann – con la crisi economica dell’inizio degli anni 2000, i deficit di bilancio italiani hanno ricominciato a salire e sono rimasti per lungo tempo al di sopra della soglia del 3%”. Inoltre, “da allora non viene più registrato un avanzo primario tale da permettere una discesa continuativa dell’indebitamento. Anzi, a causa della crisi finanziaria, economica e del debito sovrano, il rapporto debito/pil nel paese ha addirittura superato nettamente la soglia del 130%, dove si trova ormai da anni”. Weidmann riaccende la polemica sui conti italiani: “Attese deluse”

Caro, a forza di dover mettere miliardi su miliardi per salvare le tue banche tedesche ( attraverso i fondi di solidarietà denominati ESM) banche  che tu non hai saputo sorvegliare correttamente, banche che sotto la tua amministrazione continuano a scavare voragini sotto la grande Germania e in mezza Europa, è naturale che il debito sale, poi ovviamente ci abbiamo messo anche del nostro, ma tu sei l’ultima persona che puà venire qui a fare la predica!

Un consiglio, invece di far finta di nulla fare una bella ispezione con i fiocchi a Deustche Bank, vedrai scheletri che saltano fuori dagli armadi e si mettono a volare come asini.

Ah dimenticavo! La festa continua, guai disturbare le cicale, noi intanto come tante formichine, mettiamo via le riserve  per il grande inverno che verrà! E vissero tutti o quasi tutti felici e scontenti!

Contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’oceano infinito di questa tempesta perfetta, l’informazione indipendente…

5 commenti Commenta
stanziale
Scritto il 10 Febbraio 2017 at 20:16

Post geo politico. Per il lungo periodo diciamo. Se e’ cosi’ http://scenarieconomici.it/bannon-lo-stratega-di-trump-e-il-killer-del-politically-correct-di-marcello-bussi/
il programma di Trump sarebbe molto buono. Sconfiggere il globalismo e l’annientamento in corso della classe media, ritornando alle radici giudaico-cristiane. Redistribuire le risorse i guadagni anche tra la gente. Si capisce bene perche’ i globalisti vedano Trump e Bannon come il fumo negli occhi. Vediamo se questa primavera dei popoli continuera’, con le elezioni 2017.
Per il breve -l’economia- non saprei proprio penso nessuno lo sa’ cosa succedera’, tra deflazione da debiti impagabili, bolle da tutte le parti, diktat dichiarazioni dei tedeschi simpatici come il puzzo dei piedi, canto del cigno azionario e quant’altro. Oggi sembra che la crisi greca la sua uscita dall’euro l’abbiano rimandata ancora una volta, altro che distruzione dell’europa, modesto target hitleriano del passato; i tedeschi a questo giro pensano ancora piu’ in grande.

luigiza
Scritto il 11 Febbraio 2017 at 10:13

Chissà perchè ma al sottoscritto tutta ‘sta euforia ricorda:
L’Accordo di Monaco: un primo passo verso la II Guerra Mondiale
e la foto del Chamberlain,che di ritorno sventola il foglietto con la firma dell’accordo (che nessuno rispettò). Ecco direi che siamo lì-
https://it.sputniknews.com/italian.ruvr.ru/2013_09_28/L-Accordo-di-Monaco-un-primo-passo-verso-la-II-Guerra-Mondiale/

signor pomata
Scritto il 11 Febbraio 2017 at 11:14

Bene.
Se tutti aspettano una bonaccia allora arriverà burrasca.
Spesso si parla di economia alternativa al sistema ma gradirei capire di quale alternativa stiamo parlando?
Se viene una guerra sarà ininfluente come si è investito o se si ha un lavoro.
Se viene una depressione memorabile allora le cose cambiano.
Ricordo che la mondializzazione è una azione egemone statunitense nei riguardi del mondo.
Ultima cosa vorrei ricordare che nulla è per sempre e che ogni cosa che cresce prima poi scenderà.
Siamo oltre ogni limite in america nell” azionario eppure pur essendo oltre e più sopra la bolla precedente nessuno si azzarda a dire che potrebbe crollare in breve tempo ma fa analisi di correzione di breve termine per poi magari segnare nuovi massimi.
Si acquistano a vicenda e da ogni accorpamento creano valore fittizio, loro lo sanno.
Crolleranno e non tra anni.

laforzamotrice
Scritto il 13 Febbraio 2017 at 09:33

Certo che i tedeschi si monteranno la testa, ormai a leggere qui, sembra che al mondo comandino tutto loro. Usa, Cina, Giappone, Russia, Paesi Arabi, Francia, UK ecc.ecc. non contano più nulla. Deutschland uber alles, il buon vechio Adolf sarà felice come una pasqua, non ce ne siamo accorti, ma vige il VI raich, e lo hanno fatto in soli 25anni. Meno male che mia moglie conosce il tedesco.
Ps, no dimenticavo, comandano anche gli hacker russi.

laforzamotrice
Scritto il 13 Febbraio 2017 at 12:15

Scusate IV reich

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