TRUMP: THE FLASHMAN… DEPRESSION!
Come qualcuno ha fatto notare, noi da tempo ci disinteressiamo dei dati economici in arrivo dall’America, visto che quotidianamente arrivano ben altri avvenimenti e dati che avranno portata storica per l’economia mondiale, se in senso negativo e positivo lo vedremo strada facendo!
Non si può certo dire che il presidente americano sia uno che non si da da fare, visto che in un paio di giorni ha già preso decisioni che potrebbero sconvolgere il commercio mondiale e influenzare altre importanti variabili geopolitiche.
Tra muri da far pagare agli altri e altre scelte in campo economico/finanziario abbiamo solo una certezza, ovvero che il Trump presidenziale è uguale identico al Trump elettorale.
Diversa è la storia di uno che prima in campagna elettorale avverte il mondo che siamo dentro una colossale bolla e poi quando è diventato presidente si gasa come un bambino per il Dow Jones che raggiunge quota 20.000…
America first ovunque quindi a l punto tale che un’isilarante Olanda chiede di essere almeno seconda… magari perchè ha tenuto a bada gli spagnoli in passato, i latinos che Trump ama poco
The Netherlands welcomes Trump in his own words –
l’Olanda lo sfotte: «Da noi sistema perfetto per evadere le tasse»
NEW YORK – Fantastico, grande, stupendo, stupefacente, il migliore… Ecco alcuni degli aggettivi ossessivamente utilizzati da Donald Trump nella sua conversazione. Aggettivi che diventano la spina dorsale di un video satirico lanciato dal programma comico olandese, Zondag met Lubach (Domenica con Lubach), condotto dallo scrittore-attore Arjen Lubach.
Il video, velocemente diventato virale, finge di essere un spot pubblicitario turistico che vanta le bellezze e la storia dell’Olanda. L’idea è nata a Lubach dopo aver sentito il discorso di insediamento di Donald Trump, con il suo insistere su “America First”. Il video vorrebbe infatti convincere il neopresidente americano ad accettare almeno di mettere l’Olanda «al secondo posto». E dunque ne esalta tutti gli aspetti che Trump dovrebbe apprezzare.
Ad esempio si ricorda il fatto che gli olandesi hanno combattuto contro gli spagnoli per tanto tempo, ma hanno vinto, e gli spagnoli sono dunque dei «losers», dei «perdenti» (termine caro a Trump per definire i suoi nemici).
L’olandese poi è la «migliore lingua», con «le parole più belle» mentre le altre lingue, quella tedesca soprattutto, «Sono lingue false», altra puntatina contro il tycoon, che sostiene di conoscere «le parole più belle» e accusa i media di ricorrere a «notizie false» contro di lui.
L’Olanda offre a Trump anche una leader politica disabile, la signora Jetta Klijsnma, ministro degli Affari sociali, che lui «può prendere in giro», ovvio riferimento a una delle peggiori gaffe dell’ex uomo d’affari che durante uno dei suoi comizi aveva pesantemente canzonato un giornalista disabile. Non solo: il video suggerisce che i sentimenti razzisti di Trump si sentiranno a casa loro durante il mese di dicembre, quando gli olandesi celebrano il festival Black Pete, «il più offensivo e razzista possibile», in cui ci si traveste da africani del rinascimento (Il personaggio di Black Pete nella tradizione popolare sarebbe un Moro, aiutante di Santa Claus).
Il filmato poi aggiunge che l’Olanda ha anch’essa un lungo muro, che la protegge da tutta l’acqua che viene dal Messico». E conclude ricordando che il Paese ha un «perfetto sistema di evasione fiscale». Un luogo, dice la voce roboante ed enfatica del video «in cui i suoi figli potranno investire i suoi affari…. No scusi, i loro affari… e non pagare nulla in tasse», ironizzando dunque anche sul trasferimento delle attività economiche del tycoon ai propri figli, trasferimento richiesto dall’opinione pubblica americana per evitare i conflitti di interesse, ma che nessuno crede sia reale.
La conclusione dello spot tuttavia è un appello, e neanche tanto ironico: «Se lei se ne infischierà della Nato, lei renderà i nostri problemi di nuovo molto grandi. Saranno enormi. Saranno giganteschi». E conclude: «Comprendiamo perfettamente che l’America verrà per prima. Ma possiamo solo dire: l’Olanda seconda? Le va bene?».
Sono felice sa sarò smentito ma io ho troppo presente la dinamica della Grande Depressione del ’29, nei minimi particolari per non vederne i sintomi in alcune scelte dell’amministrazione futura e questa sensazione mi è stata confermata da chi ha avuto modo di sentire da vicino le idee di Navarro e Ross i due uomini che si occuperanno di commercio nell’amministrazione Trump.
Grazie ad un nostro caro lettore andiamo a leggere questo passaggio senza dimenticare l’appuntamento con il nostro Machiavelli che questa volta sarà più esplicito che mai. Nulla di nuovo per carità, sembra davvero di essere tornati indietro di una decina di anni quando passavamo per Cassandra raccontando storie e dinamiche alle quali nessuno credeva.
Prima di leggere questo articolo la premessa è che non si tratta della nostra ipotesi la nostra ipotesi resta la deflazione da debiti ma è giusto che il lettore conosca anche l’altra faccia della medaglia. Poi alla fine magari non succede nulla..
Are You Ready For An Inflationary Depression?
Tom Chatham Progetto Chesapeake,
Ci stiamo dirigendo verso una nuova depressione. Non è in arrivo. E ‘già qui, ma siamo solo all’inizio e quindi non può essere facile per molte persone. Una volta che diventerà facile da vedere, sarà troppo tardi per eventuali azioni significative per mitigarne gli effetti. Così come è necessario prepararsi per un tornado prima del tempo, è necessario prepararsi per le nuove condizioni economiche in anticipo.
Abbiamo 20 trilioni di dollari di debito, oltre 200 trilioni di dollari di passività non finanziate e oltre un quadrilione in derivati detenuti dalle banche. Il nostro PIL è di solo circa 17 trilioni in un anno e il PIL mondiale è solo 60 trilioni. Non ci vuole un mago della matematica per capire che anche se non si paga alcun interesse su questo massiccio debito, non vi è alcun modo per ripagare sempre tutto …
In fondo Trump è uno specialista di concordati falllimentari! 😉
Vi ricorda nulla la parola default e la quarta e ultima opzione di una deflazione da debiti?
Questo è ciò che fanno le depressioni. Essi spazzano via tutta la cattiva allocazione delle risorse e dei crediti inesigibili e forniscono un reset per l’economia. Questi reset possono essere relativamente semplici o possono essere molto distruttivi a seconda della quantità di cattiva allocazione del capitale presente nel sistema. L’ammontare del debito, causato da decenni di creazione di credito senza restrizioni, è il più grande nella storia. Ciò significa che ci troviamo ad affrontare un’altra grande crisi in un prossimo futuro.
A meno che, aggiungo io, come ripeto da anni le banche centrali come nella Mesopotamia Antica non decidano di resettare il debito che hanno acquistato con i vari QE in questi anni!
Ma ovviamente questa è una soluzione POLITICAMENTE improponibile per le elites!
Gran parte del denaro che le persone pensano di avere è in realtà fatta solo di cifre racchiuse in alcuni computer da qualche parte. Il settore bancario ha già preso questi soldi per farne uso proprio. Per eliminare la necessità di restituirlo ai legittimi proprietari devono distruggere queste cifre. Questo è ciò che il nuovo bail-in richiede.
Ho passato dieci lunghi anni a spiegare che stiamo seguendo la via giapponese aggiungo io, che invece di nazionalizzare le banche enormi voragini con il nulla intorno loro le elites stanno usando i soldi dei risparmiatori per chiudere voragini che non verranno mai richiuse.
La depressione del 1930 è stato un anno deflazionistico in natura. Le persone hanno perso il lavoro, i prezzi sono scesi e il denaro era re. Le persone in possesso di titoli di Stato hanno fatto molto bene. In una depressione inflazionistica, i prezzi aumentano, la gente saranno pagati in carta sempre più inutile e le obbligazioni crolleranno. Le banche dovranno attuare il bail-in per rimanere solventi e la gente andrà in rovina mentre si tiene pile di denaro contante prosegue l’autore dell’articolo.
Alla fine la depressione inflazionistica si concluderà con il collasso della valuta e la gente perderà tutto quello che ha, che non è interamente di sua proprietà. Alla fine vedremo la deflazione, come i prezzi scendono a causa della distruzione del sistema monetario. A questo punto la maggior parte delle persone verranno devastate finanziariamente. Coloro a questo punto rimarranno con i loro beni e patrimoni intatti saranno la nuova classe benestante.
Il resto lo lascio leggere a voi visto che io sono un ottimista ben informato e il mio ottimismo non comprende la costruzione di bunker o le scorte di cibo o chissà quale altra diavoleria da fine del mondo.
Certo tutto è possibile ma noi ci limitiamo a raccontare la storia e il presente cercando di diffondere consapevolezza poi deciderà la storia spesso dimenticata come risolvere la questione della stupidità e avidità degli esseri umani. Buona consapevolezza!
L’appuntamento è nel fine settimana con tutti gli amici sostenitori del nostro viaggio, il nostro Machiavelli è davvero in gran forma pronto a condividere scenari e ipotesi della ” Trump illusion.” Auguri alla Germania!
>> In fondo Trump è uno specialista di concordati falllimentari!
Ma sopratutto il Trump è un ganassa come dicono a Milano e fra non molto le sue spacconate le pagheranno per lo meno mezzo miliardi di persone.
Andrea hai fatto pasticci con la traduzione del brano:
>>We have 20 trillion in debt, over 200 trillion in unfunded liabilities and over a quadrillion in derivatives held by the banks. Our GDP is only about 17 trillion a year and world GDP is only about 60 trillion. It does not take a math wiz to realize …….
Come é tradotta in italiano nel tuo post é incomprebsibile, anzi appare contradditoria.
Ti invito a correggerla.
Io leggendo questo:
In una depressione inflazionistica, i prezzi aumentano, la gente saranno pagati in carta sempre più inutile e le obbligazioni crolleranno. Le banche dovranno attuare il bail-in per rimanere solventi e la gente andrà in rovina mentre si tiene pile di denaro contante prosegue l’autore dell’articolo.
Alla fine la depressione inflazionistica si concluderà con il collasso della valuta e la gente perderà tutto quello che ha, che non è interamente di sua proprietà. Alla fine vedremo la deflazione, come i prezzi scendono a causa della distruzione del sistema monetario. A questo punto la maggior parte delle persone verranno devastate finanziariamente. Coloro a questo punto rimarranno con i loro beni e patrimoni intatti saranno la nuova classe benestante.
Io non ho capito molto di questo scritto.
Nel 1930 non mi sembra che ci sia stata una depressione inflazionista o oppure si presume che debba venire oggi?
Poi se stiamo parlando della possibilità che accada questo in america mi vien da pensare a come andrebbe a paesi dell” america latina o i pigs o paesi africani e del sud est asiatico.
Quello che si profila in quello scritto è la fine del sistema economico mondiale e se quello avvenisse credo che le scorte di cibo non sarebbe male perche non credo che detenere Tbond o debiti di altri stati europei sarebbe la salvezza, in quelle condizioni ci potrebbe essere la confisca o chissà cosa……comunque non mi è chiaro lo scritto sopra tutto della crisi del 29, se è di quella che si parlava, io la conoscevo diversamente.
È una previsione attuale che non ha nulla a che vedere con la Grande Depressione! Inutile dire che non sono d’accordo.
signor pomata@finanzaonline,
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reset … tempesta elettromagnetica .. ed i byte bit saltano come pure tutto i liste e si ritorna a vangare e zappare….mancherà pure il petrolio… tanto, forse, mancherà lo stesso…
Scherzi a parte, o forse poi non così, sarà ben dura, ma molto ben dura!!!
Complimenti Andrea!!! Aspettiamo con trepidazione il manoscritto||