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USA: GDP… PIOVE SUL BAGNATO!

Scritto il alle 09:30 da icebergfinanza

Prima di incominciare questo post è doveroso osservare un minuto di silenzio, per partecipare al dolore dei menestrelli del sogno americano, Mario Platerio e Stefano Barisoni, due giornalisti che quotidianamente in diretta dal Sole 24 Ore si prodigano da oltre un anno nel raccontarvi le meraviglie dell’economia americana.

In verità lo scorso anno, mentre noi vi raccontavamo la semplice realtà, tutta la stampa italiana mainstream non ha perso occasione per lodare la crescita economica USA.

Confessiamo di aver sbagliato previsione, la nostra era per una crescita del 0,5 % mentre loro dotti, medici e sapienti, Federal Reserve compresa si aspettavano addirittura il 2,8 % all’inizio dell’ultimo trimestre…

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Venerdi all’improvviso…

Solo +0,7% il Pil Usa, la locomotiva perde colpi

Brutto dato, quello relativo all’ultimo trimestre 2015. L’economia americana è cresciuta appena dello 0,7%. Si conferma una perdita di velocità: sull’intero 2015 (…) il trend evidenzia una decelerazione preoccupante. Soprattutto se inserita nel contesto globale: con la Cina che rallenta da due anni, gli altri emergenti a picco (tra cui un Brasile in recessione), i petro-Stati in gravi difficoltà, l’Eurozona sempre stagnante. Arrivata al settimo anno consecutivo di crescita, l’America in base ai precedenti storici sarebbe “matura” per una recessione. Ma l’impatto sarebbe tremendo, sia sul resto del mondo, sia su una società americana dove i danni del 2008 non sono stati completamente riassorbiti. Non parliamo poi della campagna elettorale. Infine questo dato rilancia le critiche alla Federal Reserve, già accusata da più parti di avere sbagliato nel rialzare i tassi a dicembre.

Detto questo come abbiamo più volte ribadito negli ultimi giorni a noi non interessa nulla se l’America cade o non cade in recessione nel 2016,  non interessa nulla di ciò che ne pensano i soliti economisti che ne indovinano una su dieci…

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…quello che ci interessa è quello che pensano i “bond vigilantes” ovvero i giudici del concorso di bellezza…

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Con tanti saluti ai quattro rialzi dei tassi che la Banca centrale americana dovrebbe eseguire nel 2016.

Contemporaneamente prosegue il rafforzamento del dollaro…preambolo a quale crisi il prossimo anno?

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Questa è la dinamica degli ultimi quattro trimestri del 2015…

United States GDP Growth Rate

Se fate due conti ad occhio questo è stato l’anno peggiore, mentre attendiamo le revisioni che verranno , ma sentiamo cosa ci raccontano quelli del Sole 24 Ore…

Brusca frenata dell’economia americana: solo +0,7% alla fine del 2015

Nel quarto trimestre 2015 a danneggiare la crescita sono state anzitutto le scorte di magazzino, l’interscambio commerciale e gli investimenti aziendali (-1,8% in attrezzature e strutture), tutti segni del clima di fragilità internazionale, dalla crisi cinese alle ansie europee, e della scarsa fiducia che ancora nutre nel futuro il business americano.

I consumi interni, oltre due terzi del Pil, sono tuttavia riusciti ad agire ancora da salvagente della ripresa e a crescere del 2,2% nel trimestre scorso, anche se il loro andamento è stato inferiore rispetto al 3,2% dei tre mesi immediatamente precedenti. Per l’intero anno passato hanno marciato al passo del 3,1%, il migliore in un decennio.

Come facciano ad aver marciato al passo migliore in un decennio lo sanno solo loro vista la dinamica qui sotto ma fa lo stesso non importa.

United States Retail Sales YoY

Se poi scendi nei particolari e guardi cosa in realtà ha originato i consumi interni in America …

 

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Thanks to Zero Hedge

L’ultima immagine è per avere una panoramica su ogni singolo componente del Pil americano…

La settimana in arrivo si annuncia alquanto interessante con una nuova ondata di dati macro che spaziano dal settore manifatturiero e servizi sino ad arrivare al solito indice occupazione rilasciato dal BLS, dalle spese personali all’occupazione del settore servizi ADP, dal costo della manodopera agli ordinativi alle fabbriche.

La sensazione come abbiamo detto venerdì è che per i prossimi giorni saranno decisamente …BAD NEWS GOOD NEWS… qualche seduta di respiro e poi giù di nuovo prima dell’ultimo canto del cigno.

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3 commenti Commenta
silvio66
Scritto il 1 Febbraio 2016 at 14:46

..se ci saranno le sedute di respiro..presto per dirlo visto che girano in mezzora ma i future americani oggi non promettono bene..

icebergfinanza
Scritto il 1 Febbraio 2016 at 18:00

silvio66@finanza,

Ogni cosa a suo tempo sotto il cielo… 😉

silvio66
Scritto il 1 Febbraio 2016 at 18:54

icebergfinanza,

Certo Andrea come sempre.
Nel frattempo però permettimi a nome di tutte/i di farti i complimenti per il lungo americano che sta attraversando la tempesta come nulla fosse.

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