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AMERICA: SURPRISE!

Scritto il alle 09:00 da icebergfinanza

Ogni qualvolta l’economia americana riesce a stupire con un dato decisamente controtendenza alla dinamica generale, c’è sempre da restare stupiti delle capacità di far uscire dati miracolosi, soprattutto ora che si avvicinano nuove elezioni, una variabile da tenere in seria considerazione.

Come i lettori di Icebergfinanza ben sanno, i numeri dell’occupazione sono estremamente volatili e quindi per noi non rappresentano una sorpresa.

Occupazione Usa in rialzo a dicembre: creati 292 mila posti

Il mercato del lavoro americano conferma lo stato di buona salute chiudendo il 2015 con una performance da ricordare negli annali economici. La conferma giunge con il rapporto di dicembre che descrive la creazione di 292 mila nuove posizione a fronte delle 210 mila attese alla vigilia. Il tasso di disoccupazione rimane stabile al 5% sebbene gli analisti di Wall Street attendessero una ulteriore flessione a quota 4,9%, dove non scende dal 2007 ovvero da prima della crisi finanziaria.

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Basterebbe dare un’occhiata alla dinamica dell’ultimo dato uscito sull’occupazione del settore edile, evidenziata nel grafico qui sopra per comprendere che qualcosa non funziona, visto che siamo a dicembre con il settore in evidente difficoltà visti gli ultimi dati e la media dei mesi precedenti pari a meno della metà dei 45.000 posti usciti.

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Si certo tanto per cambiare questa volta le condizioni miti di un inverno decisamente estivo hanno probabilmente favorito le assunzioni, ma i dati reali raccontano tutt’altro ovvero un mercato immobiliare di nuovo in contrazione.

Ma non è finita qui!

Released On 1/8/2016 8:30:00 AM For Dec, 2015
Prior Prior Revised Consensus Consensus Range Actual
Nonfarm Payrolls – M/M change 211,000 252,000 200,000 170,000  to 249,000 292,000 
Unemployment Rate – Level 5.0 % 5.0 % 4.9 % to 5.0 % 5.0 %
Private Payrolls – M/M change 197,000 240,000 193,000 160,000  to 246,000 275,000 
Participation Rate – level 62.5 % 62.6 %
Average Hourly Earnings – M/M change 0.2 % 0.2 % 0.1 % to 0.3 % 0.0 %
Av Workweek – All Employees 34.5 hrs 34.5 hrs 34.5 hrs to 34.6 hrs 34.5 hrs

La sintesi è che si tratta in sostanza di una “WAGELESS RECOVERY” ovvero una ripresa limitata senza il sostegno dei redditi.

United States Average Hourly Earnings

United States Average Weekly Hours

United States Labor Force Participation Rate

Questo qui sopra come sempre è un dettaglio trascurabile, ovvero la forza lavoro, ovvero quanti americani in questi anni sono spariti dalla forza lavoro per vari motivi.

Ci sarà sempre chi vi dirà che in fondo è meglio lavorare un’ora piuttosto che niente, che è meglio avere un lavoro a part.time per una settimana, piuttosto che vivere di food stamp.

Giusto per ricordare a tutti come funziona il sistema di rilevazione dei dati del lavoro americani, per la household survey chi lavora anche solo un’ora a settimana è considerato occupato, chi ha due part-time anche solo di qualche ora è un lavoratore a tempo pieno, per l’altra indagine invece, tre pert-time sono tre full-time, ovvero tre nuovi occupati.

Per capirci, i dati sull’occupazione hanno due fonti, una la “household survey” ovvero interviste telefoniche e postali direttamente alle famiglie americane a campione, l’altra è l’indagine  “payroll survey”, sempre via telefono ma questa volta  rivolta alle aziende dei settori non agricoli.

In fondo che vi importa della qualità del lavoro l’America ha creato oltre 11 milioni di baristi e camerieri in questi anni, per sostituire le perdite del lavoro dell’industria manifatturiera, un nuovo miracolo americano.

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Visto il grafico qui sopra è chiaro il concetto di lavoro a tempo determinato?

Ma si sa quando i giornali o le televisioni devono fare le notizie, questi sono particolari insignificanti.

Il bello è che con queste condizioni qualche solone prospetta da secoli l’inflazione salariale, ci mancherebbe, forza coraggio che l’inflazione riparte domani.

Per i giovani in America va che è una meraviglia…

Il TRENTACINQUE per cento della popolazione degli Stati Uniti non era parte della forza lavoro nel 2014, in crescita del 31,3 per cento da un decennio prima. Sei considerato fuori della forza lavoro, se non disponi di un posto di lavoro o se non sei alla ricerca. 

Unica nota positiva proviene dal settore pubblico, ovvero un aumento di 17.000 posti di lavoro nell’ultimo mese dell’anno, più del doppio della media dell’ultimo anno.

Stato e degli enti locali

Nel frattempo le scorte di magazzino nell’ultimo trimestre sono calate ben oltre le previsioni, chiaro indice della difficoltà dell’economia americana nell’ultimo trimestre, mentre c’è già qualche spiritoso che prefigura una crescita del 3 % per il primo trimestre del 2016…neve permettendo!

Il resto serve solo alla Fed per continuare a giustificare inutili aumenti di tasso e nella peggiore delle ipotesi dare il via al QUANTITATIVE EASING number FOUR!

Jeffrey Lacker, presidente della Federal Reserve di Richmond, sostiene che il rapporto sull’occupazione americana a dicembre dimostra una “crescita molto forte”. Il mese scorso sono stati creati 292 posti di lavoro, ben oltre le stime pari a 210.000. Per Lacker si tratta di un numero “abbastanza solido”. (America24)

Abbastanza solido?  Quasi 300.000 posti è solo “abbastanza solido”?

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1 commento Commenta
kry
Scritto il 11 Gennaio 2016 at 11:03

WORLD SURPRISE
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