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GAS INODORE …PARANOIA INFLATIVA!

Scritto il alle 09:30 da icebergfinanza

Sono ormai trascorsi oltre sette anni da quando primo ed unico in Italia, un blogger solitario quotidianamente raccontava in mezzo ad una tempesta che il rischio inflazione era nullo, che questa in realtà era una debt deflation, una balance sheet recession, nella sostanza una riedizione del famigerato decennio perduto giapponese.

Non vi è stato secondo, minuto o istante che il mondo quotidianamente sia stato innondato di paure sull’evento dell’inflazione o addirittura dell’inperinflazione, aspettando inutilmente Godot.

Ieri qualche dato leggermente superiore al previsto Usa: Prezzi al consumo Usa +0,4% maggio, rialzo maggiore oltre un anno e subito ad agitarsi per mettersi il vestito bello, arriva, arriva, mister Godot Inflation!

Siccome la memoria nella finanza latita diamo un’occhiata a quando è accaduto in 24 anni perduti in Giappone…

Historical Data Chart

Source:  TRADINGECONOMICS.COM

Quello sopra è l’andamento dei prezzi al consumo in Giappone dall’inizio della Lost Decade, 24 anni di crisi continua, strisciante, asfissiante e questo è l’andamento dell’inflazione…

Historical Data Chart

Loro ogni tanto ci provano, anche ora ci stanno provando a far decollare l’inflazione, hanno bisogno di far duplicare la base monetaria, di una opzione shock, ma il risultato finale lo vedremo nei prossimi mesi, vedremo se finirà come negli anni 90 o più recentemente come qualche anno fa.

Anche in America ci provano da anni, ci hanno asfissiati con le fobie e paranoie di più governatori della Fed che indicavano l’uomo nero ad ogni istante, tranne poi fare la solita figura da ignoranti, di chi ignora la storia economica.

http://icebergfinanza.finanza.com/files/2014/06/InflationMay2014.jpg

Source: Calculated Risk

Ora probabilmente qualche falco nella riunione di questa sera ci riproverà a strillare come …un’aquila!

In questi giorni ho ricevuto parecchie segnalazioni di articoli che parlano del rischio inflazione, ne abbiamo parlato anche insieme a Machiavelli, l’ultimo è questo il Gas inodore di Fugnoli, uno dei tanti cantastorie della finanza italiana, un bravo ragazzo, peccato che nel 2007 dormiva, paragonando la crisi subprime ad una tempesta in un bicchiere d’acqua.

Oggi tutte le banche centrali dicono che vogliono fortissimamente fare salire l’inflazione, come minimo al 2 per cento, ma per essere sicuri del 2 è meglio che ci sia il 3 e se poi ci sarà il 4 o il 5 stiamo pur tranquilli che nessuno si strapperà i capelli.
Chi compra decennali governativi, anche di dubbia qualità, al 2 o al 3 per cento o ha deciso di combattere la Fed, la Bce e tutte le altre banche centrali, oppure pensa che l’inflazione salirà ma non farà male ai suoi bond (che ci sarà cioè un’intensificazione della repressione finanziaria per cui i rendimenti reali saranno sempre più negativi) oppure ancora ritiene, con un ragionamento non banale, che alla prossima recessione o anche solo al prossimo rallentamento vedremo i tassi ancora più bassi di oggi.

(…) Oggi tutto sembra calmo e perfetto e forse lo è davvero. Se però a fine anno saremo sotto il 6 per cento di disoccupazione e vicini al 2.5 di inflazione, il dibattito nella Fed (già ripreso in queste ore con un Bullard molto falco) si farà molto più animato e prima o poi innervosirà il mercato.

Ussignur! Pensavo che Fugnoli sapesse che il vero gas inodore è l’inflazione salariale, un gas altamente esplosivo, del quale in giro per il mondo non vi è alcuna traccia, zero, completamente assente.

Non vi è un solo indicatore economico che segnali la presenza di questo gas date un’occhiata a questo articolo The Economy May Be improving. Worker Pay Isn’t

” le retribuzioni orarie medie per i lavoratori americani del settore privato sono aumentate di circa 49 centesimi l’ora nel corso dell’ultimo anno, a 24,38 dollari a maggio. Ma non erano sufficienti a coprire l’inflazione, quindi in termini reali o aggiustati per l’inflazione, le retribuzioni orarie dei lavoratori SONO SCESE DELLO 0,1 % negli ultimi 12 mesi. Stessa cosa per le retribuzioni settimanali MENO 0,1 %!

Wages Aren’t Rising After Adjusting for Inflation

Year-over-year change in hourly private-sector wages, adjusted for Consumer Price Index

Source: Bureau of Labor Statistics

Ovviamente nulla toglie che i falchi della Federal Reserve tra le righe questa sera, provino a sgonfiare il pallone dello S&P500, con qualche frasetta ambigua qua e la sui rischi inflattivi o su un prematuro aumento dei tassi, in fondo quale migliore occasione.

Ci spiace deludere chi ci sperava, chi si è imbottito di aspirine contro l’inflazione, questa è la triste realtà, il resto sono chiacchiere da Weimar!

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1 commento Commenta
glare
Scritto il 18 Giugno 2014 at 10:08

icebergfinanza,

Andrea devo farti un paio di domande che mi turbano..
L’italia potrebbe avere un periodo di stagnazione lungo come quello del Giappone e quanto pensi che la deflazione possa influire in percentuale sui beni immobili (case e terre) nel giro di 5 anni-10 anni?
Per chi non può lasciare l’Italia esistono delle aree italiane e in quali regioni che possono permettergli un minimo di serenità?

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