ITALIA…FINANCIAL ILLITERACY!

Scritto il alle 09:30 da icebergfinanza

Non c’è poi molto di interessante di cui parlare all’inizio di questa settimana sui mercati finanziari, la solita ombra proveniente dall’Ucraina che i soliti noti hanno già deciso di spazzare via in attesa delle elezioni europee, tra un massimo storico e l’altro in America.

Direi che sino ad ora le nostre sensazioni hanno trovato conferma un’economia mondiale in chiaro affanno tra chi da la colpa al freddo e alla neve come in America e chi la colpa la da al… Il caldo frena la produzione industriale in calo a marzo … Lo rileva l’Istat, spiegando come sulla diminuzione tendenziale pesino i ridotti consumi energetici, visto l’arrivo anticipato del caldo.

Noi non abbiamo fretta che sia freddo o che sia caldo continuiamo ad analizzare quello che invece altri continuano a manipolare.

Vedo già fantastiche proiezioni sulla crescita dell’economia americana per il secondo trimestre che si spingono in alcuni casi sino al 4 %, in fondo con un primo trimestre vicino al meno 0,5 % bisognerà pur crescere a certi ritmi per tenere la media, anche se suggerisco di guardare bene i dati perchè qua e la, questo strepitoso recupero nel secondo trimestre resta solo nella fantasia delle banche centrali che si stanno prodigando per assicurare che la droga o il metadone continueranno ad essere somministrati in una maniera o nell’altra.

Certo che per un’economia in grande ripresa osservare il trentennale americano macinare quasi sette punti percentuali dall’inizio dell’anno, non è un bel biglietto da visita, come sarà interessante osservare al momento opportuno quale genio della finanza continuerà ad acquistare bonos o btp mentre i treasuries americani ormai rendono mediamente solo un 0.30 % in meno a dieci anni.

Ma su questo non abbiamo dubbi, visto che ci viene incontro la “Financial literacy” con tre domande difficilissime che testimoniano il grado di cultura finanziaria nei vari paesi al mondo.

Vi ricordate i banche tedesche che gli americani soprannominavano idioti di Düsseldorf, si le voragini con la banca intorno riempite di spazzatura finanziari subprime americana?

Ebbene sembra che secondo un  sondaggio di due economiste tra le massime esperte in questo settore Annamaria Lusardi and Olivia Mitchell, i tedeschi, il popolo tedesco abbia un grado di cultura finanziaria ben più elevato dei propri banchieri, delle proprie banche d’affari…
In Russia, 96 percent of those surveyed could not answer the three questions correctly. While that might be expected of a post-communist nation, the mecca of capitalism didn’t exactly yield glowing results—only 30 percent of Americans aced the quiz. The best-performing respondents were the Germans (53 percent got a perfect score) and the Swiss (50 percent), but this still leaves almost half of each country’s population without a basic understanding of financial matters. In countries with relatively strong economies, the numbers are sobering: 79 percent of Swedes, 75 percent of Italians, 73 percent of Japanese, and 69 percent of French could not respond correctly to all three questions.

Le domande le lascio alla Vostra attenzione perchè fanno parte della minima cultura finanziaria che una persona dovrebbe avere, mettendo una pietra pietosa sul risultato del nostro Paese, in buona compagnia non c’è che dire, se quando va bene si supera a malapena il 50 %.

Comunque sia che si riducano i tassi o si cerchi di portare in negativo quelli dei depositi presso la ECB, nulla sarà paragonabile a quello che la BCE dovrà fare se le elezioni europee non saranno soddisfacenti. Come più volte osservato la linea maginot sul fronte euro/dollaro ha tenuto in maniera egregia per l’ennesima volta con tanti saluti a coloro che vedono crolli del dollaro ovunque.

A giugno non c’è semolino finanziario che tenga, Draghi ha detto davanti a tutti che la BCE agirà e non avrà alternative salvo poi perdere la credibilità che ancora gli è rimasta.

Detto questo gli amici di Machiavelli sanno che in realtà il quantitative easing della BCE è già partito da tempo, qualcosa si è visto anche giovedi pomeriggio e qua e la in giro per il mondo in un paese piccino picciò se ne vedono i sintomi.

Quello che è certo è che nelle prossime settimane faranno di tutto per provare a scalare nuove vette, in fondo quelle spagnole ed italiane ormai stanno per essere raggiunte o poi non ci sarà più nulla da raschiare in fondo al barile, salvo continuare a soffiare nella solita bolla.

Quella obbligazionaria? Ma certo quella obbligazionaria, il resto è tutto terribilmente in linea con le previsioni dicono loro, ci sono margini ovunque, mercati finanziari fondamentalmente solidi e mercati immobiliari correttamente valutati.

Chiedo scusa se vi è sembrato un articolo troppo tecnico come ogni tanto mi scrive qualcuno, ma tempo un paio di ore e ci occuperemo di gossip all’italiana, in fondo in Italia visti i sondaggi sulla “financial literacy” che ce ne frega della finanza e dell’economia.

Sono stanco di sentire persone che mi dicono, ma sai l’economia è complicata, troppo difficile, incomprensibile salvo poi urlare e disperarsi quando perde il posto di lavoro o vede a sua ditta fallire, dopo aver votato il messia di turno per 80 denari o la scomparsa dell’IMU.

Non ha poi tutti i torti la nostra Annamaria Lusardi, della George Washington University School of Business, la quale afferma da tempo che  “Non conoscere le nozioni di base della finanza mette a rischio la democrazia

Appuntamento a tra poco…

Mi dispiace ma questa è la pura e semplice realtà, bisogna prenderne atto, come noi facciamo da anni, mentre altri vi illudono inutilmente, in direzione sempre e solo ostinata e contraria!

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3 commenti Commenta
jusemancio
Scritto il 12 Maggio 2014 at 09:57

Continua così Andrea, sempre il n°1

antonlop
Scritto il 12 Maggio 2014 at 11:50

OTTIMO POST AS USUAL, parlando della cultura economica finanziaria degli italiani sono daccordo con te; a tal proposito anche da un punto di vista politico viste le immediate scadenze l’unico movimento politico degno di essere votato perche meno peggio ( per me) o migliore (per latri) manca di cultura economica nella sua base e anche nel suo apice ( basta sentire un comizio di Beppe), mi auguro quindi che anche loro inizino a studiare e ad informarsi non bevendo tutto quello che gli viene propinato dai vertici.

laforzamotrice
Scritto il 12 Maggio 2014 at 20:21

Beh, si conferma la mia tesi politica di base: troppo ignoranti per la democrazia.

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