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AMERICA: TUTTA COLPA DELLA NEVE!

Scritto il alle 10:03 da icebergfinanza

 

E’ affascinante parlare con qualcuno di questa crisi, soprattutto quando si scandalizza perchè confidi che mai nella storia, ci fu un cosi alto livello di frode, manipolazione ed inganno come oggi.

Premesso che senz’altro le condizioni atmosferiche hanno influito sul dato di venerdi, quello che risulta difficile comprendere è come sia possibile che centinaia di analisti, nonostante il maltempo era ben visibile da tutti abbiano continuato a rilasciare  indicazioni che in alcuni casi arrivavano addirittura a 250.000 nuovi posti di lavoro.

Icebergfinanza segue e studia il mercato del lavoro americano sin dal lontano 2006, ne conosce ogni segreto, studio che ci ha permesso di comprendere prima di molti altri ancora nel maggio del 2007, la grande recessione che di li a poco avrebbe avuto inizio, a partire dal mese di dicembre 2007.

Nel terzo trimestre 2006 uscirono oltre 500.000 nuovi occupati rivisti poi a distanza di sei mesi a qualche decina di migliaia. In fondo nel periodo 2003-2013, la revisione media dei dati del BLS che va dal primo rilascio al terzo è di 12.000 unità, con punte di 46.000.

Cosa vuoi mai che sia un variazione di 120.000 posti di lavoro oggi!

Ormai sono abituato alle sorprese e alla volatilità di un sistema di rilevamento estremamente obsoleto come quello americano nel quale a distanza di trimestri o anni, i dati cambiano in maniera sensibile, abituato al punto tale che il dato di venerdi non mi ha affatto sorpreso.

Venerdi mattina quindi verso le otto…

 

Detto, fatto…

Dicembre +74.000 posti lavoro in Usa, disoccupazione a 6,7% minimo da 2008

In dicembre le aziende americane hanno creato molti meno posti di lavoro del previsto, segnando il rialzo minore dall’inizio del 2011, ma il tasso di disoccupazione è calato molto più delle stime al minimo da ottobre 2008. Negli Stati Uniti sono stati creati 74.000 posti di lavoro, molto meno dei 200.000 attesi dagli analisti…

…e il tasso è calato solo perchè ormai da anni, milioni di anime scompaiono dalla forza lavoro, tornano a studiare sperando di migliorare le loro competenze, se ne vanno in pensione, se ne stanno a casa tanto non c’è nulla da trovare, si fingono invalidi e via dicendo.

1,9 milioni di persone in meno che cercano lavoro in tutto il 2013 quasi 11 milioni che restano senza e 6/7, ovvero un americano su sette, che vivono con buoni pasto forniti dal governo, che verranno tagliati come i sussidi.

Si come nelle medie dei polli di Trilussa, la disoccupazione scende, solo perchè la forza lavoro è scesa ai minimi da 35 anni, lo so, lo so, sono sempre le stesse cose che dico, ormai sono tutti anestetizzati, non succede nulla… nell’indifferenza generale e chissenefraga del tapering.

Graph of Civilian Labor Force Participation Rate

Si dicevo, quando parli di dati manipolati ti guardano come se fossi sceso da Marte, no non è possibile, ti stai sbagliando, non vorrai mica che…

Secondo il Post, le persone incaricate di condurre i sondaggi – su cui si basano i dati sulla disoccupazione – subirono pressioni per falsificare i dati, completando le schede sullo status lavorativo dei cittadini, in caso di risposte incomplete o assenti. In realtà, il problema dei dati inventati risale al 2010, quando un impiegato del Census Bureau – incaricato dal dipartimento del Lavoro a condurre i sondaggi – fu scoperto mentre ‘fabbricava’ le risposte.

Presidenziali Usa 2012: dato disoccupazione americana truccato

Figurarsi complotto!

Come scriveva recentemente Fabrizio Galimberti, in fondo, Adam Smith è famoso per la “mano invisibile” , ma è anche (meno) famoso per un’altra citazione, che dice come gli spiriti animali degli imprenditori possono cospirare per aumentare i prezzi o manipolare il mercato a detrimento dei consumatori (o dei “parchi buoi”). Insomma, la mano invisibile deve essere assortita di una “mano visibile”. Come volevasi dimostrare.

Chiedo scusa se per una volta non snocciolo dati e tabelle, ma sono stanco di raccontare dati che in fondo vanno e vengono a seconda di come cambia la luna o il tempo.

Ad esempio due giorni prima è uscito il report della ADP National Employment Report | NER, un report privato, che riporta le nuove buste paga nel settore dei servizi escluso quindi quello statale…


Fantastico dice uno, l’occupazione vola, addirittura 48.000 posti di lavoro in più nel settore delle costruzioni, si nell’edilizia, mentre fuori nevica e fa un freddo polare.

Poi arriva il report del BLS e tutto crolla, il settore dell’edilizia nel mese di dicembre ha perso 16.000 posti ma allora chi è che bluffa, chi fa il furbo.

Inoltre c’è stato un insolito calo nel settore sanitario, un settore strategico negli ultimi anni, un segnale chiaro per il 2014, chissà che …

Ma di questo avremo tempo e modo di parlarne insieme a Madame Volatilité nei prossimi giorni, dovrete prendervi un giorno di ferie intero per leggerlo tutto ma credo che ne valga la pena.

Ah dimenticavo occhio ai prossimi giorni, lei Madame Volatilité sarà di nuovo sul palcoscenico!

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5 commenti Commenta
sherpa
Scritto il 13 Gennaio 2014 at 10:47

Spero che tu non smetta di tormentarci con le tue rivelazioni poichè è palese che, in un turbinio di falsità manipolate ad hoc, sei uno dei pochi che sa cercare e porta (ma soprattutto interpreta obiettivamente) dati. Non ti stancare mai, se puoi. Grazie. 🙂

gnutim
Scritto il 13 Gennaio 2014 at 16:27

e chisseloperde il report di madame volatilitè!!!

john_ludd
Scritto il 13 Gennaio 2014 at 19:57

Il tasso decennale è al 3% perché le banche USA lo vogliono al 3% (per ora). Solo in questo modo, con un interesse reale saldamente positivo possono produrre buoni utili al di fuori di quelli da trading. Ma il terreno del trading è diventato scivoloso, aria di parziale regolazione e soprattutto più di così… Quindi il 3%, 150 punti base sopra l’inflazione è per loro accettabile, tanto pagano gli altri. Anche da noi le banche devono rafforzarsi quindi pochi prestiti e belli cari. Andrà avanti così fino alla prossima recessione. Altrove è peggio; per esempio in Brasile i profitti delle banche sono al di sotto dell’inflazione e quindi le banche si indeboliscono anche se sembra che stiano guadagnando. La repressione finanziaria bisogna saperla fare !

stanziale
Scritto il 13 Gennaio 2014 at 22:43

Ciao John Ludd, grazie dei recenti interventi, questo pur ottimo blog ha delle accelerazioni quando ritorni….dopo i dovuti convenevoli, volevo chiederti un commento sulle novita’ in tema di fusione fredda. Hai manifestato altre volte scetticismo, tuttavia la scienza va, anzi deve andare avanti. C’e’ la e-cat di Rossi personaggio con precedenti poco incoraggianti(anche se va ricordato che Walt Disney, prima di sfondare con topolino , era fallito in altri settori piu’ di una volta) e la defkalion, ci sono in corso altri progetti/ricerche, internet ne e’ pieno. Ne posto uno, trovato nel periodo che non c’eri, che mi sembra pero’ piu’ credibile…..
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CC8QFjAA&url=http%3A%2F%2Fit.ibtimes.com%2Farticles%2F58446%2F20131104%2Ffusione-fredda-lenr-studio-ricerca-toyota-mistubishi-iwamura-sfruttamento-commerciale.htm&ei=P1rUUr7VK7L07AacmIDQCg&usg=AFQjCNE4k0vqCzeUUDLIVwz0PyZ35N22ig&bvm=bv.59026428,bs.1,d.ZGU
nell’articolo , e’ vero, si parla di almeno 5 anni necessari, forse piu’, e quindi il problema e’ che siamo in ritardo in quanto il probabile picco del petrolio e’ forse gia’ in corso, pero’, che ne pensi?

john_ludd
Scritto il 13 Gennaio 2014 at 23:14

stanziale@finanza,

mi sopravvaluti enormemente. Sono solo un tipo curioso con un decente trascorso professionale e qualche competenza non del tutto ammuffita. Il tema dell’energia è talmente vasto che credo non esista nessuno con una visione completa. La fusione fredda è ancora in attesa di una teoria in grado di spiegarne i fondamenti fisici; impensabile pensare ad applicazioni se prima non si comprende cosa si sta facendo, non è questione di aspettare 5 anni ma decenni. Fortunatamente il problema energetico è stato risolto molto tempo fa. La soluzione esiste e funziona: consumare (molta) meno energia. Non è questione di natura tecnica ma eminentemente politica, economica e sociale. Nessuno vuole rinunciare a niente, quindi l’adattamento invece di essere graduale sarà traumatico, che sia tra 5 anni o tra 10 poco conta, il tempo scorre più velocemente della capacità della tecnica di trovare soluzioni salvifiche mentre dalla politica e dalla società in genere temo non arriverà un bel nulla. Suona sconfortante ? Effettivamente sì.

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