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SIMPATICHE CANAGLIE MINACCIANO L’ITALIA!
Vi ricordate lo scorso anno il simpatico concorso estivo, si estivo, chissà perchè sempre in estate … che suggeriva Un premio anti-Europa e una Guida pratica per uscire dall’euro …
Bene a distanza di un anno e ovviamente sempre in estate …Londra, 100mila euro in palio per il miglior piano di … – Il Sole 24 Ore
LONDRA – Una ricompensa di 100mila euro al migliore piano per un’uscita rapida e indolore della Gran Bretagna dall’Unione Europea: é il “Premio Brexit” indetto oggi dall’Institute of Economic Affairs (Iea), uno dei maggiori think tank britannici, noto per il suo scarso entusiasmo per Bruxelles. L’abbreviazione Brexit – da Britain exit – é diventato il termine corrente per indicare il possibile divorzio di Londra dalla Ue.L’intenzione dell’Iea é di avere pronto un piano d’azione per minimizzare le conseguenze negative e sfruttare ogni opportunitá positiva se, come indicano i sondaggi, gli inglesi voteranno “sì” a un’uscita dalla Ue nel referendum “in or out” che il premier David Cameron ha promesso entro il 2017. Il concorso é aperto a docenti universitari, altri think tank, gruppi di business, societá di consulenza e anche singoli individui.
Ci stanno provando tutti quest’estate per smuovere i mercati, panicando a destra e a manca, gli analisti di Mediobanca con la fine del mondo prevista entro sei mesi per il nostro Paese, il solito Grillo con i suoi leggendari consiglieri economici, il WSJ con i misteriosi derivati del Tesoro, le agenzie di rating, signore del senno di poi che falciano i nostri rating come l’erba in estate costruendo covoni di idiozie… ( se vi siete persi l’ultima vi aiuto io …Fitch rivede il rating di 8 banche italiane – Il Sole 24 ORE )
Ora dopo il premio di 100.000 euro arriva un’altra mummia dai sepolcri della paranoia alemanna, si quella della Repubblica di Weimar, una vecchia conoscenza di Icebergfinanza …Jürgen Stark minaccia l’Italia: “Paese irriformabile, in autunno sarà …
Non proprio parole di buon augurio. Jürgen Stark, falco tedesco nel board Bce fino al 2011, prima delle sue dimissioni dal Consiglio per la sua contrarietà all’acquisto di bond da parte della Banca Centrale Europea, ora pronostica cupi scenari per il nostro Paese, e non solo, per dopo l’estate.
Secondo l’ex capo economista dell’Eurotower, intervistato dal quotidiano economico tedesco Handelsblatt, “Draghi ha comprato tempo ai governi europei, che però non l’hanno sfruttato”. Quel “La Bce farà tutto quello che è necessario per salvare l’Euro”, pronunciato dall’ex numero uno di Bankitalia a Londra nel luglio del 2012, volto a creare una rete di salvataggio per i Paesi europei, ha finito soltanto per consentire a gli stati dell’Eurozona più in difficoltà per rinviare ulteriormente le riforme indispensabile a riassestare i propri conti. “La consapevolezza della crisi in Italia non è diffusa”, mette in guardia Stark sottolineando che il nostro Paese “è incapace di riformarsi, il Portogallo è in crisi politica, e la Grecia non è in grado di pagare i suoi debiti. Il programma Omt non ha cambiato la realtà della crisi”.
Per questo molto presto i mercati potrebbero mettere alla prova le parole di Draghi per costringere i Paesi, visto che questo è previsto tra i requisiti per accedere la piano di acquisto dei titoli, a mettere in atto tutte le riforme non più rinviabili. Così a dovere fare ricorso allo scudo antispread potrebbero essere non soltanto Italia e Spagna, ma ci sarà “enorme pressione per utilizzare lo stesso strumento anche per la Francia”.
La minaccia di Stark ricalca in parte quanto previsto qualche settimana fa da un report di Mediobanca securities – che aveva ipotizzato un possibile aggravarsi della crisi e una possibile richiesta da parte del nostro Paese degli aiuti europei
Invece di strillare come aquile, chissà per quale motivo nessuno ha mai chiesto a Stark, dove stava questo custode dell’ortodossia della stabilità di bilancio, uno dei tanti uomini della terribile e patetica Bundesbank, autentici frigoriferi come amava ricordare Adenauer insensibili a tutto tranne che alla stabilità monetaria e all’inflazione, quando il loro compito era quello di vigilare sul credito allegro che le banche tedesche concedevano in giro per l’ Europa alimentando consapevolmente bolle immobiliari o industriali per favorire le esportazioni del loro paese.
Prima che la lettura del destino del nostro Paese nei fondi di caffè del mago Jurgen faccia il giro del web e delle menti degli ingenui suggerisco di rileggersi questo … «Un duro. Ha sempre avuto atteggiamenti molto severi e duri, anzi durissimi, verso di noi». È quanto ha ricordato Carlo Azeglio Ciampi di Jurgen Stark, dimissionario dal board della Bce, con cui l’ex capo dello stato negoziò, tra gli altri, l’ingresso dell’Italia nell’euro. «A quei tempi» racconta Ciampi «era uno sherpa finanziario di Helmut Kohl e poi un giovane sottosegretario. In alcune fasi di quelle complesse trattative, il ministro Theo Waigel ci fece lo scherzo di mandarci lui. E non erano mai incontri facili. Discutere con lui richiedeva pazienza e autocontrollo. Non per nulla pretesi di bypassarlo».«Stark era severo con l’Italia»
Un suggerimento … Chi combatte può morire, chi fugge resta vivo, almeno per un po’ (…) fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avete vissuto a partire da oggi, per avere un’occasione, solo un’altra occasione, di tornare qui sul campo, a urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà! (William Wallace)
Essendo italiani più che con Wallace, bisognerebbe citare Trilussa…
So’ coraggioso e forte!
– disse un cavallo ar Mulo – e vado ar campo
pieno de fede, sverto come un lampo,
tutto contento de sfidà la morte!
Se arriva quarche palla che m’amazza
sacrifico la vita volentieri
pè la conservazione de la razza.
– capisco, – disse er Mulo –
ma, su per giù, pur’io
che davanti ar pericolo rinculo,
nun conservo la razza a modo mio?
MArco Saba, un altro che parla delle truffe del signoraggio, riserva frazionaria, ecc. Ha altresi’ svelato la storia delle am lir alla fine accollate all’Italia.
http://www.marcosaba.be/
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molto probabilmente l’italia intesa come emittente di bot e btp non fallirà, e molto probabilmente non fallirà nemmeno l’italia nella forma della sua casta politica e finanziaria, ma tanti i italiani, intesi come famiglie, imprese piccole e grandi, artigiani, lavoratori autonomi e dipendenti, liberi professionisti etc etc, di questi italiani, tanti sono già falliti e tanti falliranno ancora.