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ITALIA … LA TEMPESTA PERFETTA CHE VERRA’

Scritto il alle 13:30 da icebergfinanza

Abbiamo ascoltato lunedì il sermone del becchino ungherese Soros, nulla di nuovo che i lettori di Machiavelli non conoscano già mentre gli untori in questi ultimi due anni urlavano al fallimento del nostro Paese noi suggerivamo di stare tranquilli e di cogliere l’attimo fuggente, soprattutto l’ultima grande occasione.

Ora al momento giusto altri untori preparano la nuova tempesta perfetta, la nuova crisi di un anno che unico in Italia, Machiavelli preannunciava come “double face”.

FITCH: TREGUA MERCATI, PEGGIO NON E’ PASSATO. Il peggio della crisi del debito nell’Eurozona non è affatto alle spalle, e dai mercati è arrivata soltanto una tregua. E’ quanto emerge da un sondaggio fra gli investitori condotto dall’agenzia di rating Fitch, secondo cui se il rally dei mercati “non è supportato da una stabilizzazione economica e da progressi verso l’unione bancaria, il pericolo è che la volatilità torni a vendicarsi in estate, come nel 2011 e nel 2012″.

Ora capite per quale motivo Machiavelli sembra saperne una più del diavolo, ma la storia la fanno gli uomini e il mese di giugno sarà decisivo, ma questo lo vedremo insieme nel prossimo manoscritto dedicato ai sostenitori del nostro viaggio.

Secondo la rilevazione, il 29% degli investitori intervistati ritiene che i mercati siano in un momento di calma apparente destinato a non durare, mentre il 30% ritiene che mostrino un’esuberanza irrazionale, ignorando le prospettive economiche con la crescita che rappresenta la maggiore preoccupazione. Il restante 41% ritiene, invece, che il peggio sia passato grazie alle misure di sostegno messe a punto dalla Banca centrale europea e dall’Ue.

BINI SMAGHI, ITALIA CHIEDA FONDI ESM. “L’Italia dovrebbe fare richiesta di un programma di aggiustamento e utilizzare i fondi Esm (meccanismo di stabilità europeo) per ricapitalizzare il sistema bancario”. Ne è convinto Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del board Bce, a margine di un convegno di Advantage Financial. Quanto alla possibilità che questo avvenga Bini Smaghi ha risposto: “é una questione di orgoglio nazionale, ma se guardiamo all’orgoglio…”.

Ebbene, il suggerimento di chi ben conosce i meccanismi europei e se ne è dovuto separare non senza polemiche e acrimonie, è che l’Italia “dovrebbe chiedere i fondi all’Esm”, il meccanismo di stabilità europea che è intervenuto per fornire soldi alla Spagna e alle sue banche – in cambio di una sorta di ‘messa sotto tutela’. Una strada tracciata che il Belpaese dovrebbe seguire, tanto da sentirsi suggerire di “usare i fondi per ricapitalizzare il sistema bancario come ha fatto la Spagna”. In quanto alla possibilità che questo accada, Bini Smaghi dice che “è una questione di orgoglio nazionale, se uno pensa all’orgoglio…”. (Repubblica) 

In fondo non ha tutti i torti il banchiere visto che siamo i maggiori contributori netti dei fondi che si usano per salvare le banche tedesche è meglio che incominciamo ad utilizzarli anche noi per ricapitalizzare ancor di più le nostre banche visto che ad esempio Intesa è la banca con i migliori coefficienti patrimoniali d’Europa e sta per fallire come è fallito il nostro Paese.

Ma lasciamoli sfogare questi poveri ragazzi che hanno perso il posto di banchieri sotto la gonna di mamma BCE al momento opportuno noi sapremo cosa fare e mentre crolla la produzione, i consumi, i risparmi e il debito esplode diamo un’occhiata a cosa suggeriscono  in altre sedi…

(Finanza.com) L’Italia, insieme alla Germania, ha completato il grosso dell’aggiustamento fiscale, mentre altri Paesi come la Francia hanno ancora strada da fare. A dirlo Carlo Cottarelli, direttore del dipartimento Affari fiscali del Fondo monetario internazionale, a margine di un convegno a Milano, come riportato dalle maggiori agenzie di stampa, aggiungendo come lo stato dei conti pubblici mondiali sia ancora difficile. Il responsabile ha sottolineato che la restrizione fiscale continuerà ancora e che l’importante è che avvenga a velocità adeguata: un consolidamento troppo rapido, ha spiegato Cottarelli, ucciderebbe l’economia ma è anche vero che i debiti pubblici ancora troppo elevati non consentono di agire lentamente. (La Presse) 

E infine … Bollo o non bolla su BOT e BTP a questo ritmo l’Italia sta risparmiando con le aste l’equivalente di IMU sulla prima casa e aumento IVA   I calcoli (anche in questo caso puramente indicativi perché sul mercato secondario non ci sono titoli con scadenze identiche a quelli emessi sul primario) evidenziano che il Tesoro si sarebbe impegnato a un pagamento di 13,84 miliardi di interessi, circa 1,5 miliardi in più rispetto a quello che è invece accaduto nel mondo reale. Ipotizzando poi che anche nei prossimi mesi i tassi restino bassi questo risparmio virtuale di interessi (da proiettare ovviamente nell’arco dei prossimi 15 anni) aumenterebbe esponezialmente fino a superare entro fine anno i 6-7 miliardi di euro. Con un impatto superiore al gettito dell’Imu sulla prima casa (3,8 miliardi) e all’aumento dell’Iva dal 21 al 22% che scatta a luglio e che solo fino a dicembre dovrebbe tramutarsi in un aggravio di 2,1 miliardi per i contribuenti. di Vito Lops – Il Sole 24 Ore 

Ricordo ancora le discussioni in piena crisi sul sesso dei titoli di Stato, riusciranno in nostri eroi a sopportare un tasso a medio e lungo termine oltre il 7/8 % e alla fine siamo ancora tutti qui in attesa della nuova crisi che per quanto si preannunci drammatica non porterà a nessuna estrema conseguenza dal punto di vista finanziario.

Si lo so, lo so, debito pubblico esplosivo, crollo produzione, disoccupazione devastante, recessione dilagante e tutti che dormono e gli avvoltoi che urlano alla fine del mondo per foraggiare i propri interessi.

Ve l’ha raccontato nessuno che basterebbe aumentare l’iva sul gioco in Italia per recuperare tutta l’IMU sulla prima casa e renderla esente. Avete chiesto ai paladini dell’IMU per quale motivo quando governavano hanno permesso una simile tassazione favorendo gli amici degli amici.

Io comprendo la frustrazione di tutti coloro che hanno seguito i consigli di analisti, economisti, promotori  e blogger della domenica di disfarsi di tutti i titoli di Stato ma alle volte serve pragmatismo e realismo. C’è ancora tempo ma al momento opportuno, arriverà anche il momento di ritirarsi sulla riva del fiume per osservare in perfetta liquidità la prossima tempesta perfetta.

Per chi vuole sapere cosa ne pensa il nostro Machiavelli…

« SOSTIENI L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’oceano infinito di questa tempesta perfetta … Chiunque volesse ricevere le ultime analisi può liberamente contribuire al nostro viaggio cliccando sul banner  in cima al blog o sul lato destro della pagina può liberamente contribuire al nostro viaggio cliccando qui sopra o sul lato destro del blog Semplicemente Grazie!

Inoltre Vi aspettiamo tutti per la nuova avventura su   METEOECONOMY  per condividere insieme nuove informazioni e analisi non solo economico/finanziarie attraverso la tempesta perfetta.

 

 

 

 

 

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27 commenti Commenta
jusemancio
Scritto il 15 Maggio 2013 at 14:00

Andrea sei sempre il numero uno!
giuseppe

kry
Scritto il 15 Maggio 2013 at 14:22

Io invece comprendo la frustrazione di tutti coloro che hanno seguito i consigli di analisti, economisti, promotori e blogger della domenica e si sono abbuffati con i bundino ma alle volte serve pragmatismo e realismo e un pò di sano nazionalismo. ( GUARDATE IL MONDO QUI A FIANCO CHE STA RAGGIUNGENDO 2.000.000 DI VISITE. COMPLIMENTI ANDREA ).

reragno
Scritto il 15 Maggio 2013 at 14:45

Sic transit gloria mundi………..
In fin dei conti gli Italiani un po’ se la meritano questa fine.

john_ludd
Scritto il 15 Maggio 2013 at 17:33

I rischi per l’Italia vengono da fuori ma purtroppo sono immensi, tuttavia non riguarderebbero solo il nostro paese quindi nel caso non mi preoccuperei più di tanto dato che non esisterebbe un buco abbastanza profondo dove andare a nascondersi. Mi riferisco agli esiti della geniale Abenomics già provata in passato con esiti catastrofici. Sinora una quantità irrisoria di capitali giapponesi è uscita dal paese e tuttavia il cambio yen/$ si è svalutato del 30%. La speculazione può facilmente svalutarlo di un altro 20%. A quel punto, sarà curioso osservare il comportamento dei milioni di risparmiatori giapponesi e dei loro fondi pensione; se decidessero di spostare anche una piccola parte dei propri asset all’estero il cambio precipiterebbe, la banca centrale sarebbe l’unico compratore di titoli di stato e avremmo una crisi valutaria difficilmente arrestabile che travolgerebbe ogni mercato. Vedo già trader terrorizzati che si buttano dal 30 piano e altri che dicono “non lo avevamo previsto, andava tutto bene, chi poteva mai pensarlo…”

Viviamo tempi oscuri ma andrà molto ma molto peggio prima di andare meglio.

dorf001
Scritto il 15 Maggio 2013 at 18:29

comunque sia per quanto riguarda il debito pubblico implicito ed esplicito, un certo mazzalai lo aveva già detto 1 anno fa. direi di dirglielo a quei falsoni di repubblica.

La Germania ha più debiti di noi ma finge di non saperlo

l Paese più virtuoso sul fronte del debito nell’eurozona? É l’Italia, molto migliore della Germania. Non è uno scherzo, ma il frutto di un serissimo studio della fondazione tedesca Stiftung Marktwirtschaft (“Economia di mercato”), presieduta dall’economista Bernd Raffelhüschen, professore di Scienze finanziarie presso l’Università di Friburgo, in Germania, ed esperto di evoluzione demografica. Due giorni fa il professore, elogiando l’Italia, ha accusato il governo tedesco di seguire un percorso di indebitamente insostenibile a colpi di «regali» nel campo dello Stato sociale.

Lo studio della Fondazione – pubblicato a fine 2011 ma passato, curiosamente, piuttosto inosservato, almeno dalle nostre parti – stila una vera e propria classifica della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche (sulla base dei dati 2010) dei 12 Stati fondatori dell’euro (esclusi sono dunque i cinque “ultimi arrivati”: Slovenia, Slovacchia, Estonia, Cipro e Malta). Il titolo del relativo comunicato stampa la dice lunga: «Italia urrà, Lussemburgo puah». La classifica tiene conto non solo di quello che la fondazione chiama «esplicito» (il «classico» debito pubblico, pari a circa il 120% del pil per l’Italia), ma anche il debito implicito legato soprattutto all’invecchiamento: pensioni in maturazione nei prossimi anni, la spesa sanitaria, il saldo primario e quant’altro.

qui c’è il grafico : http://www.linkiesta.it/sites/default/files/uploads2/imgs/debito-pubblico-italiano-l.png

e il resto dell’articolo è qui. http://www.linkiesta.it/debito-italia-germania

ahhh ditelo al poverello di enrico letta.

by DORF

kry
Scritto il 15 Maggio 2013 at 19:21

dorf001@finanza,

Guai dirlo a letta. Quando mai risparmierà sulla pubblica amministrazione e ti darà il reddito di cittadinanza.

dorf001
Scritto il 15 Maggio 2013 at 20:00

guarda a letta gli si può dare tutti noi il terzo dito della mano. quello si merita. quel massone del cavolo.

anzi vedi un pò cosa dice il capo della massoneria italiana. cioè gioele magaldi.

ENRICO LETTA, UN PARA-MASSONE DILIGENTE, SUBALTERNO E SERVIZIEVOLE, ALL’OBBEDIENZA DEI CIRCUITI MASSONICI SOVRANAZIONALI PIU’ REAZIONARI E ANTIDEMOCRATICI

DI GIOELE MAGALDI
grandeoriente-democratico.com

Nella generale ignoranza e confusione dei media a proposito del reale funzionamento dei circuiti massonici e para-massonici, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e di fornire qualche chiave di comprensione utile tanto per i giornalisti (almeno quelli che vogliano continuare a fare il proprio mestiere senza censure o auto-censure e con un minimo di competenza) che per l’opinione pubblica in genere.
Cos’è la Para-Massoneria?
Cosa sono le “società para-massoniche”?
Qual è l’identità di un Para-Massone?

Ne avevamo accennato in precedenza in altri scritti consultabili su http://www.grandeoriente-democratico.com, e in particolare in

Il Massone tecnocratico Mario Monti si fa alzare la palla dal para-massonico Council on Foreign Relations (consolidato pensatoio di grembiulini elitari) e schiaccia ogni residuo anelito di sovranità democratica per il popolo italiano (clicca per leggere).

Chi vuole cominciare a comprendere come, da sempre, i Massoni preferiscano operare incisivamente sulla “società profana” tramite società para-massoniche, cominci con il leggersi o rileggersi questo nostro contributo del 28 settembre-2 ottobre 2012.

A breve, poi, sul fondamentale fenomeno secolare dell’associazionismo para-massonico, saranno disponibili alcune brillanti e preziose pagine del libro di Gioele Magaldi, MASSONI. Società a responsabilità illimitata. Il Back-Office del Potere come non è stato mai raccontato, Chiarelettere Editore.

Cosa scrivevamo, qualche mese fa, a proposito delle società para-massoniche, partendo dall’esempio di una di esse, il Council on Foreign Relations (CFR)?

Ecco:

“Cos’è, anzitutto, il Council on Foreign Relations (abbreviato: CFR )?

Si tratta di una delle tante associazioni para-massoniche palesi o segrete (in questo caso palese) la cui tradizione deriva direttamente dalla fine del XVIII secolo.

qui il tutto : http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11844

chi non sà la storia, è destinato a subirla!

by DORF

sd
Scritto il 15 Maggio 2013 at 21:49

dorf001@finanza,

Hello Dorf
Sicuramente il Capitano Andrea, riguardo ai titoli di stato, è un grandissimo esperto e ha dato sembre buoni consigli (in confronto ad altri…….esperti di investimenti).

Ma c’è un piccolissimo problema, dove andiamo a prendere gli euro per fare questi investimenti ???
Allego un link che forse a qualcuno potrebbe interessare:
http://marcodellaluna.info/sito/2013/05/12/alla-ricerca-della-liquidita-perduta/

Buona lettura….e buona fortuna.

SD

PS:
Se a qualcuno interessa avrei delle ottime “dritte” per fare buoni affari nel settore immobiliare…..ma naturalmente trovate i soldi per farli hehehe.

dorf001
Scritto il 15 Maggio 2013 at 23:46

sd@finanza,

ciao SD. si roba già letta. ma vedi…. MDL che ho conosciuto, è un personaggio un pò egoistello. ha scopiazzato di qua e di là, materiale di pascucci e del prof. AURITI. ma se glielo ricordi si arrabbia.

lui non vuole arrivare al nocciolo della questione. vuole solo aggirare l’ostacolo se può. ma basta fargli boohh e si spaventa. invece interessante in fondo a quell’articolo il commento del sempre lucido alberto conti. uno che se ne intende del problema.

La moneta primaria è emessa dalla testa della piovra, la BC, mentre il grosso della moneta circolante, quella creditizia, è emessa dai tentacoli della piovra, le banche commerciali coordinate tra loro tramite la “loro” BC. Le due contabilità (di BC e di Banca “normale”) sono radicalmente diverse: la prima si patrimonializza emettendo moneta primaria, le altre “solo” speculando sugli interessi del fiat-money da loro emesso, dal che risorge prepotentemente la commistione tra Istituto di Credito e Banca d’Affari (private equity). E infatti una banca “normale” può anche fallire, preferibilmente approfittando per l’occasione assorbendo il massimo di titoli tossici da annichilire nel buco nero delle perdite riciclate a Stati e parco buoi privati, mentre una BC non può fallire, salvo armagheddon sistemico globale che non si può escludere del tutto. In un tale sistema (folle, primordiale, anacronistico) non c’è soluzione al problema della giusta valorizzazione del denaro, che o è interamente pubblica (di Stato), o non è, se non truffa finanziaria. Per arrivare a dare agli Stati il loro ruolo naturale di attori primari dell’economia, occorre restituire loro il monopolio naturale dell’emissione di moneta primaria, riportandola a percentuali prevalenti sulla moneta complessivamente in circolazione. Solo allora il valore del denaro corrisponderà alla “ricchezza delle nazioni”, e potrà realisticamente essere ripartito equamente tra le rispettive popolazioni, in un clima di fiducia ben riposta e di stabilità di cui ormai abbiamo perso la percezione. Per arrivarci è però necessaria una rivoluzione cruenta, tipo chiusura delle borse, nazionalizzazione dell’intero sistema bancario tramite esproprio forzoso di Stato, controllo sui movimenti di capitali, messa al bando dei “paradisi fiscali”, reintroduzione dei dazi doganali concordati tra paesi che hanno relazioni reciproche di scambio commerciale, ecc. ecc. La piovra globale non è affatto riformabile.

fintanto che NON arriveremo a fare quello che diceva AURITI, non usciremo mai da questo baratro. la questione è tutta li’.
poi ovvio, ci vogliono gli uomini con il coraggio e l’onestà di fare quello che diceva AURITI.

solo allora avremo un mondo sano e corretto e felice.

by DORF

ilcuculo
Scritto il 16 Maggio 2013 at 08:57

john_ludd@finanza,

John,

ci puoi dare il link al tuo sito dove vendi i kit di sopravvivenza da usare dopo la catastrofe?

grazie

john_ludd
Scritto il 16 Maggio 2013 at 09:24

ilcuculo@finanza,

dalle catastrofi finanziarie ci si riprende sempre, e sempre nello stesso modo; mettendo da parte le attività non produttive, speculative e predatorie e cacciando chi le ha fatte levitare sino a questo punto sfruttando gli altri e privilegiando il proprio tornaconto di breve termine. In sostanza si riprenderà a lavorare partendo da un punto più in basso, puntando su attività a meno consumo energetico (molto meno) e maggiore sostenibilità ecologica. Abbiamo le possibilità tecnologiche per produrre cibo x 7 miliardi di persone e una qualità di vita elevata ma non possiamo garantire a 7 miliardi di individui automobili, viaggi aerei e case da 200 metri quadri MA questo è ciò che pretende l’economia finanziaria di oggi per stare in piedi.

La grande maggioranza delle attività finanziarie ha un valore puramente virtuale, pretende una crescita esponenziale che non è compatibile con un mondo finito, gran parte della ricchezza materiale è soggetta a deperimento, l’accumulo e la distribuzione di conoscenza è immateriale e può proseguire sino alla fine dei nostri giorni.

Devo essere io a dirlo a te che da tempo lo sostieni o sei uno di quei buffi esseri che vuole una cosa e il suo opposto ?

ilcuculo
Scritto il 16 Maggio 2013 at 09:56

john_ludd@finanza,

Sono i toni “apocalittici” che usi nei tuoi commenti che mi (perdona) innervosiscono.

Non per te ma perchè sono la manifestazione di un sentimento negativo che , secondo me deve necessariamente essere superato se vogliamo che l’economia reale si riprenda partendo dal fare, concentrandosi su quello che serve veramente con la necessaria attenzione all’efficienza puntando anche a risultati di breve medio termine because on a long enough timeline…

In economia le previsioni hanno spesso la tendenza ad autoavverarsi, in nessun campo “scientifico” l’osservatore è estraneo a ciò che osserva , lo perturba , ma in economia l’osservatore non esiste proprio, siamo tutti attori.

Un sentimento negativo produce risultati negativi. Poi il secondo principio della termodinamica fa il resto.

Poi sia chiaro io personalmente faccio parte di quelli che fanno 40.000km/anno in macchina (a metano) che hanno a disposizione più di 200mq (ma in parte autocostruiti o autoristrutturai e con attenzione al risparmi energetico) e che viaggia spesso in aereo (quasi sempre per lavoro).

Il benessere nel pianeta non è equamente distribuito ed il progresso. Sono contento di essere nato dalla parte giusta.

john_ludd
Scritto il 16 Maggio 2013 at 10:10

ilcuculo@finanza,

non sei nato nella parte giusta, sei stato solo fortunato come me, non è la stessa cosa e questo malgrado tutta la nostra presunta moralità conta eccome.

i toni apocalittici ci sono ed è giusto così perché siamo in una epoca dove NESSUNO vuole vedere ciò che è lì palese davanti a tutti. Caro mio quando leggi che nelle strade di una qualsiasi città opulenta occidentale quando un tale casca per terra e vomita quasi mai qualcuno si ferma e lo aiuta cosa ti viene in mente ? Tu straparli di sentimento negativo da evitare… bene conto che tu sia tra i pochi che si fermano ad aiutare uno che casca x terra e vomita. Poi quando i pochi diverranno la maggioranza allora non ci sarà alcun motivo x usare toni apocalittici… un cammino inizia dal primo passo ma collettivamente stiamo andando all’indietro.

kry
Scritto il 16 Maggio 2013 at 11:06

La tempesta arriverà e intanto godiamoci questi dati da paese fallito. http://www.finanza.com/Finanza/Dati_Macroeconomici/Italia/notizia/Italia_bilancia_commerciale_in_surplus_per_32_mld_a_marzo-396312

john_ludd
Scritto il 16 Maggio 2013 at 12:16

kry@finanza,

stai dando ragione ai tedeschi; la bilancia commerciale è migliorata perché sono crollate le importazioni, che lo sono perché il reddito degli italiani è stato brutalizzato. Se guardi bene anche le esportazioni sono calate ma meno delle importazioni. Se uno trova entusiasmante questo dato ha necessità di un medico subito. Il caso virtuoso sarebbe “forte aumento delle esportazioni e aumento delle importazioni in misura minore”. Tieni conto che essendo il nostro un paese manifatturiero, se produci meno allora importi meno materie prime e meno semi finiti che è quello che vedi nella bilancia commerciale. Il dato sui consumi di carburanti liquidi, tornati al 1998, è esemplificativo.

ilcuculo
Scritto il 16 Maggio 2013 at 12:35

john_ludd@finanza,

Beh almeno su questo … se vedo uno che cade magari mi fermo e magari lo raccompagno a casa o al pronto soccorso, però penso che più del 50% delle persone che conosco farebbero lo stesso. O forse mi illudo.

Ma la mia idea è che l’uomo esprima il suo peggio quando ha paura, la paura è un istinto fondamentale che ha permesso all’uomo soprattutto nel remoto passato di sopravvivere in un ambiente ostile.

Oggi le strutture fisiologiche che generano la paura sono ancora tutte ben presenti nel nostro DNA come 500.000 anni fa. Solo che nella società di oggi fanno più danno che beneficio. E chi è al potere e gestisce le leve della comunicazione, sia da un pulpito in una cattedrale medioevale , dal podio di un comizio, dal balcone di un palazzo o da una televisione commerciale o da un blog, sa bene in ogni tempo che gestire la paura è la chiave di volta di qualsiasi comunicazione mirata ad ottenere un consenso.

ilcuculo
Scritto il 16 Maggio 2013 at 12:37

La mia definizione di stato sociale :

“assicurazione pubblica contro la sfortuna”

john_ludd
Scritto il 16 Maggio 2013 at 12:46

ilcuculo@finanza,

ti ho citato l’esempio di cui sopra perché mi è capitato più volte sempre con lo stesso esito, l’ultima volta pochi giorni fa. Un tizio ubriaco fradicio è crollato per terra battendo il mento. Sanguinava un tantino ma non come una zombie. Eppure la gente passava e lo scansava dato che era in mezzo al marciapiede. Ho telefonato al 118, poi fortunatamente si è fermato un signore anziano che era un medico in pensione. Sono rimasto sbalordito e te lo riporto; è significativo e non un caso sporadico, semplicemente la gente non lo vedeva. Racconta più dell’episodio in sé. Come puoi pretendere allora che la gente veda il peak oil, il rischio di cambiamenti climatici… figurati poi quelli che volano in alto e sul marciapiede dove strisciano le persone comuni mai ci mettono i piedi. Sì capisco, sono apocalittico. Scusa.

kry
Scritto il 16 Maggio 2013 at 12:48

john_ludd@finanza,

Dei dati dell’articolo ” ho trovato entusiasmante ” il fatto che le esportazioni sono aumentate verso i paesi extra-eu per cui intuisco che dipendiamo meno anche dai tedeschi ( però i dati non li ho trovati). Grazie per le spiegazioni. Ciao.

ilcuculo
Scritto il 16 Maggio 2013 at 12:55

Eppure ci sono studi che dicono che nei paesi occidentali la probabilità di morire di morte violenta non è mai stata così bassa come negli ultimi 40 anni.
Il tuo nick è molto eloquente, ma sai perfettamente che nei secoli passati e fino a meno di un secolo fa, in definitiva si stava peggio, e non credo che il cinismo delle classi dominanti del passato fosse inferiore di quello di oggi, c’era che sosteneva che le dure condizioni di vita erano un ottimo sistema per selezionare gli individui migliori, e questo avveniva nella civilissima Inghilterra Vittoriana.

john_ludd
Scritto il 16 Maggio 2013 at 13:35

ilcuculo@finanza,

vuole dire che abbiamo una tecnologia migliore e più potente ma che come essere umani non ci siamo evoluti. Non è abbastanza per sopravvivere nel medio termine. Ludd si chiamava Ned, John invece viene da Coltrane ma nessuno sa chi sia stato. Ludd aveva in buona parte ragione ma era rozzo e in anticipo sui tempi. Anche Malthus aveva ragione ma non aveva previsto l’avvento del carbone e (dopo) degli altri combustibili fossili che ci hanno permesso 200 anni di crescita esponenziale a cominciare dalla meccanizzazione dell’agricoltura e conseguente soluzione al problema dell’alimentazione. Oggi sembra che questa crescita sia garantita e certa, basta un pò di ingegno e via verso nuovi orizzonti, mentre potrebbe essere stato un caso fortunato; non ci sono seri tentativi per cambiare strada, il rapporto tra gli investimenti nelle energie fossili tradizionali e quello nelle energie rinnovabili è in AUMENTO e non il contrario, la concentrazione della ricchezza verso una ristretta platea di oligarchi è in AUMENTO e non il contrario etc… devi produrre argomenti migliori per farmi cambiare idea. Potrei inondarti di pubblicazioni scientifiche a supporto delle miei tesi ma non è quello che stai cercando (ma se me lo chiedi ti posto i riferimenti). Per oggi basta così, ma riconosco che sei un avatar civile e non appartieni alla razza dei rozzi cornucopisti che infestano il pianeta.

john_ludd
Scritto il 16 Maggio 2013 at 13:45

kry@finanza,

Chi pensa di risolvere i problemi di questo (ma anche degli altri paesi) attraverso le esportazioni è un fesso. Il sistema ha somma zero: se uno esporta di più di quanto importa allora da qualche parte c’è qualcuno che importa più di quanto esporta etc… Idealmente export = import. L’Italia ha necessità di una rivoluzione interna: investimenti nel patrimonio artistico, nella riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare, passaggio da trasporti su gomma a trasporti via mare etc… Investimenti produttivi che assorbirebbero mano d’opera interna, determinerebbero minori importazioni di energia dall’estero, maggiori flussi turistici qualificati etc… e quindi ricchezza reale. Il nemico lo abbiamo in casa, non è straniero, quelli sono solo sciacalli invitati al banchetto da noi altri. Ma vedo che il tema principale sembra essere l’IMU e/o come rilanciare l’export di acciaio quindi non coltivo alcuna speranza.

sd
Scritto il 16 Maggio 2013 at 17:08

ilcuculo@finanza,

john_ludd@finanza,

Non per intromettermi.
Sicuramente ammeterete che il mondo di oggi è alquanto complesso e “complicato” e forse sarebbe il caso di prendere in considerazione molti fattori nel giudicare i comportamenti degli altri (leggi MASSA). Io non sarei tanto sicuro che nel caso che uno si sentisse male per la strada le persone non si fermino per indifferenza o per paura (in questo caso probabilmente molti l’avranno)……………………e se fosse che in molti non si fermano per non avere problemi ???

VOI avete mai avuto “problemi” per il semplice fatto di essere stati testimoni di un incidente auto ?
VOI avete mai avuto “problemi” perchè qualcuno ha affermato alle autorità che gli avete fatto lo sgambett ?

Il vero problema non sono le persone ma il modello di societa e le sue folli regole.

Un saluto

SD

john_ludd
Scritto il 16 Maggio 2013 at 20:09

sd@finanza,

le società sono costituite da persone, se le società non funzionano allora c’è un problema nelle persone

aiutare un “altro” è sempre un “problema” dato che ti costa tempo, forse denaro e a volte persino qualche “grana” quindi perché avere problemi, meglio sbattersene e torniamo al punto di cui sopra

le regole nella vita sono quelle che ti dai tu non quelle che ti dà la società. Non serve fare l’eroe, oppure se serve non è certo da tutti, io per esempio non lo sono di sicuro, ma il miglioramento avviene da milioni di piccole azioni ben fatte piuttosto che da un singolo eclatante gesto (preferibilmente di qualcun’altro che così non abbiamo “problemi”)

sd
Scritto il 16 Maggio 2013 at 21:26

john_ludd@finanza,

Naturalmente in linea generale concordo con tè finche parliamo di persone, di coscienza e convivenza civile.

Ma le regole che ci hanno imposto dall’alto hanno altri scopi ed altri obbiettivi, prima di tutto quello di mantenere lo “Status Quo”

Altimenti come spiegheresti il Picconatore di Milano ? Guarda che ha amazzato 3 persone senza battere ciglio !!!!!!! (Non venirmi a dire che era pazzo o malato).

SD

ilcuculo
Scritto il 16 Maggio 2013 at 22:49

john_ludd@finanza,

John,

sai meglio di me che le ragioni per il no sono sempre prevalenti sulle ragioni del si , quando c’è da affrontare un nuovo progetto una nuova sfida in azienda io chiedo a tutti come possiamo fare, cosa dobbiamo fare per raggiungere il risultato e tutti sono pronti a spiegarmi perchè non ce la possiamo fare, perchè non funzionerà, a dirmi tutto quello che può andare storto. Li faccio andare avanti per un po’ poi dico che queste sono tutte banalità, per sapere come fare a non farcela basto e avanzo io, e che a loro chiedo di trovare le soluzioni per fare non per non fare. allora piano piano comincia il brinstorming positivo e piano piano le persone si convincono che sarà difficile, difficilissimo ma che forse si può fare …

pecunia
Scritto il 17 Maggio 2013 at 11:42

di solito mi limito a leggere…..
“macchiavelli” merita sempre un passaggio tra le sue righe.

questo post è però degno di menzione (almeno secondo me!) e pertanto voglio ringraziare chi ha fatto i vari interventi.
John Ludd in primis!
😉

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