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OCSE …I SICARI DELL’AUSTERITA’
Dite la verità non si poteva scegliere un titolo migliore per presentare gli illuminati che presiedono l’OECD, OCSE per gli amici!
Vi ricordate i sicari dell’economia, il libro di John Perkins e le dinamiche che in questi decenni hanno ispirato le politiche economiche di buona parte dei paesi occidentali?
Bene sentite cosa ci racconta Krugman via New York Times, nella traduzione di Vocidall’Estero a proposito degli illuminati che popolano le biblioteche dell’OCSE, si quelli che proprio in questi giorni Ocse: «No al taglio delle tasse in Italia» L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha avvertito nell’ultimo rapporto sull’economia del nostro Paese che “in Italia è impossibile per il momento ridurre in modo significativo il livello complessivo delle tasse“, precisando che ”l’eliminazione delle agevolazioni fiscali senza giustificazioni economiche permetterebbe di aumentare la base imponibile e quindi ritoccare le aliquote marginali senza impatto sulle entrate”. E ha rivisto di nuovo al ribasso le stime sul Pil per il 2013, prevedendo una contrazione dell’1,5 per cento, contro il -1 per cento previsto nell’outlook del novembre scorso. Il ritorno alla crescita non è quindi previsto prima del 2014, per cui l’organizzazione stima un +0,5 per cento.
Ma sentiamo che dice Krugman…
Certe volte gli economisti che occupano cariche pubbliche danno cattivi consigli; altre volte danno pessimi consigli; altre volte ancora lavorano all’OCSE.
Sono passati quasi tre anni da che l’OCSE diede quello che forse è il peggior consiglio mai dato da una grande organizzazione internazionale; peggiore persino di quelli della Commissione Europea, peggiore di quelli della BCE. Non solo si è unita al coro di quelli che esigevano l’austerità fiscale, ma ha anche preteso che gli USA cominciassero ad aumentare in fretta i tassi d’interesse per prevenire la minaccia dell’inflazione, sebbene gli stessi modelli di quell’organizzazione non dessero alcun segno di questo pericolo.
Oggi, a tre anni di tempo da quel consiglio, l’inflazione non si è alzata (e la Fed sta cercando in tutti i modi di incoraggiare la domanda a un tasso d’interesse pari a zero); l’austerità ha fatto un macello; e le ultime cifre di Eurostat sono queste:
E allora, in tutto ciò, che cosa potrà mai dire il capo economista dell’OCSE (che è sempre lo stesso)?
Il capo economista dell’OCSE ha ammonito che la zona euro rischierà di perdere una battaglia già vinta, se rinuncerà a tagliare i deficit di bilancio e a risolvere gli inveterati problemi della sua economia.
Padoan ha detto che la percezione che si sta diffondendo, secondo la quale l’austerità è inutile, è sbagliata. «Il risanamento fiscale è efficace, il dolore [«pain» nell’originale, sic] è efficace», ha detto.
Ha aggiunto poi che i politici della zona euro debbono comunicare meglio i loro successi alla popolazione stremata.
Credo che questo sia il gergo che usano in Europa per dire che «i pestaggi andranno avanti finché il morale non si rialzerà».
Purtroppo dobbiamo dirlo abbiamo proprio due bei campioni nazionali in Europa uno all’OCSE come abbiamo appena visto e l’altro Enrico Enria è tuttora a capo dell’EBA European Banking Authority, si quel genio che ha costretto le banche italiane a valutare mark to market i propri titoli di Stato mentre le altre banche continuavano a valutare mark to fantasy spazzatura derivata e strutturata.
Chissà che dirà il nostro eroe oggi che non si trova più un solo straccio di titolo di Stato ad un prezzo inferiore a 100 o quasi.
L’ultima grande occasione continua!
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