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CIPRO CYPRUS NEWS COMMERZBANK E LA PATRIMONIALE D’ITALIA

Scritto il alle 12:45 da icebergfinanza

Mentre giunge la notizia dell’ennesimo rinvio della ratifica degli accordi della scorsa settimana magari ci penserà Gazprom chissà… stiamo assistendo al miglior colossal dell’orrore mai proiettato nelle sale cinematografiche dell’Unione europea, una sala dove quotidianamente con l’assistenza dei media e dei troll foraggiati dai nostri contributi, si proietta la più colossale delle frodi e manipolazioni mediatiche della storia.

Ieri è stato affascinante ascoltare uno dei tanti capi economisti della COMMERZBANK: LA VORAGINE CON LA BANCA INTORNO  suggerire una patrimoniale indiscriminata sui depositi italiani del 15 % come ha scritto ArgentoFisico traducendo un pezzo di ZeroHedg..German Commerzbank Suggests Wealth Tax In Italy Next

... come riporta Handelsblatt la grossolana distorsione della distribuzione della ricchezza fra il core e la periferia (evidente nell’abisso fra media e mean di asset netti) rende alcune nazioni più “in grado” di dare e il capo economista della Commerzbank nota che la ricchezza media in Italia è di 164.000 euro (contro una media in Austria di appena 76.000 euro ed un mean di 265.000 euro) il che vorrebbe dire che in teoria l’Italia non ha nessuna crisi del debito (con asset netti per il 173% del PIL nazionale … molto meglio dei tedeschi che hanno solo il 124% del PIL nazionale in asset netti familiari) e che “quindi avrebbe senso una tassa sui depositi bancari una tantum in Italia”, suggerisce. 

Una tassa sugli asset finanziari del 15% sarebbe probabilmente abbastanza per spingere il debito del governo italiano al di sotto del critico 100% del Prodotto Interno Lordo”.

Ed eccolo quindi il “new deal” per l’Europa. Come avevamo avvertito, è una “wealth tax”, una tassa sulla ricchezza, e testare la “capacity” dei ciprioti sembra solo un esperimento per vedere come si comportano le forse sociali e sino a che livello ci si può spingere senza far scoppiare la rivoluzione.

Dai che la facciamo scoppiare la rivoluzione, ma prima andiamo a dare un’occhiata in Germania, si il buco finanziario con il Paese intorno!

Ha incominciato il solito incendiario Weidmann, a capo della fabbrica di fuochi d’artificio Bundesbank, si quella che brucia il debito pubblico tedesco quando non riesce a piazzare qualche container a interessi negativi ai fessi di mezzo mondo…

MILANO – Un avvertimento forte e chiaro: se l’Italia smetterà di proseguire sulla via delle riforme, dovrà trarne le conseguenze sul piano economico, senza sperare in aiuti della Banca Centrale Europea. La severa messa in guardia arriva in un’intervista al settimanale ‘Focus’ da parte del presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, secondo il quale “se in Italia protagonisti importanti della politica discutono di una marcia indietro sulle riforme o addirittura sull’uscita dell’Italia dall’euro e come conseguenza aumenta lo spread dei titoli italiani, allora ciò non può e non deve essere un motivo per interventi della banca centrale”. Weidmann sottolinea che ogni Paese è responsabile delle sue azioni, per questo “una completa garanzia o un finanziamento della banca centrale sono per questo motivo escluse in base ai trattati”. Il presidente della Buba lancia come ultimo ammonimento che “i cittadini ed il governo decidono sulla linea della politica nazionale e devono sopportarne le conseguenze”. Quanto alla situazione globale dell’Eurozona, il presidente della Bundesbank non condivide l’opinione del ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che il peggio della crisi dell’euro sia ormai passato. Nell’intervista definisce infatti “ingannevole e problematica l’impressione che tutto sia tornato a posto solo perchè la situazione sui mercati finanziari si è calmata”. “Noi abbiamo sempre sottolineato”, prosegue Weidmann, “che la crisi dell’euro   sarà superata quando saranno stati risolti i problemi strutturali, soprattutto la mancanza di competitività e l’elevato indebitamento”. Repubblica

Simpatico no il buon Weidmann con quella faccia da becchino della repubblica di Weimar!

Bene, ora con una Merkel che appoggia pienamente la decisione europea e ovviamente benedice come cosa buona e giusta il saccheggio dei risparmi dei ciprioti, tralasciando l’esposizione del sistema finanziario europeo alle banche di Cipro torniamo a dare un’occhiata a quella che era l’esposizione dei buchi alemanni con le banche intorno.

Andiamo a dare un’occhiata alla struttura dell’intero sistema finanziario tedesco secondo dati della Bundesbank alla fine del 2005 in epoca non certo sospetta…

Abbiamo già scritto della resistenza della Germania a proposito della supervisione della BCE nei confronti del sistema bancario europeo e l’accordo che prevede la supervisione sulle banche con oltre 30 miliardi di assets è stato salutato com chissà quale conquista.

Quante sono in Europa le singole banche con assets sopra i 30 miliardi, un centinaio circa su oltre 6000 complessive, meno del 2 % fantastico!

Abbiamo visto che in Germania a parte le voragini Deutsche BanK e Commerzbank delle Sparkassen tanto care al potere politico forse solo quella di KölnBonn arriva a quel livello il resto è desaparecidos.

Ora date un’occhiata all’esposizione delle banche tedesche, ma non solo  in sequenza dal 2009 ad oggi e soprattutto confrontatele nel primo grafico con quelle italiane …

Se volete osservare la situazione più recente servitevi di questo GRAFICO INTERATTIVO della Reuters oppure QUI sul Financial Times tutto rigorosamente dati BIS

Per amor di patria qui avete cosa accadrebbe al fantasma dell’ Europa  se l’Italia facesse …puff!

 

 

Chiaro no e se non è chiaro ve lo spiego io!

Con quali soldini pensate che gli italiani o i greci o i portoghesi, gli irlandesi o gli spagnoli, hanno alimentato bolle commerciali o immobiliari in giro per l’europa, mentre gli asteri cittadini tedeschi non spendevano un solo euro per alimentare consumi o comprarsi un immobile.

Leasing, credito al consumo, credito ipotecario e tanta, tanta illusione, fornita dalla premiata ditta German Banks & Bundesbank che chiudeva un occhio, anzi due pure le orecchie, mentre le loro banche levereggiavano il rischio scomettendo sul fenomeno subprime al punto di meritarsi l’appellativo di “idioti di Dusseldorf” per avere ripulito la spazzatura americana a proprie sperse o scommettendo sulle bolle immobiliari di mezza Europa, sovvenziando le banche di quei paesi, magari anche per comprare qualche sommergibilino o carro armato alemanno.

Poi all’improvviso puff la bolla e scoppiata e il bimbo tedesco, le banche tedesche si sono messe a frignare con mamma Merkel, io non centro nulla, io non sono stato, io non sono mica responsabile degli investimenti e del credito che ho fatto in mezzo mondo se quelli straccioni non me lo restituiscono, noi banche tedesche non sappiamo cosa sia il rischio d’impresa.

Ecco allora che mamma Merkel, invece che lavare i pannolini dei suoi bimbi in casa, con dentro tutta la paura per i crediti persi, si è precipitata a scuola presso il consiglio dei professori europei minacciando il veto di qua e il veto di la se gli altri genitori non avessero sottoscritto un fondo di salvataggio filantropico, il fondo ESM con il quale aiutare i bambini poveri dei paesi sottosviluppati del club MED imponendo loro nel frattempo un sana dieta austera a tutti coloro che in questi anni si erano sporcati le mani di Nutella.

E fu cosi che grazie allo spirito di sacrificio di mamma Merkel e dei suoi pargoli, Grecia, Irlanda Spagna e Portogallo, poterono distribuire alle loro banche gli aiuti umanitari provenienti in larga parte da tutti i paesi europei, con l’Italia terzo maggiore contribuente, contribuente, lasciando gocciolare il succo residuo marca “trickle down” per lo stato sociale e la sopravvivenza,  giusto in tempo per permettere a questi paesi di restituire alle banche tedesche buona parte dei prestiti elargiti in questi anni.

Scherzi a parte è chiaro ora come funziona il meccanismo degli aiuti umanitari in Europa?

In rete gira uno studio della Icebergfinance Consulting che suggerisce …

“A tax rate of 40 % on financial assets would probably be enough to push the German banks  asset-liability to below the critical level of 300% of gross domestic product.”

… sempre che tutto ciò corrisponda alla realtà, titoli di Stato a parte…

.

Quindi per un paese come la Germania che aveva ad aprile secondo dati The World Factbook — Field Listing – GDP – CIA un PIL di 3,1 trillioni di euro che vuoi mai che siano circa 4,9 trillioni di assets bancari.

Cara Germania incomincia a mettere la patrimoniale sui conti e sui patrimonia dei tuoi cittadini per ripagare i buchi delle tue banche senza disturbare i vicini, coraggio dopo le elezioni si può sempre provarci!

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12 commenti Commenta
stanziale
Scritto il 18 Marzo 2013 at 13:16

Io guardo talmente avanti, che sto’ gia’ pensando come organizzare la fuga dei miei debiti ( tanto tasseranno anche quelli) in una zona dove non possa arrivare la Ue!!

Alessio Vulcan
Scritto il 18 Marzo 2013 at 14:32

sempre più convinto, i nostri rappresentanti (?) devono andare al Consiglio Europeo e battere i pugni sul tavolo e minacciare l’uscita dall’Euro. Ho facciamo l’Europa o ce ne andiamo, e se Angelina o qualche suo scagnozzo accena un sorriso si dovrebbero levare dal tavolo e andarcene da sto Euro….
Per uscire da questa crisi serve un grosso evento. La fine dell’Euro potrebbe essere uno di questi?…… sempre meglio di un’altra guerra o rivoluzione o ulteriore depressione….

questa è la soluzione…

perrymassone
Scritto il 18 Marzo 2013 at 16:05

complimentoni per l’articolo.

speriamo che la gente si renda conto di come ci stanno prendendo per i fondelli e di come ci stanno riducendo in povertà per fatti di cui noi cittadini italiani non siamo nemmeno lontanamente responsabili

bergasim
Scritto il 18 Marzo 2013 at 16:51

Grande andrea, ma la gente dorme e se li svegli s’incazzano pure, basta vedere quanti hanno firmato la petizione sulle pmi italiane o no?
A noi italiani piace sempre prenderlo nel c..o, salvo poi lamentarci immediatamente dopo.
Italia IOP, Ignoranti di origine protetta .
La petizione va firmata, pronto c’è qualcuno all’ascolto?

gioc
Scritto il 18 Marzo 2013 at 17:07

Intanto dopo aver fatto la voce grossa con i ciprioti, sembra addirittura avessero chiesto un prelievo del 40% i tedeschi sembrano ripensarci. In fondo dalle notizie fresche dai Tg non volevano , anzi sono disposti a soluzioni alternative.Sembra infatti che qualcuno abbia starnutito in Russia. Questa è l’ Europa , la stessa che si guarda bene dal dare una minima solidarietà all’Italia in merito alla vicenda dei marò italiani . Non tanto nel merito che andrà comunque accertato ma almeno si sperava nella soluzione. Via , via da questo Eurofascismo di marca tedesca.

giobbe8871
Scritto il 18 Marzo 2013 at 17:41

stanziale@finanza,

Bravo Stanziale

Singapore
Malesia
New Zeland

Russia

Brasile

Uruguai

Svizzera

ma anche Londra

giobbe8871
Scritto il 18 Marzo 2013 at 17:42

Ma non avete capito che fottono Cipro per colpire noi ITALIANI ? :mrgreen: 😈

il Lebensraum va annientato ! 😈

giobbe8871
Scritto il 18 Marzo 2013 at 17:44

se Gazpron salvasse finanziaramente Cipro in camio del gas cipriota , il Lebensraum è rotto ! 😉 😆

p.s. il Lebesraum è sinonimo di UE :mrgreen: :mrgreen:

giobbe8871
Scritto il 18 Marzo 2013 at 17:50

ottimo post Mazzalai

lungo la strada che da Milano va su a Chiasso….ma quanti sportelli ha aperto Deutsche Bank ? :mrgreen:

laverita
Scritto il 18 Marzo 2013 at 22:36

fiscal compact + two pack + prelievi forzosi =
ti soffoco + se non accetti te lo impongo + se proprio serve ti prelevo il denaro——->ogni commento è superfluo, è l’inizio della fine.

giobbe8871
Scritto il 18 Marzo 2013 at 23:46

ehi Bergasim , ma gli altri popoli sono veramente più intelligenti, più onesti , più attivi di noi ITALIANI ?
ad es. i Germanici lo sono ?

io non credo proprio ! Credo invece che la VERA differenza sta nella Classe Dirigente, la loro, quella Crucca vuole il Lebensraum , a qualunque costo economico ed umano. 😈

T’è capìì ? :mrgreen: 😉 😈
bergasim,

più che la petizione ( che ho firmato e fatto firmare a 8 persone ) non è idonea a SMUOVERE le coscienze.

Al contrario un Partito , una Lega d’Azione molto molto rumorosa, cattiva , perfida, onesta verso il Popolo Italiano, ma disonesta e razzista al bisogno contro tutti i non italiani farebbe si cambiare il sistema. :mrgreen: 😉

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