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IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA VERSO LA NAZIONALIZZAZIONE!

Scritto il alle 09:30 da icebergfinanza

Icebergfinanza è stato l’unico che in questi anni ha proposto la nazionalizzazione come unica via suggerita dalla storia per ridurre l’impatto di una devastante crisi correlata, un condensato di crisi finanziaria, immobiliare e debt deflation.

Da UN URLO DALLA STORIA……NAZIONALIZZARE! proseguendo con SAUNA SVEDESE  non c’è alternativa alla nazionalizzazione!

Una “nazionalizzazione di risulta”. La formula l’ha coniata Monti. Lo Stato entrerà nel capitale del Montepaschi, usando la “chiave” dei Monti-bond. Nessuno lo dichiara pubblicamente. Non lo farà il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che nella tarda mattinata di oggi riferirà alla Camera sulla crisi che ha travolto la banca senese. Non lo farà il Comitato per la stabilità finanziaria, che si riunirà prima dell’audizione del ministro, alla presenza di Visco e Saccomanni per la Banca d’Italia e di Vegas e Caputi per la Consob. Ma basta una rapida ricognizione, tra autorità di governo e organi di vigilanza, per rendersi conto che il destino del Monte è praticamente già scritto: finirà in mano pubblica, in via provvisoria, per completare il risanamento con la garanzia del Tesoro e, nel frattempo, trovare un grande azionista privato disposto a ricomprarselo.

Nonostante gli ottimi propositi del nuovo management, il compito di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola si fa sempre più arduo. Ballano cifre impressionanti. I pm di Siena inseguono la pista dei 17 miliardi di bonifici transitati dall’Italia a Londra, Amsterdam e Madrid, all’indomani dell’operazione Antonveneta. Bankitalia e Consob cercano di ricostruire la natura probabilmente fraudolenta dei contratti “strutturati” che da lì hanno avuto origine:F. R. E. S. H., Santorini, Alexandria, Nota Italia. Dossier che, secondo gli organi di Vigilanza, hanno un valore che oscilla tra un minimo di 220 a un massimo di 750 milioni.Verso la nazionalizzazione, poi un nuovo socio: strada obbligata p


In Islanda hanno ripudiato il debito e fatto fallire tutte le banche nazionalizzandole, ma si sa l’Islanda è piccola e via dicendo. Abbiamo lasciato che le banche fallissero!

In fondo le strade erano due seguire la lezione della crisi nordica o rincorrere la tragedia del doppio decennio perduto giapponese e noi abbiamo scelto la seconda.

In una vecchia intervista alla ABC americana Obama a conoscenza delle due alternative storiche, Giappone e Svezia, paesi nordici scelse consapevolmente la via del libero mercato:

Terry Moran: Ci sono tanti economisti che guardano queste banche e dicono che tutto ciò che è spazzatura, le rende sostanzialmente insolventi.  Perché non nazionalizzare le banche?

PRESIDENTE OBAMA: Beh, sai, è interessante.  Ci sono due paesi che sono passati attraverso alcune grandi crisi finanziarie negli ultimi dieci o vent’anni. Uno era il Giappone, che non ha mai veramente riconosciuto la portata e ampiezza dei problemi del loro sistema bancario e che ha portato a ciò che viene chiamato “Il decennio perduto”.

Hanno continuato a nascondere i loro problemi. (… non vi dice nulla questa frase a proposito di quanto sta accadendo ad alcune grandi banche internazionale e alla comunità europea…) Il mercato è rimasto al rialzo perchè il governo giapponese ha continuato a pompare liquidità, ma in realtà alla fine non è successo niente e non hanno visto alcuna crescita economica ( … chissà come sta andando in America è incredibile come si continua a negare la realtà, chiunque dimentica il suo passato è destinato a riviverlo…)

La Svezia,  ha avuto un problema simile. Hanno preso il controllo delle banche, le hanno nazionalizzate, hanno eliminato i titoli tossici, illiquidi, le hanno ristrutturate e in un paio di  anni le hanno rimesse sul mercato. 

Quindi si potrebbe pensare di seguire la stessa strada, la Svezia sembra un buon modello. Ma ecco il problema, la Svezia aveva solo cinque banche. Sai, la dimensione dell’economia degli Stati Uniti e dei mercati finanziari è cosi vasta  ed i problemi in termini di gestione e supervisione diversi,  la nostra valutazione è che non avrebbe senso. E abbiamo anche diverse tradizioni in questo paese.

Affascinante no, un errore di valutazione, ostinatamente perpetrato, ideologie o conflitti di interesse perchè gli azionisti delle grandi banche americane sono fondi, politici, miliardari, tutta gente abbituata a socializzare i loro fallimenti.

“ Ovviamente ( continua Obama… ) la Svezia ha un diverso insieme di culture rispetto a come il governo guarda ai mercati e in America è diverso.

E vogliamo mantenere forte il senso del capitale privato per soddisfare le esigenze di  investimento di questo paese.

Il senso del capitale privato è la rovina degli imbecilli che non conoscono le vie di mezzo!

A proposito sul Sole 24 Ore Visco governatore della Banca d’Italia…

La stabilità della banca non è a rischio? No, sulla stabilità della banca non ci sono problemi. di Vittorio Da Rold – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/r3Z2H

Come si procede in questi casi? Uno può dire datemi tutte le carte ma se uno non ti da tutte le carte?

È un problema perché se uno fa un’operazione assolutamente azzardata e crea un pasticcio tremendo che succede?


 Poi però chi fa i pasticci va salvato? Oppure no?

Dipende. A volte sì a volte no. Qui nel caso di MPS quello che succede è che questi saranno salvati, ma ci sarà sicuramente un prestito del Tesoro oneroso, quindi molto costoso, che vuole dire che lo pagheranno gli azionisti…vuole dire che lo pagheranno gli azionisti… vuole dire che lo pagheranno gli azionisti… vuole dire che lo pagheranno gli azionisti.

Balle, balle, balle alle alle alle se non nazionalizzi balle non lo pagheranno gli azionisti!

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2 commenti Commenta
silvio66
Scritto il 29 Gennaio 2013 at 09:50

Parafrasando un noto giornalista, se bersani non sapeva nulla, io mi faccio suora….a questo punto, mi sono convinto ed esorto anche tutti voi a votare grillo.
Viva la liberta e al macero questi indegni furfanti.

kry
Scritto il 29 Gennaio 2013 at 10:59

Ben venga la nazionalizzazione giusto per far capire che la “festa” è finita. Mi rimane il dubbio di chi in futuro gestirà, sempre la politica che è stata causa del male?

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