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GUEST POST: #MONTILIVE …TRASPARENZA? MISSIONE FALLITA!

Scritto il alle 09:22 da icebergfinanza

Mentre durante la messa dell’Epifania celebrata dal Papa, Monti risponde molto probabilmente a Blankfein, ceo di Goldman Sachs,  si quello che si crede Dio, o meglio la mano di dio noi andiamo a dare un’occhiata a come è stata l’esperienza dell’uccellino del professore, si il Montilive su Twitter, raccontata da Federico Sbandi, su Dailystorm il progetto di un gruppo di giovani studenti con al centro il tema del “cambiamento”, che si dimostra ormai necessario come trasformazione dei paradigmi della società nella quale viviamo… Se il vento di cambiamento soffia ogni giorno,diviene tempesta.

«La notizia è che per la prima volta su Twitter un politico risponde ai cittadini. Bene, questo non è successo». Questo il commento a caldo di Arianna Ciccone ed è proprio così che è andata. Ecco perché..

1) Le risposte. Poche, solo 16 in più di un’ora. Ricche di slogan e frasi fatte che non aggiungono nulla al contenuto: «orgogliosamente italiano, decisamente europeo». Qualche solita promessa che, a occhio e croce, non verrà mantenuta. Tipo che il digitale «Cominceremo a pensarlo e utilizzarlo come lo strumento principale per trasparenza ed efficienza della PA». Certo. Trasparente come il #MontiLive, eh? Infine, rimandi al proprio sito: autoreferenzialità inutile, specie perché un link sottrae ulteriori caratteri e come sappiamo su Twitter gli spazi sono già ristretti. E, a proposito di autoreferenzialità: quel retweet al complimento di @annamasera era davvero evitabile. Per par condicio, sarebbe stato interessante retwittare anche la valanga di commenti negativi ricevuti, no? Ne abbiamo abbastanza di politici che si lodano e si sbrodano..

2) La scelta dei profili cui rispondere. Giornalisti, influencer. In modo tale da fornire ulteriore visibilità alle risposte, lette non solo dai suoi followers e da chi (magari esterno al social media) ha seguito live la vicenda, ma anche dai followers degli opinion leader prescelti. Ma non doveva essere il primo tentativo di ravvicinamento tra governanti e governati? Tra “alta” politica/finanza e popolo? Possibile che tra le domande dei semplici cittadini neanche una meritasse l’attenzione montiana? Esistono le conferenze stampa per rispondere a giornalisti e testate. Twitter, invece, è per tutti...

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3) Il video. Avrebbe dovuto mostrare all’utenza un Monti all’attacco, armato di Mac e Twitter. Ma il video proposto è stato presentato con una stortura di 90° (quella che spinge i più temerari a girare il collo e tutti gli altri a chiudere la pagina) e con una qualità alquanto discutibile. Capito l’errore, lo staff ha rimosso il video. Pessimo autogol. Specie perché, diciamocela tutta: comunque, non sarebbe stato certo il video a dimostrare l’effettiva corrispondenza tra quei tweet e la mano di Monti..

4) La cancellazione. Le 16 risposte sono state prontamente cancellate al termine del #MontiLive. Si dirà che sono rintracciabili altrove sul Web grazie alla prontezza di alcuni utenti che le hanno salvate. Vero. Si dirà che non si può parlare di censura visto che non c’era niente di scomodo da rimuovere. Vero. Ma se esiste una regola numero 1 sui social network probabilmente è: mai cancellare. Perché scremare il profilo delle risposte date agli italiani? Per mantenere, forse, quella patina di ufficialità e istituzionalità basata su un account meramente unidirezionale? Occultare, sul Web, non paga mai. Specie perché la contraddizione è evidente: prima si alza un polverone mediatico per osannare la democraticità di Twitter e l’apertura tecnologica di Monti. E poi si spazzano via le interazioni col popolo in un batter di ciglia? .

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5) Il tentativo di umanizzare Monti. Si è cercato di “sciogliere” il personaggio, ritenuto fin troppo sobrio (l’imitazione di Crozza parla chiaro). Ma non sarà con gli smiles che l’utenza, quella con lo spirito critico affinato, scambierà un membro del Gruppo Bilderberg, ex Presidente della Trilaterale, Preside della Bocconi, Senatore a vita, premier uscente per un giovanotto che batte il cinque ai cittadini, porta il cappello al contrario quando va in Parlamento e propone riforme coi calzoni abbassati..

6) Illusione del contatto diretto. I politici pensano di usare i social media alla stregua degli old media. Ovvero come strumenti di vetrina, di propaganda, di comunicazione dall’alto verso il basso. Ma, a differenza della Tv, qui i fruitori mediali possono dire la loro. Likes, commenti, tweet, retweet. E se non si ha nulla di interessante da dire o, peggio ancora, si dice qualcosa che non piace all’utenza la social-gogna è immediata. Questo tentativo patetico di “abbassare” super-Mario Monti al livello del “popolino”, può solo che essere interpretato per quello che è: un goffo approccio alla cittadinanza, mediante strumenti che non sono del tutto capiti. Si dirà: «Ma dai, poverino, è vecchio. Che ti aspetti? È il meglio che poteva fare. Almeno lui ci ha provato. La prossima volta andrà meglio!». Ma così facendo si omette del tutto il nodo centrale, ovvero che bastano pochi caratteri (140), anche vaghi e non necessariamente argomentati, per dare l’impressione di un dialogo informale e scravattato coi cittadini. Di questo si parla: illusione, inganno, impressione. Niente di reale. E intanto il profilo ha “guadagnato” circa altri 30mila followers.

7) Vendere un prodotto politico. Il #MontiLive ha cercato di proporre all’utenza una certa immagine del Senatore, pensata ed elaborata ad arte dal suo staff che si occupa di comunicazione politica 2.0. Bisogna tenere conto che questa immagine verrà, a sua volta, pubblicizzata anche dai media tradizionali, che non mancheranno di idolatrare la mossa del Senatore a tutto discapito di quelle persone che, non maneggiando Internet e men che meno Twitter, si lasceranno ammaliare dallo slancio di trasparenza di Monti. Stop.

Si stop! Sul resto stendiamo un velo pietoso, ci ripropongono Tremonti come premier e Berlusconi come ministro dell’economia, che fara’ riempire ristoranti e intasare autostrade mentre gli aereporti verranno chiusi per troppo traffico. Mentre quel che resta della dignità di bassa …Lega viene fusa nell’inceneritore di Arcore in cambio di qualche poltrona, il professore sussurra che dialogherà con tutti anche con quelli dei quali non comprende le divagazioni mentali, abbasserà IRPEF e calmiererà lIVA come il più consumato dei populisti politici.

Cicciolina dove sei … ci manchi Cicciolina!

Nel fine settimana Machiavelli 2013 …un anno DOUBLE FACE! un post da non perdere dedicato ai sostenitori di Icebergfinanza e a chi lo vorrà diventare.

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1 commento Commenta
ilcuculo
Scritto il 8 Gennaio 2013 at 19:35

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