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IL PROVINCIALISMO DEGLI ESTEROFILI!
Immagino già la faccia di centinaia di migliaia di esterofili che in questi mesi all’improvviso, dopo essersi svegliati da un profondo sonno millenario si sono messi in fila dietro il mercatino dei redentori delle italiche miserie, gente uscita dal nulla che pontifica sul palco dello Stato brutto e cattivo, sulle ali del populismo di maniera, senza contare chi si fa spudoratamente i propri interessi.
Eppure oggi l’argomento è un’altro ma le sfumature bene si addattano a quello che sta succedendo nel nostro Paese.
La Vostra Consapevolezza dovrebbe aiutarVi a comprendere chi semina il panico per proprio interesse o chi lo fa solo per farsi notare. Il web e’ pieno di spazzatura, di siti dove le notizie vengono presentate cercando di creare insicurezza e paura, manipolando le notizie a seconda delle proprie ideologie o del credo politico.
Questo e’ un Paese agli ultimi posti al mondo per la liberta’ di stampa perche’ buona parte dei giornalisti o degli analisti se ne fotte della verita’, lavora solo per soddisfare ed esaudire gli ordini degli editori e degli azionisti, cani da guardia del pensiero unico.
Chiariamo subito un concetto di base per i nuovi arrivati. Questo è un sito che da cinque anni parla di crisi antropologica, di criminali e speculatori finanziari e politici Italia compresa.
Un sito che condivide con Voi un’Alternativa che per molti e’ utopia solo perche’ non hanno il coraggio di mettersi in gioco e scegliere una nuova rotta.
Oggi abbiamo visto il governo e la giustizia americana rinunciare a perseguire il crimine legalizzato di una grande banca d’affari, abbiamo visto un’intera nazione perdere la propria dignità in maniera miserabile come hanno fatto tutte le nazioni in questi ultimi anni di fronte al dominio assoluto delle oligarchie finanziarie.
Il tempo della pazienza sta per scadere, se esiste ancora un minimo di dignità serve una rivoluzione antropologica e culturale, serve un cambiamento che parta da ognuno di noi.
Solo il tempo e la storia ci diranno se servirà anche una soluzione violenta!
In questo Paese gli eroi, coloro che credono in un mondo migliore e lavorano e si sacrificano per il cambiamento o muoiono come Borsellino e Falcone o non vengono minimamente presi in considerazione, le loro proposte, le loro alternative.
Più uno urla, piu’ uno trasgredisce, piu’ viola le regole, piu’ spara idiozie, piu’ estremismo e populismo traspira, piu’ domina il palcoscenico di un popolo al quale piace essere fesso in mezzo ai furbi, piu’ ha seguito.
Quando le orde degli Unni e degli altri premono alle porte di casa tua, prima ci si occupa di questi avvoltoi e sciacalli che creano panico distruggendo l’economia e mandando a casa senza lavoro milioni di uomini e donne e poi ci si occupa di quelli di casa nostra, evasori ed elusori compresi visto che il popolo italiano non è esente da colpe evidenti.
Rinunciare alla lingua italiana significa mutilare la nostra originale creatività, rinunciare al nostro orgoglio significa mutilare le immense risorse di questo Paese aggiungo io!
Il ministro Francesco Profumo ha da poco nominato il comitato nazionale dei garanti per la ricerca, che si dovrà occupare della valutazione dei progetti elaborati nell’ambito della comunità scientifica italiana. Ma non mi pare che nessuno abbia notato la stranezza, non saprei come altro definirla, di aver incluso tra i sette componenti il comitato (e come unico rappresentante per le discipline umanistiche) il greco Angelos Chaniotis, professore di Storia antica a Princeton.
Si tratta certamente di uno studioso di prestigio; ma è impossibile non chiedersi se era davvero indispensabile che in un Paese come il nostro, che ha una tradizione di studi storici (e di studi classici) certamente di rilievo, si dovesse scegliere un docente straniero. Mi pare insomma difficile non vedere in una scelta simile l’ennesimo sintomo di quell’esterofilia che si va ormai affermando ai vertici del ministero dell’Università, del resto in piena continuità con le scelte del predecessore dell’attuale ministro. Ricordo come solo un anno fa la riforma Gelmini stabilisse, quale primo passo per diventare professore associato o ordinario, la necessità di ottenere un’idoneità da parte di una commissione formata da cinque docenti, uno dei quali obbligatoriamente proveniente da un Paese dell’Ocse. In questo caso, la presenza di quello che si configura come una sorta di osservatore internazionale indica quale considerazione il ministero, e forse il Paese, ormai abbiano del comportamento dei professori universitari, considerati in buona sostanza degli imbroglioni matricolati.
L’esterofilia dei responsabili dell’università assume soprattutto le forme di una anglofilia (o anglomania), come testimoniano due fenomeni sui quali il «Corriere» ha ospitato di recente vari interventi: l’assoluta predominanza che nel sistema di valutazione della ricerca universitaria hanno le pubblicazioni in inglese e la tendenza, nell’insegnamento universitario, a dismettere la lingua italiana per utilizzare invece la lingua inglese.
In quest’ultimo caso il punto non è che si utilizzi, anche per interi corsi universitari, l’inglese (come ha annunciato di voler fare il Politecnico di Milano per i corsi magistrali e dottorali a partire dal 2014). Il punto, quello che testimonia di uno sconcertante provincialismo (che è poi, più o meno sempre, l’altra faccia dell’esterofilia), è che questa debba essere – come ha lasciato intendere il ministro Profumo – la direzione verso cui l’intera università italiana, in tutte le sue branche, dovrà evolvere.
Si è detto e scritto mille volte che in Italia si conoscono poco le lingue straniere, che spesso e volentieri usiamo l’inglese male e a sproposito (come nel mostruoso neologismo ticketeria, utilizzato dalla Galleria Borghese di Roma per designare la biglietteria), che troppo pochi sono gli studenti stranieri che frequentano i nostri atenei e così via.
Ma dietro il provincialismo anglofilo che vorrebbe reagire a tutto ciò trasformando le nostre università in curiosi ibridi, impensabili in altri Paesi di antica tradizione e cultura, fa capolino una confusione fondamentale. Si tratta della confusione tra l’inglese come indispensabile veicolo di comunicazione (e dunque anche come lingua di insegnamento quando lo si valuti opportuno) e la tendenziale eliminazione dell’italiano come lingua dell’istruzione superiore e della ricerca.
Certo che bisogna utilizzare (e, per la verità, bisognerebbe fare in modo che avvenisse dalle elementari in su) sempre più anche l’inglese. Ma questo potrà ragionevolmente avvenire soprattutto negli ambiti di insegnamento a più evidente contenuto tecnico, che del resto da tempo impiegano l’inglese come strumento di comunicazione. Chi invece sogna un futuro prossimo in cui l’università italiana parlerà in inglese dimentica – come ha osservato il linguista Luca Serianni – la connessione che esiste tra la propria lingua madre e la struttura logico-argomentativa che presiede alla costruzione di ogni discorso o ragionamento.
Dimentica dunque come la scelta di un modello di università italiana in cui si parlasse unicamente o prevalentemente in inglese avrebbe quale conseguenza di renderci tutti più apparentemente moderni e up to date , ma anche – ahinoi – meno culturalmente originali e (forse) meno intellettualmente capaci. Giovanni Belardelli CorrieredellaSera
Vorrei solo ricordare prima di fare un passo oltre, che i popoli anglosassoni americani e inglesi in primis erano considerati quelli con la più alta percentuale di alfabetizzazione finanziaria, il che non ha impedito loro di farsi sodomizzare dai loro politici e dalla finanza, perdendo la loro dignità!
Applicate lo stesso concetto all’economia, senza dimenticare che l’economia e la finanza sono nate in Italia, mescolate piano piano, aggiungetevi la Vostra fantasia, etvoilà avete la stessa situazione attuale, dove fanno scuola e scrivono gli editoriali i professoroni nostrani che insegnano nelle …iuniversiti maide in IU ES EI che dietro l’onda di “ imparate dall’ America o dalla Germania “ ci suggeriscono come diventare tutti “up to date” al passo con i tempi, seguendo modelli falliti, culturalmente meno originali.
Gli idioti che oggi quotidianamente fanno di tutta l’erba un fascio, che vi ricordano come gli italiani sono tutti ladri e disonesti, brutti e cattivi, che quotidianamente vi ricordano solo il lato peggiore di questo Paese, esaltando quello di Tizio Caio e Sempronio, sono gli stessi che in questi anni godevano del migliore dei mondi possibili, delle illusioni che le loro fallimentari ideologie hanno creato, prostitute politiche o intellettuali che si riciclano ogni qualvolta l’impero sta per crollare.
Servono uomini e donne aperti al confronto e allo scambio con ogni Paese, con ogni cultura, ma anche uomini e donne orgogliosi delle loro tradizioni e della loro cultura, orgogliosi del proprio Paese, della propria terra!
Per quanto riguarda noi invece, abbiamo davanti ancora un lungo cammino prima Della fine di questa crisi, ma sino a quando la parte sana di questo Paese, continuerà a farsi gli affari propri senza vedere l’occasione unica che ha davanti per una rivoluzione culturale e antropologica, nessuna speranza, panico e paura ci accompagneranno per molto tempo ancora.
Basta chiedere e pretendere e’ giunto il momento di offrire e donare il proprio cambiamento!
Andrea,
La parte sana di questo paese sta cercando di tenersi in piedi senza farsi travolgere.
La parte sana di questo paese e’ quella che ha sempre lavorato, pagato le tasse, non si e’ indebitata con il credito al consumo, sostiene una famiglia, cresce dei figli, cerca di aiutare genitori anziani e cerca di tenersi informato .
A disposizione per far di meglio, Idee concrete da applicare cercasi!
L’austerità con cui Monti affligge l’Italia su ordine di Francoforte non sortisce altro effetto se non quello di deprimere ulteriormente lo stato dei conti pubblici, con il rischio concreto di affossare definitivamente l’economia italiana che, contrariamente a quello che si sente ripetere, è ancora competitiva su scala internazionale.
E chi sostiene il contrario parla a nome della Germania, non dell’Italia.
“Gli idioti che oggi quotidianamente fanno di tutta l’erba un fascio, che vi ricordano come gli italiani sono tutti ladri e disonesti, brutti e cattivi, che quotidianamente vi ricordano solo il lato peggiore di questo Paese, esaltando quello di Tizio Caio e Sempronio, sono gli stessi che in questi anni godevano del migliore dei mondi possibili, delle illusioni che le loro fallimentari ideologie hanno creato, prostitute politiche o intellettuali che si riciclano ogni qualvolta l’impero sta per crollare”.
Caro Mazzalai, seguo il suo lavoro dall’estate 2010, e sempre più condivido il suo punto di vista.
Completamente d’accordo, ma adesso all’Italia serve uno scatto di coraggio e di orgoglio.
una riduzione del costo del lavoro di 10 punti 10 riducendo il cuneo fiscale e contributivo.
Subito !
Il ritorno ci sarà !
Ci vuole il coraggio di farlo e di andarlo a buttare in faccia a Tedeschi e Francesi che ci spronano a fare le riforme che ci affossa non e non quelle che ci ridarebbere competitività, a lor discapito.
corretto fare “i compiti a casa” e migliorarci per competere meglio.
Non farei slogan contro un paese od un altro paese, quello si chiama nazionalismo, che porta alla chiusura dei mercati, e la storia poi insegna bene cosa è accaduto dopo.
Occorre il rispetto delle regole da parte di tutti i paesi, per un libero mercato che porti beneficio ad entrambe le parti
Cuculo la parte sana di questo Paese sta dormendo! Ogni volta che fai una proposta e la stimoli non c’è traccia di reazione se non davanti ad estremismi e populismi vari. Ho cominciato a mettere giù alcune proposte concrete per un manifesto alternativo, dalla micro alla macroeconomia, dalla scuola alla Famiglia, per riformare la politica, la finanza e il sistema economico in funzione del bene comune. Poi lo ammetto mi sono chiesto chi me lo fa fare tanto ci crederebbero in pochi. Cinque anni di blog di umanita’ vera mi hanno insegnato a sperare nelle perle che ho incontrato ma allo stesso tempo a non illudermi, pochi credono nell’alternativa possibile, pochi hanno il coraggio di rischiare e esporsi. Figurati che in molti mi hanno scritto che non vogliono registrarsi al sito per dialogare per paura di essere schedati o controllati! Lasciamo perdere che e’ meglio!
Andrea,
mi dispiace leggere quello che scrivi, certamente non annovererei tra la parte sana di questo paese chi non ha neppure il coraggio di registrarsi su un blog per esprimere le proprie opinioni anche sotto nick name.
Personalemte uso un nick ma se serve sono pronto a metterci nome cognome indirizzo e-mail e fotografia.
L’idea di mette’re insieme un manifesto l’avevi già lanciata e mi era sembrata ottima ed utile, un docuemento vivo in cui cominciare ad inserire idee in forma programmatica, lasciarle decantare e vedere cosa si riesce a mettere insieme.
Credo sarebbe utile e bello riuscire a lavorare su un documento aperto e condivisibile con tutti quelli che “registrati” siano interessati a conllaborare.
Un think tank della buona volontà.
Non lasciamo perdere.
Cosa ne pensi ?
Buona sera
Capitano Andrea siamo sicuri che serva “lottare” per cambiare un Sistema che si stà autodistruggendo da solo ??
Un modello economico e sociale che ormai stà creando solo povertà, diseguaglianze sempre più evidenti ed ingiustizie di ogni tipo prima o poi cadrà da solo…………..basta “allontanarsi” da esso e magari farsi gli “affari propri” sperando di non farsi travolgere.
Per quanto riguarda le università di oggi, provate a vedere quali sono i dati reali dei disoccupati laureati, resterete molto delusi dalla realtà. Andateci solo se avete la certezza matematica (almeno al 99%) che poi avrete un lavoro adegauto alla vostra laurea; altrimenti sarà solo una spesa inutile e dannosa per la vostra famiglia.
L’inglese è ottimo per avere un pasto caldo e un letto per dormire in giro per il mondo.
Un saluto
SD
la violenza correrà nel 2013… 😉 😈 e i nostri padroni politici saranno costretti a scappare all’estero. Dove ? Da Putin, in Russia con amore 😛
o sotto la gonna di frau Merkel a mangiare crauti e patate e Wurstel…Ahh Ahh 😛 😆
e qualche altro ruffiano a casa di zio Sam
Caro Mazzalai hai fatto e fai un lavoro stupendo , eccezionale per la Consapevolezza e Coscienza italiana.
dove è l’alta inflazione ?
e l’inflazione al 3% è tutta merito dei continui aumenti delle tasse , iva e accise specie sul carburante e elettricità. 😈
Dei vecchi professori politici si salverà solo Paolo Savona, e Spinelli , il resto cacca 😉
Se fai una Lista alternativa a quella di Giannino,vicino alle famiglie e alle piccole imprese, io mi iscrivo e mi pago subito, senza leggere lo statuto, la tessera dell’associazione con Capitan Mazzalai leader. 😉 8)
intendevo il Prof. Giulio Sapelli, non spinelli.
“L’uomo che sogna è soprattutto un essere vivente, e tutto ciò che egli vede acquista vita. E’ il regno di Proteo, ovvero della cosa che si trasforma per un’interiore forza.”
Simone Weil
Paolo Savona ? ma non è un altro di quelli che assieme a Monti nel triennio 89 – 92 detiene tutt’ora il record di incremento di deficit e debito ? o sbaglio .. ?
è l’unico dei politici -economisti del passato che ha l’onestà di mettere in discussione le proprie tesi.
è l’unico che in pubblico ha dichiarato di voler ritornare alla Lira, o meglio di discutere , avere una strategia, e rimettere la Decisione al Popolo ! Democrazia ! 😉
Caro Andrea, ti seguo a orrmai da una paio d’anni e credo che sia giunto il momento di fare qualcosa. Sono d’accordo sulla tua linea e più passa il tempo e più mi pare evidente che dobbiamo fare qualcosa: lo dobbiamo a noi, alla nostra gente, ai nostri figli. Sì siamo in guerra e non possiamo più limitarci a fare i cronisti, anche se illuminati.
Sono a disposizione per condividere e fare con te a “capo del vapore”. Non ho esperienza nel campo della “divulgazione” ma nel campo della finanza sì e da oltre 20 anni, e capisco bene quello di cui stiamo parlando.
Ci sono per un manifesto e quant’altro possa servire, ci sono per provare a investire in questo senso: proviamo a metter lì tempi e risorse anche se poche, per chi ci crede (le idee di certo non ci/ti mancano) e vediamo.
Io ci sono.
Stefano C.
all’inizio di maggio da Gad Lerner , Paolo Savona mostrava impazienza nel voler affrontare il tema – strategia di uscire dall’euro.
Sveglia Vito. 😉
Paolo Savona ha elebarato un piano per il Ministro del Tesoro Tremonti….. 😉
poi è arrivato Monti e Grilli
Grazie … ma siamo quattro amici al bar! Un abbraccio Andrea
ma eravamo molti di più , cosa dice il tuo contatore di contatti ? secondo te cosa è accaduto?
Una persona 2000 anni fa ha cambiato il mondo, quattro amici al bar possono cambiare una nazione. A chi ha paura di essere schedato, dico arrestatemi pure poi voglio vedere chi vi paga le tasse al mio posto.
Anche Miglio diceva che sono le minoranze a fare i cambiamenti…..
A mio avviso una parte rilevante di responsabilità per l’attuale stato di inerzia che si registra nel paese è del Pd, che dall’89 ha via via abdicato al suo ruolo di forza di opposizione. Da tempo non si parla nemmeno più di sinistra, ma di centrosinistra, rimbalzando da una fregatura all’altra, ovvero l’ulivo, la quercia con annessi cespugli e margherite, e tutto il resto del fallimentare giardino botanico che la sinistra ha via via allestito negli ultimi 20 anni al solo scopo di confondere le idee al proprio elettorato.
Con l’avvento del mediocre democristiano Prodi alla guida del centrosinistra, quest’ultimo dimostrò di non voler contrastare Berlusconi, e di voler invece proseguire sulla strada di un riformismo che vedeva nella “governance” dell’economia di mercato la salvifica soluzione dei problemi del Paese. Visto come è andata a finire, non è poi questo gran danno che il centrosinistra continui a darsi la zappa sui piedi, almeno finché non sarà in grado di darsi una nuova classe dirigente e un nuovo indirizzo politico che, se non altro, eviti di perseverare negli errori del passato come, ad esempio, pretendere di governare un mercato che governabile non è per definizione, trasformare la precarietà del lavoro in “flessibilità”, avallare la realizzazione di “grandi opere” mentre le infrastrutture esistenti cadono a pezzi, ecc.
Le sue scelte politiche non si distinguono da quelle del centrodestra. Su Tav, missioni militari all’estero, adeguamento acritico ai diktat della Ue, economia, sviluppo, ecc., il Pd non si differenziava dal Pdl ieri e da Monti oggi. Sulle questioni etiche come, ad esempio, la fecondazione assistita il Pd riuscì ad avere 4 posizioni diverse. Sulla tutela di salari e pensioni non è mai stato sufficientemente combattivo; anzi, negli anni scorsi, per ciò che riguarda il mondo del lavoro e le tutele connesse, ha aperto spiragli a porte che successivamente il centrodestra ha sfondato attuando riforme che lo hanno gravemente penalizzato. Oggi garantisce senza discutere l’appoggio a Monti che sta demolendo uno dopo l’altro diritti e tutele dei lavoratori. Persino su privatizzazione dell’acqua e sviluppo del nucleare il Pd era favorevole, e solo il clamoroso esito del referendum del 2011 lo ha indotto a cambiare atteggiamento.
Con un’opposizione siffatta è ovvio che le persone che vorrebbero cambiare non sappiano a che santo votarsi.
Tutti sappiamo che le idee sono una cosa e la realtà un’altra. Ma sappiamo anche che gli uomini senza idee non sopravvivono. Si imbarbariscono.
Lei, Mazzalai, sta facendo una meritoria opera di divulgazione; il suo impegno non è inutile.
Già, da un pò di tempo è anche la mia impressione. Io ti seguo costantemente da quando sei approdato in finanza.com. Prima leggevo qualche tuo articolo tramite yahoo-trand on line. Sono dell’idea che chi cerca trova e che qui si possano trovare informazioni qualificate oltre a commenti il più delle volte seri. Non è di certo consolante constatare che anche in altri blog la presenza sia dei 4 amici al bar. Per il momento non sei rimasto solo al bar e mi preoccupa che il tuo ottimismo/realismo ti porti a prevedere il futuro come la fine della canzone ( in assoluto la mia preferita che meglio di tutte descrive come in effetti siamo). Per quel che può valere, – IO CI SONO – Ciao.
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bellissimo…
buon w/e e buon cambiamento a tutti