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GERMANIA: SOVRANITA’ … UBER ALLES!
Continua inesorabile e probabilmente in maniera efficace il lavaggio del cervello di un popolo che ormai pensa di essere rimasto l’unico baluardo della democrazia e dell’integrità in Europa, con media e televisioni che non perdono l’occasione di ricordare come la Germania sia vittima di un’unione che rischia di farle perdere la voranità democratica e la salute economica.
E’ naturale che chi ha affari e business in Germania e dintorni si prodighi per dipingere un’altra realtà, ma ormai questo fa parte dei gioco e ognuno è libero di credere al campo dei miracoli che preferisce.
Pazienza poi se abbiamo un governo tecnico guidato da un professore che continua a dire che la Germania è un riferimento…non ci arriva, non è colpa sua se non ci arriva!
Come dice il nostro Marco, finiamola di chiamarli tecnici. Un tecnico è colui che viene aggiusta la lavatrice, si fa pagare e se ne va lasciando la lavatrice funzionante.
Questi invece sono venuti pensando di aggiustare una macchinà del caffè, cercando di aggiustare la lavatrice, si fanno pagare profumatamente e alla fine giocoforza ci toccherà comprarcela nuova la lavatrice.
Giustamente ogni decisione dovrebbe essere legittimata dalla sovranità popolare, ma i tedeschi hanno la memoria corta, in quanto a democrazia perchè quando si tratta di loro, della Crande Gemania, si deve ricorrere al popolo o chiedere il parere della corte costituzionale mentre non appena qualche mese fa, quando il primo ministro greco suggerì un referendum popolare per restare o meno nell’euro, allora guai anche solo a parlarne.
MILANO – L’annuncio choc del premier greco George Papandreou di indire un referendum sul salvataggio della Grecia aggrava la crisi dei debiti sovrani in Europa. «Sembra una mossa per fare retromarcia sull’accordo raggiunto», ha detto a caldo il capogruppo parlamentare dei Liberali democratici tedeschi, Rainer Bruederle, in toni piuttosto irritati. E così hanno pensato tutte le principali cancellerie europee. (Novembre 2011 Corriere della Sera).
Ora il rischio è che la Corte Costituzionale Tedesca in settembre imponga un referendum nazionale sui temi di attualità, il che significherebbe un autunno di lenta ed inesorabile agonia per l’ Europa e altri tre/sei mesi di rifinanziamento a gratis per le finanze tedesche in vista delle elezioni del prossimo anno.
Su VocidallaGermania Anche la Süddeutsche Zeitung, quotidiano progressista di Monaco, lontano da Merkel e dalla CDU, attacca la decisione BCE: manca la legittimazione democratica. Un commento di Nico Fried, su Süddeutsche Zeitung.
La BCE si impegna a sostenere l’Euro. I mercati si aspettano che inizi a comprare titoli al piu’ presto. Ma questa decisione non è legittimata democraticamente.
Guardi qui, Herr Draghi. Da due anni ormai la politica tedesca soffre sotto la crisi Euro. Il Bundestag ha deciso un primo pacchetto di salvataggio per la Grecia, un secondo salvataggio greco, un fondo EFSF, un allargamento dell’EFSF, un Fiskalpakt, un fondo di salvataggio permanente, e poi miliardi di aiuti per le banche spagnole. Tutto rapidamente, e ciò alimenta il dubbio: i deputati sanno esattamente quello che stanno facendo?
Anche la Corte costituzionale sta esaminando se i provvedimenti approvati sono compatibili con la Costituzione. La democrazia parlamentare ha raggiunto i suoi limiti.
In questa situazione entra in scena il presidente della BCE Mario Draghi. A Londra dichiara che la BCE farà, all’interno del proprio mandato, tutto il possibile per salvare l’Euro. I mercati festeggiano, e il sollievo è ben visibile nei corsi obbligazionari in crescita. Un “Draghi ex Machina” con poche parole lascia evaporare molte preoccupazioni. E la sua affermazione non dovrebbe essere una bella notizia per i tedeschi e per la politica tedesca. Niente affatto!
Situazioni speciali hanno bisogno di misure speciali. La BCE ha già acquistato oltre 200 miliardi di debito pubblico, per ridurre i rendimenti sui titoli dei paesi in difficoltà – e per sollevare la politica da questo compito. Le misure di salvataggio, che altrimenti sarebbero state necessarie, non potevano essere messe in piedi in tempi brevi e sarebbero state politicamente inaccettabili. Indirettamente la BCE contribuisce al finanziamento dei paesi in crisi, operazione proibita dai trattati. E’ come un tacito accordo fra banca centrale e politica: voi agite in una zona grigia, e noi in questo modo guadagniamo tempo e non diciamo nulla.
Il Parlamento non è stato consultato …
Si, il Parlamento non è stato consultato, ma Deutsche Bank invece si, soprattutto quando si è trattato di accendere la miccia Italia…
La BCE ha il compito di difendere il valore del denaro. Ed è indipendente. Queste erano anche le condizioni elementari, per le quali i tedeschi hanno accettato di rinunciare al D-Mark. Il trauma dell’inflazione in questo paese è molto profondo. Ma che cosa succede se Draghi interpreta i limiti del mandato BCE in maniera diversa? E dove risiede esattamente il confine fra indipendente e fuori controllo?
Sono altri i traumi che la Germania si porta appresso, altro che l’inflazione, sono decenni che non sanno cosa sia l’inflazione in Germania e non riusciranno a sollevarla neanche se riescono a raddoppiare i prezzi delle case.
L’inflazione i tedeschi l’ hanno esportata, non l’inflazione ma l’iperinflazione che noi italiani abbiamo dovuto pagare per un cambio lira/euro che ha devastato i percettori di reddito fisso ovviamente con il supporto disinteressato di buona parte della politica ed imprenditoria italiana. Hanno esportato l’inflazione con le loro banche, con il credito allegro delle loro banche, delle loro finanziarie.
La Germania garantisce per le banche spagnole, in caso estremo, con 30 miliardi di euro – soprattutto con la legittimazione democratica del Bundestag, che pochi giorni fa ha preso questa decisione non certo in maniera leggera. Per i titoli di stato in mano alla BCE, la Germania garantisce coerentemente con la sua quota: circa 40 miliardi di Euro. Per questo nessun membro del Parlamento ha dato il suo consenso.
La Germania non garantisce nulla ripeto nulla sottolineo nulla per le banche spagnole, sta garantendo solo l’esposizione delle sue banche ai relitti finanziari spagnoli, diciamo le cose come stanno invece di continuare a ciurlare il manico.
Il Parlamento non è stato interrogato. Per quanto auspicabile possa essere una soluzione della crisi – un salvataggio attraverso la BCE non solo è difficile da calcolare nei suoi costi. Sarebbe di fatto anche un salvataggio al di là dei diritti democratici di partecipazione, per i quali il parlamento nel nome del contribuente, negli ultimi 2 anni ha combattuto. Il primato della politica dovrebbe essere difeso contro ogni banca, anche contro la banca centrale.
Si può essere d’accordo su molte cose ma sulla malafede molesta dei giornali tedeschi e dei suoi autori no, il vittimismo dei nipotini di zio Adolfo è fuori luogo ma si sa in Italia …con Franza o Alemagna purchè se magna!
E’ STATA INVIATA… una nuova analisi dedicata ai sostenitori di Icebergfinanza o a coloro che vorranno liberamente contribuire al nostro viaggio dal titolo… ” Italia…l’ultima grande occasione! ”
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I tedeschi hanno un senso della disciplina che non trova comparazione nell’archetipo Italiano.
Una volta definite le regole e definito chi comanda il tedesco semplicemente obbedisce e sospende il giudizio personale, non è necessariamente stupido e non è necessariamente d’accordo, nondimeno obbedisce.
Non esattamente così si comporta un Italiano.
Questo alla fine spiega perchè l’Italia riesce a spravvivere ai suoi governanti e nonostante i suoi governanti mentre la Germania arriva sempre alle estreme conseguenze dell’obbedienza pronta cieca ed assoluta.
Il Governo francese ha introdotto, con decorrenza 1 agosto 2012, una Tassa sulle Transazioni Finanziarie (Financial Transaction Tax
– FTT), applicata alle blue chips francesi.
La nuova tassa verrà applicata sul valore delle transazioni di acquisto di alcuni titoli azionari francesi.
La FTT sarà applicata sulle operazioni di acquisto inerenti azioni francesi rispondenti ai seguenti criteri:
• strumenti rappresentativi del capitale (“titres de capital”) e titoli assimilati (principalmente titoli azionari)
• quotati su un mercato regolamentato francese o estero
• emessi da società con più di 1 miliardo di Euro di capitalizzazione
• emessi da società aventi sede in Francia al 1 Gennaio 2012 (l’elenco verrà aggiornato dalle Autorità francesi il 1° gennaio
di ogni anno)
La misura della tassa è 2 per mille…c’è chi parla soltanto e chi invece agisce, c’è chi rifiuta di introdurre in Costituzione il pareggio di bilancio e chi approva il Fiscal Compact in 48 ore, si può fare…., disobbedire alla germania si può………..
Mi sembra che siano colpiti dalla tassazione anche gli HFT,le transazioni veloci speculative.
A quando l’attacco alla Francia…nell’ analisi ho dimenticato di aggiungere un particolare che rivelerò stasera! Abbraccio!
Bhe allora aggiungiamo anche questo. Se crolla tutto l’Italia si salva, anzi quasi ci guadagna. Si salva, insieme all’inossidabile Germania, anche un altro Paese in crisi nera, l’Irlanda.
Va male, invece a tutti gli altri. Sembra uno scherzo e invece è un gioco, ma un gioco “serio”, frutto di un’analisi richiesta dalla banca Usa Merrill Lynch…
Immaginate lo scenario peggiore: la Bce non salva l’euro, la Germania non attenua le sue rigidità, la Spagna non chiede aiuti, la Grecia schiacciata dalle pressioni sociali si chiama fuori. Immaginate che salti tutto, che in un giorno X prossimo venturo l’Eurozona si disintegri, e l’Euro come area politca ma soprattutto come moneta, non esista più. Cosa succederebbe? Chi sarebbe a rimetterci e chi a guadagnarci?
Una risposta, basata sulla a teoria dei giochi, quella che consentì al matematico Steve Nash di prendere il premio Nobel e che è nota anche al grande pubblico grazie al film “A beautiful mind”, arriva da un’analisi di Bank of America Merrill Lynch. Ed è una risposta che sorprende non poco. Perché se crolla tutto, e non serviva uno studio, se la cavano i tedeschi. Ma se crolla tutto, e questo fa decisamente più impressione, secondo la teoria se la cava anche l’Italia. Che insieme all’Irlanda sarebbe (e il condizionale è assolutamente tassativo e vincolante) il Paese che da un’uscita dall’Euro avrebbe i maggiori benefici.
Ad uscirne con le ossa rotte, invece, sarebbero la Grecia (che benissimo in verità non sta neppure con l’Euro), Portogallo e soprattutto Spagna. L’analisi, costruita sulal teoria dei giochi, prende in esame i possibili impatti di un’uscita dei diversi Stati dall’eurozona. Ma si limita, osserva Enrico Marro sul Sole 24 ore, a due soli parametri: bilancio pubblico e partite correnti:
“Un po’ troppo semplicistico, ma le conclusioni sono intriganti. In testa alla classifica c’è infatti la solita Germania ma l’Italia arriva al terzo posto, grazie sopratutto al suo avanzo primario; la FRANCIA E’ SOLO IN NONA posizione e la Spagna ultima, dopo la Grecia”. Ipotizzando che la lira si svaluti rispetto all’euro di appena l’11% (un po’ poco, per la verità) e il marco tedesco si apprezzi del 15%, Irlanda e Italia avrebbero benefici dall’uscita dalla moneta unica mentre la Germania verrebbe duramente colpita (con un Pil a -7%). Attenzione però: quella di Bank of America Merrill Lynch è una simulazione divertente ma molto, troppo semplice”. fonte Blitz Quotidiano
Devo scoprire se esiste un etf inverso su OAT francesi
vale la pena rischiare, del resto noi obbedienti come grecia e spagna siamo stati comunque attaccati
IL problema e’ ovviamente che la politica italiana continua ad essere una vera barzelletta. Berlusconi aveva perso la strada, Monti non l’ha ritrovata. Non era necessario lo studio della banca americana per avere il sospetto che l’euro ci fa solo danni. Noi dovremmo semplicemente avere lo stesso atteggiamento , chiamamolo deciso, dei tedeschi:
1. Premesso che le tasse di Monti si sono ovviamente rivelate deleterie ,perche’ il problema assoluto e’ la bce che non fa come le altre banche centrali. Noi dovremmo annunciare solennemente che altre tasse , altri interventi non li facciamo(altro che compiti), perche’ abbiamo fatto abbastanza. Con un messaggio forte e chiaro alla bce ed agli altri paesi, PRIMA di un’asta, dovremmo annunciare che o l’asta va bene al tasso che proponiamo noi (ovviamente dovremmo proporre tasso 2,5% max), oppure interviene a comprare l’invenduto la bce a quel tasso. Oppure, se l’asta va male e la bce non interviene, ci consideriamo fuori dall’euro , e vendiamo i btp invenduti alla banca d’italia in lire. Signori, dobbiamo giocare la partita fino in fondo ed andare a vedere le carte. Solo cosi’ possiamo uscirne. Che ci buttino LORO, i tedeschi ,fuori dall’euro casomai(Non dando i necessari poteri alla bce sarebbe colpa loro), noi piu’ che denunciare i problemi della Bce stessa (lo abbiamo fatto sia con Berlusconi che con Monti) non possiamo fare. NON dipende da noi. Altro che andare con il cappello in mano a fare il giro dell’ europa come fa il traditore (o incompetente) Monti.
2. Se non c’e’ PRIMA l’intervento definitivo della bce, no anche a prestiti ad altre nazioni, che tanto sono contributi a fondo perduto verso le banche tedesche e francesi , cioe’ verso quelli che stanno meglio, aumentano la loro solidita’ ed il nostro debito pubblico, e quindi fanno immediatamente (come abbiamo visto)aumentare lo spread nei loro confronti(anche questo mi pare di una logica elementare, ma la testa d’uovo al governo non ci e’ arrivato). A questo riguardo, non mi stupirei se anche in questo caso verra’ fuori che i tedeschi e francesi hanno venduto sottomarini, carri armati, aerei ecc anche agli Spagnoli. Con i nostri soldi!
3. Noi dobbiamo mettere i bastoni tra le ruote sempre e comunque come fanno i tedeschi. Loro dicono bianco, e noi nero, o viceversa. Blocchiamo qualsiasi cosa anche giusta con il veto (come fanno loro). Altro che fiscal compact, unione politica. Unione bancaria poi, con i troiai tedeschi, francesi, spagnoli? Poi alla fine, con il blocco totale, qualcuno dovra’ pur rendersi conto che e’ l’ora di finirla con questa buffonata di Ue. Tanto insieme con i tedeschi non e’ possibile fare nulla di buono, rendiamocene conto.
P.S. L’ultima analisi di Andrea e’ al solito grandiosa !
Anche oggi i tedeschi hanno fatto i tedeschi. Monti – Hollande avevano appena finito la conferenza stampa, quando da Berlino hanno detto NEIN licenza bancaria all’esm. Di conseguenza la borsa e’ andata giu’ ed e’ aumentato il ns spread , cioe’ il loro guadagno.
i tedeschi acchiappano il guadagno, intanto si è dimostrato che l’Europa politicamente non esiste, e gli USA continuerano ad essere una superpotenza mondiale, mentre i paesi emergenti avanzano. questa è la bazza che crede di avere la germania
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Trovo questo articolo un pò superfluo, tutte queste parole per dire che il classico Fritz in ciabatte e calzini bianchi, col pancione da birra, è un tracotante ed arrogante cretino convinto che lui è “pello, prafo und ciusto” mentre tutti gli altri sono “brutti, kattifi und pasticcionen”.
Se cosi non fosse come avrebbero potuto dei personaggi da operetta come Gugliemo II e Hitler convincere la gran massa di Fritz a lanciarsi entusiasti in avventure che si sono regolarmente concluse col proprio paese rovinato economicamente o addirittura raso al suolo?