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CONTINUUM …DITTATURA CORPORATOCRATICA!
Il nostro Raffaele Mascetra splendida vedetta e amico di Icebergfinanza mi suggerisce che ormai siamo andati ben oltre la fiction in questa crisi…
Un nuovo show televisivo ipotizza il fallimento dei Paesi occidentali e l’avvento di regimi dove le grandi multinazionali la fanno da padrone. Mettendo insieme fantascienza, genere poliziesco e un linguaggio che richiama la crisi economica dei giorni nostri di ALESSIO SGHERZA
BASTERANNO 65 anni per distruggere il mondo come lo conosciamo oggi, e tutto a causa del contagio della grande crisi economica: parte da questa anti-utopia una nuova serie tv canadese, Continuum, che mescola fantascienza e genere poliziesco, con una inquietante lettura del possibile futuro delle democrazie mondiali.
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Continuum – che ha esordito nemmeno tre settimane fa in Canada con ottimi ascolti, ma chissà quando arriverà in Italia – porta a un nuovo livello il rapporto che le serie tv hanno da sempre con la realtà contemporanea. Perché se le battute sulla politica sono frequenti, qui si prende un incubo e lo si trasforma in fantascienza
Tutto avrà origine dalla crisi di oggi: quando, nel prossimo futuro, gli Stati non saranno più in grado di far fronte alle difficoltà economiche (a un certo punto, nel primo episodio, si vede un giornale in cui si parla di un piano di austerità evidentemente destinato a scarso successo) le democrazie occidentali falliranno e saranno salvate dalle grandi Corporation.
Attenzione a sorridere Ragazzi qui dietro c’è il disegno del Destino Manifesto la cosidetta Corporatocrazia di cui parla in maniera magistrale John Perkins nel suo libro!
Il termine ormai noto è bailout, come quello delle banche nel 2008. Ma qui il prezzo sarà ben più salato: addio libertà costituzionali e benvenuto stato di polizia al servizio delle multinazionali.
Come dire: state attenti, non ci sono in gioco solo posti di lavoro e istituti di credito. Ad essere a rischio è tutto il nostro sistema di valori.
Forse è un’esagerazione, forse no. Continuum però non è un saggio di fanta-futuro, o una catastrofica analisi politologica. È e rimane una serie tv molto ben fatta. Sullo sfondo di questo distopico 2077, un gruppo di ribelli anti-corporation, condannati a morte per strage e terrorismo, torna indietro al 2012 per cercare di bloccare gli avvenimenti futuri.
(…) Ma la parte più interessante, anche per chi non è patito di fantascienza, è proprio l’inquietante sguardo, speriamo improbabile, su un possibile futuro. Non quello di una galassia lontana o del teletrasporto di Spock: un futuro palpabile, che quasi intravediamo se ci lasciamo andare a un po’ di pessimismo. Un futuro da schiavi, con le risorse del pianeta al lumicino e in cui la democrazia è solo un ricordo.
Fantascienza, certo. Ma quando usa elementi e linguaggi che troviamo tutti i giorni sui giornali, fa riflettere. E fa un po’ più paura. Repubblica
Ora tocca a noi cambiare il corso della storia, noi siamo gli artefici del nostro futuro, affinchè il male prevalga è sufficiente che gli onesti non facciano nulla!