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UN’ITALIA SISTEMATICAMENTE CORROTTA!

Scritto il alle 08:16 da icebergfinanza

Loro non si arrenderanno mai ma gli conviene…noi neppure direbbe il buon Grillo.

Non è possibile fare di tutta l’erba un fascio di questa Italia che si sorregge sull’etica e sulla professionalità, sulla disponibilità e sul volontariato di milioni di uomini donne che lavorano per il bene comune e la Responsabilità, ma è necessario estirpare le erbacce in un campo di grano prima che muoia del tutto.

Si loro non si arrenderanno mai cercheranno sempre di leggiferare per proteggere e far contenti gli amici degli amici in un’Italia nella quale come abbiamo visto ieri …si va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono.”

“Non credo che oggi si sia formata una nuova maggioranza. La giustizia è sempre stata una palestra molto difficile. Io ho visto una buona volontà, ma a volte ci sono momenti di spaccatura”. Il commento del ministro della Giustizia Severino arriva alla fine di una lunga giornata politica, che ha visto rimescolare gli schieramenti tra le forze politiche che appoggiano l’esecutivo, fino a creare momenti di forte tensione.
La contesa nasce da una modifica al ddl anti-corruzione, in discussione alla Camera, con il voto contrario del Pdl.
“Il testo su cui si lavora” per l’anticorruzione “è il nostro. Ora alla Camera vogliono fare gli eroi e i fenomeni. Se pensano di far rinascere un’alleanza con l’Idv per mettere in imbarazzo noi non è un metodo leale. Non vorrei che puntino a creare incidenti per far saltare il governo”, dice il segretario Angelino Alfano.

La querelle parte dalle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, che hanno approvato un emendamento al ddl anti-corruzione che innalza la pena per questo reato a quattro-otto anni (dagli attuali due-cinque), registrando una nuova spaccatura nella maggioranza che sostiene il governo Monti.
L’emendamento è stato presentato dal Pd e votato anche da Idv e Fli. Contrario il Pdl, mentre Udc e Lega si sono astenuti.
L’esecutivo, rappresentato da Severino, si era rimesso alla decisione dei parlamentari, ma aveva eccepito che un aumento delle pene sulla corruzione avrebbe reso squilibrato l’impianto delle pene esistenti per gli altri reati contro la pubblica amministrazione.

Il governo aveva proposto per il reato di “corruzione propria”, quella per effetto della quale il pubblico ufficiale compie un atto contrario al proprio dovere d’ufficio, una pena da tre a sette anni.
L’emendamento alza di un anno sia il minimo che il massimo. “Ora il problema è di equilibrare l’impianto delle sanzioni, ha commentato Severino. L’emendamento non cambia l’impianto dei reati proposto dal governo, né contraddice l’unico paletto che il Guardasigilli ha posto sulle pene, cioè che il Parlamento non riduca i massimi di pena da lei proposti, in modo da accorciare i tempi di prescrizione.

Ma di cosa stiamo parlando, di qualche anno in più o in meno, oggi non c’è alternativa se non nella prevenzione, ripartendo dalle Giovani Generazioni, non è facile estirpare secolo di corruzione, mafia e massoneria, di speculazione politica e malaffare.

L’Italia è un paese corrotto? A leggere la classifica stilata dall’organizzazione non governativa Transparency Internation, si direbbe proprio di sì. Analizzando una serie di dati che vanno da sondaggi a numeri raccolti da 13 diverse organizzazioni internazionali, il centro di ricerche analizza il livello di corruzione percepita, assegnando a ogni nazione il suo Indice di corruzione percepita. Si va da 10, che indica un paese onesto, fino a zero, sintomo di una corruzione diffusa. L’Italia, che nella classifica si posizione al 69esimo posto, porta a casa solo 3,9 punti (contro i 4,6 del 2008) e si trova messa peggio di paesi come il Ghana, la Slovacchia e il Montenegro. In cima alla classifica (dunque i paesi meno corrotti) ci sono Nuova Zelanda, Danimarca e Finlandia. In fondo invece le nazioni dove dominano guerra o dittature, Corea del Nord, Myanmar, Somalia e Afghanistan. (Clicca qui per vedere la mappa interattiva realizzata dal Guardian)

A venire presa in considerazione non è la corruzione reale, spesso non tracciabile e difficile da quantificare, quanto quella percepita. Vengono dunque analizzati sondaggi di opinione, il livello di accesso alle informazioni da parte della popolazione locale, i casi più eclatanti di appropriazione indebita e tangenti, l’efficacia delle leggi anti-corruzione. In base a tutte queste informazioni si estrae un punteggio per ogni paese. E non mancano le sorprese.

Huguette Labelle, capo dell’ong che ha sede a Berlino, spiega infatti al Guardian, che non sono sempre i paesi più poveri dove domina la corruzione. Nella classifica infatti nazioni relativamente benestanti, come la Russia, si trovano molto in basso, mentre altre nazioni, decisamente più povere, come Botswana, Bhutan, Capo Verde e Ruanda risultano più onesti (classificandosi meglio dell’Italia). Di tutti i paesi presi in considerazione ben due terzi raccolgono meno di cinque punti, sintomi di una grave corruzione e soprattutto i paesi più colpiti dalla crisi, come la Grecia, vedono la propria posizione peggiorare. La ricerca non ha solo un valore statistico. Stilata ormai dal 1995 la classifica viene letta con grande attenzione sia dagli economisti che dai più grandi investitori. TG24SKY 

Un video di Transparency International spiega come è stata fatta la classifica 

 

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5 commenti Commenta
kry
Scritto il 18 Maggio 2012 at 09:01

Dove non c’è benessere manca la tentazione e soprattutto diventerebbe più evidente l’eventuale possedere derivante dalla corruzzione. Magari fosse frutto solamente dell’onestà che certamente appartiene più agli abitanti di quei paesi che non a noi.

piematac@borse.it
Scritto il 18 Maggio 2012 at 09:58

Quell’ipocrita di Monti dice che “è un dovere pagare le tasse..”.
Signor ipocrita Monti io le dico che è anche un dovere non rubare e non sperperare il pubblico denaro.
Prima di chiedere, dare l’esempio. 👿

atomictonto
Scritto il 18 Maggio 2012 at 10:03

Hahahaha….scusa Mazzalai ma ho guardato la mappa del Guardian (solita roba UK…) e mi pare che sia più che altro la mappa dei luoghi comuni tipici degli Albionici che di una seria valutazione.
Si sono molto concentrati sulla EU e poi sembra abbiano completato la mappa con un tantino di superficilità.
E qui casca l’asino!
Al Giappone infatti assegnano un “livello di corruzione” bassissimo, a livello dei “virtuosi” Francesi o Scandinavi.
E’ assurdo.
Nella cultura Giapponese non esiste un termine per definire la corruzione perchè il fatto di dare qualcosa per avere qualcosa in cambio (Ga tori-no Wamasu) è tottalmente implicita nella cultura ed è accettata a tutti i livelli.
Per fare un esempio pratico ti racconto una esperienza personale.
In Giappone una azienda può essere anche notissima, immaginiamo la BMW, ma se i principali e piu rispettati giornali non ne parlano, non la recensiscono, di fatto non esiste (!!!!) e rischia di non vendere nulla.
Allora a Tokyo esiste un palazzo, noto come Shynbun-do o “casa dei giornali” simile al nostro ordine dei giornalisiti dove tra le altre cose c’è una immensa sala con pareti di marmo (da noi sembrerebbe un austero cimitero) che hanno in esse migliaia di “cassettini” ogniuno contraddisitinto da un nome.
Ogni cassettino può essere aperto dalla parte opposta delle pareti dal giornalista “titolare” ed è “buona usanza”, diciamo obbligatorio come tutte le formalità in Giappone, che il responsabile di un marchio o il direttore della comunicazione (mi occupo di queste amenità) di una azienda che vuole lanciare un nuovo prodotto infili nel cassettino il materiale di lancio e un “omaggio”: denaro contante, biglietti per eventi esclusivi, voucher per trattamenti Onsen-rotenburo – bagni termali, li adorano – o per soggiorni in carissimi Ryokan, orologi di marca e via dicendo.
tutto questo cade sotto il concetto di Nemawashi, ovvero il “porre le basi per un accordo” senza il quale non si può procedere (…).
Se aggiungi considerazioni relative al rapporto Honne-to-tatemae (pubblico e privato) scopri che, tutto sommato, tutto in Giappone è “corruzione” ma al tempo stesso non lo è.
Per questo in Giappone ci sono cose per noi incomprensibile come le organizzazioni criminali (ya-ku-za gumi) del tutto alla luce de sole, alcune addiritttura con tanto di sede in un grattacielo ed elenco pubblico dei nominativi e dei numeri di telefono.
A riguardo ti consiglio la lettura di un interessante saggio intitolato “la mente Giapponese”:
http://www.meltemieditore.it/PDFfiles/mentegiapponese_spunti.pdf
Mi spiace ma la mappa del Guardian è fatta per gli allochhi che leggono il Guardian 😀

ladybakura
Scritto il 18 Maggio 2012 at 11:15

Quoto Atomiktonto
Anche perchè è nota la presenza forte in Giappone della yakuza, la famosa mafia giapponese, che leggendone la descrizione fa paura di quanto sia in effetti simile alla nostra di mafia, ma sembra anche molto più inestirpabile, visto che a causa dell’enorme potere dei membri della yakuza non sono ancora in grado di mettere in atto seri provvedimenti per debellarla, potremo dire che noi la mafia la stiamo un pò combattendo di più e meglio di loro. La nostra mafia è da anni costretta a nascondersi, a celarsi, agisce comunque ma in un modo molto molto meno spavaldo della Yakuza. I membri della Yakuza sono così sicuri che non verranno arrestati da non nascondere minimamente la loro vita, addirittura si automarchiano in modo da distinguersi ed essere riconoscibili. Non esiste una seria legge antimafia “Oggi la mafia giapponese resta tollerata tanto dalla popolazione quanto dalla politica, che se ne serve a scopi elettorali.”. Diciamo che da questo punto di vista noi siamo un pò messi meglio, nel senso che abbiamo gente, magistrati davvero dediti alla lotta contro la mafia, vengono fatte decine di operazioni, retate e procedure di sequestri l’anno, la popolazione non tollera la mafia, magari la teme ma non la tollera. Quindi forse come dice atomictonto, dato che questa classifica si basa sulla PERCEZIONE della popolazione potremmo dire che è molto molto soggettiva e relativa come classifica. Infatti se ti chiedessero a che livello è la corruzione in Italia, noi diremmo un valore altissimo, perchè siamo pienamente consapevoli della sua presenza, la schifiamo, la sentiamo, sappiamo che c’è e ci fa schifo. Mentre in Giappone, se per loro è normale, se per loro nemmeno viene considerata corruzione, se non se ne sono ancora accorti, i giapponesi diranno un valore ben più basso. E questo è applicabile ad ogni nazione.

ladybakura
Scritto il 18 Maggio 2012 at 11:20

Potremmo dire che, a differenza di altre nazionalità, noi italiani sappiamo riconoscere la corruzione, sappiamo dov’è, sappiamo quanto sia radicata ed estesa, sappiamo detestarla e proprio per questo non ho dubbi che saremo in grado di estirparla, o perlomeno ridurla parecchio. Conoscere il nemico e non aver problemi ad ammettere la sua esistenza è il primo passo per sconfiggerlo. Lo stesso è applicabile alla mafia.

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