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MONTE DI PIETA’ O MONTE DEI FIASCHI DI SIENA!
Il Monte di Pietà era una istituzione finanziaria senza scopo di lucro nata verso la fine del XV secolo in Italia su iniziativa di alcuni frati Francescani, per erogare prestiti di limitata entità (microcredito) a condizioni favorevoli rispetto a quelle di mercato in cambio di un pegno Wikipedia…
Era il 5 gennaio di quest’anno quando condivisi con Voi il post dal titolo CRISI FINANZIARIA PSICOPATICI IN AZIONE ed in particolare questo passaggio…
Mettetevi comodi non abbiate fretta e alla fine di questa lettura capirete in sintesi cosa è successo e sta succedendo in questo inferno antropologico…
Gli psicopatici sfruttano la natura relativamente caotica della società moderna tra cui il rapido cambiamento, il rinnovamento costante e un elevato turnover di personale chiave nelle aziende.Tali circostanze consentono loro di ascendere attraverso una combinazione di fascino e carisma , che rende il loro comportamento invisibile e li fa apparire normali sino a sembrare dei leader ideali.
Un ambiente stabile avrebbe invece reso visibili ed identificabili gli psicopatici aziendali, indentificabili come manager indesiderabili a causa della loro personalità egoista egoista e altri difetti etici”.
(…) Il problema è iniziato quando questi incantatori, di fatto hanno preso il potere nelle più importanti istituzioni finanziarie… uomini in grado di influenzare il clima morale di tutta l’organizzazione di esercitare un potere considerevole.
Essi in gran parte hanno causato la crisi perché la loro risoluta ricerca del proprio auto-arricchimento e della propria auto-esaltazione con l’esclusione di ogni altra considerazione ha portato ad un abbandono del vecchio concetto di noblesse oblige, uguaglianza, equità, o di qualsiasi nozione reale della responsabilità sociale delle imprese “.
Non sembrano essere coinvolti dai crolli aziendale che provocano. Questi psicopatici si presentano con disinvoltura nel caos che accade intorno a loro, senza preoccuparsi di coloro che hanno perso il lavoro, i risparmi e gli investimenti, senza alcun rimpianto per quello che hanno fatto.
Amano allegramente mentire sul loro coinvolgimento negli eventi, sono molto convincenti nell’ incolpare gli altri per quello che è successo e non hanno dubbi sul proprio valore.
Ve lo ricordate il
principio di Peterche abbiamo visto insieme alcuni giorni fa…
Magnifica caricatura del mondo delle aziende scritto da Laurence Peter e Raymond Hull ben 40 anni fa, quel piccolo capolavoro torna a essere di attualità esplosiva. Il teorema di base, detto appunto il principio di Peter, è questo:
“In una gerarchia, ognuno tende a salire fino a raggiungere il proprio livello di incompetenza”.
Secondo Sutton serve a illustrare l’ascesa al potere della Superclasse che governa il capitalismo mondiale. “Avendo conquistato posizioni nelle quali sono destinati a fallire – sostiene Sutton – cominciano a usare un arsenale di tattiche per dissimulare la loro incompetenza.
Distraggono l’attenzione dai loro errori spostando sistematicamente la colpa su altri.
L’inganno diventa lo strumento per creare l’illusione di un progresso.
Oggi noi siamo sommersi da una marea di imposture, create da quel modo di pensare e di agire”.
Sono felici del disastro economico che sono riusciti a realizzare, con profitti enormi e con nuovi ruoli di consulenza nei governi su come prevenire tali disastri economici.
Si legge nell’introduzione di REPORT al servizio sul Monte dei Fiaschi di Siena…
Se dovessimo rappresentare i vizi e le virtù dell’Italia con la fotografia di una sola città, quella città sarebbe Siena. Sessantamila abitanti invece di sessanta milioni. Arte, storia, turismo, aria buona, cucina meravigliosa e la passione per la squadra di calcio che da anni gravita in serie A. Poi ci sono i debiti, tanti debiti. Frutti inattesi di una classe dirigente drammaticamente inadeguata per aver sottovalutato i segnali della crisi.
No Signori troppo facile questi e altri come loro in qualunque settore non hanno sottovalutato i segnali della crisi ma la sensazione di onnipotenza e la caratteristica di psicopatici che li contraddistingue come l’ambiente ma spesso e volentieri hanno osato oltre l’impensabile perché sapevano che qualcuno li avrebbe aiutati a nascondere la loro incompetenza affidando loro altri ruoli pur sempre di prestigio e che non avrebbero mai pagato di persona le loro responsabilità
E qui entra in ballo la Banca Monte dei Paschi, la terza per importanza del nostro Paese e i rapporti di forza della Città. I tre Palazzi che gestiscono il potere : il palazzo comunale, al centro di piazza del Campo, sede del consiglio comunale dove il sindaco esprime la maggioranza dei consiglieri nella Fondazione; Rocca Salimbeni, sede della banca; palazzo Sansedoni, che ospita la Fondazione che controlla la banca.
Il Monte dei Paschi, nato nel 1472, il suo controllo è saldamente nelle mani dei gruppi di potere dei partiti, della massoneria, dell’economia.
A Siena lo definiscono: il groviglio armonioso. E i senesi soprannominano la banca il Babbo Monte. Il bilancio 2011 si è chiuso con un passivo di 8,4 miliardi di euro. Uno shock. Mentre all’Università c’è un buco da 200 milioni, con un’inchiesta giudiziaria che coinvolge due rettori.
Il Presidente Giuseppe Mussari, alla guida della banca dal 2006, ora lascia per far posto ad Alessandro Profumo.
Affascinante no lo stesso Profumo che sino ad un anno fa definiva a rischio piccole banche del territorio come le banche di credito cooperativo perché troppo piccole e non in grado di fare economie di scala.
Falliti che suggeriscono di assumere altri falliti per amministrare un fallimento…divino!
Dice un certo Leonardo Del Vecchio, amministratore delegato di Luxottica non uno qualunque come il sottoscritto… “Finchè Unicredit e le Generali facevano le banche andava bene. Poi si sono buttati nella finanza e hanno perso la testa. Ho visto sotto i miei occhi trasformarsi Alessandro Profumo. Partecipazioni, fusioni, investimenti a pioggia inutili e perdenti, con l’unico fine di agguantare soldi veloci e facili invece che produrre impresa, con l’unico risultato di ottenere perdite colossali e bonus di uscita per diverse decine di milioni di euro. Le banche italiane hanno perso la testa. (…) “La mia è una protesta contro il management imprenditoriale di questo paese, composto da individui superficiali che non sanno nulla del loro lavoro, sono semplici contabili mitòmani. Mi sento davvero a disagio. Il vero problema è che quando da assicuratori si vuole diventare finanzieri comprando le più disparate
partecipazioni senza comunicare nulla ai propri azionisti, non si fa un buon servizio né per l’azienda, né per gli azionisti, né per il paese.
Ho una dannata paura che Voi lettori non vi stiate rendendo conto di quello che sta succedendo tuttora e non solo di quello che è accaduto, ho paura che tutto ciò che condividiamo non servirà a nulla se tutto ciò che leggete vi scivola via come acqua sul corpo senza che la Vostra Consapevolezza assorba anche in minima parte la dimensione di quello che stiamo rischiando lasciando in mano il Paese a questo manipolo di incompetenti, non solo nella finanza ma a tutti i livelli.
I problemi del Montepaschi sono comuni ad altre banche italiane: l’economia collassa e i Btp pesano come macigni nel portafoglio. Ma di straordinario c’è stata l’operazione Antonveneta, pagata più di 10 miliardi nel 2007, quando Emilio Botin, due mesi prima, l’aveva comprata per molto meno. Poi c’è la Fondazione Mps, l’anacronistico azionista con la maggioranza assoluta della banca. Dalla sua istituzione nel 1996 a oggi ha gestito, sotto forma di erogazioni, il fiume di soldi che le arrivavano dalla banca sotto forma di dividendi. Ha ristrutturato scuole, strade, palazzi e poli museali. Ha anche dato soldi a pioggia, dalle sponsorizzazioni della squadra di calcio, alle dazioni alle più bizzarre associazioni o alle sagre paesane. Perché di soldi ce n’erano tanti e non finivano mai. Pur di rimanere con più del 50 per cento, in questi anni, la Fondazione si è venduta quasi tutto quello che poteva vendere e si è indebitata fino al collo. Talmente indebitata che per il proprio futuro getta lo sguardo fuori le mura senesi.
Lasciamo perdere poi il regaluccio che il professore ha fatto alle fondazioni bancarie ritenendole enti senza scopo di lucro perché se no esplodo!
MILANO – Allora la banca fa la banca, raccoglie i fondi sul territorio, eroga il credito, fa investimenti, specula, e una parte degli utili li dà fondazione, che per legge li deve spendere proprio su quel territorio in opere sociali e culturali. La sua è una funzione di sussidiarietà, non può mettersi a sponsorizzare attività improbabili o a fare finanza.
A Siena, la fondazione, caso unico in Italia, controlla anche la banca. Cosa vuol dire questo? Che quando nel 2007 Montepaschi, mentre il mondo sta cominciando a crollare, decide di acquistare a 10 quel che fino a due mesi prima valeva 6, e i soldi non ce li ha, chiede alla fondazione di intervenire e prosciugarsi. Da ricordare che nessuna banca voleva comprare Antonveneta a quel prezzo, e nessuna banca fa questo tipo di operazioni per cassa
Oggi, tra l’altro, Antonveneta vale molto meno di quel che valeva ancora prima di essere acquistata. Morale: questa operazione ha distrutto il patrimonio della banca e della fondazione. Non si può dire che sia stata una operazione eccellente.
E come spesso avviene in Italia il non eccellere non è una discriminante. Mussari da presidente della banca diventa anche presidente dell’Abi. Ci si chiede: ma con quali criteri vengono scelti gli amministratori?
Secondo il capo delle fondazioni bancarie italiane Giuseppe Guzzetti, il presidente della fondazione Montepaschi, Mancini essendo stato un impiegato dell’asl, ha le competenze necessarie perché la fondazione si occupa anche del settore sanitario.
Ci consentirà sicuramente di esprimere una opinione personale: secondo noi il curriculum che è stato determinante per entrambi per i loro incarichi è stata l’appartenenza alla DC. ( Corriere della Sera )
Roma – Un vero cataclisma quello che si è abbattuto questa mattina (ieri per chi legge) su Siena, senza bollettini di allerta come invece si usa per il meteo: una cinquantina di finanzieri si sono presentati nella sede di Banca Monte dei Paschi, a Rocca Salimbeni, mentre una ventina di loro colleghi suonavano alla sede della Fondazione e altri ancora al Palazzo comunale e alla sede della Provincia.
In mano avevano un decreto di perquisizione, 38 in tutto quelli emessi dal gip su richiesta dei tre pm titolari dell’inchiesta. Le perquisizioni effettuate sarebbero 64 e tra questi l’abitazione e gli uffici senesi e romani di Giuseppe Mussari, presidente dell’Abi e fino allo scorso 27 aprile presidente del Monte prima di essere sostituito da Alessandro Profumo, e l’abitazione e l’ufficio di Gabriello Mancini, presidente della Fondazione.
“Manipolazione del mercato ed ostacolo alle funzioni delle autorità di vigilanza” i reati ipotizzati dalla procura senese in relazione alle operazioni finanziarie di reperimento delle risorse necessarie alla acquisizione di Banca Antonveneta ed ai finanziamenti in essere a favore della Fondazione Monte dei Paschi”.( ANSA)
E torniamo agli innocenti ragazzi che hanno sottovalutato col cavolo la crisi…manipolazione, frode e inganno sistematici ovviamente con tutti i benefici del dubbio e sino a quando non saranno condannati in decimo grado dopo cent’anni a vivere nelle loro residenze dorate frutto di furti legalizzati noi non abbiamo il diritto di esprimere alcun giudizio!
“Spero non trovino niente…”, ha detto il ministro dello sviluppo economico, rispondendo a una domanda sulle perquisizioni a casa dell’ex presidente di Mps, Giuseppe Mussari.
E cosa vuole che trovino signor ministro lasciamo perdere!
E di fare presto a chiarire la situazione di certo lo chiederanno domani (oggi per chi legge) anche il neo presidente Alessandro Profumo e l’ad Fabrizio Viola nel corso di un incontro già programmato nei giorni scorsi per la loro presentazione. L’incontro è stato confermato e anzi lo stesso Profumo nell’unica uscita di questo pomeriggio, ai giornalisti ha dato appuntamento a domani (oggi per chi legge). Lui e Viola, arrivati da poco, all’epoca a cui si riferisce l’inchiesta, erano in altre faccende affaccendati. Il problema dei tempi dell’inchiesta, però, potrebbe poi riguardarli. Secondo alcune fonti investigative l’inchiesta è solo all’inizio e gli inquirenti si aspettano ben altri sviluppi. (Domenico Mugnaini, ANSA)
Sia ben chiaro in questo Paese ci sono uomini e donne, manager e amministratori delegati coi fiocchi che fanno dell’etica una ragione di vita ma sono pochi maledizione, troppo pochi e quindi non è giusto fare di tutta l’erba un fascio!
Partiamo dalle Giovani Generazioni con questi non c’è più nulla da fare, gettiamo le basi per una classe dirigente che goda delle soddisfazioni che il BENE COMUNE può offrire!
Si lo so sono un illuso e morirò da illuso!
Ma loro vi raccontano che è solo un problema di crescita e di debito con i loro analisti ed economisti a bombardare le Vostre menti Growth Growth Market Market Debt Debt!
E’solo una questione tecnica o macroeconomica ovvio tutto il resto è tanto fumo e poco arrosto, arrosto cucinato dai furbi per essere offerto su un piatto d’argento falso ai fessi!
Molto, molto, molto bello. Complimenti: linguaggio semplice, diritto al “cervello” ed al cuore. 😀
L’inchiesta dopo oltre 4 anni dai fatti….. Con cose eclatanti come una banca comprata e rivenduta il giorno dopo a 4-5 miliardi (di euro)in piu’, tra l’altro volati verso l’estero, ed il titolo crollato il giorno dopo.. ma solo con il Berluska entrano con il lanciafiamme? Mussari comunque era il capo locale del pd (non dc)
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bellissimo post, complimenti .