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FRANCIA…BACK TO MESOPOTAMIA!
Nell’ottobre dello scorso anno mentre gli anglosassoni si dilettavano a seminare panico e insicurezza sulla crisi europea scrissi un post in riferimento alla storia e precisamente al debito…
“Anno in cui Abešuh, il re, il pastore amato degli dèi Anum ed Enlil, che hanno rivolto il loro sguardo benevolo verso il paese di Sumer e di Akkad, indirizzò il piede della sua gente (su un cammino) giusto, stabilì sulla sua terra un periodo di pace e di riconciliazione e fece sì che vi fosse giustizia ed equità, facendo in questo modo prosperare il suo paese”.
Questo pezzo di storia, questo splendido pezzo di Franco D’agostino, che proviene dalla notte dei tempi, un pezzo più attuale che mai, ci aiuterà ad introdurci nell’argomento del giorno il debito andando ad esplorare cosa accade agli albori della storia.
A parte un testo molto frammentario relativo al periodo del successore di Hammurapi, Samsu-iluna, il testo meglio conosciuto relativo a questa sfera dell’attività
legislativa del sovrano è redatto sotto il sovrano Ammi-saduqa della metà del XVII sec. a.C., benché di altri si abbia notizia senza che il testo si sia mantenuto sino a noi. Ebbene, qui il sovrano impone per forza di legge la “remissione” dei debiti
tra privati di natura non commerciale – cioè a dire questi decreti non andavano a
toccare contratti i cui debiti erano definiti ana šmim, cioè “per acquisto di beni”,
o ana harrnim, “per un viaggio commerciale”. Espressioni delle iscrizioni reali come “rimettere i debiti” o “abolire i debiti” e, più tecnicamente, l’espressione “spezzare la tavoletta (con il contratto di debito)” che si ritrova nella
documentazione amministrativa, indicano che effettivamente una tale
prassi aveva luogo. Studi recenti hanno infatti dimostrato che l’applicazione di questi editti (così sono definiti nella letteratura scientifica questi atti legislativi del sovrano
mesopotamico) era certa e documentata, in taluni testi, infatti, si ritrova l’espressione
“contratto eseguito dopo l’editto di remissione”, cosa che ne impediva l’annullamento
ed indica a noi l’effettiva efficacia dell’editto. (…) Vale infine la pena di sottolineare che questa attitudine a mettere ordine nel caos rimettendo i debiti ai debitori aveva una funzione fondamentale di mantenimento dello status quo, cioè a dire, per utilizzare
una felice espressione del collega D. Charpin, il re rimescolava le carte, ma non modificava il gioco, e questo rende anche ragione della necessità di una loro ciclica reiterazione.
Ora ci prova anche il mininapoleon Sarzozy sul viale del tramonto nella sua Elba dorata ad imitare il grande Ammi-saduqa …
Parigi, 15 apr. (TMNews) – In occasione dell’ultimo grande comizio a Parigi prima del voto di domenica prossima, oggi Nicolas Sarkozy ha proposto di estendere a tutta la Francia il sistema del “fallimento civile” in vigore in Alsazia, che permette di annullare i debiti delle famiglie più indebitate e di dare loro “una seconda chance”. “Con questo nuovo modello francese, tutti avranno il diritto ad una seconda chance e ogni famiglia in buona fede che si trovi pesantemente indebitata, potrà beneficare del fallimento civile come esiste in Alsazia e ricominciare da capo”, ha dichiarato Sarkozy che per questo importante appuntamento elettorale ad una settimana dal primo turno delle presidenziali, ha scelto la Place de la Concorde, nel cuore di Parigi, dove nel 2007 aveva festeggiato la conquista dell’Eliseo.
Sarkozy ha anche promesso che, se rieletto, la Francia riaprirà il “dibattito” sul ruolo che la Banca centrale europea (Bce) potrebbe giocare per sostenere la crescita nei Paesi della zona euro. “Sul ruolo della Bce nel sostegno alla crescita, apriremo il dibattito e faremo avanzare l’Europa”, ha affermato il presidente uscente (…). TMNEWS
Non è affascinante la storia, ora, sempre che Sarkozy ce la faccia (… (AGI) Parigi – Finisce l’idillio tra Sarkozy e il Financial Times al punto che, in piena campagna elettorale, il presidente francese decide di attaccare a testa bassa il giornale reo di aver criticato le sue politiche economiche e di essersi schierato con Hollande. “Il Financial Times ci spiega che bisogna fare come la Gran Bretagna, che e’ in una situazione economica ben peggiore della Francia. Accetto volentieri che ci vengano date delle lezioni, ma non da loro, e non in questo modo” ha replicato oggi Sarkozy a France 2 nel corso della trasmissione ‘Des Paroles et des actes’. Secondo Sarkozy Ft non e’ altro che un “cieco sostenitore del modello anglosassone”.
“Ft ha pensato per anni che la soluzione per il mondo sia l’assenza di norme – ha aggiunto il presidente francese – io penso esattamente l’opposto”….hei si è svegliato anche mister Carlà ) , dicevano appunnto che si aprirà un dibattito sul sostegno della BCE alla crescita, si ma la crescita di chi della Germania che dovrà inflazionare o degli altri paesi che sono costretti dalla stessa a deflazionare!
I prossimi mesi saranno decisivi per la sorte dell’euro tra elezioni e nuove tempeste, il destino manifesto sparerà le sue ultime cartucce. Ieri abbiamo visto la parabola dei fessi e dei furbi. Chi crede che un’eventuale dissoluzione di un esperimento fallito come quello dell’ Euro lascerà in piedi qualche maceria dietro la quale nascondersi si accomodi nella categoria dei ….fessi e tanti auguri
Non riesco a vedere un’Europa in cui si disgrega l’unità monetaria senza che sia percorsa dai cavalieri dell’apocalisse.
Non so chi avrebbe il coraggio di sganciare un Napalm nel proprio giardino per ripulirlo dalle piante infestanti.
…Chi crede che un’eventuale dissoluzione di un esperimento fallito come quello dell’ Euro lascerà in piedi qualche maceria dietro la quale nascondersi si accomodi nella categoria dei ….fessi e tanti auguri…
E quindi? Tu che ne pensi? Io ho sempre percepito che tu ritenessi il progetto euro un processo irreversibile, anche se finora portato avanti in maniera scriteriata (gozzovigliando nel debito in una prima fase e delirando dietro le fobie depressive teutoniche nella fase attuale). Sei ancora di quella idea o ritieni che l’inimmaginabile possa avverarsi?
Inimmaginabile per chi ha poca fantasia o per chi crede al catastrofismo di Monti e di quelli che stanno per paura e/o per interesse sotto il suo giogo. Tante monete si sono sfaldate come neve al sole e, secondo me, l’euro per come lo conosciamo subirà presto questo destino. L’euro è stato imposto, l’euro non è voluto dai popoli, l’euro non ha futuro. Qual’è il segreto del graal? Il re è la sua terra. Il re e la sua terra sono una cosa sola. Il popolo e la sua terra sono una cosa sola. Il re, il popolo, la terra (le cose terrene) devono essere in sintonia, altrimenti è caos, miseria, disperazione. Andatevi a vedere Excalibur, c’è molto da imparare.
Diamo spazio alla fantasia, con la disgregazione dell’euro i confini dell’italia resteranno gli attuali?
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ottimo articolo, l’unico dubbio è sul reale ravvedimento del sarkozy e sulla sua capacità di persuasione della merkel.
Ma l’€ resisterà o meno?