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GRECIA: NON C’E’ DUE SENZA TRE!
Dopo aver sistemato manipolando la realtà la mina vagante dei credit default swap, in lontananza qua e la si intravvede uno sorta di scetticismo istituzionale su quello che potrà accadere all’adesione dello swap proposto dalla Grecia.
(ANSA) – BRUXELLES, 4 MAR – La Grecia potrebbe aver bisogno di un terzo piano di aiuti da 50 miliardi di euro nel 2015: lo scrive il settimanale Der Spiegel. Secondo l’ultimo rapporto della troika Ue-Bce-Fmi, riporta Der Spiegel, non c’e’ certezza che la Grecia possa tornare a rifinanziarsi sui mercati nel 2015, e le sue necessita’ di credito esterno tra il 2015 e il 2020 potrebbero arrivare a 50 miliardi. Analisi che pero’ sarebbe stata rimossa dal rapporto finale consegnato ai ministri delle finanze dell’Eurozona.
Greece may fail to garner enough investors to participate in a voluntary writedown of its debt, Der Spiegel magazine reported, citing unnamed officials at theEuropean Central Bank. A second Greek bailout is partly tied to investors’agreeing to the writedown by a March 8 deadline. Bloomberg
The stakes for Athens are high. The Institute of International Finance is saying the deal on a 50 percent debt haircut for Greece may fail. Time is running out, and a number of key issues remain unresolved. The Greek Finance Ministry, for its part, insists that an agreement could be finalized by the end of next week. Amid the confusion, however, one thing is clear: Should private investors not reach an agreement with Athens on debt reduction for Greece — a step agreed to by European Union leaders at a summit last October — the country and the entire euro zone face a disaster. An uncontrolled insolvency would be the result. In an effort to forestall that eventuality, euro-zone representatives met on Friday to discuss the debt reduction plans, parallel to the talks in Athens. DerSpiegel
Questa analisi spiacevole a quanto parenon è piaciuta ad alcuni politici e il passaggio passaggio relativo ad un eventuale nuove piano di aiuti è stato eliminato anche ad opera della pressione del governo tedesco.
Il prossimo 20 marzo, infatti, Atene dovrà rimborsare integralmente 4,669 miliardi di titoli di Stato in scadenza in quella data e posseduti dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali dell’Eurosistema; a distanza di pochi mesi dal 20 marzo, a maggio e agosto sono già previsti nel calendario dell’Agenzia del debito greca i rimborsi integrali di altri due bond, rispettivamente da 3,3 e 3,1 miliardi in mano alle banche centrali, per cui in tutto quest’anno, la Grecia dovrà disporre di oltre 11 miliardi per onorare il suo debito con le banche centrali dell’Eurozona escluse dall’exchange.
Entro il 2014, questi rimborsi integrali e puntuali ammonteranno a 29 miliardi e, inoltre, nel triennio 2012-2014 dovrà far fronte al deficit, ai pagamenti delle cedole e ai rimborsi dei prestiti ottenuti dagli Stati dell’Eurozona e dal Fondo monetario internazionale, alla ricapitalizzazione delle banche greche (50 miliardi), ai 30 miliardi di versamento in cash (Efsf bond a uno e due anni) previsto dal Psi.
Tutti questi pagamenti saranno finanziati dai 130 miliardi del nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia Ue-Fmi e dai 34,4 miliardi rimanenti dal primo pacchetto di aiuti, ma probabilmente la cifra non basterà a coprire tutta la lista dei pagamenti. Businessonline
Atene, 5 mar. – (Adnkronos/Dpa) – Il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos ha chiesto oggi ai connazionali di riportare in patria i soldi depositati all’estero, ma anche di far circolare le somme ‘nascoste’ per paura della crisi. Da quando nel 2009 e’ scoppiato il caso del debito di Atene, ha affermato, i greci hanno ritirato quasi 70 miliardi di euro dalle banche, di cui circa 16 miliardi sono stati inviati all’estero, mentre il resto e’ in liquidita’. Ma questa massa di denaro, ha sottolineato Venizelos, e’ importante per far ripartire l’economia greca, alla pari degli aiuti internazionali. Il governo greco, comunque, si e’ detto “ottimista” sulla possibilita’ di completare entro la fine della settimana il concambio sul debito nazionale concordato con banche e investitori privati. “Restiamo ottimisti anche se ci aspettiamo fino all’ultimo momento incertezza sull’esito” dello swap ha detto un funzionario del Ministero delle Finanze.
La mente torna al periodo nel quale in molti suggerivano che Lehman Brothers non sarebbe mai stata lasciata fallire, giusto in tempo per regolare gli affari tra i soliti noti e poi…sappiamo tutti come andò a finire!
Laggiù all’orizzonte ci siamo chiesti se la prossima Grecia sarà il Portogallo anche se forse è meglio incominciare a pensare alla Spagna…
(ASCA-AFP) – Bruxelles, 5 mar – La situazione di bilancio della Spagna e’ ”seria’. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea, aggiungendo che l’eventualita’ di uno slittamento del programma di rientro da parte del paese iberico e’ ”ancora piu’ serio”, specificando pero’ che Bruxelles non adottera’ alcuna misura prima di una ”valutazione complessiva” delle finanze pubbliche della Spagna. ”Abbiamo bisogno di fare piena luce su come e’ andato il 2011 in Spagna”, ha aggiunto il portavoce, spiegando che una deviazione al programma di rientro sarenne ”seria, grave”. Nelle previsioni, il deficit della Spagna, nel 2011, sarebbe dovuto risultare al 6% del Pil, mentre in realta’ si e’ attestato all’8,5%, con una spesa pubblica di 90 miliardi di euro oltre la soglia delle entrate.
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