GERMANIA: CRACK COMMERZBANK!

Scritto il alle 07:53 da icebergfinanza

Come ho scritto la scorsa settimana in una recentissima analisi apparsa sul sito del Fondo Monetario Internazionale che condivide una visione d’insieme delle aspettative per l’aerea Euro tra le altre cose evidenzia le dinamiche del debito dei paesi maggiori e suggerisce quali fattori hanno contribuito ad aumentarlo in questi ultimi anni di crisi economica.

Ebbene la differenza sostanziale che potete osservare nel grafico qui sotto è che l’incremento del debito in questi anni in Italia, il minor incremento a livello europeo è purtroppo dovuto al costo degli interessi in presenza di bassa crescita nella gestione del quale siamo dei fuoriclasse come ci hanno raccontato sino ad ieri le ,  differenza di quello tedesco enormemente aumentato grazie a salvataggi bancari e stimoli fiscali e quello francese ed inglese cresciuti soprattutto in conseguenza delle minori entrate a seguito della crisi economica.

Al di la delle leggende metropolitane sarà affascinante osservare nei prossimi mesi di depressione europea, all’interno dell’onda deflattiva ( debt deflation & deleveraging ) come Inghilterra e Germania ma soprattutto Francia riusciranno a contrastare il collasso del sistema bancario in assenza di crescita visto che in molti sembrano dimenticare che la Germania senza esportazioni è un Paese a rischio!

Ieri anche il Sussidiarioha riportato la nostra notizia  aggiungedovi che …” le colonne del grafico non risparmiano sorprese clamorose.

La prima: per Francia e Regno Unito le perdite di gettito legate alla crisi hanno messo i conti in rosso per importi pari rispettivamente al 14% e 25% del Pil. In Gran Bretagna l’aumento del debito pubblico ha sfiorato un impatto pari al 40% del Pil. Dentro c’è un po’ di tutto: le perdite di gettito già citate, l’aumento della spesa per interessi, uno stimolo fiscale all’economia e un supporto al settore finanziario pari a quasi 10 punti del Pil.

Vale la pena ricordarlo: da febbraio 2008, il governo di Sua Maestà è proprietario di Northern Rock, la banca specializzata in mutui immobiliari che per prima è caduta vittima del “credit crunch” d’oltremanica. Dal 2009 nel portafoglio di partecipazioni pubbliche fanno capolino anche Royal Bank of Scotland (per cui è stato necessario un salvataggio da 20 miliardi di sterline) e Lloyds Banking Group (qui il contributo dei sudditi britannici si è “fermato” a quota 17 miliardi di sterline).

La seconda sorpresa arriva dai dati sul debito pubblico tedesco. Tra i fattori che hanno contribuito al peggioramento dei conti pubblici, si distingue un carico di quasi 15 punti di Pil speso per sostenere il settore finanziario tedesco. Che il sistema dei Landesbank non se la passasse bene, non è certo una novità. Ma 15 punti di Pil sono un vero e proprio bail-out. Un paio di numeri aiutano a capire perché: dal 2007 a oggi, il solo Bayerische Landesbank ha subito perdite per 13 miliardi e mezzo di euro.

Ed è in buona compagnia: il Landesbank Baden-Wurttemberg, il Landesbank Sachsen, NORD/LB, WestLB, Deutsche Postbank e il Landesbank Hessen-Thueringhen hanno accumulato un rosso di altri 13 miliardi di euro (fonte Bloomberg). E guardando oltre al sistema bancario regionale (di proprietà pubblica), la situazione non migliora di certo: Commerzbank Bank, che a gennaio 2009 ha negoziato un prestito ponte con il governo tedesco per 18,2 miliardi di euro, nel periodo preso in esame dal Fmi (2007-2011) ha accumulato perdite per 12 miliardi di euro. Ciliegina sulla torta: a completare la lista di fattori che hanno incrementato il debito pubblico tedesco, figurano cinque punti percentuali di Pil spesi in stimoli fiscali. Ovvero, sostegno alla crescita economica attraverso la spesa pubblica.

Insomma, il governo di Berlino impone all’Europa la linea del rigore e si capisce perché: una volta spenti i riflettori sui summit di Bruxelles, dalle parti di Postdamer Platz si spende e si spande. Perché se lo possono permettere, si dirà. Forse, ma una cosa è certa: messi in dieta forzata i bilanci degli altri, stimolare l’economia a colpi di deficit è più facile e il conto si divide tra tutti i paesi dell’Unione.

Breve nota a margine: nello stesso periodo il governo italiano non ha ritenuto necessario spendere un solo euro per la crescita. Eccesso di zelo? Chi lo sa. Di sicuro, se il disavanzo italiano fosse aumentato per effetto di stimoli fiscali, da Bruxelles sarebbe arrivata una tirata di orecchi. A oggi, non mi risulta che la Commissione europea abbia tuonato sul peggioramento dei conti di Berlino: dal 2007 il bilancio tedesco è passato da un surplus dello 0,2% del Pil a un deficit del 4,3%. Una strategia che ha ripagato con un miglioramento del gettito di circa cinque punti percentuali (il quadrato blu del grafico). Nello stesso periodo, il disavanzo italiano si è assestato al 4%, in larga parte per effetto degli interessi passivi (e le variazioni di gettito sono appena percettibili).

Insomma, un piccolo grafico dall’apparenza innocua ha il potenziale per scatenare una rivoluzione copernicana: non è l’Europa a orbitare intorno a Berlino, ma Berlino a gravitare, con la propria sfera di interessi, intorno all’Unione. Proprio come un qualsiasi altro membro dell’Ue. Teniamolo a mente, soprattutto in tempi in cui Oltralpe va di moda salire in cattedra.

Come abbiamo già visto puntuale come un orologio svizzero arriva la notizia che secondo il FinancialTimes

The German government has begun preparations for a possible state bail-out of Commerzbank if it fails to present a convincing plan by  January 20 to fill a €5.3bn capital gap identified by regulators. German chancellor Angela Merkel’s cabinet on Wednesday agreed a bill to  reinstate a state-backed bank rescue fund next year, a move that could pave the  way for state aid to Commerzbank, Germany’s second-largest bank by assets.

Nella sostanza dopo aver visto come il der Spiegel evidenzia la fragilità finanziaria tedesca …The German government likes to pride itself on its solid finances and claim the country is a safe haven for investors. But Germany’s budget management is not nearly as exemplary as it would have people believe, and the national debt is way over the EU’s limit.

In some respects, Italy’s finances are in much better shape-

…non ci resta che comprendere come verranno contabilizzati i miliardi di aiuti diretti al sistema finanziario tedesco , senza contare che la famigerata Kreditanstalt für Wiederaufbau, banca tedesca istituita in Germana nel 1947 dagli Stati Uniti per finanziare la ricostruzione mediante i fondi ERP è ancora un mistero insieme al suo debito.  L’80% del suo capitale è detenuto dal Governo federale e il 20% dai Länder, una sorta di Cassa dei depositi e prestiti italiana, non contabilizzata a differenza dell’Italia nel loro debito pubblico che volerebbe ben oltre il 100 %.

Si tratta quindi di oltre 360 miliardi di cui 300 in garanzie messi a disposizione del governo tedesco per le proprie banche da aggiungere ai 18 miliardi già erogati per Commerzbank di proprietà statale per almeno il 25 %, come buona parte dell’intero sistema bancario tedesco.

La verità è sempre più figlia del tempo anche per la Germania!

In attesa dell’analisi sulle future prospettive del mercato obbligazionario alla luce delle importanti novità intervenute nelle ultime settimane, della doppia analisi di fine anno  sul possibile CREDIT CRUNCH 2012 e sulle future dinamiche dei debiti sovrani dedicata a tutti coloro che hanno sostenuto o vorranno sostenere liberamente il nostro lavoro cliccando qui sotto …

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9 commenti Commenta
ilcuculo
Scritto il 15 Dicembre 2011 at 11:27

Ma intanto la Merkel si rifinanzia a tassi negativi…

tirlusa
Scritto il 15 Dicembre 2011 at 12:01

Commerzbank è una banca che non si è fatta mai mancare nulla, dai subprime a tonnellate di titoli greci. La cosa che lascia parecchio perplessi è che dopo il fallimento di Lehman il Governo tedesco è entrato pesantemente nel capitale sociale dell’istituto di credito diventando di fatto il principale azionista con circa il 25%. Ora la mia domanda è: come è possibile che il principale azionista e cioè il virtuoso Governo tedesco che ha la pretesa di dettare l’intera agenda politica ed economica della UE non si sia accorto che la sua banca stava impelagandosi nell’ennesima speculazione fallimentare riempendosi la saccoccia di titoli ellenici? A maggior ragione, visto che è sempre il virtuoso Governo tedesco ad essere contrario a qualsiasi ipotesi di monetizzazione dei debiti pubblici europei, compreso quello greco, avrebbe dovuto stare un pò più attento.
La Germania stà inanellando scelleratezze politico/economiche su scelleratezze, a volte mi chiedo se siano davvero così idioti o se fanno finta. A mio modo di vedere è assolutamente preoccupante che gli si continui a dare tutto questo credito, gli altri paesi della UE sembrano incapaci di oppore la benchè minima dose di buon senso ai teutonici. Quando si sveglieranno e faranno sentire la loro voce?
Andrea, una domanda.
Oggi l’asta dei titoli spagnoli è andata benone, oltre un punto percentuale in meno rispetto alla precedente. Secondo te a cosa è dovuto questo successo? Manovre di concerto BCE/banche? Il relativamente basso stock del debito spagnolo? La stabilità politica che il nuovo governo sembra garantire?
Invece noi si arranca parecchio. Continuando di questo passo un giorno ci sarà lo spread bonos/btp come riferimento! Battute a parte mi è sembrata davvero una bella notizia in un oceano di sciagure.
Le responsabilità della classe politica italiana sono molto gravi, lasciando da parte l’indecente governo Berlusconi, sapendo che l’indigesto e recessivo governo Monti è a tempo, come è possibile che a sinistra (visto che dovrebbero vincere loro le elezioni) non ci sia ancora una idea chiara della coalizione, della leadership e di un programma che deve anche tenere conto di logiche che vanno oltre i semplici confini nazionali?

tirlusa
Scritto il 15 Dicembre 2011 at 12:16

Ops…..mi ero dimenticato un link

http://it.finance.yahoo.com/notizie/Domanda-boom-l-asta-spagnola-mfdow-428588518.html?x=0

Comunque, il fatto che siano i quinquennali a segnare un bel miglioramento mi fà pensare che il merito sia delle linee di credito triennali della Bce alle banche.

icebergfinanza
Scritto il 15 Dicembre 2011 at 12:41

tirlusa@finanza,

Bersaglio centrato! Complimenti Andrea

john_ludd
Scritto il 15 Dicembre 2011 at 12:43

Ottimo post come sempre. Qui vorrei aggiungere un particolare non menzionato da Andrea (posso chiamarti x nome ?) eppure assai rilevante. I problemi x Commerzbank hanno una data di inizio precisa: nel 2008 la banca ha rilevato per 9,8 miliardi di euro la Dresdner Bank dal gruppo Allianz che vi aveva investito 3 volte tanto anni prima; questa operazione è stata salvifica per Allianz dato che Dresdner perdeva miliardi… e aveva portafogli verosimilmente composti di asset di meno che dubbia qualità. Quale peso a livello istituzionale e politico abbia Allianz in Germania non ve lo devo raccontare io. Un giorno anche i tedeschi si accorgeranno di essere stati rapinati da un ceto di finanzieri della stessa qualità che affligge USA e GB. Solo allora l’Europa potrà curarsi e ripartire.

maatmatithiak
Scritto il 15 Dicembre 2011 at 13:32

INTANTO IN iTALIA CONTINUANO LA VERGOGFNOSA EQUITÀ DAL POVERO AL RICCO –
QUANDO DIREMO BASTA!!!

http://www.asca.it/news-MANOVRA__IDV__SPUNTA_COMMA_AD_PERSONAM_PER_SALVARE_STIPENDI_VERTICI_P_A-1076286-POL-1.html

lacassandra
Scritto il 15 Dicembre 2011 at 17:00

http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=70164:distruzione-reciproca-garantita-o-rispetto-reciproco-garantito&catid=176:worldwide&Itemid=100018

un magnifico articolo di Ron Paul, un grande politico che purtroppo non diventerà mai Presidente degli USA…..

lacassandra
Scritto il 15 Dicembre 2011 at 17:01

http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2011/12/15/MANOVRA-1-Sapelli-siamo-in-uno-Stato-di-polizia-fiscale-Grazie-a-Monti/3/229142/

Una splendida intervista ad un economista che non diventerà mai ministro….e neanche senatore a vita.

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